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Foto di Spada / Lapresse
Calcio Tommaso Giagni 21 febbraio 2019 10'

Wanda Nara, l’agente

Ritratto di una donna usata come capro espiatorio.

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È sempre delicata la trattativa per il rinnovo contrattuale di giocatori importanti su cui gravita l’interesse di grandi club. I procuratori e le società si contrappongono in battaglie di diplomazia, strappano e ricuciono, si alzano dal tavolo e di nuovo siedono, oppure non tornano più. I media seguono ogni passaggio, i tifosi smaniano e prendono le parti della società o del calciatore, le cose possono andare per le lunghe e allora si parla di “telenovela”.

 

Nel caso di Mauro Icardi, l’attuale trattativa è spinosa e non è detto che si troverà un accordo. Intorno ci sono trasformazioni nella società, questioni di spogliatoio, questioni con i tifosi, la prestigiosa fascia di capitano dell’Inter, movimenti di mercato che fanno ballare tutta l’Europa.

 

Dopo la sottrazione della fascia e l’autoesclusione dalla gara con il Rapid, i rapporti sembrano ai minimi. Il calciatore ha ribadito comunque la fiducia nella persona a cui ha affidato la procura per rappresentarlo: «Sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto insieme finora. Per questo sarà sempre Wanda a curare i miei e i nostri interessi fino a fine carriera».

 

Wanda è sua moglie, ed è la sua agente. Dopo anni di ironie sulla capacità di svolgere il ruolo, ora è accusata di farlo con troppo disinvoltura.

 

«Sono una persona molto ansiosa. Se devo fare una cosa, non aspetto». A trentadue anni Wanda Nara ha cinque figli, un divorzio, un percorso che dal teatro l’ha portata alla televisione e al calcio. Un mondo maschile, riconosce lei, impantanato nei pregiudizi, ma un mondo che ha dovuto ricredersi: «Sono il terrore del calciomercato». E quando c’è stato da mettere l’agente prima della moglie, non si è tirata indietro e per esempio ha detto frasi come: «Mauro non ha pianto quando sono nate le nostre figlie ma l’ha fatto per l’Inter».

 

Wanda è il capro espiatorio perfetto. Donna appariscente nonostante la condizione di madre. Causa di rottura tra amici. Elena contesa che scatena guerre. È stata messa all’indice come madre snaturata, moglie infedele, bambola scema, plagiatrice senza scrupoli. Si è scritto di quanto valessero i gioielli che il marito decideva di regalarle. Le sue foto sono state usate per riempire le sezioni scandalistiche dei siti sportivi e d’informazione. E quando nell’autunno 2015 Wanda Nara è diventata la procuratrice del suo uomo, sostituendo lo storico agente Abian Moreno, è esplosa una batteria di reazioni che dall’ironia arrivano al disprezzo.

 

FC Internazionale Milano v AC Chievo Verona - Serie A

Foto di Claudio Villa / Getty Images.

 

Boulogne-sur-Mer è una cittadina francese affacciata sulla Manica. Ci è morto il generale José de San Martín, figura simbolo dell’indipendenza argentina, e nel 1905 vi è stato ospitato il primo congresso internazionale di esperanto.

 

Boulogne sur Mer, senza trattini, è invece dall’altra parte dell’Atlantico, nel pieno hinterland settentrionale di Buenos Aires. Ha oltre settantamila abitanti e il 10 dicembre 1986 ci è nata Wanda Nara.

 

A Boulogne la casa di famiglia è subito dietro il cimitero comunale. Lei da ragazzina si arrangia con qualche lavoretto (cameriera, promoter, baby-sitter) e a diciassette anni molla la scuola per il teatro di rivista, all’inizio come seconda attrice e poi come vedette. «Mi è sempre piaciuto lavorare e non dipendere da nessun uomo» spiegherà.

 

A ventun anni viene mandata via dallo spettacolo “King Corona”, dove pure aveva un ruolo importante, in seguito a frequenti depressioni e attacchi di panico, uno dei quali in scena.

