
Al settantottesimo minuto della partita casalinga contro il Fulham, lo scorso tre ottobre, il Bournemouth si trova in svantaggio per 1-0. La squadra di Iraola deve trovare il pareggio e per farlo consegna palla a Antoine Semenyo. L’esterno ghanese riceve sulla linea laterale, dove inizia l’ultimo terzo di campo, e di fronte ha Castagne e Chukwueze.
Semenyo avanza con il suo passo ciondolante, esegue tre doppi passi puramente intimidatori e il campo sembra cominciare a inclinarsi verso la porta di Leno. Chukwueze percepisce il pericolo e alza la mano per chiedere aiuto in marcatura. In una frazione di secondo Semenyo accelera perentoriamente lasciando Castagne inerme, entra in area lungo la linea di fondo e calcia da un angolo difficilissimo facendo passare il pallone sotto le gambe di Leno. Gol del pareggio.
La giocata è durata sette secondi. Sette secondi di pura potenza fisica e tecnica che ben riassumono l’inizio di stagione del centrocampista del Bournemouth.
Da notare il punto da cui è partita l'azione e il punto in cui è stata conclusa.
Questo gol è stato il primo dei due con cui Semenyo ha permesso al Bournemouth di rimontare il Fulham (in mezzo anche un gol incredibile di Justin Kluivert). Con questa doppietta ha raggiunto quota 6 gol in 7 partite di campionato, portandosi al secondo posto nella classifica capocannonieri di Premier League dietro al solito Haaland. Ai gol vanno aggiunti tre assist. Alla settima giornata della nuova stagione Semenyo ha già registrato la metà di gol e assist di quella precedente, è indiscutibilmente il giocatore più appariscente del campionato inglese. Soprattutto uno dei più efficaci, visto che i suoi gol e i suoi assist hanno trascinato il Bournemouth al quarto posto in classifica con gli stessi punti del Tottenham.
La Premier League sembra produrre ogni anno un nuovo giocatore che scombina i capelli alle altre squadre durante i primi mesi di campionato. Lo aveva fatto Erling Haaland al suo arrivo al Manchester City. La scorsa stagione è stato il turno di Cole Palmer - forse ricorderete quell'incredibile inizio di stagione. In questa invece è Antoine Semenyo a seminare il panico, a sembrare un’ira di Dio.
Semenyo è stato un fattore sin dalla gara inaugurale ad Anfield contro il Liverpool, in cui ha segnato una doppietta nel secondo tempo e più in generale è stato un generatore inarrestabile di caos, tra dribbling e progressioni palla al piede, che hanno mandato in tilt la difesa dei campioni in carica.
Sembrava troppo in forma rispetto a tutti gli altri giocatori in campo - anzi forse sarebbe meglio dire che lo era, visto che ha segnato dopo una corsa lunga 52 metri. È stato un gol indimenticabile: dopo aver raccolto il pallone al limite della propria area di rigore, Semenyo ha attaccato in accelerazione il corridoio centrale creando un due contro due dove Konate e Van Dijk che sono indietreggiati timidamente. La velocità di Semenyo è tale in questa azione che persino Evanilson, il suo compagno più vicino e che a inizio transizione era 30 metri davanti a lui, era in difficoltà a proporgli una linea di passaggio. Arrivato al limite dell’area, Semenyo si è spostato il pallone dal destro al sinistro e ha calciato potente e rasoterra.
L’aspetto più incredibile di questo gol è la potenza della conclusione per nulla condizionata dallo sforzo fisico compiuto per arrivare a prepararla, con Alisson che non ha neanche potuto accennare alla parata. Peccato che poi se ne sia parlato meno del dovuto, un po' per i gol vittoria del Liverpool nei minuti finali un po' per il tifoso che ha rivolto insulti razzisti proprio a Semenyo mentre batteva una rimessa laterale.
Rimane il fatto che il nuovo giocatore copertina della Premier League sia proprio Semenyo, che a 25 anni sta entrando nel suo prime in maniera perentoria come il suo stile di gioco intenso e verticale. Stiamo parlando di un attaccante che predilige partire alto sull’esterno in entrambi i lati del campo, ma che sa anche accentrarsi per costruirsi le occasioni o associarsi con i compagni. Un giocatore molto magnetico, ben piazzato grazie al suo metro e 80, e che abbina una grande potenza sia nel calcio che nella corsa a una tecnica raffinata e creativa, molto divertente da vedere. Per questo, i tifosi del Bournemouth gli hanno dedicato il coro “Always believe in Semenyo” sulle note di Gold degli Spandau Ballet.
Il percorso per arrivare fino a tutto questo, però, non è stato semplice. Figlio d’arte - suo padre Larry era un centrocampista che ha disputato diverse stagioni nella Premier League ghanese - da ragazzo non riusciva a convincere nessuno ai provini delle academy londinesi: è stato scartato dall’Arsenal, dal Tottenham, dal Crystal Palace e dal Millwall. Una serie di rifiuti che gli hanno fatto pensare che il calcio non fosse cosa per lui. «Il colpo di grazia è arrivato dopo il rifiuto del Palace», ha raccontato in un'intervista a The Athletic «Avevo 15 anni e mi dissero che non mi avrebbero ingaggiato. Ricordo che ero triste, di essere salito in macchina, ho guardato mio padre e sono scoppiato a piangere. Pensavo: "Perché è successo così tante volte? Sai cosa? Lascio perdere. Non giocherò a calcio per un anno"».
