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Fabio Barcellona
Il West Ham di Moyes ha sorpreso la Premier
02 dic 2021
02 dic 2021
Grazie ad alcuni acquisti mirati e a un gioco molto semplice e solido.
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Fabio Barcellona
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Alla fine di dicembre del 2019 il West Ham, guidato in panchina da Manuel Pellegrini, languiva al quart’ultimo posto della Premier League con appena 19 punti fatti in 19 partite ed era reduce da ben 4 sconfitte negli ultimi 5 match disputati. Il primo gennaio 2020 – data insolita ma forse non per il calcio inglese – la dirigenza aveva deciso allora di esonerare il tecnico cileno e affidarsi di nuovo a David Moyes. L’allenatore scozzese era stato chiamato due anni prima per sostituire Slaven Bilic, sempre in corsa, ma il 13esimo posto a fine stagione non era stato sufficiente a valergli la conferma, con il West Ham che aveva invece scelto proprio Pellegrini.

 

In quel momento la parabola di Moyes era al suo minimo storico. Lontani nel tempo i successi con l’Everton, si erano seguiti in fila l’esonero con lo United, dove era arrivato per raccogliere l’eredità di Sir Alex Ferguson, quello con la Real Sociedad e l’ultimo posto in Premier League e la conseguente retrocessione con il Sunderland. Meno di due anni dopo, il 7 novembre, con la vittoria per 3-2 contro il Liverpool – unica sconfitta in stagione per i Reds - il West Ham di David Moyes era secondo in campionato. Le successive sconfitte esterne contro Wolverhampton e Manchester City e il pareggio interno maturato ieri sera contro il Brighton & Hove Albion hanno ridimensionato leggermente la classifica, ma il quarto posto in una lega competitiva come la Premier League rimane un notevole risultato al momento.

 

Il West Ham in cui arrivava Moyes due anni fa era una squadra profondamente rinnovata da una campagna acquisti ambiziosa (e onerosa) che aveva visto sbarcare a Londra Sebestian Haller dall’Eintracht Francoforte e Pablo Fornals dal Villareal, che seguivano Felipe Anderson dalla Lazio, Yarmolenko dal Borussia Dortmund e il difensore Issa Diop dal Tolosa, acquistati la stagione precedente. I nuovi acquisti non erano però riusciti a spingere gli Hammers creando un profondo distacco tra aspettative e realtà. In quel mercato invernale, invece, anche per volontà di Moyes, erano arrivati

dallo Slavia Praga e l’ala venitreenne Jarrod Bowen dall’Hull City, squadra di Championship, due acquisti a prezzi più contenuti che si sono rivelati fondamentali nel progetto del tecnico scozzese.

 

Chiusa con una salvezza tranquilla quella stagione – la stagione interrotta dal lockdown – il West Ham aveva continuato a sistemare la squadra con il mercato, plasmandola alla volontà del suo allenatore. In entrata si era puntato Said Benrahma, Vladimir Coufal e il prestito di Jessie Lingard, mentre in uscita c’era stata la cessione di due dei pezzi pregiati della vecchia gestione: Felipe Anderson e Haller. La stagione successiva era stata un successo: il West Ham aveva finito la stagione al sesto posto, qualificandosi per l’Europa League, con l’Europa che mancava dal 2000, dopo essere stati per alcuni periodi dell’anno in zona Champions League.

 

In questa stagione alla rosa è stato aggiunto un solo titolare, Zouma dal Chelsea, più il trequartista croato Nikola Vlasic, di cui si parla un gran bene, e il mediano ceco Alex Kral dallo Spartak Mosca, mentre Lingard è tornato al Manchester United.

 



David Moyes ha impostato il suo West Ham con un 4-2-3-1 con poche rotazioni tra gli interpreti.

 


Una tipica pass map degli Hammers che mostra bene il 4-2-3-1 di Moyes.


 

In porta Fabianski è preferito al francese Areola, mentre i due terzini sono a destra il ceco Coufal, il cui posto da titolare è però pesantemente insidiato dal ventunenne prodotto del vivaio Ben Johnson, e a sinistra Aaron Cresswell. Al centro della difesa Moyes aveva scelto Zouma e Angelo Ogbonna, ormai alla settima stagione con gli Hammers, ma che si è infortunato gravemente e rientrerà solo nel prossimo campionato. I due interni sono il capitano Declan Rice e Tomáš Souček. Sulla trequarti Bowen parte dalla fascia destra, mentre Benrahma e Fornals possono scambiare le loro posizioni alle spalle del centravanti Michail Antonio.

