Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Gli acquisti meno interessanti del calciomercato finora
02 set 2020
Non sempre il calciomercato ci fa battere il cuore.
(articolo)
11 min
Dark mode
(ON)

Kishna che ritorna all’ADO den Haag

Ricardo Kishna è uno dei nostri Preferiti più sfortunati, scritto quando lo aveva acquistato la Lazio ormai nel 2015. Un buon pretesto per ricordare che quella rubrica non è dedicata ai calciatori che consideriamo forti ma a quelli che per qualche motivo ci piacciono.

I motivi per cui ci piaceva Kishna non erano del tutto riconducibili al gioco del calcio: il suo estro, la sua tecnica in dribbling, la sua arroganza. Nel pezzo ci chiedevamo esplicitamente se sarebbe diventato o meno un calciatore, se Pioli sarebbe riuscito a «plasmare un calciatore da un giocatore da strada, facendogli capire che il calcio, in fondo, è una cosa seria».

Le cose sono andate bene per pochissimo tempo, diciamo. Al suo esordio in campionato ha segnato e provato una quantità irritante di buste, ma il bilancio era positivo. Poi il nulla.

Un nulla così esteso e abissale che dopo essere andato via dalla Lazio ha giocato TREDICI partite in tre stagioni, peggiorando col tempo. Il fondo l’ha toccato all’ADO Den Haag, con cui ha giocato due partite nei suoi due anni di permanenza; l’ADO Den Haag che curiosamente è la stessa squadra che l’ha comprato adesso per ragioni che non sono sicuro di voler conoscere.

Trevoh Chalobah al Lorient

A Lorient potete visitare il museo interattivo del sottomarino, o in alternativa usarla come base di partenza per il vostro viaggio in Bretagna, una delle regioni preferite dai ricchi francesi. Se proprio non volete andare a veder giocare Trevoh Chalobah, fratello di Nathaniel, ex giocatore del Napoli.

Harrison Reed al Fulham

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

L’uomo più “rosso” nel calcio europeo oggi?


Albian Ajeti al Celtic Glasgow

L’incredibile storia di un difensore centrale che parte dal Frosinone per arrivare al Frosinone scozzese, il Celtic Glasgow? No, in realtà Albian Ajeti è solo il fratello dell’Ajeti (a loro volta fratelli di Adonis, ma questa è un’altra storia) che abbiamo imparato a conoscere come roccioso, ma neanche troppo, difensore di culto della Serie A.

Albian invece è una prima punta abile dentro l’area di rigore, forte nel gioco aereo, che dopo aver ben impressionato con il Basilea è andato nel regno delle prime punte forti di testa, la Premier League, dove però ha trovato poco spazio (9 presenze e 0 gol con il West Ham). La sua destinazione naturale allora è sembrata il campionato scozzese, se possibile ancora più adatto ai tipi come Albian Ajeti. Avremmo preferito vederci il fratello, così per campanilismo, ma alla fine va bene dai. Albian ha già segnato due gol nelle prime due partite di campionato, avendo giocato un totale di 35 minuti.

Seko Fofana al Lens

Questo, più che un acquisto “non interessante”, è un finale in anticlimax, forse persino un po’ cringe. Fofana non viene dalla sua miglior stagione in Serie A ma come de Paul sembrava comunque destinato a una squadra con più ambizioni dell’Udinese. Finisce invece in una squadra neopromossa in Ligue 1, per una decina di milioni. Ci lascia con un grandissimo gol segnato alla Juventus, condito da un tunnel in conduzione che de Ligt non dimenticherà facilmente. Ne sentiremo ancora parlare? O questo è un addio vero e proprio?

Enes Unal al Getafe

Enes Unal è stato il più giovane marcatore nella storia del campionato turco. Quando era ancora minorenne si diceva fosse un fenomeno: è arrivato al City l’estate del 2015 insieme a De Bruyne, Sterling e Otamendi. Era un acquisto per il futuro insieme a Patrick Roberts, detto “Il Messi d’Inghilterra”.

Unal si è confermato un bel ragazzo ma un attaccante fumoso nell’unico senso in cui può essere fumoso un attaccante: non segna. Nelle ultime due stagioni, nel contesto minore del Valladolid, ha avuto il suo miglior rendimento: 6 gol in campionato entrambi gli anni. Un ottimo biglietto da visita per una squadra piuttosto disinteressata al concetto di gol e al gioco del calcio in senso stretto, ovvero il Getafe. Bordalas probabilmente lo costringerà a infliggersi una cicatrice sulla faccia per sporcargli un faccino troppo pulito per una squadra che vive il calcio come una guerra.


Valentino Lazaro dall’Inter al Gladbach

Nemmeno un anno fa mettevamo Valentino Lazaro tra gli acquisti più hipster della scorsa sessione estiva di mercato della Serie A. «Valentino Lazaro, per una persona nata in Austria, sembra un nome d’arte, e a guardare il suo Instagram potremmo persino esserne sicuri», ha scritto Emanuele Atturo in quel pezzo «Lazaro è il calciatore più simile a Travis Scott e sembra essere quel tipo di persona che, se potesse, giocherebbe indossando occhiali da sole».

