
Qatar 2022 si porta dietro questioni problematiche, in questo articolo abbiamo raccolto inchieste e report che riguardano le morti e le sofferenze ad esso connesse.
In un Mondiale in cui molti tifosi italiani avevano bisogno di una scusa, di una ragione d’interesse che colmasse l’assenza della Nazionale, siamo stati travolti dalla wave di Stramaccioni e ci siamo ritrovati a parlare dei commentatori tecnici con lo stesso piglio con cui, di solito, parliamo di calciatori e allenatori. È anche merito loro, sia chiaro, della loro presenza difficile da ignorare. Ma più in profondità ci deve essere qualcosa che spieghi questa nostra fissa per le “seconde voci”. Sembrano spuntate dal nulla una decina di anni fa, forse prima (sono comuni in altri sport e, come ricorda Massimo De Luca nel suo Sport in Tv, sono comparse per la prima volta in Italia nel contesto della Radio Rai), ma quando è successo esattamente che una seconda voce si è aggiunta alla prima, che partita era, chi ha avuto l’idea, perché se ne è sentito il bisogno? E perché, soprattutto, hanno un così grande impatto oggi sulla nostra esperienza di spettatori televisivi, in positivo o in negativo?
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