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Cosa aggiunge Soares all'Inter?
25 gen 2019
25 gen 2019
Il terzino portoghese arriva per colmare la lacuna della squadra di Spalletti a destra.
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Il calciomercato di gennaio è spesso un campo minato di illusioni. E così l’Inter, dopo le voci che la vedevano interessata a giocatori offensivi come Özil, Barella e Martial, ha finito per comprare Cedric Soares. Un acquisto pragmatico, che colmerà una lacuna numerica in una squadra che dovrà passare per l’inferno di calendario dell’Europa League e che ha quindi bisogno di giocatori sani e pronti.

 

Il suo acquisto in prestito in qualche modo certifica la poca fiducia di Spalletti nelle soluzioni che ha ora a disposizione. Sime Vrsalijko è stato tormentato da problemi al ginocchio che sembrano piuttosto gravi, talmente gravi che mentre scrivo la società starebbe valutando un’operazione chirurgica. A meno di capovolgimenti impensabili, è difficile insomma che l’Inter possa decidere di riscattarlo a giugno versando i 17 milioni e mezzo di euro che ha pattuito la scorsa estate con l'Atletico Madrid. Accantonata l’idea della difesa a 3 - che sembrava

in estate ma che alla fine Spalletti ha utilizzato giusto un paio di volte - è rimasto solo D’Ambrosio a disposizione come terzino destro.

 

Soares in questo senso rappresenta un innesto necessario sul banale piano numerico, ma invece dal punto di vista tecnico cosa può portare il terzino portoghese? Può migliorare in qualche modo il gioco dell’Inter?

 



Soares è arrivato dal Southampton in prestito con un diritto di riscatto a fine stagione fissato per 11 milioni di euro. Non una grande cifra per un giocatore con tanta esperienza ad alti livelli e che è in teoria all’apice della carriera. Soares è un terzino portoghese di 27 anni con più di 100 presenze in Premier League e 33 in Nazionale.

 

Soares è quindi un giocatore esperto e pronto, che verosimilmente non avrà bisogno di periodi di adattamento in

. Una qualità da non sottovalutare per un giocatore che si è mosso nel mercato di gennaio, quando non c'è più tempo per approntare aggiustamenti o fare esperimenti. Da anni Soares è uno dei terzini col miglior rendimento della Premier League - per dire, alla fine della scorsa stagione è stato inserito nella

sul campionato inglese - e ha giocato partite di spessore con la sua Nazionale, tra cui una finale (vinta) del campionato europeo.

 

Il terzino portoghese è arrivato al Southampton nella stagione 2015/16 ed ha giocato sempre da titolare in una squadra della classe media inglese che negli ultimi due anni ha però ceduto i suoi giocatori migliori. In un’epoca in cui solo le eccezionalità riescono a sopravvivere ad alti livelli, non c’è davvero niente che Soares sappia fare in modo peculiare. Ha una buona tecnica ma non ha certo i piedi raffinati di altri terzini portoghesi come Raphael Guerreiro o Joao Cancelo; è piuttosto rapido ma soprattutto sui primi metri e con molto campo da coprire all’indietro va comunque in difficoltà; è preciso nel suo gioco di passaggi ma cerca sempre di giocare in sicurezza, facendo guadagnare pochi vantaggi alla propria squadra.

 

Cedric Soares, insomma, possiede un’interpretazione del ruolo piuttosto scolastica, che si è integrata benissimo nel Portogallo reattivo di Fernando Santos e nel confusionario Southampton degli ultimi anni, che ha cambiato diversi allenatori e ha avuto ben poche certezze tattiche. Sa fare tutto benino ma senza eccellere in niente. Forse la qualità migliore di Cedric Soares è però proprio la sua affidabilità: la sua capacità di restare intenso e concentrato per novanta minuti, un talento che potrebbe essere apprezzato da un allenatore pragmatico come Spalletti e in un calcio che non concede margini di errore a chi ricopre un ruolo difensivo.

 



Talmente affidabile, che si rimprovera da solo sui social per un disimpegno di tacco.