Per fortuna a questo punto della storia Semenyo incontra Dave Hockaday, ex allenatore del Leeds, che lo convince ad andare a giocare per lui a Swindon, nella Wiltshire Sports Academy. Poco tempo dopo Hockaday viene ingaggiato a Bristol nello Stroud College portandoselo dietro. «Era un bordello. Giocavo il mercoledì a Swindon e il sabato a Bristol. C’era solo il calcio, ma mi piaceva».
A 17 anni viene quindi ingaggiato dal Bristol City, con cui disputa 112 presenze in Championship tra i 18 e i 23 anni, segnando anche 16 gol prima di trasferirsi al Bournemouth nel gennaio del 2023 per 10 milioni di sterline.
L’ultima stagione intera di Semenyo con la maglia del Bristol City in cui ha messo a referto 8 gol e 12 assist.
Sulla costa sud-ovest inglese tra Bristol, patria culturale del trip-hop, e Bournemouth, famosa per le sue spiagge, Semenyo ha trovato il posto ideale per crescere e l’allenatore che gli ha permesso di maturare ancora, Andoni Iraola. L’allenatore basco è riuscito a dare al Bournemouth un’identità profondamente verticale che sta permettendo alla piccola squadra di vivere il momento migliore della sua storia in Premier League. In questo contesto diretto e ricco di intensità la capacità di Semenyo nel generare caos e allungare le difese avversarie è stata esaltata, fino a farlo diventare il leader tecnico della squadra.
La scorsa stagione Semenyo l’ha conclusa con 13 gol, 7 assist e 1.49 dribbling riusciti ogni 90 minuti, secondo Hudl StatsBomb. Numeri che, come già detto, sta confermando e dovrebbe agevolmente superare dopo quanto visto in questa prima manciata di partite (i dribbling riusciti sono già aumentati, passando in questa stagione a 1.67 per 90 minuti).
Sono molti gli aspetti per cui il Bournemouth si affida a Semenyo. Se non riesce a fargli ricevere il pallone con la costruzione da dietro o lanciandolo in transizione può farlo anche con lanci lunghi o cambi di gioco rapidi sfruttando la sua qualità nei duelli aerei. Semenyo infatti ne vince 2.31 per 90 minuti. E poi c’è il lavoro senza palla, fondamentale in un sistema basato sull’intensità. «Questo tipo di gioco mi si addice perché sono piuttosto aggressivo nel pressing ed è quello che Andoni vuole dagli attaccanti». È lui l’uomo che guida il pressing nella metà campo avversaria, come faceva Solanke prima che venisse ceduto al Tottenham.
Iraola dal canto suo si fida di lui e lo vede come uno dei cardini della sua squadra, e non è da escludere che sia stato un fattore nel tenerlo al Bournemouth in una Premier League sempre più attenta ai talenti che hanno già dimostrato qualcosa in Inghilterra. «Antoine sta migliorando ogni stagione, già prima che arrivassi qui», ha detto Iraola «Voglio provare a mantenerlo a questo livello, soprattutto per quanto riguarda la fiducia».
I veri progressi di Semenyo di questo inizio di stagione, però, riguardano la finalizzazione, che fino a poco tempo fa sembrava il suo più vistoso margine di miglioramento come aveva scritto Federico Sborchia. Consapevole di dover migliorare, Semenyo ha scelto di trascorrere l’estate allenandosi privatamente assieme a Saul Isaksson-Hurst - coach specializzato nello sviluppo individuale con 20 anni di esperienza e che ha lavorato, tra gli altri, con Phil Foden e Noni Madueke. E le loro sedute si sono concentrate proprio sul migliorare la precisione in finalizzazione.
Detto delle statistiche e della voglia di migliorare, c’è però qualcosa di più intangibile per spiegare come mai Semenyo in questo momento sembri semplicemente immarcabile. Paolo Maldini, che di marcature dovrebbe intendersene, in un’intervista con Federico Buffa una volta ha detto che «i giocatori che soffrivo di più erano quelli ciondolanti, che ondeggiavano e spostavano la palla, non ti davano mai punti di riferimento». E Semenyo, seppur con un'elasticità e una potenza forse maggiori rispetto ai giocatori a cui credo si riferisse Maldini, sembra rientrare in questa categoria di giocatori che fanno dell'imprevedibilità la propria carica stilistica. Per di più è anche ambidestro. «Molti pensano che io sia mancino, ma io sono destro», ha raccontato Antoine a questo proposito «Questo rende le cose più difficili per i difensori. Se pensano che io sia mancino, giocherò a destra, se pensano che io sia destro, giocherò a sinistra».
Quando Semenyo prende velocità non sai mai da che parte colpirà. I 17 tiri effettuati fino ad ora in Premier League sono perfettamente distribuiti: otto con il destro e otto con il sinistro, più una conclusione di testa.
Imprevedibilità, potenza e una rinnovata fiducia nei propri mezzi, quindi, stanno trasformando Semenyo nel peggior incubo per le difese della Premier, che non stanno riuscendo a fermarlo neanche con le cattive, come nel caso dell’assist per Marcus Tavernier contro il Wolverhampton.
In quel caso, dopo un recupero nella trequarti avversaria, Semenyo ha attirato le attenzioni della difesa su di sé, resistendo a un paio di recuperi da dietro e servendo un filtrante in no-look non banale per il compagno.
Per questa sua poliedricità, ma anche per la capacità di portare e passare la palla in qualsiasi direzione, ricorda il Sadio Mané elettrico visto a Southampton. Come lui è un atleta di alto livello, in grado di allargare qualsiasi linea difensiva e in grado di assorbire il contatto su ogni duello.
Vedremo se la sua carriera avrà lo stesso successo. Di certo Antoine Semenyo sembra ormai pronto a salire di livello.