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Cosa serve alla Lazio sul mercato
20 ago 2020
Consigli per gli acquisti per confermare l'ottima stagione.
(articolo)
10 min
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La Lazio ha chiuso la migliore stagione da molti anni a questa parte grazie a un sistema di gioco distintivo, in grado di esaltare i talenti offensivi a disposizione come Luis Alberto e Immobile. Ha lottato fino alla ripresa del campionato per vincere lo Scudetto e ha chiuso comunque con una qualificazione in Champions League dopo 13 anni, da aggiungere alla vittoria della Supercoppa Italiana contro la Juventus. La necessità di confermare quanto fatto quest’anno e in più cercare di fare bene nei gironi di Champions League - a differenza dell’ultima Europa League - condizionerà i piani della società sul mercato.

Anni di attenzioni ai conti e la qualificazione alla Champions League permetteranno alla Lazio di affrontare il calciomercato senza l’obbligo di cedere i giocatori migliori. I biancocelesti hanno basato le proprie fortune su un blocco di calciatori in rosa da diversi anni, e tranne Felipe Caicedo - che in questa stagione è stato parte integrante delle rotazioni di Inzaghi - non dovrebbe perdere nessuno, al netto di offerte irrinunciabili. Milinkovic-Savic da almeno due stagioni è il nome più in bilico, ma ad oggi non si hanno notizie certe di offerte e quindi va considerato parte della rosa anche per la prossima stagione.

Le cessioni previste saranno più che altro di giocatori che non hanno convinto Simone Inzaghi come gli esterni Durmisi e Jony, usati molto poco durante la stagione.

La difficoltà di arrivare a un giocatore di livello internazionale

Nelle ultime settimane la Lazio si è mossa con forza per arrivare a David Silva, in scadenza con il Manchester City. La volontà era quella di portare nella rosa un giocatore di spessore internazionale in grado di accompagnare la squadra nel ritorno in Champions League. All’ultimo però David Silva ha scelto a sorpresa di firmare con la Real Sociedad, riportando alla luce il rapporto non facilissimo tra la squadra di Lotito e i giocatori già affermti: per un Klose o un Lucas Leiva arrivati ci sono anche storie finite male proprio come quella di David Silva, come quelle che hanno riguardato van Persie e Giroud.

Per David Silva pare mancasse solo la firma sul contratto, le visite mediche erano già state programmate. Il modo con cui si è sviluppata e poi interrotta la trattativa suggerirebbe alla dirigenza la necessità di puntare su di un giocatore di alto livello anche soltanto per ridare entusiasmo ad un piazza che aspettava l’arrivo di un campione.

I nomi usciti dopo il fallimento della trattativa con David Silva sono però o più ambiziosi, come James Rodriguez del Real Madrid, o difficili da prendere, come Shaqiri del Liverpool, oppure forse fin troppo con i piedi per terra, come Giacomo Bonaventura. Insomma, non è facile dire oggi se la Lazio riuscirà a piazzare il colpo che possa entusiasmare i tifosi o si limiterà a un mercato più conservativo.

Chi comprare

Va detto che per provare a fare il salto di qualità la Lazio dovrebbe trovare quello di cui ha bisogno sul mercato. Uno tra Rafinha del Barcellona e Rodrigo De Paul dell’Udinese, per esempio. Rafinha ha avuto già successo con l’Inter, il Barcellona ha bisogno di cederlo per fare spazio alla rivoluzione della rosa pianificata e quando ha giocato in stagione con il Celta è stato decisivo. Il problema è la sua fragilità fisica, che ne ha frenato una carriera che poteva essere decisamente migliore. Per questo avrebbe più senso provare a prendere De Paul, un giocatore alla portata dal punto di vista economico e pronto per fare un salto di livello dopo un’altra ottima stagione a livello personale con l’Udinese.

La valutazione di 30 milioni di cui si parla, lo renderebbero l’acquisto più caro dell’era Lotito (attualmente il record sono i 20 milioni per Mauro Zarate), ma per un giocatore nel picco della carriera con le qualità dell’argentino sarebbero un prezzo tutto sommato accettabile.

De Paul è ormai diventato una mezzala. Il baricentro basso dell’Udinese gli chiedeva di esaltarsi in conduzione, resistendo alla pressione avversaria e facendo avanzare la manovra fino alla zona di rifinitura, dove provare il passaggio per le punte. Con caratteristiche diverse ha rappresentato per l’Udinese quello che Luis Alberto ha rappresentato per la Lazio di Inzaghi, anche se ovviamente con meno talento nella rifinitura. Proprio questo li rende compatibili, soprattutto se scaglionati ad altezze diverse sul campo, così da portare la Lazio ad essere ancora più letale nel sviluppare la transizione offensiva.

