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Foto di Patrik Stollarz / Getty Images
Calcio Marco D'Ottavi 17 dicembre 2018 8'

Come distinguere Sami Khedira da Emre Can

I due centrocampisti tedeschi della Juventus sono praticamente uguali, e allora come fare a riconoscerli?

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Sarebbe lapalissiano sottolineare le similitudini tra Sami Khedira ed Emre Can. I due condividono squadra, nazionalità, ruolo e addirittura i tratti somatici. Ma non solo: tutti e due hanno il culo basso e un busto massiccio, i capelli neri come la pece e una barba sottile, che si infittisce nella zona del pizzetto. Tutti e due sono arrivati alla Juventus a parametro zero e tutti e due abusano del gel per capelli. Insomma, potrei continuare quasi all’infinito, ma avete capito.

 

Questa somiglianza incredibile e apparantemente totale può creare dei problemi a chi guarda una partita e non riesce a distinguere l’uno dall’altro. Eppure le regole basilari della fisica e del buon senso ci dicono che no: in qualcosa dovranno pur essere differenti. Dopotutto se lo sono i singoli estivi che abbiamo ascoltato alla radio fino a ieri, come possono non esserlo due esseri umani?

 

Le seguenti righe vogliono essere la soluzione articolata a un enigma da Settimana Enigmistica, un utile memorandum per distinguerli se li incontrate per le strade di Torino o nel bel mezzo del centrocampo della Juventus.

 

A Sports Illustrated source heard me confirm Emre Can is coming to @juventusfc this summer. Only one possible explanation: I am having a secret twin brother 😱🤔😂 I don’t know what Emre will do next season … #shoutouttomymum #fakenews https://t.co/AnMyf4Ho9I pic.twitter.com/oBJ8vOg1kx

— Sami Khedira (@SamiKhedira) 5 aprile 2018

 

Riconoscerli da come si muovono

Se siete particolarmente attenti alle dinamiche interne ad un centrocampo, provate a riconoscere chi è Khedira e chi Can dalla propensione naturale del gioco che esprimono. Questo vi permetterà di riconoscerli sia qualora dovessero essere impiegati tutti e due come mezzali nel 4-3-3 (ruolo che a un certo punto con Allegri tutti ricoprono), sia che siano in discoteca (si gioca come si vive, eccetera eccetera).

 

Khedira è un giocatore verticale, soprattutto senza palla. Ha un’attrazione naturale per l’incursione, l’inserimento profondo. Dotato di una particolare sensibilità tattica, è un maestro nell’arte della ricerca del varco, diventando spesso un attaccante aggiunto (l’anno scorso 9 gol in campionato).

 

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Come un riflesso pavloviano, quando la palla va sull’esterno Khedira si muove per occupare lo spazio aperto davanti a lui.

 

Khedira non si limita ad andare in avanti quando la Juventus è in possesso palla: anche in fase difensiva il suo istinto è quello di difendere andando avanti. Spesso – ancora di più prima dell’arrivo di Matuidi – è il centrocampista tedesco a innescare il pressing della Juve con i suoi movimenti in avanti.

 

Emre Can è invece un centrocampista più conservativo. In carriera ha giocato sia da difensore centrale che da terzino, prima che Klopp lo certificasse definitivamente come centrocampista (più spesso mezzala, ma anche davanti alla difesa) e nonostante sia un giocatore completo, l’aspetto difensivo del suo gioco è il più evidente.

 

Per distinguerli basterà quindi valutarne l’attitudine: Khedira è quello che cerca gli spazi, Emre Can, invece, quello che cerca gli avversari.

 

Riconoscerli dallo sguardo

Non tanto gli occhi, che sono tutti e quattro tipicamente orientali, quanto lo sguardo, l’espressione, l’unica cosa che davvero sembra differire nella fisionomia dei due.

 

Lo sguardo di Khedira è serio e interrogativo. In ogni momento pare impegnato a chiedersi dove e quando si trova o – piuttosto – dove e quando dovrebbe trovarsi. E lo sguardo di un uomo maturo, che conosce perfettamente il suo lavoro, ma che sa anche che sta cominciando a sfiorire, lo ha sempre saputo. In fondo agli occhi di Khedira è possibile notare una punta di malinconia, di chi nella vita ha conosciuto più tristezza che felicità.

