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Dario Saltari
I migliori animali veggenti dei Mondiali
08 dic 2022
08 dic 2022
A parte il più grande di sempre, il polpo Paul.
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Dario Saltari
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PATRIK STOLLARZ/AFP via Getty Images
(foto) PATRIK STOLLARZ/AFP via Getty Images
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Qatar 2022 si porta dietro questioni problematiche. In questo articolo abbiamo raccolto inchieste e report che riguardano le morti e le sofferenze ad esso connesse.

Partiamo da un presupposto: nel campionato degli animali veggenti non esiste discussione su chi sia il GOAT. Paul il polpo nasce nelle profondità del mare al largo di Weymouth, in Inghilterra, e non sembra troppo diverso da un qualsiasi altro esemplare della sua specie, d’altra parte è un semplice octopus vulgaris. Il suo manto è ambrato come le collane delle nonne ma non c’è nulla nel semplice aspetto fisico che possa davvero distinguerlo. È nello sguardo che Paul il polpo sembra avere una luce diversa. «C’era qualcosa nel modo in cui guardava i nostri visitatori che si avvicinavano alla sua vasca… era molto inusuale quindi abbiamo cercato di capire quale fosse il suo talento», ha detto di lui il direttore dell’intrattenimento del Sea Life Centre di Weymouth, Daniel Frey. È in Germania, precisamente nell’acquario di Oberhausen, che però si accorgono del reale potere di Paul il polpo, a conferma di come la Gran Bretagna avesse perso attrattiva nei confronti dei suoi lavoratori più qualificati ben prima della Brexit.

C’è chi dice che tutto sia nato come uno scherzo in ufficio. Tra le pallide mura dell’acquario di Oberhausen a brillare è solo un televisore che trasmette Euro 2008, dove la Nazionale tedesca è ovviamente favorita. Al tempo Paul il polpo era già famoso tra gli addetti dell’acquario per la sua personalità giocosa, ma forse era solo una persona che come tutti amava divertirsi. Per spezzare la noia della vita d’ufficio si mette a giocare con le decorazioni della sua vasca, e se gli calano dei barattoli non ha alcun problema ad aprirli utilizzando i tentacoli. Forse di fronte alla semplicità dei giochi a cui veniva sottoposto deve aver fatto una faccia che diceva tutto, se qualcuno ha pensato che potesse addirittura prevedere il futuro. Alla luce dei poteri divinatori che dimostrerà, la risposta a questa questione ha una sfumatura ancora più inquietante. Perché, tra tutti i polpi, per indovinare l’esito delle partite è stato scelto proprio Paul? In ogni caso l’esperimento funziona. Paul si cala nella vasca dove sono state posizionate le due scatole trasparenti di plexiglass che contengono due succose ostriche e che per noi significano Germania-Polonia. Non le guarda, più che altro ci si siede sopra, le avvolge con il suo corpo liquido multiforme, sembra avvertire il potere che emanano, tutte le possibilità che l’universo ci ha messo dentro. Fissando nel vuoto, o forse guardando con i tentacoli, Paul apre quella con la bandiera della Germania, prende l’ostrica che è al suo interno e la fa sparire sotto il suo mantello di ventose. La Germania vince 2-0.

Durante quell’Europeo Paul sceglierà sempre la Germania, qualcuno suggerisce che è così intelligente da sapere che questo lo renderà il preferito dell’acquario. È solo per la ricompensa dei molluschi che si prodiga in questo spettacolo oppure i polpi sono vanitosi, sentono il calore della fama, si scaldano ai flash dei fotografi che sempre più numerosi si accalcano intorno alla sua vasca? Paul sbaglia due previsioni su sei (la seconda partita del girone, persa a sorpresa dalla Germania contro la Croazia, e soprattutto la dolorosa finale, vinta dalla Spagna per 0-1), ma è già un idolo, almeno in Germania. Il suo capolavoro, però, deve ancora arrivare.

Ancora prima dei Mondiali sudafricani del 2010 c’è chi dice che la scelta della bandiera tedesca non è casuale, che, nonostante i polpi non riconoscano i colori, sia stato attratto dalla combinazione di giallo e rosso. È una teoria che sembra confermata dalla prima partita dei gironi dei Mondiali. Paul il polpo sceglie la Germania, la Germania vince 4-0 contro l’Australia. Alla seconda partita, il colpo di scena. Paul per la prima volta nella sua vita gira le spalle (si fa per dire) alla sua patria d’adozione. Sceglie la Serbia e la Serbia vince 1-0. A quel punto la cosa si fa seria, Paul il polpo diventa un fenomeno globale e non sono pochi quelli che pensano che non sia in grado solo di predire il futuro, ma di manipolarlo. Quando predice la vittoria della Germania sull’Argentina, all’acquario di Oberhausen arrivano le minacce di morte dei tifosi dell’Albiceleste. “Paul: sappiamo dove vivi”. L’allora presidente iraniano, Mahmoud Ahmedinejad, lo accusa di diffondere “la propaganda occidentale e la superstizione”: «Chi crede in questo tipo di cose non può guidare Nazioni che aspirano alla perfezione umana, come l’Iran». Uno degli addetti dell’acquario, Oliver Walenciak, però non si fa intimidire, anzi, lo difende con la retorica dei discepoli che parlano dei maestri. «Ci saranno sempre persone che vogliono mangiarlo, ma lui non è timido e siamo qui per proteggerlo. Sopravviverà». Walenciak dice che è un individuo dai «poteri eccezionali».

Sudafrica 2010 finirà a porta inviolata: otto divinazioni, otto risultati previsti. Paul il polpo non inciamperà nemmeno di fronte all’unica partita senza la Germania - la finale Olanda-Spagna - nemmeno alle prese con la finale terzo-quarto posto (Uruguay-Germania 2-3), in cui un calo di tensione insomma sarebbe stato anche comprensibile. Compiuto il suo compito su questa Terra, Paul ci lascerà pochi mesi dopo la fine del Mondiale così come si era fatto trovare: senza preavviso. Dietro di lui lascerà una scia di teorie del complotto, un film e soprattutto un enorme vuoto. Da quell’incredibile estate gli animali veggenti ogni quattro anni sembrano moltiplicarsi, ma nessuno con il successo e il carisma del GOAT. Chi riuscirà un giorno a scalfire il dominio di Paul il polpo?

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In attesa che la storia della divinazione animale venga riscritta, eccovi dieci oracoli che meglio degli altri hanno ripercorso le orme di Re Paul. La classifica è stilata in base a quattro fattori che più di altri definiscono la grandezza di un animale veggente, e cioè il numero di risultati azzeccati (in base alle informazioni conosciute), la bellezza del metodo di divinazione (perché anche l’occhio vuole la sua parte), quanto sia riuscito ad andare oltre ai poteri psichici della sua specie e quanto sarebbe credibile nel farti i tarocchi.

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