Prima di dare profondità al centrocampo, però, la priorità per la Lazio dovrebbe essere quella di coprire i ruoli "scoperti" investendo su un esterno sinistro e su un difensore centrale, ruoli in cui i titolari Lulic e Radu hanno bisogno di un ricambio generazionale. Come difensore centrale la trattativa principale sembra essere quella per Marash Kumbulla, difficile per via della concorrenza dell’Inter.

Kumbulla è uno dei giocatori rivelazione della stagione, difensore centrale titolare dell’Hellas Verona fin dalla prima giornata nonostante i 20 anni. Kumbulla è un centrale aggressivo, che difende utilizzando molto il corpo, il giocatore deputato da Juric a sganciarsi dalla linea a 3 per andare in anticipo sulle verticalizzazioni grazie alla sua sicurezza nei duelli individuali. Sulla carta sembra un acquisto totalmente in linea con i parametri della Lazio, sia societari che tecnici, visto che pur essendo destro ha giocato anche come centrale di sinistra, proprio dove Inzaghi faceva giocare Radu.

Ovviamente visto il costo del cartellino (attorno ai 20 milioni) la Lazio potrebbe anche optare per giocatori meno cari. Si parla di Matija Nastasic, che a 27 anni ha ormai alle spalle una carriera solida, ma che viene da una stagione negativa con lo Schalke, in cui ha giocato poco (appena 16 partite). Una cosa che però raramente spaventa Tare, che anzi proprio tra i giocatori finiti ai margini riesce a trovare ottimi affari. Come caratteristiche tecniche Nastasic ricalca quelle che la Lazio sta cercando per il ruolo di centrale: forte fisicamente e abituato a giocare con la linea a 3, che rispetto a Kumbulla ha meno abilità nei contrasti aerei, ma più dimestichezza nel giocare il pallone.

Una scommessa ancora più vantaggiosa potrebbe essere Juan Foyth, relegato in tribuna al Tottenham. L’argentino è giovane come Kumballa, ma costerebbe meno avendo accumulato pochissime presenze negli ultimi 3 anni. Certo è un rischio: non avendolo visto giocare praticamente mai non sappiamo a che punto è nella sua crescita e quali sono i suoi margini. Tuttavia Foyth aveva ben impressionato sia a livello di forza fisica e aggressività, sia nel controllo del pallone e la sua distribuzione.

Risparmiare sul centrale permetterebbe di spendere più soldi per il ruolo di esterno sinistro, dove in questi anni Lukaku, Durmisi e Jony, per motivi diversi, hanno fallito nel migliorare la qualità della squadra rispetto al titolare Lulic. La Lazio sembra voler andare forte sull’algerino Mohamed Fares della SPAL, squadra da cui con successo la scorsa stagione è arrivato Manuel Lazzari.

Idealmente Fares ha tutto per poter essere quanto meno un titolare affidabile nel sistema di Inzaghi. Nella SPAL è stato definitivamente impostato come esterno sinistro a tutta fascia per sfruttarne al massimo l’atletismo e la capacità di superare l'avversario diretto. Va detto però che l’estate scorsa si è operato al crociato e per questo si è perso gran parte di questa stagione. La Lazio dovrebbe quindi acquistarlo dopo una stagione con sole 8 presenze (di cui appena una per tutti i 90 minuti) senza neanche poter valutare gli strascichi di un infortunio serio su un fisico pesante come il suo.

Forse proprio la necessità di un giocatore affidabile che possa migliorare il livello tecnico dei titolari rispetto a Lulic, potrebbe spingere la Lazio ad investire più soldi per il ruolo di esterno sinistro. Un nome interessante e ancora non troppo caro è quello dell’esterno danese dell’Hoffenheim Robert Skov, giovane e dotato dal punto di vista atletico, a cui aggiunge anche un piede sinistro tra i più precisi della Bundesliga, con cui riesce a fare dei cross a giro che sembrano perfetti per essere deviati da Immobile verso la porta. Ha chiuso la prima stagione in Bundesliga con 7 assist, 13 grandi occasioni create e 1,9 passaggi chiave per 90 minuti (55 in totale). Probabilmente costerebbe almeno il doppio di Fares visto che l’Hoffenheim l’ha pagato 10 milioni l’estate scorsa, ma potrebbe valerne la pena visto che a 24 anni è appena entrato nel teorico picco della carriera. Prendere entrambi poi nel caso in cui Lulic si ritirasse potrebbe essere l’ideale.