 

Al tempo del matrimonio con Maxi López, lui era stato scaricato dal Barcellona e giocava nell’FK Mosca, in uno stadio da 15mila posti. Lei lo ha seguito in Europa nonostante si stesse imponendo come volto noto della tv argentina.

 

Si trasferiscono in Italia, hanno insieme tre figli, ma presto le cose traballano. A detta di Wanda, lui la tradisce compulsivamente e lei altrettanto di continuo lo perdona. Le cose traballano fino a crollare. Subito dopo la separazione, Wanda torna in Argentina. I media dicono che ha nuovi problemi di depressione e attacchi di panico.

 

Royal Oak 40 Years: From Avant-Garde to Icon - Milan Exhibition

Aprile 2012. Wanda, Maxi e Zaira a una festa a Milano. Foto di Vittorio Zunino Celotto / Getty Images.

 

Cosa ci aspettiamo da un bravo procuratore? Impegno muscolare per farsi valere con le società, provocazioni e aggressività se necessario: qualsiasi strategia per favorire gli interessi del suo assistito. La correttezza e la sobrietà in pubblico sono accessorie. Un agente che non spinga al massimo, che non vada al braccio di ferro con le società, viene guardato con sospetto: la gentilezza è debolezza. Mino Raiola è un campione perché va dritto e fa tribolare le società.

 

Il rinnovo di Icardi del 2016 è stato un ottimo risultato professionale da parte di Wanda Nara, che andò a trattare al settimo mese di gravidanza. In generale lei rivendica il suo operato di questi anni: «Grazie a me, Mauro ha aumentato i contratti dell’85%, alcuni sono a vita».

 

Prima di costituire la World Marketing Football (nell’aprile 2015, appena entrata in vigore la deregulation del settore), è stata manager di sé stessa e della sorella minore, Zaira (1988), modella fin da bambina e ormai noto personaggio televisivo, ex compagna del tennista Juan “Pico” Mónaco ed ex promessa sposa di Diego Forlán. Nel sostenere la famiglia non guarda all’anagrafe né ai ruoli tradizionali, ma alle possibilità e all’attitudine, se oggi la madre Nora vive a Milano e lavora per il marchio d’abbigliamento Wan Collection, creato da Wanda nel 2017 e rivolto esplicitamente a bold girls che inseguono i propri sogni e nel mondo sono sé stesse.

 

Più in generale, una leadership naturale accompagna Wanda nella vita. È stata lei a creare la chat delle compagne dei calciatori dell’Inter, dove si aiutano le nuove a integrarsi e ci si scambiano consigli su scuole e pediatri. E la accompagna anche una certa mania di controllo, dichiarata: «È difficile per me delegare, perché sono una a cui piace avere tutto sotto controllo».

 

 

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El primer día de clases, tantas emociones e ilusiones para ellos y para mi 📚 Los Amo

Un post condiviso da Wanda nara (@wanda_icardi) in data: Set 3, 2018 at 11:21 PDT


Cinque figli, primo giorno di scuola.

 

Sei anni più grande di lui, Wanda dice che la relazione è cominciata con una cena frugale. Ottobre 2013, lei è di passaggio a Milano per questioni burocratiche legate all’imminente divorzio da Maxi López. Mauro, arrivato all’Inter in estate, la invita a mangiare a casa sua. Il frigo è vuoto, va a finire che Wanda cucina una pasta al burro «con un po’ di grana, un po’ indurito». Pochi giorni dopo faranno la prima uscita pubblica, un giro al supermercato per riempire il frigo.

 

È stato Maxi López a presentarli, quando Wanda era sua moglie e Icardi un ventenne compagno di squadra, connazionale, pieno di talento, che da ragazzino gli chiedeva l’autografo. Ci sarebbe stata poi una vacanza alle Eolie, nell’estate 2013, immortalata dalla famosa foto dove sono tutti e tre sorridenti, in fila uno accanto all’altro, e poi ci sarebbero stati anni di schermaglie (ancora nel 2016, una stretta di mano negata in campo).

