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Alfredo Giacobbe
Squadre sfortunate o squadre imprecise?
25 ott 2022
25 ott 2022
Analisi dell'underperformance di Roma, Torino e Fiorentina.
(di)
Alfredo Giacobbe
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Prima dell’undicesima giornata, Roma, Torino e Fiorentina avevano in comune un record poco invidiabile. Erano le tre squadre che avevano fatto peggio di tutte le altre per il rapporto tra i gol che avevano segnato e quelli che avrebbero dovuto segnare, stando alla misura degli Expected Goals, rispetto alle occasioni che avevano creato. Poi, nell’ultimo turno, Torino e Fiorentina hanno mosso il conto delle marcature in due match per niente semplici, rispettivamente contro Udinese e Inter. La Roma, invece, ha continuato il suo percorso, facendo segnare uno zero nella casella dei gol contro il Napoli. Come sempre, gli xG sono una spia, un indicatore di un malessere, ma non spiegano le ragioni della underperformance delle tre. Ragioni che sono in realtà molto diverse, come vedremo.Tutte le statistiche presenti nel pezzo sono fornite da Statsbomb. IQ Soccer è lo strumento essenziale per gli analisti, i giornalisti e gli scommettitori professionisti di tutto il mondo.Quanti gol mancano a Tammy Abraham?La Roma è la seconda squadra del campionato per gli xG prodotti: 1,6 xG ogni 90 minuti, dietro solo al Napoli, che ha una media di 1,9 xG/p90. Se consideriamo però i gol segnati, la Roma è soltanto la nona squadra della Serie A con 1 gol ogni 90 minuti, rigori esclusi. La produzione offensiva della Roma è migliorata rispetto allo scorso anno, anche se di poco, quando la media degli xG a fine campionato era di 1,5. I gol però erano di più, 1,4 reti ogni 90 minuti. A cosa è dovuto questo calo drastico?Cominciamo dal perché gli xG della Roma sono cresciuti. La squadra di Mourinho arriva al tiro in modi diversi rispetto a prima. Innanzitutto, rispetto all’anno scorso, sono calati i tiri da fuori area. Sono aumentate invece le occasioni limpide, quelle in cui la Roma è capace di mettere l’uomo solo davanti alla porta. Inoltre, se possibile, la Roma è diventata una squadra ancora più verticale: sono diminuiti i tiri a seguito di un recupero alto del pallone; sono invece aumentati quelli che chiudono un’azione in contropiede. Sono anche diminuiti i passaggi riusciti su tutto il campo. La tensione della Roma è tutta verso la porta ed è testimoniata dall’aumento dei passaggi messi per servire l’uomo in area di rigore.

Il confronto tra le statistiche di Tammy Abraham dell’anno scorso (in rosso) e quelle di quest’anno (in blu).

Il cambio di paradigma della Roma è anche visibile nelle statistiche di Tammy Abraham. L’attaccante inglese ha asciugato il suo gioco, riducendo per esempio le pressioni sugli avversari. Nel contempo è al centro dell’azione più di prima, è salito il numero di tiri, sia in valore assoluto che in relazione ai tocchi palla. Sono cresciute tutte le sue statistiche offensive, mancano solo i gol. Abraham ha ricavato 2 gol (rigori esclusi) da 4,9 xG, convertendo in gol il 7% dei tiri che ha effettuato. L’anno scorso era al 15%.Tutta la Roma ha un tasso di conversione più basso del 6%. Di solito, chi mantiene un tasso di conversione del genere dopo 38 partite retrocede. È chiaro che la qualità dei giocatori della Roma è tale che questi numeri probabilmente si alzeranno, quando accadrà e di quanto sarà il balzo è difficile da dire. In questo momento, si può solo dire che la Roma è stata finora sfortunata, perché non sta facendo davvero nulla di sbagliato là davanti.Certo, la partita giocata contro il Napoli sembrerebbe in controtendenza con il gioco e i numeri sviluppati nelle prime dieci giornate. La Roma ha messo insieme in tutto sei tiri con un basso potenziale di pericolosità (solo 0,4 xG in tutto). L’atteggiamento passivo avuto contro il Napoli è sembrato però più dovuto a una scelta strategica estemporanea. C’è da sperare che la Roma ritorni a quanto fatto di buono nei turni precedenti.I rimpianti di mercato del TorinoIl Torino è settimo in campionato per gli xG fatti, viaggiando su una media di 1,3 xG ogni 90 minuti. Per i gol segnati, la squadra di Juric è però solo quindicesima (0,9 gol senza rigori/p90). La sua underperformance ha radici differenti rispetto a quella della Roma ed è particolarmente evidente se confrontiamo il profilo delle conclusioni a rete del Torino tra quest’anno e l’anno scorso. [gallery columns="5" ids="85186,85187"]

Le conclusioni che il Torino ha preso quest’anno e quelle delle prime dieci partite dello scorso anno.

