Non possiamo riassumere il decennio solo mettendo in fila le sue cose migliori. Non descriveremmo una realtà in cui l’1% della popolazione possiede il 99% delle risorse, dove la poesia è morta, il teatro quasi e si è vicini allo scoppio della terza guerra mondiale. Questi dieci anni sono stati ricchi di delusioni perché così è la vita. Se lo sport è la dimensione su cui proiettiamo le nostre speranze, i nostri sogni, cercando una consolazione dalla durezza quotidiana, d’altra parte lo sport può finire per deluderci e amplificare la nostra frustrazione come poche altre cose.
La delusione sembra anzi connaturata alla passione sportiva, almeno se teniamo conto della definizione di ‘delusione’ di Treccani, secondo cui è un sentimento d’amarezza di fronte a una realtà che non risponde alle nostre aspettative. Come ci spiegava Leopardi, la nostra tensione verso il desiderio infinito è una strada di carboni ardenti verso l’infelicità. Che potrebbe essere calcisticamente tradotta in “Le speranze estive sono boccioli di infelicità che sbocceranno in inverno come i ciclamini”.
In questa classifica metteremo il pessimismo cosmico strato dopo strato per costruire la nostra archeologia delle delusioni calcistiche dell’ultimo decennio.