Il periodo calcistico che stiamo vivendo è così inedito, tra valutazioni di calciatori che non hanno più niente a che fare con un ipotetico valore assoluto (e a volte si fatica a trovare un senso anche a quello di mercato), calciatori con statistiche mostruose su base pluriennale e fenomeni magari altrettanto eccezionali ma solo per una stagione, o per qualche partita all’interno di una stagione, e altrettanti fenomeni che non riescono ad esprimersi con una costanza tale da farli emergere dalla moltitudine di ottimi giocatori, che anche se fa un effetto strano scriverlo ho l’impressione che Gareth Bale sia sottovalutato.
Da quando è arrivato a Madrid lo paragoniamo implicitamente ai Palloni d’Oro, pur conservando un’idea approssimativa delle sue reali qualità. Almeno qui in Italia. Poco più di un anno fa gli abbiamo dedicato uno dei nostri longform, in cui scrivevo dei suoi superpoteri ma anche della sua riservatezza, e mi chiedo se non sia proprio la combinazione di queste due caratteristiche a rendere difficile la comprensione di un calciatore che può decidere determinati momenti come un semidio, ma che se da una parte non si riduce a quei momenti, dall’altra non ha il talento messi-anico per decidere un intero campionato.
Bale non sembra neanche minimamente toccato dall’esigenza contemporanea di essere sempre presente, dall’ambizione di azzittire i suoi detrattori su base quasi quotidiana come ha saputo fare Cristiano Ronaldo (di fondo ho l’impressione che a noi italiani piacciano i giocatori vistosi, quelli che non richiedono troppo sforzo per vederne pregi e difetti, tipo Neymar).
Nell’ultimo mese, però, Bale non sta solo giocando splendidamente, ma la sua influenza sul gioco del Real Madrid sembra vicina (anche se in modo completamente diverso) a quella che aveva sul gioco del Tottenham nella stagione 2012-13. Complice anche l’assenza di Cristiano Ronaldo contro il Rayo Vallecano e contro la Real Sociedad, Bale è sembrato quello che difficilmente si pensava sarebbe potuto diventare: un leader tecnico. «Oggi come oggi», ha scritto David Leon, «è il giocatore più ispirato del Real».
L’importanza di Cristiano Ronaldo è fuori discussione, quando è in campo la sua influenza sul gioco del Real Madrid è ancora quella del sole sui suoi satelliti, ma vale la pena sottolineare la parte finale della stagione di Bale anche nell’ottica di un possibile calo fisico di Cristiano (che già si è avvicinato notevolmente alla porta avversaria).
Il gol che ha deciso la partita con il Rayo è nato da una palla persa a centrocampo e da un’accelerazione quasi inumana di Bale, che quando sembra già al massimo della velocità si allunga la palla e aumenta ancora. Sembra Super Mario che prende la stellina.
Zinedine Zidane dopo la partita con il Rayo ha detto: «La gente parlerà dei gol, ma Bale è stato comunque fenomenale al di là dei gol». La gente parla dei gol perché in quella partita il Real era sotto di 2 gol, Bale ha accorciato le distanza di testa su calcio d’angolo per poi segnare il gol del decisivo 3-2 a una decina di minuti dalla fine. In una squadra che vince molte partite con più di 2 gol di scarto e che in una stagione si trova a vivere solo qualche momento di reale difficoltà, per lo più legati alle sfide con i propri competitor, è importante dare la sensazione di poter essere decisivi.
Cristiano Ronaldo, ad esempio, ha fatto il superuomo segnando i 3 gol necessari per passare il turno di Champions League con il Wolfsburg, ma si sapeva. Bale invece, pur avendo segnato in 3 delle 4 finali vinte con il Real Madrid (e tra questi gol c’è quello del 2-1 che è valso la Décima), non ha mai dato l’impressione di poter decidere una partita complicata.
