Quando la marcia imperiale ha risuonato nella Vivint Smart Home Arena per la “
” preparata dal solerte staff degli Utah Jazz, dovevamo aspettarcelo che avremmo assistito a una manifestazione della Forza. Per una sera Salt Lake City era diventata davvero Tatooine, se a Tatooine ci fossero stati i mormoni: c’erano i commentatori travestiti da Obi Wan, le mascotte da Chewbecca e le ballerine agitavano stick fluo nel disperato tentativo di dare l’impressione di usare spade laser. Un’atmosfera festosamente pacchiana per i Jazz che si non vedevano l’ora di rifugiarsi in una galassia lontana, lontana dal ribelle Gordon Hayward e provavano per l’ennesima volta a ricostruire una franchigia senza dover smontare prima ogni pezzo.
Donovan ci racconta qual è stata la sua schiacciata preferita a Louisville
Qui lascia Wesley Johnson e collassa in area per contrastare DeAndre Jordan, deviando il lob con un grande gesto atletico.
Se Mitchell è il Lando Calrissian dell’NBA, Okafor è Jar Jar Binks.
Esitazione e spin move contro Giannis è una citazione troppo evidente per non essere passivo-aggressiva.
Se Donovan Mitchell invece fosse Luke Skywalker, mi giocherei la casa che Morey è Darth Vader. Dati e mappa di tiro ChartSide.
Pick&Roll giocato altissimo con Gobert e Mitchell ha tutta la pista da ballo libera per danzare con Valanciunas, ma siccome è molto scortese gli tira in faccia.
Mitchell si alza come un pallanuotista che sgamba sott’acqua per prepararsi al tiro, solo che al posto dell’acqua c’è l’aria del Delta Center e il tiro è una schiacciata talmente terrificante da pietrificare l’intero quintetto dei Lakers nel gruppo scultoreo del Laocoonte.
Mitchell attacca la difesa dei Knicks innescando il boomerang che gli rimette in mano il pallone per una comoda tripla dall’angolo.