Sono passati quasi 12 mesi esatti e nel frattempo c’è stata una pandemia globale, eppure la nostra idea su Valentino Lazaro è rimasta in sostanza la stessa: una persona cool che «è difficile immaginare avere a che fare con Antonio Conte». Adesso Lazaro proverà a costruirsi una reputazione anche dentro al campo con il Borussia Monchengladbach di Marco Rose, che dovrà spendere quasi 14 milioni di euro per effettuare il diritto di riscatto nei suoi confronti. Oggi sembrano molti, per un giocatore che a tratti è sembrato semplicemente inadatto al livello della Serie A. La prossima stagione magari ci sembreranno di meno.

Martin Montoya al Betis

Quella di Martin Montoya è una delle tante storie maledette uscite dalla cantera del Barcellona. Inserito nel 2012 da Don Balón nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1991, c’è stato un momento in cui comprare Montoya significava (per qualche ragione che oggi ci sembra oscura) avere il futuro del ruolo assicurato per chissà quanti anni. Il futuro, però, non è mai arrivato e, dopo un anno insapore all’Inter, Montoya si è perso definitivamente in Liga, prima al Betis e poi al Valencia, dove è riuscito a ritagliarsi un ruolo in una squadra che sembra destinata anno dopo anno a scendere all’inferno. Dopo le ultime due stagioni al Brighton, dove ha velocemente battuto la concorrenza di Ezequiel Schelotto nel ruolo di erede dello storico capitano Bruno, Montoya è tornato al Betis, senza praticamente alcun esborso economico da parte della società andalusa. Ma soprattutto senza che a qualcuno ormai fregasse davvero qualcosa.

Valon Berisha dalla Lazio al Reims

Come vogliamo riassumere l’esperienza di Valon Berisha alla Lazio? Cosa ricorderemo? Qual è stata la sua migliore partita?

Domande a cui è complicatissimo rispondere. Magari potremmo dire: con quel momento in cui Inzaghi lo voleva mandare in campo ma lui non aveva ancora la maglia addosso; oppure con quelle notizie che arrivavano da lontano e parlavano di un leggendario Berisha “brillante” con la Nazionale kosovara; oppure con le 34 partite saltate per infortunio.

Berisha è stato uno dei tanti giocatori vittime di un equivoco tattico: sapeva giocare ad alti livelli solo in un sistema ben preciso, quello intenso e iperverticale del Red Bull Salisburgo, e si è ritrovato in una squadra che pressa poco e che ama giocare lontana dalla porta avversaria. All’improvviso non serviva più a niente e dopo due anni è stato buttato via come quei vestiti che compri in saldo ma che non ti piacevano davvero.


Ionita dal Cagliari al Benevento

Abbiamo imparato a conoscere il Benevento come squadra dal mercato metafisico, in grado di stimolare parti nascoste del nostro cervello. Dallo storico mercato del gennaio del 2018 in poi ci sembrava che la squadra campana potesse comprare solo giocatori di culto, ex fenomeni dimenticati o stelle precocemente bruciate o, comunque, nomi esotici e improbabili. Anche questo mercato sembrava indirizzato su questa strategia: prima il quasi arrivo di Remy, poi quello confermato di Glik, in mezzo le suggestioni Schuerrle, Gervinho e Bonaventura.

Anche per questo stride l’acquisto per un milione tondo tondo di Artur Ionita dal Cagliari, giocatore che potremmo definire come “onesto mestierante della Serie A” (che - badate bene - è un complimento). Certo c’è il rischio di sminuire un giocatore che nelle ultime 3 stagioni è sempre andato oltre le 30 presenze nel massimo campionato italiano, mettendo in mostra una duttilità e una capacità di adattamento che gli hanno permesso di superare indenne anche gli scossoni societari del Cagliari.

Ionita è un buon colpo per una squadra che punta alla salvezza, con caratteristiche fisiche e tecniche che ben si sposano con il calcio conservativo di Inzaghi. Un acquisto intelligente, quindi, al netto di come andrà a finire. Dal mercato del Benevento noi però ci aspettiamo il rischio, la follia, il colpo di coda. Per fortuna non siamo noi il direttore sportivo.

Enner Valencia al Fenerbahce

Il Fenerbahce non è nuovo all’acquisto di giocatori dal grande carisma agli sgoccioli di un’ottima carriera, tuttavia in questo caso non hanno comprato Antonio Valencia, ex capitano del Manchester United, ma Enner Valencia, rapidissimo attaccante esterno mai davvero esploso al West Ham United. Il fatto è che Enner Valencia sembrava aver esaurito la parte europea della propria carriera già nel 2017, quando dalla Premier League era tornato nel campionato messicano senza che nessuno lo rimpiaggesse particolarmente.