 

Il West Ham è una squadra compatta e dalle idee molto chiare. Il progetto di gioco disegnato da Moyes è essenziale, ottimamente tagliato sulle qualità dei giocatori e solitamente ben eseguito. Gli Hammers si trovano a proprio agio più o meno in ogni situazione di gioco. Non ricercano il dominio del pallone (sono solamente al tredicesimo posto in Premier League per possesso palla con il 46.3%) e preferiscono attaccare in transizione, ma hanno armi piuttosto efficaci anche quando devono attaccare contro difese schierate. Nella costruzione della manovra offensiva non è raro veder lanciare lungo Michail Antonio o Soucek, molto abili nel gioco aereo, e successivamente a provare a conquistare la seconda palla e consolidare il possesso. In fase di costruzione dal basso, solitamente è Declan Rice ad abbassarsi al fianco dei due centrali, permettendo ai terzini di alzarsi e occupare l’ampiezza. Al tempo stesso i due esterni offensivi stringono in mezzo al campo alle spalle del centrocampo avversario, lasciando lo spazio esterno da attaccare ai terzini.

 


Rice si abbassa sul fianco destro di Zouma, l’esterno offensivo Bowen taglia dentro il campo, il terzino destro Ben Johnson prende l’ampiezza.




La circolazione della palla ha lo scopo principale di raggiungere il più presto possibile uno dei trequartisti tra le linee o, in alternativa, utilizzare la posizione stretta di Bowen, Benrahma e Fornals per allargare il gioco sulle fasce, utilizzando poi i cross come arma per creare occasioni da rete, sfruttando le qualità aree di Michail Antonio e quelle, giungendo in inserimento da dietro, di Tomáš Souček. Il West Ham è la squadra che, dopo Liverpool e Manchester City (il cui dato è drogato dall’elevato possesso palla) crossa di più in Premier League (23 cross a partita di media). Il gioco aereo costituisce un’arma offensiva fondamentale per il West Ham anche sui calci piazzati, da cui ha ricavato 8 dei suoi 25 gol in campionato.

 


Coufal si appresta al cross e ben 5 giocatori – Antonio, Soucek e i tre trequartisti – occupano l’area di rigore.




La preparazione al cross è, come detto, favorita dai movimenti dei trequartisti della squadra. A destra gioca, a piede invertito, il mancino Jarrod Bowen, che ama entrare dentro il campo e calciare, grazie a un buon sinistro. Bowen è il giocatore degli Hammers che centra più frequentemente la porta (1.03 tiri nello specchio ogni 90 minuti) ed è, dopo Antonio, il giocatore con più xG (5.4) - anche se ha segnato solamente due reti -  e con più xA (3.0) della squadra.

 

Benrahama e Fornals si dividono invece in maniera più fluida la zona di centro sinistra dell’attacco. Lo spagnolo ha già segnato 4 gol in questa stagione (in quella passata ne ha segnati 5 in totale) mentre l’algerino ha realizzato 3 reti. Nel complesso i tre trequartisti completano un reparto molto compatto, che tende a giocare come un’unica entità muovendosi in maniera fluida e coerente col resto della squadra.

 

Il fulcro del gioco offensivo è comunque il centravanti Michail Antonio, che ha finalmente trovato la sua collocazione tattica in campo dopo una carriera che lo ha visto giocare anche da terzino. A oggi Antonio è il capocannoniere della squadra con 6 reti a cui ha aggiunto 3 assist. Con 6.1 xG e 3.7 xA è uno dei giocatori più influenti in fase di finalizzazione dell’intera Premier League. Il 33% dei suoi tiri in area arrivano di testa, anche se ancora non ha segnato un gol in stagione così. Il vero ariete della squadra è pero Soucek: il ceco, autore di ben 10 reti la scorsa stagione (quest’anno ha ancora solamente segnato 2 gol) effettua il 69% dei tiri dentro l’area (in linea con il 60% della passata stagione) con dei colpi di testa.

 

La sua fisicità è fondamentale per il West Ham sia in fase di attacco posizionale, come terminale per i cross, che in transizione offensiva, dove può fare a spallate con tutti gli avversari. Il West Ham, infatti, ama giocare attaccando velocemente la profondità: una volta recuperata palla nella propria trequarti, segue quasi sistematicamente l’attacco alla profondità da parte di Antonio, che viene volentieri servito velocemente dai compagni e che, vincendo spesso il duello coi difensori, sposta rapidamente il fronte del gioco nell’ultimo terzo offensivo. Le ripartenze medio lunghe del West Ham hanno sino ad oggi generato 4 gol in campionato, più di ogni altra squadra di Premier League.

