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10 giocatori da salvare dalla retrocessione
07 lug 2023
Pronti per lo sciacallaggio?
(articolo)
13 min
(copertina)
IMAGO / Gribaudi
(copertina) IMAGO / Gribaudi
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Una squadra che retrocede è un evento triste per tutti, o quasi. Qualcuno guarda le squadre retrocesse con la fame divina degli avvoltoi. Sono altre squadre che vedono queste squadre come carcasse da spolpare, piene di nutrienti occasioni di mercato. Girano attorno al cadavere della squadra caduta col volo entusiasta di chi pregusta già come spolperà quel cadavere, lasciano passare giugno, a volte anche qualche settimana di luglio, aspettando che le condizioni d’acquisto diventino sempre più vantaggiose. Le squadre retrocesse sono corpi strani: metà vive, metà morte. Nella discesa verso la serie inferiore devono lasciarsi dietro i propri pezzi migliori, quelli più pregiati, quelli inadatti al calcio di categorie inferiori. Altre squadre sono pronte a raccoglierle, a prezzi stracciati, consumando la doppia tragedia - della retrocessione e della svendita.

È il ciclo naturale del calciomercato. Come raccontato in Otto montagne, nelle sepolture celesti, in Nepal, i cari portano il corpo di un defunto sulla cima di un monte aspettando che venga divorato dagli avvoltoi. Poi impastano le ossa con burro e farina e le trasformano in ulteriore cibo per gli uccelli. Un modo come un altro per trascendere verso un’altra dimensione.

Molti giocatori di squadre retrocesse sono già andati, trasformati in cibo per squadre che ne hanno bisogno, ma molti altri sono ancora disponibili. Abbiamo messo insieme una lista di dieci giocatori che sarebbe davvero un peccato vedere nelle seconde divisioni dei rispettivi campionati. Ci siamo fermati ai cinque maggiori, con la premessa che retrocedere dalla Premier League alla Championships rappresenta un downgrade fino a un certo punto. Abbiamo provato a immaginare per ciascuna una possibile destinazione in Serie A, dove vorremmo tutti i giocatori del mondo.

Wilfred Ndidi

Squadra: Leicester

Livello di bollitura: medio

Squadra a cui può servire: Fiorentina

Qualche anno fa Ndidi era uno dei centrocampisti più interessanti d’Europa. Nel 2020 sono iniziati i problemi fisici, prima muscolari e poi al ginocchio. All’inizio della stagione 2019/20 era il giocatore a cui erano riusciti più tackle nei cinque maggiori campionati europei. Il Guardian lo definiva “la forza motrice del Leicester”. Era difficile trovare un mediano tanto completo, non solo bravo a proteggere la difesa ma anche con una tecnica pulita e ordinata. Sulle sue spalle sembrava poter spiccare il volo un nuovo ciclo vincente del Leicester, con in panchina Brendan Rodgers. Oggi che il Leicester retrocede tutti i giocatori di quel ciclo (Soyuncu, Maddison) hanno leggermente deluso. Ndidi a un certo punto sembrava aver rimpiazzato degnamente N’Golo Kanté, oggi siamo a metà luglio ed è ancora nella rosa di una squadra retrocessa.

Si parla di lui in relazione a squadre ancora di alto profilo, come il Napoli. Sono però notizie di un mese fa, forse alimentate dalla suggestione dell’accostamento col connazionale Osimhen. Le sue statistiche sono sbilanciate in modo estremo, con quelle difensive che lo pongono fra i centrocampisti d’élite e quelle offensive praticamente inesistenti. Sono numeri leggermente in calo rispetto allo scorso anno, e che di certo hanno risentito del crollo generale e della confusione del Leicester. Non è detto che Ndidi non abbia nelle corde ancora almeno una stagione difensivamente dominante.

Grafico Statsbomb.

Forse il dinamismo di Ndidi è leggermente scaduto per la Premier League, ma può ancora avere un forte impatto nel nostro campionato. Sarebbe un buon sostituto di Amrabat, nel caso la Fiorentina decidesse di cedere il suo gioiello, ma starebbe bene anche tra i due mediani della Roma di Mourinho, uno dei ruoli più dispendiosi - fisicamente e cognitivamente - del nostro campionato.