Detto dei possibili nuovi titolari, la Lazio dovrà rinforzare la panchina che si è dimostrata non all’altezza delle ambizioni della squadra e che con la Champions League da giocare peserà ancora di più. Dall’Eibar è arrivato a parametro zero Gonzalo Escalante, già passato qualche anno fa in Italia per il Catania, che in Spagna si è dimostrato un importante ingranaggio nella pressione alta della squadra basca. Un giocatore utile per infoltire la panchina, a cui chiedere per brevi scampoli di partita quello che sa fare bene: pressare e rubare palla. Non è chiaro se Inzaghi lo veda come riserva di Lucas Leiva o come riserva per le mezzali, sicuramente quello della riserva di Leiva è un ruolo un po’ scoperto in rosa come dimostrato dal calo della squadra nel momento dell’assenza del brasiliano.

Dal mercato arriverà anche un portiere: la Lazio avrebbe bisogno di un giocatore esperto che possa almeno giocarsi il posto con Strakosha. Il nome fatto dai giornali è quello di Sergio Rico, che però non sembra un grande passo in avanti rispetto all’albanese. Chi invece potrebbe portare qualità e leadership è Salvatore Sirigu, in rotta col Torino e con ancora qualche anno davanti ad alto livello come dimostrato in questa stagione.

Con la partenza di Caicedo serviranno almeno due attaccanti, una prima punta per fare da riserva a Immobile e una seconda punta che possa dividersi lo spazio con Correa. Tare ha imparato a lavorare su mercati meno battuti o su giocatori che devono ancora esplodere, sapendo che la Lazio è un nome stimolante per chi vuole arrivare in uno dei campionati più importanti al mondo e avere l’opportunità di mettersi in mostra anche in Europa. I nomi di cui si parla al momento sono quelli del kosovaro Vardat Muriqi e dello spagnolo Borja Mayoral.

Muriqi è un’enorme punta mancina che Tare sembra aver già acquistato per 16 milioni (più 2 di bonus). A giudicare dai video di YouTube sembra una versione discount di Ibrahimovic, con tanto di giocate a effetto, spalle enormi, collo dalla circonferenza di una sequoia e capelli lunghi legati come un samurai. Può essere sia una alternativa nei finali di partita che un compagno d’attacco per Immobile, come ha dimostrato di poter essere Caicedo. Rispetto all'ecuadoriano, Muriqi è nel picco della carriera avendo 26 anni, una carriera vissuta quasi interamente in Turchia scalando le gerarchie del campionato fino a diventare la punta titolare del Fenerbahçe e chiudere l’ultima stagione con 17 gol e 5 assist.

Borja Mayoral invece è una punta di movimento cresciuta nel Real Madrid che a 23 anni sta faticando a rispettare le aspettative generate in gioventù, essendo stato paragonato in passato a Raúl e Benzema. L’ultima è stata la sua miglior stagione in Liga con 8 reti in 34 partite con la maglia del Levante. Il costo del cartellino si aggira attorno ai 15 milioni - non poco visto che si tratta di un attaccante con caratteristiche molto simili a quelle di Immobile, ma molto meno prolifico al momento. Alla Lazio converrebbe invece cercare ad un prezzo simile un concorrente diretto per il posto di Correa.

Un colpo "alla Tare", che potrebbe funzionare come seconda punta nel sistema di Inzaghi, è Nikola Vlasic del CSKA. Il croato a 22 anni è già una delle stella della squadra, con esperienza in Europa (ha giocato anche e bene la Champions League 2018/19) e sembra aver deciso che la sua esperienza in Russia sia conclusa dopo una stagione da 12 gol, 5 assist e 3 passaggi chiave per 90’. Un giocatore devastante se ha campo davanti da mangiare in conduzione e molto abile nel dribbling, teoricamente perfetto quindi per i meccanismi di Inzaghi. Anche per lui la Lazio dovrebbe spendere 20 milioni, o poco più, che all'incirca dovrebbe essere la soglia imposta da Lotito per gli acquisti.

I limiti imposti sul mercato dalla gestione Lotito sono forse la cosa che ha frenato il vero salto di qualità della Lazio dopo ogni ottima stagione. La ricerca di David Silva, per quanto infruttuosa, suggerisce che questa volta la società biancoceleste vuole provare ad avere più ambizione. Anche soltanto con una panchina più attrezzata per una nuova faticosa stagione e due nuovi titolari tra difesa e esterno sinistro, Inzaghi potrebbe essere in grado di confermare il posto in Champions League anche la prossima stagione.

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