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Marco D'Ottavi
Under-21 che non sembrano Under-21
30 giu 2017
30 giu 2017
12 giocatori dell'ultimo Europeo che portano veramente male i loro anni.
(di)
Marco D'Ottavi
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Foto di Claudio Villa / Getty Images
(foto) Foto di Claudio Villa / Getty Images
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Il valore che diamo alle competizioni che presentano il termine under al loro interno sta tutto racchiuso lì, in quella parola che sta a significare al di sotto dei. Se uno dei motivi principali per cui veneriamo lo sport è il culto degli atleti – e in particolare il culto della loro giovinezza – in questi tornei troviamo un secondo livello di questa giovinezza. L’Europeo Under 21 in Polonia non sembra scostarsi da questi binari: un torneo pieno di giocatori non ancora pronti, di allenatori costretti a lavorare in maniera precaria, con gruppi ridimensionati dalle Nazionali maggiori o da società senza cuore (Lazio e Napoli ci hanno privato di Zielinski, Milik e Milinkovic-Savic, per dire). Le Nazionali si sono organizzate a modo loro: per mettere in campo un po’ di esperienza, accanto ai talentini che ci rubano l’occhio, stanno schierando diversi giocatori che, a guardarli bene, hanno palesemente superato il limite (già largo) dei 23 anni. O meglio: non lo hanno superato all’anagrafe ma a guardarli in faccia e a vedere il modo in cui si giocano non possono davvero avere meno di 23 anni. Li ho raccolti qui segnalando anche quella che immagino sia la loro reale età. Besir Demiri, Macedonia. 

Anno di nascita indicato: 1/08/1994 Anno di nascita reale: 07/03/1981 Besir Demiri gioca in patria nel FK Vardar, squadra che ha vinto gli ultimi tre campionati. È il terzino sinistro titolare della Macedonia in questi Europei Under 21, un ruolo che finora è conseguito principalmente nel guardare Asensio fare a fette la propria squadra. Demiri potrebbe essersi appena laureato in Giurisprudenza, con qualche anno di ritardo, all’Università di Skopje. Ha quell’età indefinita che hanno i liberi professionisti rampanti, che girano in scooter indossando giacche di tweed che sembrano esplodergli addosso e che sono sempre impegnati. Fin quando non inizieranno ad avere le prime rughe per il troppo sole preso avranno un età indefinita tra i trenta e i quaranta, nonostante magari ne abbiano davvero venti. Sono sempre fidanzati con una ragazza bionda. Davide Biraschi, Italia. https://www.youtube.com/watch?v=5L0DpmRyR4I Anno di nascita indicato: 02/07/1994 Anno di nascita reale: 02/07/1987 Se avete trent’anni, Davide Biraschi è stato il vostro compagno di banco alle medie. Se ne avete venti, lo sarà tra dieci anni. Se ne avete quaranta, non lo so, speriamo sia ancora vivo. Non c’è un singolo indizio che dimostri come Davide Biraschi abbia meno di 23 anni. Guardatelo: non i capelli, che non ci sono quasi più; non lo sguardo, che sembra spento come chi torna a farsi una canna alla festa di un vecchio amico dopo aver smesso da anni; neanche la carriera, se pensate che nel 2011 giocava al Pomezia. Anche il fisico non sembra per nulla così giovanile, non ha niente di elastico, la pelle del collo sembra iniziare a perdere consistenza. Biraschi è l’archetipo di quei giocatori che non hanno mai dimostrato vent’anni, ma non solo. Non hanno mai dimostrato neanche una scintilla di talento o predestinazione, non entrano mai in nessun discorso di “futuro”, perché nessuno si aspetta abbiano un futuro. Eppure resistono, giocano in Serie A, vengono convocati agli Europei Under 21 a discapito di giocatori che sembrano più giovani. Davide Biraschi è uno che resiste e se ne fotte. Maximilian Arnold, Germania.