Kamaldeen Sulemana

Squadra: Southampton

Quanto vola su YouTube: parecchio

Squadra a cui farebbe comodo: Lazio

Una volta retrocesso Sulemana si è dichiarato pronto a «Esplorare nuove strade». Eppure era appena arrivato, a gennaio per salvare il Southampton dribblando tutti gli avversari. Come avrete capito, non è andata come previsto. Sulemana è uno di quei freak del dribbling monodimensionali che ha come scenario possibile diventare Saint-Maximin: un corpo dribblante usato contro le difese avversarie come un arnese. Gioca poco ma le sue potenzialità sembrano comunque spaventose, se inquadrate in un sistema che lo migliorino. Se Sarri è riuscito a fare di Zaccagni un’ala di livello europeo, cosa potrebbe fare con Sulemana?

Sergi Darder

Squadra: Espanyol

Livello Borja Valero: control the ball, pass the ball

Squadra a cui farebbe comodo: Bologna

Su Sergi Darder c’è uno stallo messicano: tutti sanno che è forte, ma tutti fanno finta che non lo è. In questo modo si può arrivare alla fine del mercato e spuntare all’Espanyol il prezzo migliore, visto che comunque è risaputo che lui in Segunda non ci scende, e ci mancherebbe.

Darder è uno degli ultimi esponenti di una razza classica di giocatori degli anni ’00: i centrocampisti spagnoli sottovalutati. Nel Paese che forse produce i migliori centrocampisti al mondo, almeno per quanto riguarda i fondamentali tecnici e le letture col pallone, Darder rischia di restare sempre una figura di secondo piano. Ha ormai 29 anni, ma è il tipo di giocatore che alla soglia dei 30 raggiunge la piena maturità: quando è andato al Lione, ormai sei stagioni fa, non ha lasciato segni particolari, giocando più o meno titolare in un Lione minore.

Grafico Statsbomb.

È una mezzala, o uno dei due mediani, che porta molto palla, ma che sa quando scaricarla e associarsi con i compagni. È un organizzatore di gioco, ma è dinamico e copre più campo di quanto faccia pensare quella sua aria impiegatizia. È uno di quei centrocampisti che gode ad aggirare la pressione avversaria e a usare tutta la sua astuzia per approfittare degli spazi.

Fino al 31 luglio si può prendere a 10 milioni di euro, poi potrebbero diventare 15. Si parla per lui del Torino, anche se in Spagna si dice possa finire all’Atlético Madrid.

Armel Bella-Kotchap

Squadra: Southampton

Livello di grandezza: Scatolone dei libri durante il trasloco

Squadra a cui farebbe comodo: Napoli

Se non siete dei nostalgici di Lyanco, delle sue uscite esuberanti in pressing, nel Southampton dovreste preferire questo difensore centrale gigantesco dal nome strano. Bella Kotchap basta vederlo e avete già capito: un centrale di difesa gigantesco e comunque molto molto veloce. Un difensore dalle capacità atletiche così prodigiose da vivere momenti di dominio persino in Premier League. E chi ha bisogno di più di un centrale veloce, a suo agio a difendere con chilometri alle sue spalle, fenomenale in recupero? Proprio il Napoli, che sta vendendo Kim. Come il coreano, Bella Kotchap vince tanti duelli aerei, è aggressivo negli anticipi e in transizione è difficile da superare. Dice di ispirarsi a van Dijk. Il tipo di centrale difensivo verso cui il nostro calcio nutre sempre un po’ di pregiudizi, ma che finisce sempre per fare la differenza.

Dodi Lukebakio

Squadra: Hertha Berlino

Livello di bollitura: Già bollito e sbollito

Squadra a cui servirebbe: Atalanta

Nome che circola da secoli di un giocatore che nessuno ha mai visto giocare, e comunque ancora miracolosamente giovane. Lukebakio ha appena vissuto la migliore stagione della vita, nell’Hertha Berlino appena retrocesso. Un’ala sinistra mancina molto grossa e atletica, non velocissima ma forte nei duelli e con un buon piede. Veloce in transizione ma sempre minacciosa anche contro difese schierate. Da usare anche per le sue capacità aeree (è vicino al metro e 90), sia come riferimento per i lanci che per gli attacchi sul secondo palo. Gasperini saprebbe cosa farci, se non ha perso il tocco con questo tipo di giocatori. Forse anche Allegri alla Juventus saprebbe usarlo bene.

