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Adesanya, per ora, è fuori dalla portata di Vettori
14 giu 2021
14 giu 2021
Una brutta nottata per il fighter italiano, che però ha ancora tempo per crescere.
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Il primo match fra Adesanya e Vettori, tre anni fa, ma anche il match perso dal Adesanya con Jan Blachowicz, nel tentativo di prendersi la cintura dei Massimi-Leggeri, facevano ben sperare per un esito positivo del secondo incontro tra il campione dei Medi neozelandese e lo sfidante italiano, salito fino al numero 3 dei ranking. Dopo tante chiacchiere, allusioni, analisi, finalmente Vettori ha avuto la sua grande occasione, in uno dei rematch più attesi dell’anno, per il pubblico italiano specialmente. Bandiera sulle spalle, quando il “Sogno Italiano” è entrato nell’arena le speranze erano davvero alte; subito dopo, la solita entrata iconica di Israel Adesanya, vestito da samurai, con cappello e maschera. E ovviamente, con la cintura.

Si è fatto via via più doloroso seguire il match, vista la crescente superiorità dimostrata da Israel Adsanya, interrotta dai buoni diretti di Vettori e da qualche takedown che ha contribuito ad abbassare la media della difesa dei takedown di Adesanya, superiore all’80% in genere. Già dal primo round Vettori ha provato (con successo) a tenere il centro dell’ottagono e a pressare Adesanya, come tutti si aspettavano. Ma il campione ha da subito stabilito il range di contrattacco (ancor più che d’attacco), attendendo il primo movimento di Marvin, mandandolo a vuoto con una finta e chiudendo con il leg kick sulla gamba avanzata.

Proprio i calci bassi sono stati fondamentali nella costruzione stilistica del match di Adesanya, che li ha usati più e più volte, tentando una demolizione del footwork simile a quella vista contro Yoel Romero. Vettori, in realtà, ha subito parecchi danni, ma non si è mai fermato, anzi. Adesanya si è mosso già dalla prima ripresa con le spalle molto vicine alla parete, schivando gli incroci di Vettori con buoni movimenti di corpo e gambe e quando Vettori ha capito che era troppo rapido per essere inquadrato perfettamente, ha optato anche lui per l’assestamento di qualche leg kick, che però non hanno avuto lo stesso risultato di quelli del campione.

Vettori ha continuato il suo inseguimento, cercando di non abboccare alle finte di Adesanya, che spesso alzava la gamba più per ottenere spazio che per colpire davvero. A poco meno di un minuto dall’inizio del primo round, Vettori ha preso il tempo a un calcio basso di Adesanya, gli ha afferrato la gamba e ha ottenuto il primo takedown.

Vettori è stato coriaceo, ma nonostante il match fosse iniziato da pochissimo e i due fossero ancora asciutti, Adesanya è riuscito a rimettersi in piedi agevolmente con l’aiuto della parete, a seguito di uno scramble nel quale ha offerto la schiena per un attimo ma ha guadagnato spazio e distanze. Poi Vettori ha tentato più volte il double-leg takedown da parete - come farà per tutto l’incontro, riuscendoci raramente grazie all’ottimo equilibrio di Adesanya.

Ottenuta la distanza ideale, Adesanya ha ripreso a martellare la gamba avanzata di Vettori. In quel momento era difficile avere un’opinione chiara di come sarebbero andate le cose: Vettori aveva ottenuto il takedown, non con molta fatica, e sembrava poter continuare su quei binari, ma probabilmente il tentativo di atterramento, quando non andava a segno, gli costava troppa energia.

In piedi era Adesanya a mettere Vettori alla sua distanza ideale, con le sue finte. Il lavoro del campione è stato eccelso in questo senso, sembrava sapesse già dove si sarebbe posizionato Vettori, pronto a coglierlo con un colpo con la traiettoria giusta. Adesanya pareva poter mettere Vettori nello spazio che desiderava, per attaccarlo l’attimo dopo a piacimento.

Il lavoro iniziale fra volto e figura da parte di Vettori è stato pregevole, ma alla fine la prima ripresa l’ha portata a casa il campione.

L’inizio della seconda ripresa è stato emozionante e ha offerto uno scambio a viso aperto interessante, nel quale Vettori è riuscito a piazzare un buon sinistro, mentre Adesanya ha preferito schivare i primi colpi. Dallo stand-up la sensazione è stata abbastanza netta: Adesanya controllava tempo e spazio, Vettori provava ad accorciare per arrivare al clinch. Presto si sono iniziati a sentire i richiami di Rafael Cordeiro, coach di Marvin, che gli intimava di attaccare. Ci sono stati dei momenti di “vuoto” nei quali Adesanya pareva boccheggiare, probabilmente il coach si aspettava un Vettori più propositivo proprio in quei momenti. Le energie però, anche per due atleti con una resistenza come la loro, devono essere centellinate intelligentemente per arrivare fino in fondo.

Cordeiro si lamentava più del “rispetto”che Vettori sembrava avere per i colpi di Adesanya. Si può notare un momento a due minuti e mezzo circa dalla fine della ripresa, dove Adesanya finta per tre volte il calcio frontale: Vettori ha reagito per pararlo, ma il calcio non è mai arrivato. Adesanya così ha ottenuto spazio ottimale e timing per ricominciare l’azione. Al termine del secondo round, Cordeiro ha richiamato di nuovo Vettori, incoraggiandolo a colpire per primo. Le parole del coach hanno avuto effetto e Marvin ha affondato il takedown proprio in apertura di ripresa, controllando in mezza monta Adesanya. Da qui, è riuscito a ottenere la monta per un attimo e a passare subito sulla schiena.

