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Wesley è un esterno adatto a Gasperini?
29 lug 2025
Come gioca il nuovo brasiliano della Roma.
(articolo)
6 min
(copertina)
Foto IMAGO / Sportimage
(copertina) Foto IMAGO / Sportimage
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Nel calcio moderno il ruolo degli esterni di difesa è sempre più importante. Che siano impiegati da terzini o da quinti di una difesa a tre, fin dai tempi dell’introduzione del concetto di falso terzino da parte di Pep Guardiola, questi giocatori sono diventati spesso determinanti per garantire pericolosità e controllo della gara alle loro squadre.

Se poi parliamo di terzini brasiliani, beh, questi hanno avuto un ruolo storico tradizionalmente importante nello sviluppo del calcio. Limitandoci alla sola fascia destra e senza voler andare ad epoche remote con Djalma Santos o Carlos Torres, negli ultimi quarant’anni la Seleçao ha potuto contare su elementi quali Leandro (1982), Jorginho (1994) o, in periodi più recenti, sui vari Cafu, Maicon e Dani Alves.

Questa gloriosa tradizione sembra ora proseguire con Vanderson del Monaco e con Wesley del Flamengo. Proprio su quest’ultimo si sono concentrate le attenzioni di molti club europei, compresa la nuova Roma di Gian Piero Gasperini (che già lo avrebbe potuto allenare a Bergamo). Il tecnico di Grugliasco è alla ricerca di un laterale destro di qualità al quale affidare quei compiti da quinto che, a Bergamo, nel corso della sua esperienza atalantina, sono stati svolti egregiamente dai vari Hans Hateboer, Davide Zappacosta e Raoul Bellanova. Alla fine la dirigenza giallorossa è riuscita ad assicurarsi le prestazioni del brasiliano del Mengão, iniziando così ad accontentare il proprio tecnico che, in queste ore, ha iniziato a lamentarsi dei ritardi del mercato..

CHE GIOCATORE È WESLEY

La sua traiettoria calcistica è stata particolare. Wesley Vinícius França Lima arriva nel settore giovanile del Flamengo su segnalazione di Sávio, ex giocatore del club carioca e del Real Madrid. Nato ad Açailândia, nello Stato del Maranhão, all’età di tredici anni Wesley decide di cominciare a giocare in una squadra vera. Gli inizi però non furono facili, con ben tre processi di selezione falliti. A quindici anni arriva finalmente l’ingresso alla Figueirense, dalla quale approda poi al Tubarão. Nel 2020 c’è l’esordio nel mondo dei grandi col debutto in Copa do Brasil. Dopo l’interruzione per il Covid-19 quasi si convince ad abbandonare il sogno del professionismo, ma poi arriva la chiamata del Flamengo.

Dal punto di vista tattico Wesley è un esterno in grado di interpretare entrambe le fasi. Rispetto al già citato Vanderson (suo rivale per la maglia da titolare del Brasile di Carlo Ancelotti) il ventunenne del Flamengo ha maggiori attitudini difensive.

All’interno del contesto posizionale costruito da Filipe Luís, a Wesley viene essenzialmente chiesto di fissare l’ampiezza sul suo lato di campo. Nella Coppa del Mondo per club che si è da poco conclusa negli Stati Uniti il Flamengo si è spinto fino agli ottavi di finale, prima di arrendersi al Bayern Monaco, Wesley agiva lungo la corsia destra, da dove combinava (in fase offensiva) con i compagni che si trovavano ad occupare gli spazi vicini.

Wesley prende l’ampiezza in una gara del Brasileirão di quest’anno.

Nel 4-2-3-1 fluido con il quale il Fla ha affrontato il Chelsea (poi vincitore del torneo), per esempio, i due esterni bassi di difesa (Ayrton Lucas e appunto Wesley) avevano il compito di innescare i tre riferimenti offensivi (Luiz Araújo, Giorgian De Arrascaeta e Gerson) posizionati a ridosso dell’ecuadoregno Gonzalo Plata connettendosi anche con i due mediani Jorginho ed Erick Pulgar.

Anche contro il Bayern, nella gara che è costata l’eliminazione ai brasiliani, i terzini sono stati comunque la valvola di sfogo attraverso cui la squadra di Filipe Luís ha provato a organizzare qualche contropiede artificiale fuori dalla prima pressione tedesca e a costruire le proprie manovre offensive.