Tyler Adams

Squadra: Leeds United

Più o meno forte di McKennie? Più forte

Squadra a cui può servire: Torino

Tyler Adams ha saltato gli ultimi due mesi della stagione per un infortunio al polpaccio e forse qualcuno si è dimenticato della sua esistenza. Siamo qui apposta per ricordarvelo. Centrocampista americano con un passato al Red Bull Salisburgo, ancora molto giovane (24 anni) e iper dinamico. Essere cresciuto nel mondo Red Bull ne ha plasmato uno stile di gioco adrenalinico, da mezzala costantemente alla caccia di una riconquista alta. È nel 96esimo percentile per palloni recuperati in pressione.

È un ragazzo intelligente, e infatti è pure il capitano della sua Nazionale. Non un capitano qualunque ma un “quality captain” come è stato definito in uno dei commenti su YouTube a questo video in cui Adams si smarca da un paio di siluri lanciatigli da un giornalista iraniano.

Con questa simpatia diplomatica, con questa calma, con questo nome da chitarrista di una band post-rock chi non vorrebbe averlo in squadra? L’Aston Villa di Unai Emery si è già fatto avanti ed è difficile battere la sua concorrenza ma speriamo che il Torino di Cairo faccia uno sforzo per accontentare Juric prima che impazzisca come al solito nel ritiro montano. Adams rappresenterebbe un propulsore notevole per il suo pressing.

Ivan Fresneda

Squadra: Real Valladolid

Più o meno forte di Odriozola? Più forte

Squadra a cui farebbe comodo: Milan

Di questa lista Fresneda è il pezzo più pregiato, il giocatore che tutti all’asta aspettano accumulando un doblone d’oro dopo l’altro. Quello del terzino destro è uno dei ruoli in cui c’è la più vasta scarsità di risorse, figuriamoci terzini destri giovani e completi. Fresneda è appena maggiorenne ma ha già dimostrato di poter giocare una sfida di spessore con Vinicius Jr. Nell’uno contro uno è aggressivo e concentrato, e anche quando c’è da applicare una lettura più complessa - una diagonale, una copertura da dare al centro, una scalata in avanti - Fresneda è sempre preciso. Ha 18 anni ma sempre ne abbia 30. Superarlo in dribbling è davvero dura, vince il 93% dei duelli. È spagnolo quindi tecnicamente è pulito.

Starebbe benissimo nel Milan, che troverebbe una specie di versione aggiornata di Davide Calabria: un osso duro dell’uno contro uno difensivo, ma con potenzialità in più col pallone. E infatti se ne parla davvero perché, lo sappiamo, al Milan ci capiscono. La concorrenza è di alto livello, tipo il Barcellona.

Youcef Beilaili

Squadra: Svincolato

Livello di bollitura: Avanzato

Squadra a cui servirebbe: Lecce

Il 30 giugno il contratto di Belaili è scaduto e ha lasciato la Corsica, dove giocava con l’Ajaccio. Non è finito nemmeno nel tradizionale articolo di Marco D’Ottavi sui migliori svincolati, perché Belaili non è nemmeno tra i migliori svincolati figuriamoci se è tra i migliori retrocessi. Nessuno però in questa lista ha la sua street cred. Trequartista algerino, tecnica fiorita, già eroe di culto in due continenti diversi e numero 10 di una squadra corsa. Giocatore così metafisico e impalpabile che il tributo che gli abbiamo dedicato su questa rivista era scritto al passato: “Belaili era leggenda”. E ora cos’è? Difficile da dire. Nella sua ultima foto sembra poco preoccupato dalla retrocessione dell’Ajaccio, fa doppia colazione mentre il filtro Instagram lo fa brillare come una porcellana della Slesia.

È uno di quei giocatori che vive nelle compilation su YouTube o sui reel di Instagram che zoommano troppo veloci. È una leggenda di internet, un nome da rivenderti ai ragazzini che cercano ispirazione per inventare nuovi trick per i campetti di cemento - da rimettere poi a loro volta in circolazione su Snapchat o TikTok.

A 31 anni però Belaili sa ancora dribblare e fare assist sui campi di calcio veri. Il suo arrivo porta in dote un discreto numero di follower nordafricani che mettono il “segui” per tenere vivo questo culto oscuro. Perché Corvino non lo porta al Lecce in nome del suo storico gusto per la tecnica e per l’amore pan-mediterraneo che dovrebbe unire Italia e Algeria in un unico cuore a forma dello sguardo strabico di Belaili?