Il lavoro di Vettori è stato pregevole, ma ha forse avuto troppa fretta, lasciando spazio e non mettendo benissimo i ganci. Adesanya è sgusciato via ed è tornato nella guardia chiusa di Vettori. Questo è stato un turning moment per il mindset di Vettori. Probabilmente è da qui che Adesanya ha avuto la sicurezza di poter vincere: Vettori non era riuscito a sottometterlo da una posizione di estremo vantaggio.

Nello scramble poi il campione ha colpito Vettori con una ditata negli occhi, vista ma non sanzionata dall’arbitro Marc Goddard per mancata volontarietà (anche se Adesanya ha l’avversario proprio davanti e allunga mano e dita in maniera netta ed evidente). Per il resto del round, il copione dalla distanza è rimasto lo stesso: jab a segno di Vettori, Adesanya risponde con un colpo di braccia (varia i colpi a dir la verità, e in questa fase lo si è visto tentare il montante più volte) e chiude con il leg kick. Vettori non riesce a bloccarlo e inizia a sembrare a corto di idee.

Adesanya poi ha offerto qualche grande momento, appoggiandosi alla gabbia e schivando tutti i colpi di Vettori, in un affresco di andersoniana memoria. Il terzo è stato forse il round migliore di Vettori, e si è chiuso in maniera molto equivoca, con un frontale di Adesanya sulla conchiglia: il colpo non poteva andare da nessun'altra parte, visto che i due erano statici in quel momento e Adesanya ha alzato subito le braccia in segno di scusa, consapevole che avrebbe potuto costargli un punto. Avrebbe cambiato poco, anzi nulla, in termini di risultato finale, ma dopo un primo richiamo avvenuto poco prima, la detrazione forse sarebbe stata la scelta più corretta.

Prima degli ultimi due round coach Cordeiro ha provato a ricaricare le batterie di Vettori, ma ormai la sola cosa che riusciva a Vettori era portare Adesanya a parete, l’area nella quale la sua difesa dei takedown è migliore. Nella quarta ripresa, però, dopo averlo sbilanciato, Vettori è riuscito a ottenere l’atterramento grazie a un outside trip: purtroppo la gioia è durata poco, perché Adesanya è riuscito subito a ribaltare la posizione, facendo perno col piede sinistro sulla parete.

Ribaltato Vettori, Adesanya è tornato allo stand-up. Probabilmente queste ultime fasi hanno tolto anche le ultime energie mentali a Vettori, che è parso rallentare e non trovare più idee d’attacco. Persino Cordeiro, prima dell’ultimo round, sembrava rassegnato, almeno nel tono di voce: «È ciò che vuoi di più nella vita, diventare campione? Hai cinque minuti! Per diventare campione, devi prendere l’iniziativa!».

Ma con un rebus come Israel Adesanya, in stato di grazia, tutto diventa più difficile. E sotto di quattro round, rimaneva soltanto la finalizzazione o il KO. In principio della quinta ripresa, Vettori ha tentato ancora l’atterramento con l’aiuto della parete, ancora tramite outside trip, ma Adesanya stavolta si è fatto trovare pronto.

La strategia di Adesanya per gli ultimi cinque minuti è stata pressoché perfetta: si è fatto inseguire da Vettori, ha fatto il torero, al momento giusto ha fatto ricorso alle finte per guadagnare tempo e spazio; quando Vettori poi ritentava l’assalto, grazie all’ottimo timing rientrava o con colpi di braccia dalle angolazioni non comuni, oppure con il low kick, sempre a segno. Le ultime sfuriate verticali di Vettori hanno trovato il successo, ma i suoi colpi non sono stati abbastanza potenti da mettere in apprensione il campione.

Tanto che Adesanya, nei minuti finali si è lasciato andare a dei «taunt», come direbbero gli anglofoni, ovvero a delle espressioni di scherno: a seguito di un jab a segno di Vettori, si è messo la mano sull’occhio, facendo finta di aver subito danni, ma continuando a ridere. Vettori pareva ormai amareggiato dall’andamento del match, a tratti è parso quasi non avere più soluzioni, ma più che per suoi limiti per la prestazione magistrale di Adesanya.

Se c’è un tratto positivo da sottolineare, è la durezza psicofisica di Vettori: ha subito headkick leggermente ammortizzati dalla guardia, una quantità incredibile di leg kick e colpi di rientro come diretti, ganci e montanti molto duri, ma non ha mai battuto ciglio e non è mai davvero uscito dal match. Adesanya ha senza dubbio meritato la vittoria, e Vettori non è sembrato nella sua condizione migliore, ma ha trascinato per la seconda volta uno dei campioni più dominanti alla decisione dei giudici (che è stata comunque a senso unico, 50-45 all’unanimità).

Marvin Vettori ha ancora tempo e margini di crescita, a soli 27 anni si è presentato come l’avversario più solido che Adesanya abbia incontrato nella divisione e anche se, al momento, il campione sembra fuori dalla sua portata, conoscendolo sappiamo che Vettori non si perderà d’animo e non si prenderà un periodo di pausa al massimo fino alla prossima alba. «Adesso torno in albergo di corsa e mi faccio una corsa, mi faccio tipo cinque miglia. Non mi sono neanche fatto la doccia calda, perché non penso di meritarla. Questo è quanto sono pazzo», ha detto Vettori dopo l’incontro, dopo aver detto che comunque qualcosa di buono lo ha fatto. E insomma, come dire, il sogno continua...

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