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(di)
Federico Principi
Attenti al drago
01 lug 2016
01 lug 2016
Il Galles è una squadra solida e ben organizzata. Sicuri che la saluteremo ai quarti?
(di)
Federico Principi
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Mentre si cominciano a pesare le conseguenze della Brexit, la Gran Bretagna rimane con una sola squadra ai quarti di finale dell’Europeo, dopo che tra le ultime 16 era riuscita a qualificarne addirittura tre, più l’Irlanda.

 

L’unica sopravvissuta è il Galles, una squadra che ha mostrato sì una fisicità, un agonismo e una verticalità tipicamente britannici, ma supportati da due stelle, Ramsey e Bale, non solo sopra la media, ma anche inseriti nel contesto perfetto per essere esaltati. Sono loro due, oltre a un’ottima solidità difensiva, ad aver mascherato fino a questo momento i limiti di rosa e di organizzazione della squadra gallese.

 

 



 

Il Galles si è fatto apprezzare finora soprattutto per la propria organizzazione difensiva, aiutata dal fatto che è passata in vantaggio in ogni partita, creando sempre il contesto migliore per sfruttare le proprie caratteristiche: solidità e ripartenze.

 

Il Galles si schiera su un 3-4-2-1 con due mediani (Allen e uno tra Ledley ed Edwards), due esterni larghi (Taylor a sinistra e Gunter a destra) e Bale e Ramsey dietro il centravanti-boa (Vokes o Robson-Kanu). Contro la Slovacchia è stato Bale a giocare al centro dell’attacco, con alle spalle Jonathan Williams oltre a Ramsey.

 

La disposizione in fase di non possesso varia molto a seconda delle situazioni di gioco. Quando la squadra avversaria non dispone ancora di un possesso consolidato tra portiere e centrali, l’obiettivo del Galles sembra quello di pressarli per costringerli al lancio lungo, dove il centrale della linea a 3, il capitano Ashley Williams, domina praticamente su ogni pallone aereo. Questo succede soprattutto contro squadre che non hanno né la tecnica né l'organizzazione per uscire dal primo pressing.

 


L'Irlanda del Nord ha appena conquistato un rinvio lungo del portiere del Galles, Hennessey. Il possesso nordirlandese è fragile, i tre elementi offensivi del Galles pressano mentre il resto della squadra rimane bassa, a compattarsi sul prevedibile successivo rinvio del portiere avversario.


 

Quando invece i difensori centrali avversari consolidano il possesso, i tre riferimenti offensivi gallesi si dispongono in linea e stretti, concentrandosi nello schermare le tracce centrali: l’obiettivo in questo caso è di indirizzare il possesso avversario verso i lati. Gli esterni scalano invece quasi subito all'altezza dei 3 centrali, formando una classica linea a 5, provando a scongiurare ogni rischio di essere presi alle spalle. Il Galles così scivola dal 3-4-2-1 al 5-2-3.

 


Bale, Ramsey e Jonathan Williams lasciano liberi i centrali della Slovacchia e gli esterni Gunter e Taylor non si alzano a prendere i terzini avversari (Svento e Pekarik), rimanendo bassi nella linea a 5. I tre riferimenti avanzati gallesi controllano le tracce verso le tre mezzali slovacche: Bale è a uomo su Hrosovski, Williams e Ramsey schermano rispettivamente Hamsik e Kucka.


 

Il 5-2-3 di base può anche scivolare in un 5-3-2 se si preferisce avere marcature più dirette sui 3 centrocampisti avversari. Quando la squadra avversaria è riuscita a risalire il campo, è richiesto ulteriore sacrificio alle due teoriche mezzepunte, che si sistemano ai fianchi dei due mediani in un 5-4-1 molto corto, che oltre a garantire la protezione getta le premesse per una ripartenza.

 


Il 5-4-1 compatto del Galles schiacciato dalla Slovacchia (il terzino destro Gunter è fuori inquadratura), con il solo centravanti (Bale in quella partita) esentato a formare le linee e Ramsey e Jonathan Williams ai lati dei due mediani.


 

La grande forza difensiva del Galles sta però nella connessione tra gli uomini di ogni linea e la conseguente capacità di coprire gli half-spaces. Uno qualsiasi dei difensori centrali può seguire un attaccante avversario che si abbassa tra le linee, mentre gli altri due centrali controllano da vicino l'altra eventuale punta avversaria, quasi sempre in superiorità numerica.

 

In alcuni momenti la linea a 5 si rompe del tutto e si stringe praticamente come una normale linea a 4, senza concedere spazi al posto del centrale uscito dalla propria zona.

 


Allen è uscito male su Hamsik ed è in ritardo, ma Edwards e Ramsey alle spalle si stringono per chiudere il passaggio verso Kucka. La linea difensiva a 5 si rompe con Davies che esce sull'attaccante esterno Mak, con Taylor che si disinteressa di Pekarkik e si stringe. Gli altri due centrali del Galles sono comunque in superiorità numerica su Duris.