Wilfried Gnonto

Squadra: Leeds United

Livello di bollitura: Scoppia di salute, gli cresce un muscolo nuovo al giorno

Squadra a cui servirebbe: Fiorentina

«Calciomercato: stanno prendendo Gnonto» si legge sui siti che cercano un disperato clickbait. Clicchiamo sull’articolo come se potessimo fare qualcosa per impedire che ce lo prendano, questo Gnonto. Tipo “fate presto”. Una volta scoperto che sta per andare all’Everton in effetti sarebbe il caso di fare qualcosa: non esiste giocatore dei nostri tempi che non sia caduto in disgrazia all’Everton. Avete letto la storia di quell’ex talento dell’Everton che ora ha un’azienda in cui ricicla le bacchette dei ristoranti di cucina orientale?

Numeri non eccezionali ma pesanti nel contesto di un 19enne al primo anno di Premier League. Grafico Statsbomb.

Cosa possiamo fare per impedire che Gnonto faccia la stessa fine? È un’ala dal talento evidente, ma con un gioco ancora tutto da formare e questi sono gli anni decisivi della sua crescita. Sarebbe un vero disastro vederlo incartarsi in una squadra disfunzionale, diventare una di quelle ali dribblomani che finiscono per sciuparsi in squadre che gli chiedono di risolvere da soli i problemi. In che modo questa aletta da 4-3-3 posizionale può funzionare nel gioco di Sean Dyche? Certo, se lo ha chiesto ci sarà un piano. Conoscendo l’Everton, però, c’è da essere scettici. Perché non ficcarlo nel gioco di Vincenzo Italiano? Non certo il 4-3-3 che rende la vita più semplice agli esterni offensivi, ma di sicuro molte palle da giocare negli ultimi trenta metri. Un bel corso di dribbling e creatività in spazi stretti contro le difese chiusissime del campionato italiano, senza un attaccante che ti fa un movimento decente in profondità: non c’è forse palestra più formante. Prendetelo, fate presto.

Jeremy Ward-Prowse

Squadra: Southampton

Livello di bollitura: discreto

Squadra a cui può servire: Juventus

Il miglior calciatore da fermo, un mediocre calciatore di movimento. Un compromesso forse accettabile nel calcio contemporaneo, con l’importanza che hanno oggi i calci da fermo. Ward-Prowse in questo è la versione più autentica di David Beckham, a cui quest’anno ha contestato il record di punizioni dirette segnate in Premier League. Ricordiamo Beckham come un giocatore mediocre che aveva quest’unica qualità eccezionale, una cattiveria e una falsità. Beckham era in realtà un grande giocatore in generale, mentre Ward-Prowse, beh, non lo è. Guardiola ha dichiarato che la sua bravura nei calci piazzati ci fa dimenticare il giocatore che è, e in effetti si può dire sia un buon giocatore, con una tecnica di tutto rispetto. Torniamo però a parlare delle punizioni di Ward Prowse, che contengono una carica estetica notevole e magari la bellezza non salverà il mondo - come diceva qualcuno - ma a qualcosa servirà.

Sarebbe bello immaginarlo nella Juventus di Allegri e vederlo usato come uno specialista da far entrare al bisogno. Classico zero a zero trascinato fino agli ultimi minuti di gioco, punizione dal limite, entra Ward-Prowse e realizza un uno a zero teso e rubacchiato, un trucco.

Bonus: Stevan Jovetic

Squadra: Svincolato

Livello di bollitura: Ormai sbriciolato

Squadra a cui servirebbe: Cagliari

Sono anni che non abbiamo notizie di Jovetic. Uno di quegli amici alla lontana di cui ormai conosciamo la brutta piega presa, e più ne restiamo distanti e meglio è. Uno dei talenti sfioriti più in fretta e con più malinconia del nostro campionato. Quando è arrivato in Serie A sembrava un bambino disegnato da un bambino, coi riccioli angelici e la bocca sempre mezza aperta. Quel tocco di palla favoloso, la visione di gioco. Quando è tornato in Serie A, all’Inter, pareva un culturista. Al primo anno in Germania non era andato nemmeno troppo male, al netto dei classici problemi fisici che gli hanno fatto saltare buona parte della stagione. Quest’anno è stato un disastro. Solo un romantico mezzo umano e mezzo divino come Claudio Ranieri, con consolidate dote da negromante, potrebbe resuscitarlo.

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