Proprio nella gara contro il Chelsea, pur vinta dai Rubo-Negro, Wesley è stato protagonista di un errore difensivo che è costato un gol di Pedro Neto. In quella circostanza, su un rinvio della difesa inglese, Wesley perde un attimo la concentrazione e sbaglia l’appoggio vicino.

L’appoggio sbagliato da Wesley, dal quale poi è scaturito il contropiede di Pedro Neto.

L’errore ha circolato un po’ anche in Italia, soprattutto fra tifosi della Roma preoccupati dall’arrivo di un nuovo esterno incline all’errore come prima erano stati Karsdorp e Bruno Peres.

Se è bene non farsi prendere dai facili entusiasmi, gridando al colpo per ogni nuovo calciatore che arriva, è vero anche che bisogna sempre aspettare il responso del campo.

Che Wesley debba crescere è un fatto di cui è consapevole lo stesso terzino. Nonostante gli stereotipi che circondano spesso i giocatori brasiliani, Wesley è un giocatore applicato e consapevole dei propri limiti. Parlando alla Tv del club in passato ha dichiarato di appoggiarsi a un’azienda per fare analisi video delle sue partite. «Appena finisce la partita, raccoglie tutte le mie azioni. Loro raccolgono ogni mio tocco. Poi mi mandano l’intera partita. Per esempio, se giochiamo oggi, io guardo il video appena arrivo a casa. O addirittura mentre sto tornando dal Maracanã, o da un altro stadio, già guardo il video subito dopo la partita. Tutte le mie azioni. Poi, il giorno prima della partita, o il giorno stesso, facciamo una riunione su cosa posso migliorare».

Fra gli aspetti dove attendersi un miglioramento da parte di Wesley c’è quello riguardante il posizionamento, come riconosciuto dal suo ex allenatore Filipe Luís: «È un giocatore di un livello altissimo, in continua crescita. Abbiamo svolto un lavoro difensivo specifico sulle posizioni, non solo con lui, ma anche con Ayrton, Varela e Alex Sandro. Ma, essendo così veloce, Wesley si fida molto della sua velocità. Tuttavia, il posizionamento può migliorare. È il primo a voler evolversi, a voler migliorare».

In generale quindi con Wesley parliamo di un calciatore in grado di assecondare la vocazione offensiva che la Roma di Gasperini dovrebbe avere, ma attento anche a rientrare per riequilibrare la squadra. Un esterno più classico rispetto ad altri profili dunque, adatto a un calcio nel quale ai quinti si chiede appunto di muoversi lungo il binario di competenza e non di venire a giocare centralmente da mezzali. Anche se, rispetto al tipico laterale gasperiniano, è meno strutturato fisicamente (178cm per meno di 70kg).

Nell'Atalanta i quinti erano dei veri e propri corazzieri, anche perché erano chiamati ad attaccare il secondo palo negli ultimi sedici metri di campo. La tipica soluzione da quinto a quinto, in cui un esterno effettua un assist verso il lato opposto, è stata fondamentale nel playbook dei bergamaschi.

I giocatori che riempiono l'ampiezza hanno un’importanza chiave nel sistema di Gasperini, sia nella costruzione che nella definizione del gioco. Per questo gli esterni si trovano spesso ad accumulare numeri significativi a fine anno. Per rimanere all’ultima Serie A, Zappacosta ha segnato quattro reti mentre Bellanova ha registrato nove assist. Nessuno quanto lui nell’Atalanta. Sotto questo aspetto bisognerà quindi vedere cosa ha da offrire Wesley, provenendo da un sistema posizionale nel quale ai laterali venivano chiesti compiti diversi. Di certo per la Roma era importante provare a mettere in rosa un giocatore più brillante col pallone. Lo scorso anno la pericolosità offensiva era sempre sbilanciata verso sinistra, sul lato di Angelino, mentre a destra hanno giocato esterni disciplinati ma poco precisi negli ultimi metri come Celik, oppure tecnici e associativi ma con poca gamba come Rensch.

Wesley riuscirà in questa spesso delicata transizione dal calcio sudamericano a quello europeo? Di certo, almeno sulla carta, rappresenta un miglioramento necessario in un ruolo importante per il sistema del suo allenatore, e in cui la Roma manca da anni di qualità offensiva.

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