Anno di nascita indicato: 27/05/1994 Anno di nascita reale: 14/10/1984 Ho un amico che somiglia molto a Maximilian Arnold e se non sbaglio ha recentemente compiuto 33 anni. Quindi – sicuramente – anche Arnold avrà almeno 32/33 anni. Se non credete al mio amico, ci sono diversi altri indizi che dimostrano come Arnold non possa avere solo 23 anni. Ci sono le presenze in Bundesliga, 126, troppe per un classe 1994 non comprato dal Bayern Monaco. Poi c’è il fatto che è tedesco con i capelli rossi: i tedeschi giovani sono tutti biondi. Anche il nome, così scuola di Francoforte, suona poco under 21. Anche guardandolo giocare Arnold pare più maturo della sua età. Si tratta di un giocatore intelligente, che sa fare bene quasi tutto. Il suo ruolo naturale è quello del trequartista: si inserisce bene, ha un sinistro secco e molto preciso, visione di gioco. Con l’età (non è chiaro a che età) ha imparato a giocare anche più arretrato, come sta facendo in questo torneo. Arnold è sempre pacato, non perde mai di vista l’obiettivo, per questo non può essere così giovane. Dopo aver segnato il gol del 2 a 0 contro il Real Madrid nei quarti di finale della Champions League a mala pena ha alzato un pugno. Maximilian Arnold sembra un Capo Scout. Sempre al suo posto, sempre bravo ma mai bravissimo. È per questo che alla soglia dei 35 anni se ne sta ancora in Under 21, mentre ragazzini molto più giovani di lui già infestano la nazionale maggiore e si prendono tutta la gloria. Maximilian è una vita difficile, lo so. Will Hughes, Inghilterra.

Anno di nascita indicato: 17/04/1995 Anno di nascita reale: 17/04/1995 Will Hughes ha davvero 22 anni, ma per qualche motivo ci tiene proprio a dimostrarne di più. Nel 2018 apparirà nel nuovo film di Ron Howard nella parte di un giovane Babbo Natale. Miroslav Kacer, Slovacchia.

Anno di nascita indicato: 02/02/1996 Anno di nascita reale: 02/02/1996 Anche Miroslav Kacer in fonfo dimostra i suoi 21 anni. Ma li dimostra come uno che ha già visto il fondo di troppe bottiglie di birra nella sua breve vita. L’eccessivo consumo di alcool ha sfatto i suoi lineamenti, gli ha fatto venire la pancetta, che non funziona bene sui 170 centimetri scarsi che si ritrova. In quest’azione, ad esempio, si libera bene di tacco ma poi è troppo affaticato per non farsi anticipare. Kacer gioca nel MSK Žilina e indossa la maglia numero 66, la scelta di un uomo maturo che non ha paura di scegliere numeri brutti e anche vagamente satanisti. Deve esserci stato un momento di passaggio nella vita di Kracer che l’ha portato a diventare vecchio all’improvviso, nel giro di una notte magari. Se infatti prendiamo una foto del 2013, Kacer sembra il bambino che è, un ragazzo felice e consapevole che – bene o male – passerà i prossimi vent’anni a giocare a pallone. Poi il dramma: dopo qualche buona prestazione Kracer viene paragonato ad Hamsik e in quel momento inizia il suo tracollo psicofisico. Essere paragonati ad Hamsik è un macello in tutto il mondo, figurati se sei slovacco, se giochi nello stesso ruolo e se non sei forte quanto Hamsik. Schiacciato dal peso di questo paragone, a Kacer non è rimasto che vivacchiare in Under 21, trovare consolazione nella bottiglia e partecipare a video di dubbio gustoNemanja Antonov, Serbia.

Anno di nascita indicato: 06/05/1995 Anno di nascita reale: 06/05/1986 Se finora abbiamo parlato di giocatori che sembrano avere più di 23 anni, Nemanja Antonov ha più di 23 anni. È impossibile pensare il contrario, l’idea che sia un classe ‘95 semplicemente non funziona. Antonov sembra uno che ha già visto gli anni migliori della propria vita. Fatto tutte le sgroppate sulla fascia che doveva fare, dato tutto quello che aveva. Antonov è il Lichtsteiner 2016/17: un uomo il cui chilometraggio eccessivo glielo leggi negli incisivi storti e nelle spalle sempre un po’ ingobbite. Antonov si è andato a ritagliare il suo spazio da professionista a Zurigo, nel Grasshopper, un posto dove nessun under 21 andrebbe mai a vivere. Nel tempo libero ha passatempi normali, gioca a paddle, gli piace pescare. Tutti hobby di una persona che ha compiuto 22 anni da almeno dieci anni. Insomma Antonov è un tipo con cui andresti volentieri a prendere un caffè, ed è per questo che non può avere così pochi anni. Lukáš Zima, Slovacchia.