 

Schermata-2018-09-19-alle-13.02.13

Siamo sicuri fosse poi così contento?

 

Al contrario lo sguardo di Emre Can ha più sfumature. Può essere imbronciato e riflessivo prima di una partita, ma anche felice e sbarazzino come quando ammicca a un fotografo durante una sessione di allenamento. Lo sguardo di Can è ingenuo e speranzoso, ma questo potrebbe cambiare dopo qualche anno di Allegri.

 

Schermata-2018-09-19-alle-13.03.11

La luce negli occhi quando ancora non gli hanno spiegato che a Torino il tempo non è poi questo granché.

 

Riconoscerli guardando dentro l’area

Un vecchio trucco per capire se stai guardando Sami Khedira o Emre Can è quello di guardare l’area di rigore. Khedira ha una propensione molto maggiore a trovarsi proprio fisicamente negli ultimi 16 metri. Prendendo in esame l’ultima stagione, Khedira ha tentato 21 dei suoi 29 tiri da dentro l’area. Emre Can solo 8 su 26 tentati.

 

Per riconoscerli potete quindi concentrarvi sull’area di rigore. Al suo interno c’è uno dei due? Allora probabilmente quello è Khedira.

 

Esempio 1:

 

Schermata-2018-09-19-alle-13.03.54

 

Cristiano Ronaldo viene anticipato all’ultimo in area, a seguire il suo movimento è Khedira. Il centrocampista tedesco è più vicino alla punta di Bernardeschi e Mandzukic. In questo caso il difensore della Lazio riuscirà ad anticipare Cristiano, mandando il pallone proprio nella zona di Khedira, che di sinistro vedrà il suo tiro respinto dal palo.

 

Khedira è un giocatore che va “in avanti”, l’area di rigore sembra quasi esercitare su di lui una forza gravitazionale che lo attira verso di sé. Questo gli ha permesso di segnare molti gol, ma lo rende vulnerabile quando attaccato alle spalle.

 

Al contrario, a volte sembra ci sia un campo magnetico che impedisca ad Emre Can di entrare in area. Il numero 23 della Juventus è piuttosto restio a slacciarsi completamente dai compiti di mantenimento dell’equilibrio a favore dell’occupazione dell’area di rigore.

 

 

 

In questa circostanza – un’amichevole contro una selezione di giocatori del campionato USA –  invece di attaccare l’area piccola come naturale, Can si pianta al limite dell’area. Attaccare lo spazio oltre i difensori non gli viene naturale, al contrario ritiene più utile rimanere dietro di loro anche in un caso come questo in cui è evidente che sia la scelta sbagliata.

 

Riconoscerli dal peso

 

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Khedira è leggermente più alto di Can, ma non così tanto da renderlo evidente a un occhio non allenato. Per distinguerli dall’altezza dovete avere la vista di un falco o la sensibilità per le misure di un autista di camion. Può andarvi meglio col peso, soprattutto se siete di quelli che vanno alle fiere per indovinare il peso del maiale. Secondo internet (come entità neutra che rilascia informazioni dubbie) Emre Can pesa 82 chili, mentre Khedira 93.

 

Per quanto questi dati possano apparire falsi (e anche un po’ tendenziosi), possiamo assicurarvi che Khedira è più pesante di Can.

 

Riconoscerli dalle orecchie

 

 

 

Le orecchie di Khedira sono piccole e attaccate al cranio, quelle di Emre Can – senza essere davvero grosse – sono più carnose, aperte.

 

Riconoscerli dai gol che segnano

Appurato come Khedira sia più attratto dall’area di rigore, si trovano delle differenze anche nel modo in cui i due segnano le loro reti.