 

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L’azione che porta al calcio d’angolo da cui nasce il primo gol del West Ham contro il Liverpool. Gli Hammers recuperano il pallone al limite della propria area di rigore. Antonio attacca immediatamente la profondità e riceve il lancio lungo di Fornals, resiste alla pressione di Van Dijk e conquista il calcio d’angolo.


 

 

In ogni caso, Antonio non è l’unico terminale delle ripartenze del West Ham, che può utilizzare la velocità e la tecnica in campo aperto dei trequartisti. Di nuovo, la partita con il Liverpool ci fornisce un ottimo esempio: Il secondo gol degli Hammers nasce da un recupero palla nella propria trequarti campo difensiva; la palla giunge a Bowen che parte velocemente in conduzione e approfittando del movimento di Antonio – che attira Van Dijk e costringe l’altro centrale Matip a muoversi in chiusura – ha il tempo per giocare il filtrante per l’inserimento di Fornals, mettendolo davanti ad Allison.

 

 

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In fase di possesso i giocatori più coinvolti nella circolazione del pallone sono Aaron Cresswell e Declan Rice, che completano rispettivamente 54.4 e 51.1 passaggi ogni 90 minuti. La loro importanza generale nell’economia della squadra è testimoniata dal fatto che erano i soli giocatori della rosa – fino all’infortunio di Cresswell contro il Manchester City - assieme al portiere Fabianski, che avevano giocato ogni singolo minuto in Premier League. Dei due terzini Cresswell è quello che tende a supportare maggiormente la risalita del pallone, rimanendo talvolta più basso per offrire una semplice soluzione di passaggio per i centrali o affiancandosi ad essi al posto di Rice per formare una linea a 3 di costruzione. Più avanti sul campo le capacità di palleggio di Cresswell sono fondamentali per costruire le combinazioni necessarie per giungere al cross. Per avere un’idea concreta dell’importanza del terzino nella manovra del West Ham basti pensare che, prima dell’infortunio, era il quarto giocatore di movimento per

della Premier League dopo Van Dijk e Alexander Arnold del Liverpool e Romain Saiss del Wolverhampton.

 

Se Cresswell è fondamentale per l’avanzamento del pallone tramite passaggi, Declan Rice è il giocatore di Premier League che maggiormente fa avanzare il pallone con la conduzione. Rice è, dopo Laporte del Manchester City, il miglior calciatore del campionato per

e le sue conduzioni partendo dalla posizione di laterale della linea a 3 in costruzione sono fondamentali per la risalita del pallone. A questo il mediano della nazionale inglese associa una distribuzione del pallone ordinata e precisa (90.3% di passaggi riusciti).

 

Pur se non particolarmente complessa, la fase offensiva degli Hammers è efficace. Il West Ham riesce spesso a portare il pallone nell’ultimo terzo offensivo (88.2 passaggi in questa zona, il settimo miglior dato della Premier League), specie grazie alle conduzioni e ai passaggi di Rice, e sono la quarta squadra del campionato per tiri prodotti su azione (10.8 per 90’), la quarta sia per xG prodotti su azione (1.4 xG per 90’) che per xG prodotti da calcio piazzato (0.51 per 90’).

 



La predilezione per gli attacchi in transizione offensiva su distanze medio-lunghe ben si adatta con le idee difensive di Moyes, che preferisce difendere con un blocco ad altezza media composto da due linee da 4, anche se talvolta, come in occasione dell’ultima partita con il Liverpool, il trequartista centrale può affiancare i centrali e costituire una linea mediana a 5. La scelta di Moyes è quella di provare a controllare lo spazio, negando il più possibile la zona centrale agli attacchi avversari, per provare a recuperare il pallone sull’esterno, confidando anche nella complicità della linea laterale. La transizione difensiva è quindi orientata al recupero della struttura difensiva e il pressing offensivo non è un’opzione. L’altezza media degli interventi difensivi è situata a 30.8 metri, inferiore a quella media del campionato e solamente la sedicesima, in altezza, della Premier League. Gli Hammers si piazzano al tredicesimo posto per numero di recuperi palla offensivi (13.6 in media a partita) e il loro indice PPDA, pari a 19.2, li colloca al dodicesimo posto per intensità di pressing. Lo stile difensivo consente al West Ham di essere la quinta squadra della Premier League per tiri subiti su azione (8.5 a partita), la nona per tiri subiti totali (12.6) e per xG concessi (1.55).

 

Per far funzionare questa strategia è fondamentale il lavoro dei due interni Rice e Soucek, che coprono una grossa porzione di campo in fase di non possesso e sono i giocatori della squadra che giocano più contrasti (rispettivamente 3.8 e 3.6 ogni 90 minuti) e, dopo il terzino Ben Johnson, intercettano più passaggi. In ogni caso, la squadra è quasi sempre molto compatta e mostra un’elevata partecipazione di tutti i giocatori al lavoro difensivo.