Anno di nascita indicato: 9/01/1994 Anno di nascita reale: 21/11/1973 Lukas Zima ha già giocato per Slavia Praga, Genoa, Venezia, Reggiana, Mantova, Perugia e di nuovo Genoa. Sono 6 squadre. Di più: sono 6 squadre nostalgiche. Non si finisce a giocare per Venezia, Reggiana e Perugia a meno di 23 anni dai. Qui in una gara di inadeguatezza tra lui e Petagna, vinta dal nostro centravanti. Bruno Varela e Rúben Semedo, Portogallo. Anno di nascita indicato: 4/11/1994Anno di nascita reale: 6/09/1972 – 27/03/1968 Bruno Varela e Rúben Semedo sono un duo hip hop che non ha mai sfondato. Si guadagnano da vivere facendo i turnisti in giro per il mondo e difendendo i colori del Portogallo quando non c’è disponibile nessun altro più giovane. Bruno Varela viene da un divorzio difficile e vorrebbe passare più tempo con suo figlio. Rúben Semedo vive a casa con la madre e coltiva marijuana in balcone. Waldemar Anton, Germania.

Anno di nascita indicato: 20/07/1996 Anno di nascita reale: non di questo tempo Con quella faccia, e il nome di un fürst tedesco, difficile immaginare Waldemar Anton in un contesto diverso dalla decadente Germania nazista degli anni ’30. Il colore pallido della sua pelle lo toglie dallo spazio e dal tempo: Waldemar ha vissuto tutta la storia dell’uomo.

Waldemar Anton fuori dal castello di Wittenberg il 31 Ottobre 1517.

Non dovendo più difendere la Germania dalla sua deriva nazionalsocialista, Anton si è riciclato difensore dell’Hannover 96 con cui quest’anno è stato promosso in Bundesliga. Gioca da centrale in una difesa a quattro, non è molto mobile, ma possiede un ottimo senso dell’anticipo e copre bene le linee di passaggio. Ma la miglior qualità di Anton è la sicurezza con cui gioca il pallone, in questo è molto moderno, ma quel tipo di modernità che hanno i vampiri interpretati da Robert Pattinson. Jacob Une Larsson, Svezia.

Anno di nascita indicato: 1/08/1994 Anno di nascita reale: 07/07/1990 Jacob Une Larsson è il personaggio di un libro di Stieg Larsson, il tecnico del suono di Lars Von Trier, il protagonista di una futura stagione di Forbrydelsen, un modello per H&M. Jacob Une Larsson ha fatto l’Erasmus nella vostra università, forse ci avete pure bevuto una birra insieme una volta o due pensando che fosse tedesco. Jacob è un segno di continuità nella tradizione dei difensori svedesi forti fisicamente e carismatici. Difensori che sembrano sempre degli eroi norreni, che sono sempre nel giusto, che diventano idoli dei tifosi inglesi anche se in fin dei conti sono piuttosto scarsi. Gerard Deulofeu e Marco Benassi, Spagna e Italia.

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Anno di nascita indicato: 13/3/1994 Deulofeu; 1/08/1994 BenassiAnno di nascita reale; 07/06/1981 entrambi Alcuni giocatori non vengono fregati tanto dalla faccia, che magari è ancora quella di un ventenne di belle speranze, ma non sono credibili per consunzione. È il caso di Gerard Deulofeu e Marco Benassi due che sembrano giocare con l’Under 21 da sempre. In due hanno giocato più di sessanta partite, un numero fuori da ogni logica. Il percorso di crescita all’interno delle rispettive nazionali sembra essersi bloccato, al punto che sembrano diventati il corrispettivo calcistico del mercato del lavoro dei rispettivi paesi. Giovani che non riescono ad entrare nei posti che contano, che continuano ad arricchire il proprio curriculum senza però fare passi in avanti.

Benassi del giovane non ha nulla.

Prendiamo Marco Benassi: ha solo 22 anni e già 111 presenze in serie A. È il capitano degli azzurrini, è il capitano del Torino, ha due figli e una moglie. Ma il suo ascensore sociale si è bloccato perché davanti a lui ci sono giocatori migliori che tengono stretto il posto. Benassi ha già avuto tutto quello che gli spettava, non gli resta che aspettare la pensione continuando a fare le stesse cose. Sarebbe da fare una petizione alla Uefa per permettere ai due di continuare in eterno ad essere i capitani dell’Under 21, farli diventare delle icone di resistenza, perché dopotutto l’età è solo un numero.

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