 


Sami Khedira è un maestro dell’inserimento, abilissimo nel trovare la migliore traccia in area di rigore. I suoi gol sono quasi sempre riconoscibili, per intelligenza e precisione: di destro sul secondo palo arrivando a rimorchio, di destro sul primo palo arrivando a rimorchio, inserendosi nel cuore dell’area dopo un triangolo con Pjanic, di nuovo arrivando a rimorchio, inserimento – stop – tiro al volo, di nuovo dopo triangolo dentro l’area.

 


I gol di Can sono invece un fiume in piena. Arrivano quando il giocatore tedesco riesce a rompere l’argine della partita con la sua forza fisica. Pur non arrivando sempre al livello dell’incredibile rovesciata contro il Watford (che paradossalmente è quasi più un gol alla Khedira 2.0) gli richiedono sempre un grande sforzo, come questo tiro potente e preciso da 25 metri, o questo ancora più potente da 30 metri. Oppure quando al primo colpo riproduce il famoso gol di Cissé contro il Chelsea.

 

Ricapitolando: se c’è una mina, probabilmente è Emre Can. Se invece c’è un gol da appena dentro l’area su un cross arretrato è sempre Khedira. Un gol di testa su contropiede è Khedira, da calcio d’angolo più facile sia Can. Le rovesciate sono di Can, ma le mezze rovesciate sporche sono di Khedira. I gol di fioretto sono di Khedira, quelli di violenza di Can.

 

Riconoscerli dalle origini

Sami Khedira è tedesco di origine tunisina da parte di padre, Emre Can è tedesco di origine turca.

 

A questo punto vale la pena chiarire anche le differenze tra Tunisia e Turchia, due paesi che condividono le prime due e le ultime due lettere del nome e praticamente la bandiera, estremamente simile.

 

  • la Tunisia è una repubblica semipresidenziale, la Turchia è presidenziale;
  • la Tunisia si trova in Africa, la Turchia in Asia e in Europa;
  • la Tunisia era presente a Russia 2018, la Turchia no;

 

Se questo è un metodo sufficiente per riconoscerli, vedete voi.

 

Se pensate che lo sia, probabilmente siete un po’ razzisti.

 

Riconoscerli dal numero di Coppe del Mondo vinte

 

Sami Khedira 1, Emre Can 0.

 

Riconoscerli dal numero di maglia

 

Sami Khedira con la Juventus indossa il numero 6, Emre Can il 23. Dovrebbe essere abbastanza facile riconoscerli: universalmente il numero di maglia è il metodo migliore per distinguere i giocatori, soprattutto dalla televisione o allo stadio. Ci sono però alcune situazioni in cui non è sufficiente:

 

  • li incontri insieme al bar,
  • soffri di discalculia,
  • stanno giocando per la Germania (ma li ti puoi organizzare e andare a vedere i numeri di volta in volta),
  • non sono di spalle,
  • in un futuro prossimo il governo decide di abolire i numeri, in quanto simbolo di una borghesia elitaria che va sradicata.

 

Riconoscerli guardando per terra

 

Ma forse il metodo più infallibile per distinguere Khedira da Can, Can da Khedira è guardare per terra. O meglio: guardare chi va per terra, nel fango, alla lotta. Restringendo al minimo tutto quel lavoro dei centrocampisti che riguarda il recupero del pallone – e anche forse sminuendolo un po’ – possiamo dire che Can ha una volontà ben maggiore in questo campo.

 

Nella scorsa stagione ha tentato 4 contrasti ogni 90 minuti, Khedira 1.4, meno della metà. 

 

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Il momento che precede una bella e rischiosa scivolata di Can.

 

Ora è arrivato il momento degli esercizi:

 

Esercizio 1 – Riconosci chi è dallo sguardo.

 

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Esercizio 2 – Riconosci chi è dalla posizione.

 

Schermata-2018-09-19-alle-13.11.30

 

Esercizio 3 – Riconosci chi è dal trofeo.

 

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Esercizio 4 – Riconosci chi è dal gol (magari senza leggere il nome sotto).

 


Esercizio 5 – riconosci chi è dal grafico

 

Schermata-2018-09-19-alle-13.13.32

 

Tags : emre canjuventuskhedira

Marco D'Ottavi è nato a Roma, fondato Bookskywalker e lavorato qui e là.

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