 

Allo stesso modo, nel momento in cui i due trequartisti abbandonano le schermature avanzate a tre uomini e ripiegano vicino ai due mediani, uno di quest'ultimi può anche schiacciarsi più vicino alla linea dei difensori se un avversario prova ad avanzare e ad occupare lo spazio tra le linee.

 

I tre centrali di difesa in quel caso continuano a controllare la profondità. In generale ad ogni uscita corrisponde la copertura di un altro uomo che chiude lo spazio alle spalle dell'uomo venuto fuori, o ne prende semplicemente la posizione, in un meccanismo con continui riferimenti sugli uomini avversari estremamente collaudato ed efficace.

 


Quando Lallana viene incontro al portatore di palla (Sturridge), il centrale Davies lo segue a uomo e libera lo spazio attaccato da Alli, inizialmente seguito tra le linee da Edwards, che lo segue anche nello spazio libero alle spalle di Davies (indicato anche da Ramsey), raddoppiato anche da Williams.


 

 



 

L'ultima partita del Galles (l’ottavo di finale contro l'Irlanda del Nord) ha rappresentato l'apoteosi del calciorugbistico britannico, con la palla che passa molto tempo per aria. In realtà, il Galles ha anche provato ad andare oltre il suo schema preferito, che solitamente prevede palle lunghe verso la punta di riferimento (con l'Irlanda del Nord il titolare era Vokes) che viene incontro a creare la profondità che Bale e Ramsey attaccano sulla spizzata dell'ariete o che crea spazi per Allen sulla seconda palla.

 


Il lancio verso il centravanti non è profondissimo, ma crea gli spazi in profondità da attaccare per Bale e Ramsey.


 

Contro l'Irlanda del Nord il portiere Hennessey non andava sempre direttamente al lancio lungo verso Vokes ma provava a impostare l'azione sui centrali, in superiorità numerica sui due riferimenti avanzati nordirlandesi (Lafferty e Ward). Il terzetto difensivo gallese costruiva l’azione dal basso allargandosi come da manuale e sfruttando la propria tecnica con personalità, soprattutto nelle giocate dei due vertici laterali: il centrale di sinistra (mancino) Davies e quello di destra Chester.

 

https://twitter.com/11tegen11/status/746769595130839044

Chester è stato la principale fonte del gioco del Galles negli ottavi.


 

Ne seguiva un lento, lungo e indisturbato giro palla facilitato dai due mediani gallesi (Allen e Edwards, ma non cambia molto quando al posto di quest’ultimo c’è Ledley) che fanno da riferimento in appoggio, formando una sorta di rombo asimmetrico, scendendo uno alla volta dal lato della palla.

 


Si tratta comunque di una situazione di gioco che non garantisce ai gallesi un'uscita sempre pulita del pallone dalla difesa, per questo spesso sono costretti ad abbassarsi anche Ramsey e Bale.


 

L'Irlanda del Nord, però, ha messo a nudo più di ogni altra avversaria la non perfetta circolazione del Galles, che ha accumulato un 56% di possesso assolutamente sterile.

 

Lafferty e Ward erano volutamente passivi ma alle loro spalle ogni singolo uomo del Galles veniva seguito a uomo nella propria ricezione ed era impossibilitato a girarsi, costretto quindi a tornare indietro. Con gli esterni che dovevano garantire ampiezza (quello del lato debole si deve sempre rendere disponibile a un cambio di gioco che il Galles adotta spesso) anche Ramsey e Bale sono stati quindi costretti ad abbassarsi per provare a evitare di ricorrere per forza al lancio lungo contro una difesa fisicamente possente.

 

Il centrocampista dell'Arsenal non ha avuto praticamente palle giocabili fronte alla porta, Bale si abbassava molto verso destra, cercando di guadagnarsi lo spazio per calciare col suo piede preferito, o per un lungo cambio di gioco verso l'esterno sinistro Taylor.

 

Il Galles era incapace di reagire alle marcature a uomo dell’Irlanda del Nord: non riusciva a effettuare efficaci rotazioni o ad attrarre il pressing avversario, non c’era spazio in profondità per la velocità o di uno tra Ramsey e Bale. Il Galles non è stato capace di impostare un piano che andasse al di là dei lanci verso Vokes (98 le palle lunghe nel match) e l'Irlanda del Nord ha così spostato la partita sul proprio terreno preferito delle palle aeree (ha vinto il 60% dei duelli aerei), creando una partita poverissima di occasioni (0,24 gli expected goals del Galles contro gli 0,2 dell'Irlanda del Nord) che solo uno spunto in velocità di Bale sulla sinistra e il ritardo di McAuley in copertura sul subentrato Robson-Kanu hanno contribuito a spezzare.

 



 

 



 

Il Galles vive degli spunti individuali da parte di Bale (responsabilizzato davvero in tutte le fasi) e di Ramsey, delle incursioni e delle intuizioni di Allen (sia con la palla che senza) e dei frequenti cambi di gioco verso gli esterni isolati, Gunter e Taylor, gli unici a fornire ampiezza, con il compito di crossare al centro con il proprio piede forte, se necessario in corsa in pieno stile britannico.

