È molto diverso intervistare un fighter prima o dopo un incontro. Se dopo una vittoria si può parlare più o meno di tutto, nelle settimane che precedono il match il rischio è di trovarsi di fronte una persona chiusa, concentrata, poco disposta a condividere dubbi e preoccupazioni. Temevo, quindi, di faticare a tirar fuori le parole ad Alessio Di Chirico, che già in condizioni normali non è proprio un chiacchierone; e invece l’ho trovato rilassato, ben disposto, direi persino leggero.
Ci siamo incontrati nel bar di Roma dove lavora in cassa quando non si allena, pochi giorni prima che partisse per Parigi dove il 3 settembre combatterà – nella stessa main card di Marvin Vettori – contro il fighter russo Roman Kopylov. L’ultima volta che l’ho intervistato veniva dall’importantissima vittoria con Joaquin Buckley, un KO arrivato dopo due minuti della prima ripresa, con un poderoso calcio alla testa. Qualche mese dopo, però, ad agosto 2021, Di Chirico è andato a sua volta KO (per la prima volta nella sua carriera) contro Abdul Razak Alhassan, per un calcio alla testa molto simile.
Quella con Buckley è la sola vittoria nei suoi ultimi cinque incontri, e negli ultimi quattro anni. A Parigi, Alessio si giocherà la possibilità di rimanere in UFC, anche perché quello con Roman Kopylov sarà l’ultimo incontro nel suo contratto. Kopylov è arrivato in UFC da imbattuto, con 8 vittorie ottenute in promotion russe, ma dal novembre del 2019 ha combattuto solo due volte: è stato sottomesso da Karl Roberson all’esordio e poi ha perso per decisione unanime contro Albert Duraev.
Prima di affrontare Buckley avevi detto che sarebbe stato un incontro spettacolare e lo è stato. Questo con Kopylov che incontro sarà?
E se tutto andasse come immagini, come vorresti vincere?
Questo però contrasta un po’ con il tuo stile sempre controllato, no?
Kopylov non mi sembra il tipo di fighter con cui scazzottare (online si trovano i suoi incontri in Russia, dove si nota una grande rapidità di braccia, belle combinazioni a due mani chiuse da calci pesanti. Tutte le sue vittorie sono arrivate per finalizzazione, ndr).
Figurati, mi hai rincuorato. Tu studi sempre a fondo i tuoi avversari, che idea ti sei fatto di Kopylov?
Quando l’arbitro ha interrotto l’incontro perché Kopylov si era aggrappato alla gabbia?
Qui il momento in cui cambia il match tra Roman Kopylov e Albert Duraev.
Come ti sei preparato per il fatto che è mancino?
Dopo l’incontro con Buckley dicevi che saresti stato più aggressivo in futuro, però poi è arrivata la sconfitta con Alhassan dopo pochi secondi e l’infortunio che ti ha tenuto fermo. Abbiamo visto molto poco di una tua possibile evoluzione. Un anno e mezzo e dopo l’ultimo incontro vero e proprio come è cambiato il tuo stile?
Con Alhassan hai combattuto con i legamenti del ginocchio rotti o danneggiati?
Dal punto di vista umano invece quanto sei cambiato negli ultimi anni?
Vi capisco. A me però sembri sempre uguale, anzi ti trovo quasi ringiovanito. Mi sembri anche più sicuro del solito.
Diciamo pronto, allora?
Come ti sei sentito dopo quel KO, simile al tuo? Voglio dire se capita a Usman può capitare davvero a chiunque.
Qualcuno invece usa i momenti di difficoltà dei più grandi per deriderli. Anche altri fighter.
Con Buckley, dopo che lo hai mandato KO, vi siete fatti una bellissima foto insieme, ma è un’eccezione.
A te non è mai piaciuta la parte mediatica di questo lavoro.
Non ti avrà riconosciuto…
Te non hai riconosciuto Dana White!
Senti come lo spieghi il triangolo: Di Chirico batte Buckley, Alhassan batte Di Chirico, Buckley batte Alhassan? Non c’è la proprietà transitiva nelle MMA?
Vettori è stato quello che lo ha messo più in difficoltà nella lotta, nel loro primo incontro. Poi nel secondo anche Adesanya era molto migliorato.
Il momento di cui parla Di Chirico arriva al minuto 4.15 di questo video.
Il fighter ideale che base ha?
In un’altra intervista hai detto che ti piacerebbe ritrovare l’istinto di quando hai iniziato a combattere. Non eri anche più emotivo?
Lo hai riguardato il KO con Alhassan?
Non ricordi di essere uscito dall’ottagono?
Dopo l’operazione non hai avuto altri infortuni? Sei in forma oggi?
Hai voglia di tornare nell’ottagono?
Il fatto che Kopylov è russo, l’invasione all’Ucraina, ti motiva in qualche modo?
Come ti hanno cambiato i tuoi figli? Per molti sono una distrazione.
Non c’è una contraddizione, tra il fatto che adesso nella tua vita c’è molto amore e il fatto che per guadagnarti da vivere prendi a pugni le persone?
Da romanista come hai vissuto la Conference lo scorso anno?
E un giocatore che vorresti allenare?
Nelle MMA italiani invece ci sono nuovi talenti che ti piacciono?
Michele Martignoni, Dylan Hazan (combatteranno entrambi a Roma nell’evento Cage Warriors del prossimo 7 ottobre, Martignoni per il titolo welterweight, ndr) e non sottovaluterei Michelangelo Lupoli. Forse il più cristallino è Federico Pasquali, secondo me merita tanto.