E stavolta lo ha fatto senza dare l’impressione di forzare il proprio gioco. Lo ha fatto quasi con pazienza. Ancora contro la Real Sociedad, qualche settimana più tardi dopo, ha realizzato l’1-0 decisivo a meno di un quarto d’ora dalla fine. Tra l’altro in quell’occasione ha giocato la maggior parte delle gara a sinistra, letteralmente al posto di Cristiano Ronaldo, e ha segnato tagliando sul primo palo, un movimento che nel Real Madrid ha il copyright di Cristiano Ronaldo.
Questo è il 9° gol di testa di Bale in stagione: Marcos Lopez su Marca lo ha definito “air-Bale”. Non male per uno che entra in area da tre anni.
Bale non si limita a quegli scatti brutali che comunque sono una grande risorsa per lui e per il Real. Giocando a destra è consapevole di poter iniziare e concludere l’azione da solo rientrando sul sinistro, a volte finisce contro un muro di avversari come una macchina senza freni, ovvio, altre volte la sua potenziale minaccia è sufficiente ad aprire lo spazio all’inserimento di un compagno. Non è un gran crossatore con il destro, ma ha imparato ad andare anche su quel piede e a mettere palle pericolose nell’area piccola: e questa è un’opzione in più di cui tenere conto per il difensore che dovrà difendere principalmente la combinazione rientro e tiro di sinistro.
Ad esempio, Cristiano Ronaldo ha segnato il 2-1 che ha riaperto il campionato al Camp Nou grazie a un cross di destro di Bale.
Un altro aspetto sottovalutato del suo gioco è l’abilità negli spazi stretti, e sopratutto la grande sensibilità con cui usa tutte le parti del piede sinistro (specialmente l’esterno) per girarsi in una qualsiasi direzione mantenendo un controllo quasi a 360°. Bale può contare su una grande varietà di soluzioni, corte, medie e lunghe, in qualsiasi zona di campo. E su un ritmo di gioco completo, può rallentare portando palla da destra al centro aspettando che si aggiungano all’attacco terzini e centrocampisti, può giocare a uno o due tocchi spostandosi per creare nuove linee di passaggio e può anche bruciare l’erba del prato come un centometrista, certo.
È un calciatore “autosufficiente”, come ha scritto Abel Rojas su Ecos del Balon, ma anche con “una notevole lettura di gioco, che ha bisogno di toccare molto il pallone”. Anzi, sempre secondo Rojas il gioco di Bale cresce in proporzione al suo coinvolgimento nel gioco di squadra.
Qui si vede anche il taglio di Cristiano sul primo palo, difficile da servire però. Bale si gira in mezzo a tre avversari e riesce a pescare Benzema in area, comunque non male.
In sostanza è venuto fuori che Bale può prendersi le responsabilità di Cristiano Ronaldo e il fatto che lo faccia mantenendo un profilo basso non significa che sia meno decisivo. Se è inutile il confronto tra Cristiano e Messi figuriamoci quello con Bale. Ma considerando la progressiva diminuzione delle distanze coperte da Cristiano Ronaldo palla al piede e il suo bisogno ossessivo di tirare in porta, si potrebbe pensare ad un aumento ulteriore delle responsabilità di Bale nel prossimo futuro.
E se non è mia intenzione “dimostrare” che Bale vale quanto Ronaldo, vorrei sottolineare come il suo peso nel Real Madrid sia già al livello del suo giocatore più importante.
Gareth Bale tira 4,38 volte ogni 90 minuti. Cioè come un attaccante vero, anche se meno di Cristiano che tira più di tutti in Europa (6,05) e di gente come Higuain, Lewandoski, Ibrahimovic e Messi (tutti sopra i 5 tiri). Ma tira poco meno di Benzema (4,54) e più di Luis Suarez (3,79) e Neymar (3,49).
Ma, sopratutto, la sua finalizzazione è da attaccante vero. È terzo per gol segnati ogni 90 minuti (qui devo ringraziare Flavio Fusi che ha raccolto i dati di tutti e 5 i principali campionati europei, eliminando i rigori e scremando i calciatori con meno di 50 tiri) con una media 1,03 gol. Viene dopo Benzema e Ibra (1,13) e il suo dato è leggermente migliore di quello di Suarez (1). Meglio di Cristiano (0,77), anche se la forza di Ronaldo è anche quella di aver giocato 3139 minuti, saltando solo 2 partite in campionato, segnando 27 gol (senza rigori) contro i 19 di Bale.