 

Bale è spesso costretto a provare il dribbling per cercare di creare gli spazi che i movimenti rari e poco coordinati dei compagni non riescono a fornire alla circolazione palla.

 


La Russia è schierata in un 4-5-1 un po' disordinato che lascia ampi spazi tra i blocchi di difesa e di centrocampo. Ledley però non ha un piede sensibile come quello di Allen e non se la sente di servire con un filtrante uno tra Bale e Ramsey tra le linee, giocando sicuro su Taylor: il fuoriclasse del Real Madrid infatti si lamenta.




Certo, Gareth Bale Bale viene da una grande annata in cui è stato capace persino di mettere in discussione l’influenza di

, e un grande risultato agli Europei potrebbe essere il giusto trampolino di lancio per il prossimo Pallone d’Oro. Sempre che a Bale interessi. In questo Europeo si sta mettendo a disposizione della squadra con molta umiltà: a volte cerca ripetutamente giocate individuali (dribbling, folate verticali a sfruttare la propria velocità), ma solo perché sa che quello è il modo migliore che ha la squadra per portare palla.

 

Come detto, Bale (insieme a Ramsey, ma soprattutto Bale) attacca la profondità sulle sponde della punta e nella partita di esordio ha accettato lui stesso di fare da torre per gli inserimenti di Ramsey e Jonathan Williams. La sua abilità nei calci di punizione ha contribuito a sbloccare le prime due partite del girone e a creare quei contesti di partita reattiva cari al Galles. Anche quando esulta, pur essendo la star indiscussa della squadra, Bale abbraccia sempre i compagni senza manie di protagonismo e noi è mai iper-critico nelle varie situazioni di gioco in cui i giocatori del Galles non si rivelano alla sua altezza. Vedere la propria stella indiscussa con un atteggiamento così altruista non può che creare armonia all'interno dello spogliatoio.

 



 

Ramsey, da parte sua, è inserito in un contesto molto differente da quello dell’Arsenal: nel Galles ha più responsabilità e il dovere di creare per dei compagni a volte poco reattivi ad occupare gli spazi, e senza avere lo spunto in velocità e nel dribbling di Bale. Quando Ramsey ha finalmente l'opportunità di poter giocare rapido nello spazio risulta decisivo, come nell'occasione del gol che ha sbloccato la partita contro la Russia, o nell'assist al gol-partita di Robson-Kanu contro la Slovacchia.

 

Joe Allen è il mediano su cui Coleman fa maggior affidamento, sia per il dinamismo (di gambe e di pensiero), con cui attacca anche molto bene le seconde palle, che per la capacità con cui gestisce il pallone negli spazi stretti e con cui lo conduce tra le linee avversarie. Anche lui è stato investito dalle marcature forsennate dell'Irlanda del Nord, ma il suo assist a Ramsey contro la Russia ha evidenziato tutte le sue capacità nei filtranti a campo sufficientemente aperto.

 



 

James Chester è l'uomo che, dalla linea difensiva, si occupa maggiormente della costruzione bassa insieme ad Allen, dimostrando un'ottima personalità anche negli anticipi. Con una torre come Ashley Williams la difesa è sufficientemente protetta nelle palle aeree, e con le marcature aggressive il Galles corre pochi rischi anche di essere infilato a terra. Il gol subìto dalla Slovacchia all'esordio mostrava ancora una leggera disconnessione negli automatismi difensivi (con Williams uscito tardi su Duda, che ha così calciato a botta sicura), mai due subiti dall'Inghilterra sono stati per lo più casuali: il primo generato da un rimpallo in area su cui si è avventato Vardy; il secondo da scambi rapidissimi in spazi stretti, con il tiro di punta di Sturridge a togliere il tempo al portiere Hennessey.

 

In sostanza è sembrato sempre più complicato fare gol a questo Galles, che non soffre le transizioni negative ed è una minaccia in quelle offensive. Una squadra che può contare sul fuoriclasse più in forma di tutto il campionato Europeo, inserito dentro un sistema perfetto per massimizzare i suoi vantaggi.

 

Il Belgio, che ha già assaggiato la ruvidezza di un sistema difensivo solido come quello dell'Italia, sarà costretto a mettere grande intensità sul campo e a non accontentarsi del proprio talento. Lukaku non dovrà esagerare con i movimenti incontro per non congestionare ulteriormente i già angusti spazi tra le linee concessi dal Galles, sui quali Hazard e soprattutto De Bruyne dovranno fare la differenza.

 

La solidità di Bale e compagni non sarà facile da mettere in discussione e la corsa del Galles potrebbe non fermarsi ai quarti di finale. Il Belgio resta favorito, per i valori tecnici a disposizione, e l'assenza di un pressing aggressivo organizzato del Galles potrebbe favorire il gioco rasoterra degli ipertecnici belgi (anche se l’Italia ha dimostrato come sia relativamente semplice schermare i rifornimenti al centro) e se la partita si mettesse come il Galles desidera, sarà dura anche per gente come Hazard e De Bruyne.

 

 

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