Ho ristretto l’analisi ai soli tiri che sono arrivati su azione di gioco. Si vede subito che nelle prime dieci giornate dello scorso anno, il Torino ha tirato di meno (98 conclusioni a 124), ha prodotto meno xG (8,7 a 11,8), ma ha segnato due gol in più. Eppure il Torino attacca anche meglio dello scorso anno, ha preso più tiri dall’area piccola e di più anche nella zona intorno al dischetto dell’area di rigore. Il problema è come sono arrivate queste conclusioni. Il Torino sta utilizzando meno la palla filtrante e i dribbling per costruirsi un tiro. Sono due strumenti del gioco che aiutano a costruire occasioni di solito facili da trasformare. L’anno scorso gli xG prodotti grazie a una palla filtrante erano 1,7; quest’anno sono calati a 0,4 xG. I tiri successivi a un dribbling nelle prime dieci partite dello scorso anno avevano dato 1 xG tondo tondo; quest’anno gli xG dai dribbling sono 0,2.Lo scorso anno i primi tre calciatori per palle filtranti messe a segno erano Brekalo, Lukic e Praet. Due dei tre sono andati via e Lukic non ha trovato ancora la forma e l’ispirazione dello scorso anno. Brekalo in particolare, che aveva una cifra per il riscatto alla portata ma che non è voluto restare, è un vero e proprio rimpianto per il Torino, per le capacità di regia, oltre che di finalizzazione, che aveva mostrato nell’ultimo terzo di campo. Il Torino ha uno dei migliori dribblatori del campionato, Nemanja Radonjic (2,3 per novanta minuti), che però rispetto a Brekalo pecca in fase di rifinitura. Non è nemmeno tra i primi 6 giocatori della squadra per passaggi chiave. Il Torino, insomma, è diventato meno creativo nella zona di campo in cui lo scorso anno faceva di più. L’involuzione della ViolaLa Fiorentina è decima tra le squadre del campionato per xG fatti, con una media di 1,2 xG ogni 90 minuti. La penuria di gol li pone al sedicesimo posto per gol segnati (1 gol senza rigori ogni 90 minuti).

Il confronto statistico tra questa stagione (in blu) e quella passata (in rosso).

Come si vede dal grafico, il profilo di tiro della Fiorentina è completamente cambiato. La Fiorentina tira sì di più rispetto alla stagione scorsa, ma l’aumento è dovuto quasi esclusivamente ai tiri da fuori, passati da 3,3 a 4,8. Nessuno in Serie A attualmente tira da fuori più spesso della Fiorentina. Sono diminuite sia le occasioni limpide con uomo libero davanti al portiere, sia quelle dovute a una riconquista alta del pallone. Sono crollate anche le azioni di contropiede che portano a un tiro. Per questi motivi gli xG della Fiorentina sono calati e si è abbassato di molto il valore di xG per ogni tiro effettuato. L’attacco della Fiorentina è generalmente meno efficace di prima. L’unica fonte affidabile di pericolo in questo momento sono gli xG da calci piazzati, che è l’unico indicatore che è in controtendenza rispetto agli altri.

La porzione in maglia viola della scorsa stagione di Dusan Vlahovic (in rosso), confrontata con quella attuale di Luka Jovic.

La stagione di Jovic fin qui è peggiore in tutto, dal punto di vista statistico, rispetto a quella di Vlahovic. In questo momento le scelte di tiro sono inefficaci (basso valore del OBV per tiro) e anche l’esecuzione non è all’altezza di un attaccante di prima fascia (per percentuale di tiri nello specchio e di conversione in gol).Sono bassi anche i valori dei tocchi in area e dei dribbling di Jovic rispetto a Vlahovic. In questo momento l'ex Eintracht sembra un giocatore poco coinvolto nelle dinamiche di squadra e per niente in fiducia. Italiano, in una seduta post-partita davanti ai microfoni, ha detto che Jovic deve recuperare la voglia di giocare, partendo dai fondamentali. Fare le cose semplicemente può essere la chiave per recuperare un attaccante di valore europeo. Intanto, contro l’Inter, Jovic non è partito titolare ma ha trovato un gol entrando dalla panchina. Un gol difficile, da centravanti di razza. Forse qualcosa sta iniziando a cambiare? La Fiorentina di Commisso aspetta una scintilla per fare il salto di qualità, chissà se Jovic sarà l’uomo giusto per accenderla.

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