 

Il marchio del tradimento segna i profili pubblici di Wanda e Icardi. Lei giura sui figli che tra loro non c’è stato niente prima della separazione dal marito. Mauro spiega di aver confessato a Maxi López il suo amore, e di non sentirsi colpevole («Uno non sceglie di chi innamorarsi, non si può condannare qualcuno per quello che prova»).

 

Per Wanda, Mauro si è innamorato di lei perché tranquillo che non si trattasse di un rapporto interessato: «Quando ci siamo conosciuti, i nostri conti in banca erano molto simili». Ed è anche convinta che Icardi avrebbe lasciato il calcio europeo se lei si fosse impuntata di voler restare in Argentina. Invece è stata lei a lasciare di nuovo l’Argentina, dove già aveva iscritto i bambini a scuola, per seguirlo in Europa («Non l’avrei fatto per nessun altro»).

 

Si sposano, hanno due figlie, crescono i tre del precedente matrimonio. Lei lo consiglia, cura per lui i social media e i contratti commerciali. Da lì ad assumere ufficialmente il ruolo di procuratrice, il passaggio è lineare, benché Wanda moglie e Wanda manager abbiano due ruoli diversi, separati, come lei tiene a ribadire.

 

FBL-ITA-SERIEA-INTER-AC MILAN

Foto di Miguel Medina / Getty Images.

 

I rapporti con la famiglia Icardi sono complicati. Una sorella di Mauro in particolare, Ivana, da parecchio tempo si lamenta su Twitter che Wanda le avrebbe portato via il fratello per quello che era. Di recente, in tv, Ivana si è rivolta a lei direttamente: «Vuoi sempre essere al centro del mondo. Spero che Dio ti dia un po’ di empatia e non pensi solo ai soldi e a te stessa».

 

Sono ancora più complicati i rapporti col padre di Wanda, allentati dalla separazione con la madre nel 2014 (per i continui tradimenti dell’uomo e il problema del gioco d’azzardo) e interrotti poi. Negli ultimi anni, le donne che Andrés Nara ha avuto accanto lo hanno accusato di truffa (con l’ex moglie Nora che avrebbe fatto da prestanome per affari poco chiari) e addirittura di violenza domestica (l’ex fidanzata Florencia Olivera parla di lesioni e tentato omicidio).

 

 

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Golpe al corazón. 🤜🏼❤️ @sebastian.estevanez @eleowexler

Un post condiviso da Wanda nara (@wanda_icardi) in data: Ott 5, 2017 at 10:48 PDT


Sul set della telenovela record di ascolti Golpe al corazón.

 

La carriera di Wanda continua a svilupparsi, in parallelo e autonomamente da Icardi: dal suo marchio d’abbigliamento personale all’apparizione (nei panni di una motociclista) nella telenovela argentina Golpe al corazón, fino alla collaborazione con “Tiki Taka”. «Non sono solo la moglie di un calciatore, voglio mantenere una mia indipendenza» prova a far capire da anni.

 

Il 16 febbraio, nel pieno delle polemiche intorno al rinnovo di Icardi e del ruolo della sua procuratrice, l’auto di Wanda è stata colpita da un sasso mentre lei era a bordo insieme a tre figli. Nessuno si è fatto male ma simbolicamente è una lapidazione, un lancio di pietre contro un colpevole. D’altronde, restando sul piano simbolico, nessuno è più colpevole di un capro espiatorio.

 

Tags : icardiinterwanda nara

Tommaso Giagni (Roma, 1985) ha pubblicato da Einaudi i romanzi L'estraneo (2012) e Prima di perderti (2016). Tra le antologie a cui ha partecipato: Voi siete qui (minimum fax, 2007) e La caduta dei campioni (Einaudi, 2020). Scrive per «L'Espresso», «Avvenire» e «l'Ultimo Uomo». Il suo ultimo romanzo è I tuoni (Ponte alle Grazie, 2021).

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