La visione di gioco di Bale gli permette anche cambi di gioco molto audaci, o quelli più semplici per far salire Marcelo.
Gareth Bale segna con il 23,46% dei suoi tiri, Cristiano Ronaldo con il 12,7%, escludendo i rigori. Ripeto ancora quanto sia importante considerare lo stile diverso quando si maneggiano numeri di questo tipo: la costanza di Cristiano è mostruosa, su più stagioni e in una stessa stagione, il fatto che consumi così tanti tiri è comunque una qualità del suo gioco. Il punto, semmai, è che Bale è vicino ai migliori finalizzatori di questa stagione (Icardi, Luis Suarez, il Chicharito, Hernandez, Benzema, Salomon Kalou) e tira più della maggior parte di essi (tutti tranne Benzema, a dir la verità).
A questo va aggiunto, come detto, il suo coinvolgimento nel gioco di squadra. Bale ha fatto quasi lo stesso numero totale di assist (10) di Ronaldo (11) ed è intuitivo che la media di assist per minuti giocati del gallese (0,54) sia superiore a quella del portoghese (0,32). Ma Bale crea anche più occasioni (2,66-1,41) oltre ad effettuare più passaggi (35,24-29,86).
Contro la Real Sociedad, partendo da sinistra Bale veniva quasi sempre al centro, giocando quasi da trequartista e mostrando tutte le sue capacità associative e di visione.
In una squadra che ha vinto 7-1 contro il Celta Vigo (quadripletta di Ronaldo), due volte 6-0 contro l’Espanyol (cinque gol di Ronaldo all’andata, tre al ritorno) e 10-2 con il Rayo (con quattro gol di Bale) è importante guardare anche all’importanza dei gol segnati da ognuno. Ed è impressionante notare che se si tolgono i rigori Ronaldo ha segnato solo un gol in più (5) di Bale (4) che è servito a dare al Real Madrid una lunghezza di vantaggio (quindi parliamo di gol dell’1-0, del 2-1 etc).
Come accennato, entrambi hanno partecipato a una o più goleada (Ronaldo ha segnato 15 gol dal 3-0 in su; Bale 9) ma Bale ha segnato 2 gol decisivi in altrettante vittorie di misura (quelli mostrati sopra con il Rayo e con la Real) mentre Cristiano solo quello con il Barça al Camp Nou, su assist di Bale. Ed è ironico il fatto che poco prima fosse stato annullato un gol a Bale, di testa, su cross proprio di Cristiano.
L’unico dato negativo è l’assenza di gol di Bale in Champions League, anche se per quello c’è ancora la finale. Si è infortunato al ginocchio nell’ultimo scontro con il Manchester City e non è detto che Zidane voglia rischiarlo prima della finale (anche la capacità di recupero di Cristiano Ronaldo, superiore a quella di qualsiasi altro giocatore, è senz’altro una qualità di cui tenere conto quando si fa un confronto di questo tipo). Magari oggi pomeriggio, nell’ultima di campionato contro il Deportivo La Coruna, Bale entrerà a partita in corso, ma la Liga ormai sembra nelle mani del Barça.
Gareth Bale ha adattato il suo gioco in un modo che potrebbe aumentarne l’importanza in una delle squadre con più competizione al mondo sul piano offensivo o semplicemente tecnico. Ha ampliato il proprio repertorio con intelligenza e umiltà: è un ottimo giocatore di squadra con grandi doti di finalizzazione, spaventosamente pericoloso in fase offensiva e anche associativo. Un giocatore di squadra per grandi squadre, ma anche un atleta straordinario e un calciatore spesso finissimo in grado di colmare il gap con quei pochissimi che, per definizione, devono restare unici.