 

La volontà di difendere il centro espone il West Ham a parecchie rifiniture dalle fasce degli avversari. La protezione dell’area non è sempre perfetta e ben 9 dei 17 gol subiti in campionato nascono da situazioni di cross subito.

 

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La linea difensiva degli Hammers è schierata, ma si fa sorprendere dall’inserimento di Cristiano Ronaldo sul cross dalla trequarti di Bruno Fernandes.


 



Al buon cammino in Premier League il West Ham ha affiancato un ottimo girone in Europa League in cui si è già conquistato autorevolmente il primo posto a un turno dal termine. Inoltre agli ottavi di Coppa di Lega ha eliminato ai rigori il Manchester City e aspetta ai quarti il Tottenham di Antonio Conte. La continuità dei risultati della seconda gestione Moyes ha portato il West Ham a lottare per i posti in Europa nell’ipercompetitiva Premier League e tutto sembra far prevedere che gli Hammers rimarranno nelle zone alte della classifica fino al termine della stagione. La squadra è molto solida e dotata di un sistema di gioco piuttosto semplice, ma ben rodato ed eseguito, con giocatori perfettamente funzionali all’idea proposta e che in campo lavorano sodo. A trentun anni Michail Antonio sta giocando la migliore stagione della sua carriera e pare finalmente avere trovato la sua dimensione. Alle sue spalle Bowen, Benrhama e Fornals offrono tecnica e dinamismo di buon livello. In mezzo al campo, assieme al dominio aereo di Soucek nelle due aree, spicca il lavoro di Rice, che a ventidue anni è già uno dei più solidi e affidabili centrocampisti in Europa. A impressionare è la grande quantità di cose che Rice riesce a fare in campo: coprendo sempre grandi distanze, in fase difensiva primeggia per contrasti e intercetti, mentre in fase d’attacco è il fulcro della risalita del pallone grazie alle sue conduzioni, alla sua intelligenza tattica e alle sue doti di distribuzione della palla.

 

Pur se Moyes ha puntato in Premier League su un gruppo ristretto di titolari, la rosa è piuttosto ampia e può garantire continuità in caso di infortuni o cali di rendimento. Sulla trequarti Moyes può contare su Manuel Lanzini, Yarmolenko e sull’acquisto estivo Nikola Vlasic. In mezzo al campo, per far respirare Rice e Soucek, Moyes ha a disposizione il nazionale ceco Kral e, per spezzoni di partita, la bandiera e capitano Mark Noble che, a trentaquattro anni e alla diciottesima stagione al West Ham ha già annunciato che a fine stagione lascerà la squadra. Nel reparto arretrato l’infortunio di Ogbonna priverà Moyes di un calciatore divenuto fondamentale per gli Hammers. Finora per sostituirlo il tecnico scozzese ha puntato sull’esperto Craig Dawson, preferito a Issa Diop. A destra Ben Johnson sembra avere sopravanzato Coufal nelle gerarchie, mentre a sinistra Masuaku, utilizzabile anche da esterno alto, può sostituire Cresswell.

 

L’unico ruolo davvero scoperto, alle spalle dei titolari, è quello del centravanti. Nelle rarissime occasioni in cui Antonio non è stato disponibile, al centro dell’attacco è stato utilizzato Bowen, che però non è un centravanti di ruolo e ha caratteristiche estremamente diverse da quelle del titolare. Le peculiarità di Antonio hanno plasmato lo stile d’attacco del West Ham e probabilmente nel mercato invernale dovranno cercare un giocatore dalle caratteristiche simili. Si parla di Ogiri del Liverpool, un centravanti che, sulla carta, si sposserebbe bene con il gioco offensivo della squadra. Vedremo tra un mese.

 

Dopo aver fallito tutte le occasioni successive all’esperienza a Everton, Moyes sembra aver recuperato quel tocco magico che appariva ormai lontano. Il suo West Ham sta facendo bene e la bontà del suo lavoro è evidente. Da due stagioni la sua squadra lotta a armi pari con le squadre più ricche e blasonate della Premier League. Il suo miglior risultato in campionato è stato il quarto posto con l’Everton nel 2004-05, che all’epoca valeva l’accesso ai preliminari di Champions League, persi la stagione successiva contro il Villareal. Nel 2021 il quarto posto regalerebbe uno storico accesso diretto alla Champions League per il West Ham e la qualità delle prestazioni degli Hammers lascia aperto il sogno europeo per i suoi tifosi.

 

 

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