 

Cedric Soares è un giocatore semplice ma dalla spiccata sensibilità tattica, che possiede buoni tempi di gioco e che è bravo soprattutto a ridurre al minimo i rischi, per sé e per la propria squadra. Allora non sorprende che la parte migliore del suo gioco, a parte l'affidabilità, sia l'attenzione difensiva. In particolare nell’uno contro uno Soares è davvero un osso duro da superare, ha ottimi tempi e una certa reattività, anche se a volte diventa troppo passivo e porta l’avversario troppo vicino agli ultimi metri di campo. In questa stagione di Premier è il terzino meno dribblato del campionato, dopo Seamus Coleman. È però anche tra quelli con meno tackle (appena 1.3 per 90’) e con pochi intercetti (1.4 per 90’): numeri che non ci dicono molto, se non che Soares, anche per i suoi limiti fisici - è alto un metro e 72 - ha uno stile difensivo sempre piuttosto reattivo.

 

Più ci si avvicina all’area di rigore, più la bassa statura di Soares diventa un problema per contrastare gli attaccanti avversari.

 



I problemi più evidenti di Soares sono però col pallone. Non che sia particolarmente grezzo sul piano tecnico, ma anche in fase offensiva mantiene un approccio scolastico e conservativo che può andare bene in una squadra come il Southampton, ma che può diventare un problema più grande nell’Inter. Con i “Saints”, Soares toccava una media di circa 30 palloni a partita, un volume offensivo che aumenterà per forza di cose nell’Inter, dove oggi D’Ambrosio ne tocca mediamente 50.

 

Per via della sua duttilità, Soares è stato schierato sia a sinistra che a destra, sia come terzino di una difesa a 4 che come esterno a tutta fascia di una specie di 3-5-2. Ma più si costringe Soares a fare scelte ed esecuzioni complesse - quindi dandogli compiti più offensivi e magari a piede invertito - e più emergono i suoi limiti col pallone.

 

Proprio dal confronto sui numeri offensivi con gli altri terzini dell’Inter non sembra che Soares possa rappresentare un miglioramento significativo. In un campione che comprende D’Ambrosio, Asamoah e Vrsalijko, Soares è il giocatore con le peggiori statistiche offensive, tra quelle significative per un terzino: quello con meno passaggi chiave, con meno assist, meno cross riusciti, meno dribbling (escludiamo il Vrsalijko visto quest’anno, che ha offerto delle prestazioni non all’altezza). Nei suoi anni al Southampton Soares ha chiuso sempre con qualche assist, ma quando arriva sul fondo ha una tecnica di cross poco complessa: in questa stagione ha completato un cross su 4, una percentuale inferiore a quella di D’Ambrosio (numero, va detto, condizionato anche da chi riceve il cross). Nelle ultime quattro stagioni è il giocatore di Premier

, ma ha messo insieme appena 10 assist su 451 cross. Soares, insomma, col pallone non porta a nessun grosso vantaggio per la propria squadra, anche se potrebbe comunque tornare utile ad una squadra che crossa tantissimo (attualmente è prima in Serie A per numero di cross, 26.3 a partita) e che ha uno dei migliori attaccanti al mondo nei movimenti dentro l'area.

 



Però ha segnato questo bel calcio di punizione contro il Manchester United.


 

Ma rimane comunque un aspetto problematico, in un calcio in cui i terzini stanno rivestendo un ruolo sempre più centrale nella manovra offensiva delle squadre. Joao Cancelo, che proprio a gennaio dello scorso anno aveva cominciato a giocare titolare con i nerazzurri, è un esempio efficace di come un esterno basso possa condizionare il gioco offensivo della propria squadra.

, i terzini sono diventati quasi i nuovi registi, e anche in Serie A giocatori come Kolarov, Cancelo, Alex Sandro o Ghoulam stanno dimostrando quanta differenza può fare avere un giocare di qualità in quella posizione di campo. Cedric Soares ha invece un’interpretazione poco innovativa del ruolo, fondata principalmente su solidità e rendimento, su un calcio che non prevede picchi, né in positivo e né in negativo.

 

Certo, sono doti che non saranno certo disprezzate da un allenatore a cui piace particolarmente la solidità come Spalletti. In un campionato tattico e dall’identità ancora difensiva come quello italiano un terzino come Cedric Soares dovrebbe trovarsi perfettamente a suo agio. L’Inter, da parte sua, ha acquistato un calciatore pronto ed esperto, che non cambierà in meglio il suo modo di attaccare ma che farà comodo nei tanti impegni che aspettano i nerazzurri da qui a fine stagione. Per quanto riguarda il futuro, in una società ambiziosa come l’Inter, è difficile comunque che l’acquisto di Soares sia molto più di una semplice soluzione provvisoria.

 

 

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