Ora però il Fenerbahce ha pensato a lui per svoltare dopo una stagione particolarmente disgraziata. A voler credere al video di presentazione postato sui propri canali social, la squadra turca ha visto nel miglior marcatore della storia della Nazionale ecuadoriana un vero tesoro.

Un buon momento nella vita di Enner Valencia: di pochi giorni fa è la notizia della liberazione della sorella, dopo un rapimento durato 10 giorni in Ecuador, ora il suo passaggio al Fenerbahce, che se le cose vanno male vuol dire vivere per almeno un anno a Istanbul, una delle città più belle del mondo. A noi la cosa può interessare relativamente, ma sicuramente interesserà a Enner Valencia.

Rafinha e Holebas all’Olympiacos

Se fossimo stati nel 2014 l’Olympiacos avrebbe comprato una delle coppie di terzini più interessanti al mondo, nel 2020 ha comprato due terzini esperti e consumati. Uno, Holebas, all’Olympiacos ci aveva lasciato il cuore, quando sei anni fa si era trasferito alla Roma; l’altro, Rafinha, immagino che pensavate si fosse ritirato. In realtà giocava in Brasile e in effetti è piuttosto anomalo che abbia deciso di tornare a giocare in Europa.


Mert Cetin al Verona

Arrivato alla Roma dalla Serie B turca, Mert Cetin è stato uno degli acquisti meno spiegabili della scorsa stagione. Ha giocato un anno in cui non è riuscito a chiarire del tutto i motivi per cui la Roma lo ha acquistato: cosa ci aveva visto Petrachi, al di là di un fisico duro e spesso da mobile?

Cetin ha giocato poche partite, una contro il Napoli in un contesto evidentemente troppo difficile per lui, che ha giocato con la massima attenzione consapevole di camminare su un filo, a un passo dalla figuraccia, poi arrivata nella mancata chiusura sul gol di Milik e nell’espulsione finale. Se un difensore gioca un’ottima partita contro un avversario forte ma poi compie un paio di errori gravi vuol dire che non è né scarso né pronto.

Il Verona di Juric appare come il contesto ideale per sfruttare la sua irruenza vagamente minacciosa e un piede destro non morbidissimo ma spesso efficace.

Meggiorini al Vicenza

Riccardo Meggiorini è stato per lungo tempo una piccola istituzione del nostro campionato, qualcosa con cui dovevi avere a che fare almeno un paio di volte l’anno tipo i parenti durante le feste comandate. Poi improvvisamente è sparito nel nulla. Ovviamente c’entra il fatto che Meggiorini aveva deciso di legare il suo destino a quello del Chievo, che la scorsa stagione è retrocesso. Tutti ci aspettavamo che la squadra veronese sarebbe risalita già da quest’anno, perché sembrava che il Chievo non potesse non stare in Serie A, e invece la pandemia evidentemente ha invertito il flusso temporale del nostro campionato cambiando per sempre il suo futuro. Il Chievo, dopo sei anni, 153 presenze tra Serie A e Coppa Italia, e 25 gol, ha infatti deciso di non rinnovare il contratto di Meggiorini, che quindi ha deciso di firmare per il Vicenza appena promosso in Serie B. Qui ritroverà Mimmo Di Carlo, già suo mentore al Chievo per un periodo, con cui proverà a riportare il Vicenza in Serie A, dopo 20 anni di assenza e un fallimento societario. Sarebbe bello se ci riuscisse, anche se non sono sicuro che tutti la pensino così.

Lemos al Fenerbahce

Quando nel gennaio del 2018 Mauricio Lemos è passato dal Las Palmas al Sassuolo, in molti si erano fatti ingannare da quelle che erano le sue qualità. Lemos sembrava uno di quei difensori con dei piedi troppo buoni per mettersi a fare le pulci a tutto il resto. Con De Zerbi la sua capacità di aiutare il gioco, a salir jugando, sembrava perfetta per migliorare il Sassuolo, che mostrava pecche soprattutto nella costruzione bassa. Anche l’allenatore sembrava convinto, tanto da schierarlo titolare appena arrivato in una partita in casa della Juventus, una partita finita 7 a 0.

Quel giorno Lemos si è trovato dalla parte del torto in quasi tutti i gol juventini, mostrando una svagatezza eccessiva per un difensore della Serie A. La sua esperienza a Sassuolo si è conclusa in due anni avari di presenze, appena 12, senza lasciare particolari ricordi, se non la sensazione di non essere adatto al calcio contemporaneo. Non riscattato dagli emiliani, Lemos è tornato al Las Palmas dove ha giocato l’ultima stagione nella Serie B spagnola. Una stagione - evidentemente - sufficientemente buona da essergli valsa la chiamata dal Fenerbahce, che lo ha acquistato a titolo definitivo per 1,5 milioni di euro. La squadra turca dopo una stagione chiusa al settimo posto cerca il riscatto. Sarà in grado Lemos di aiutarli? In realtà non ci interessa poi molto.


Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura