Lo scorso maggio sono uscite Maradona y Pelé dei TheGiornalisti e La vita splendida del capitano di Daniele Silvestri, due canzoni che hanno riallacciato i fili della storia d’amore ultra-decennale tra il calcio e il pop italiano. Non stiamo quindi parlando di rap (che rappresenta un mondo con i propri codici e un uso dell’immaginario sportivo tutto suo), e neanche di pop inteso come genere – o perlomeno: non solo di quello. Parliamo, piuttosto, della musica popolare tout-court: brani che – senza limiti di sonorità – si riferiscono a un pubblico generalista, ai quali associamo la nostra “memoria collettiva” di italiani. Quei pezzi che riempiono i palasport, passano su Radio Italia e sbancano i karaoke: ci sono dentro anche cantautori come Francesco De Gregori e la “vita da mediano” pop-rock di Ligabue.
Come si spiega un legame tanto stretto? In realtà è semplice come appare: in Italia il calcio è un pass par tout, lo sport pop per eccellenza, e se si vuole parlare a un pubblico ampio, fornirgli immagini a lui familiari, la Serie A è un forziere da cui pescare a piene mani.
Se cercate su Google, troverete centinaia di playlist che cercano di mettere insieme le migliori canzoni italiane sul calcio, calderoni musicali in cui i Gemelli DiVersi seguono Vecchioni a riprova della varietà della materia. E in questo macro-canzoniere coesistono canzoni sul calcio (in cui quindi il pallone è protagonista) e canzoni che riducono lo sport a un semplice richiamo, che lo utilizzano come sfondo, citando magari il nome di una squadra in un contesto narrativo ampio.
Proprio Maradona y Pelé dei TheGiornalisti è un esempio abbastanza emblematico che sintetizza lo spirito citazionistico usa e getta dell’itpop (il pop 2.0). Le figure di Maradona e Pelé evocano immagini (il diavolo e l’acqua santa, ha sintetizzato Tommaso Paradiso) che comunque poco c’entrano col calcio giocato, vissuto o tifato che sia. Del resto, è chiaro, non siamo di fronte a un pezzo a dedicato ai due più forti giocatori della storia, ma a un inno all’edonismo volutamente un po’ pacchiano, che li usa come simboli neanche essenziali nell’economia della canzone.
Diverso è il caso di canzoni come La vita splendida del capitano, di Daniele Silvestri, un pezzo sincero e sentito, dedicato a Totti e al romanismo, e che di Totti e del romanismo fa delle metafore esistenziali.
Sono canzoni di questo tipo quelle di cui andremo alla ricerca in questo pezzo, con l’ambizione di restituire una passione per il calcio più sincera e meno subdola. Brani in cui si possono trovare diverse chiavi di lettura cantautorali, poetiche, da “letteratura sportiva”, con esempi che non sono inferiori – per valore artistico – alle poesie sul calcio di Umberto Saba, per dire. Per cui, dieci belle canzoni pop italiane sul calcio: