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Un nuovo approccio allo scouting moderno
18 mag 2022
18 mag 2022
Un estratto dal libro "The Clustering Project - Un nuovo approccio allo scouting moderno".
(articolo)
15 min
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"The Clustering Project - Un nuovo approccio allo scouting moderno" è un libro di Soccerment e Antonio Gagliardi (con prefazione a cura di Fabio Paratici) ed è attualmente disponibile sul sito di Soccerment come eBook, sia in lingua inglese che in lingua italiana. Di seguito una nostra breve spiegazione alle tematiche del libro e poi due estratti presi dal libro stesso.

Sulla base di un insieme di statistiche di base che evidenziano il contributo di ogni giocatore alle diverse fasi di gioco (difesa, costruzione, rifinitura e finalizzazione) sono stati individuati dei "cluster", ovvero dei raggruppamenti non sulla base del ruolo all'interno del modulo di gioco delle singole squadre, ma della funzione svolta dai giocatori presi in esame (il metodo nel dettaglio è descritto all'interno del libro). Alcuni esempi di "cluster": giocatori che rompono la prima linea nell'impostazione (First-line breaker, in questo caso si tratta di difensori); giocatori che rubano palloni (Ball-stealer, centrocampisti); creatori di occasioni (Chance-creator, attaccanti); finalizzatori completi (All-round finisher, punte)

Nella prima parte di questo estratto noi abbiamo scelto di mostrare il "cluster" First-line breaker che comprende uno dei migliori difensori del nostro campionato e di un giovane difensore della Ligue 1 di cui si parla molto bene.

First-line breaker: Kalidou Koulibaly

Una prima occhiata potrebbe far credere che Koulibaly sia il solito difensore centrale dal fisico imponente e molto irruento. Invece, se lo si osserva giocare è chiaro come Koulibaly sia diventato uno dei difensori più completi al mondo: dotato di grande intelligenza, doti tecniche e molto efficace nell’uno-contro-uno. Plasmato da Sarri, raffinato da Ancelotti e voluto da Pep Guardiola, l’importanza di Koulibaly per la sua squadra non è mai stata messa in discussione. Qualora volesse approdare in un top club assoluto dovrebbe farlo a breve così che il Napoli possa monetizzare la sua cessione e lui possa avere l’occasione di competere ai livelli più alti in età non troppo avanzata. Qualora dovesse rimanere al Napoli sedimenterebbe il suo posto fra i grandi del Napoli, nonostante sia già nel cuore dei tifosi napoletani.

Kalidou Koulibaly è nato il 21 giugno 1991 a Saint-Dié-des-Vosges, in Francia da due genitori senegalesi. Dopo aver giocato per la squadra locale, l’SR Saint-Dié, si trasferì a Metz per due stagioni dove firmò il suo primo contratto da professionista. Seppure la sua ultima stagione con Les Grenats finì con una retrocessione, si guadagnò un trasferimento ai belgi del KRC Genk, dove passò due stagioni facendo un totale di 93 presenze, compresa la Europa League. Nella stagione successiva completò il trasferimento che avrebbe definito la sua carriera, trasferendosi al Napoli. Dopo un breve periodo di ambientamento, Koulibaly si è imposto come leader grazie a grandi prestazioni ed un umiltà fuori dal comune. Da allora, ha collezionato oltre 200 presenze nella sue otto stagioni con i partenopei.

Kalidou Koulibaly è alto 187 centimetri e pesa 89 chilogrammi (Indice di massa corporea: 25.57). Dotato di attributi fisici eccezionali, Koulibaly si è migliorato fino a diventare uno dei migliori nel suo ruolo. La sua combinazione di velocità e forza corporea lo rendono un avversario veramente difficile da superare per chiunque. La sua buona velocità di punta (34.7 km/h nella Serie A 2020/21) oltre alla sua imponente stazza gli permettono di tenere il passo ed avere la meglio anche degli attaccanti più forti e veloci. Gli piace mettere pressione agli avversari ed è sicuro di sé stesso anche negli uno-contro-uno. Invece di intercettare il pallone (1,17 ogni 90 minuti, meno della media) tende a partecipare a molti duelli sfruttando il suo gran tempismo. Raramente viene colto fuori posizione, e quando succede, ha le doti fisiche per recuperare l’attaccante ed intervenire attraverso contrasti (1,69 ogni 90 minuti con un tasso di riuscita del 67,4%) e blocchi (0,81 ogni 90 minuti).

Koulibaly ha occasionalmente problemi disciplinari poiché a volte si “butta” troppo presto, mostrando un aggressività che a volte può essere ripagata altre volte costa potenzialmente caro (0,25 cartellini gialli ogni 90 minuti). In aria, la sua prestanza fisica gli dona qualche piccolo vantaggio rispetto ai suoi avversari, tuttavia per lo stile di squadra e la posizione in campo è coinvolto in soli 3,47 duelli aerei ogni 90 minuti (completati ad un tasso del 54.4%). Detto questo, è una minaccia sui calci piazzati grazie alla sua elevazione ed al suo tempismo che gli hanno permesso di segnare 13 gol per il Napoli.

Nel corso delle stagioni, Koulibaly è diventato sempre più completo, in particolare quando è in possesso del pallone. Si è sviluppato in un difensore d’impostazione molto affidabile capace di iniziare la manovra della propria squadra in maniera incisiva (42,4% dei suoi passaggi sono direzionati in avanti, 10,4 passaggi progressivi ogni 90 minuti). Possiede una buona tecnica di passaggio e visione di gioco che lo rendono fondamentale in fase di costruzione (tenta 75,1 passaggi ogni 90 minuti o 87,0 ogni 100 tocchi con una notevole precisione del 93,3% nella sua metà campo e del 85,9% in quella avversaria).

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Koulibaly viene solitamente impiegato come centrale sinistro in una difesa a quattro. Come descritto in precedenza, il senegalese non è solo un giocatore dalla stazza imponente ma anche un abile passatore con entrambi i piedi. Nella stagione 2015/16 sotto la guida di Sarri, Koulibaly ha iniziato a contribuire in maniera determinante alla fase di costruzione sviluppando l’abilità di compiere passaggi in grado di rompere una o più linee di pressione avversarie. In particolare è abile nel trovare l’uomo dietro il centrocampo avversario (spesso Mertens), spianando la strada verso la porta. In alcune occasioni, può anche effettuare lanci lunghi per cambiare gioco o per sfruttare lo spazio oltre la linea difensiva (7,32 lanci lunghi ogni 90 minuti). Quando la situazione è propizia ed il Napoli attacca, Koulibaly può lanciarsi in avanti inserendosi da dietro o può lui stesso condurre palla (1,08 conduzioni palla progressive ogni 90 minuti nell'attuale stagione) per creare occasioni ed agevolare l’inserimento dei terzini come Mario Rui e Di Lorenzo. Può inserirsi fino a dentro l’area di rigore per segnare o fare un assist se l’azione lo permette.

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È anche attraverso queste giocate che Koulibaly ha affermato la sua personalità carismatica e lo status di leader nel Napoli. Nelle transizioni difensive è spesso il giocatore che scatena la riaggressione del Napoli rompendo la linea difensiva. Nonostante questo, il Napoli non sempre è riuscito a rimanere solido nelle ultime stagioni: sia con Ancelotti che con Gattuso vi è stata una certa fragilità difensiva. Koulibaly di recente ha giocato con Manolas, difensore con caratteristiche simili al Sengalese. Tuttavia diversi errori ed una condizione fisica mai veramente ottimale hanno frenato lo sviluppo di un’intesa fra i due centrali. Con la partenza di Manolas per l’Olympiacos, Koulibaly ha iniziato a formare una partnership con Rrahmani che dopo una fase di ambientamento si sta prendendo con pieno merito il posto da titolare. Ora il Napoli sembra più solido al punto che con Luciano Spalletti il Napoli ha mantenuto 8 volte la porta inviolata nelle prime 10 partite della Serie A 2021/22 mantenendo la miglior difesa del campionato (anche il valore più basso di xGA).

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Dopo le numerose voci su una sua possibile partenza verso un top club europeo, Koulibaly è ancora considerato come uno dei difensori più forti in circolazione. Al Napoli ha saputo affinarsi col tempo diventando più maturo nelle scelte oltre che aver migliorato la sua tecnica. Inoltre è stato allenato da grandi allenatori come Carlo Ancelotti, Maurizio Sarri e Luciano Spalletti che hanno migliorato la sua intelligenza tattica in entrambe le fasi di gioco. Il suo contratto col Napoli scade nel giugno del 2023 il chè rende la prossima estate cruciale per il suo futuro. Finora tutti gli interessamenti ricevuti per il senegalese non si sono concretizzati. Una serie di infortuni che gli ha fatto saltare venti partite nelle ultime due stagioni e gli ormai prossimi 31 anni, potrebbero indurre Koulibaly a pensare che gli rimanga poco tempo in caso di trasferimento verso un club in grado di competere per la Champions League. Tuttavia, questo sarebbe possibile solo lasciando la Serie A per un altro campionato il che vorrebbe dire lasciare una città in cui lui si trova molto bene ed è un beniamino dei tifosi che riescono a fargli sentire il loro affetto come solo poche altre piazze sono capaci di fare.


First-line breaker: Benoît Badiashile

Uno degli astri nascenti della "nouvelle vague” monegasca è il centrale difensivo Benoît Badiashile, venuto all’attenzione dei più per le sue abilità in fase di possesso. Dotato di ottima tecnica e gran visione di gioco, eccelle nel costruire la manovra da dietro, anche quando sotto pressione. Alla sua quarta stagione in Ligue 1, sta guadagnando grande esperienza in un ambiente particolarmente fertile per i giovani. Dovesse affinare ulteriormente le sue abilità difensive, Badiashile avrebbe tutti gli strumenti necessari per diventare uno dei centrali più completi della sua generazione ed attirare ancora più attenzione dai top club ed allenatori di Europa, sempre alla ricerca di difensori centrali di livello abili in fase di impostazione.

Benoît Badiashile Mukinayi è nato il 26 Marzo 2001 a Limoges in Francia. Possiede sia il passaporto francese che quello congolese. Mosse i suoi primi passi calcistici nella sua squadra locale, il Limoges e successivamente al SC Malesherbes. Si trasferì al Monaco a 16 anni diventando uno dei migliori prospetti del rigoglioso vivaio monegasco. Sta attualmente disputando la sua quarta stagione con il Monaco ed ha già fatto più di 100 presenze. Assieme a Jules Koundé ha formato la coppia difensiva più interessante degli europei U21 del 2020 ed ha già ricevuto la sua prima convocazione con la nazionale maggiore nonostante debba ancora debuttare.

Benoit Badiashile è alto 194 centimetri e pesa 75 chilogrammi (Indice di massa corporea: 19,93). È un centrale alto ed esile che spicca all’occhio per le sue lunghe leve. Con il tempo e l’allenamento avrà l’occasione di rafforzare la propria muscolatura.

È a suo agio nei duelli con gli attaccanti avversari (67,4% contrasti riusciti), soprattutto a livello aereo (4,15 duelli aerei ogni 90 minuti, 5,26 ogni 100 tocchi con un tasso di riuscita del 69,0%) ma può trovarsi in difficoltà nei rapidi cambi di direzione oppure quando viene puntato. Ha dimostrato di avere una buona resistenza e costanza di rendimento nella sua giovane carriera, avendo disputato oltre 2,800 minuti nell’ultima stagione nella quale ha mostrato di avere buona disciplina (non ha mai ricevuto un cartellino rosso). Questo è una conseguenza del suo stile di gioco ordinato che gli vede fare meno blocchi (0,40 ogni 90 minuti o 0,50 ogni 100 tocchi) e spazzate (3,39 ogni 90 minuti o 4,31 ogni 100 tocchi) della media. Infine, Badiashile è molto utile in fase di recupero palla dal momento che ne recupera in media 6,06 ogni 90 minuti.

Un altro elemento distintivo di Badiashile è rappresentato dalle sue doti di passaggio. La sua freddezza con la palla al piede è merce rara per un giocatore del suo ruolo e della sua età. Non solo è in grado di trovare i suoi compagni con una vasta gamma di passaggi (prova in media 68,5 passaggi ogni 90 minuti o 87,2 ogni 100 tocchi di cui 32,9 ogni 100 tocchi nella metà campo avversaria completate ad un tasso del 77,7%) ma è anche capace di condurre palla in avanti per mantenere il possesso oppure per creare azioni più pericolose. Il suo mancino è in grado di generare potenti e precisi lanci lunghi che gli permettono di cambiare gioco verso le ali (8,42 lanci lunghi ogni 90 minuti), un'arma molto efficace per sfruttare zone più pericolose del campo.

Le metriche avanzate confermano il valore di Badiashile per il Monaco in fase di costruzione, risulta sesto fra tutti i centrali difensivi dei Top 5 nel 2020/21 per xThreat (3,50) di cui 3,00 sono frutto di passaggi, la restante parte da conduzioni palla. Ha prodotto anche 2,68 xOVA (1° tra i centrali difensivi della Ligue 1 nel 2020/21) che è una dimostrazione della sua intelligenza e capacità nel fare passaggi incisivi, anche sotto pressione.

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L’allenatore del Monaco, Niko Kovac, ha sperimentato diverse formazioni e sistemi di gioco nelle ultime due stagioni. In quella corrente sta usando principalmente un 4-2-3-1 in cui il mancino Badiashile agisce da difensore centrale sinistro. Il giovane francese è stato schierato principalmente di fianco al nazionale cileno Guillermo Maripan o al suo compagno di U21 Axel Disasi. Entrambi tendono ad essere più aggressivi senza il pallone e meno coinvolti in fase di possesso. Per la sua altezza, a Badiashile viene spesso richiesto di opporsi agli attaccanti avversari sui lanci lunghi, mentre il compagno di reparto assume compiti di copertura. Allo stesso tempo, il giovane francese sta migliorando il suo posizionamento grazie ad una comprensione del gioco in costante miglioramento (ha aumentato il numero di recuperi palla ogni 90 minuti da 6,05 nella scorsa stagione agli attuali a 6,55).

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Tuttavia, dentro l’area di rigore il suo senso del pericolo non è sempre commisurato da una reazione composta che può portarlo ad arrivare tardi sul pallone o a commettere fallo. Come squadra, il Monaco usa una strategia di riaggressione molto aggressiva una volta persa palla che gli permette di essere la squadra con la PPDA più bassa della Ligue 1, 9,00 (l’anno scorso erano secondi dietro il PSG con 10,16). Di conseguenza, Badiashile ha il compito di mantenere la squadra compatta mentre si guarda le spalle per evitare lanci lunghi fra la linea difensiva e la porta. Dall’altro lato del campo, Badiashile è una presenza sempre più minacciosa sui calci piazzati. Ha già segnato 3 gol in Ligue 1 ed è già uno dei principali bersagli dei tiratori che sfruttano le sue corse sul primo palo oppure le sponde che effettua per i compagni sul secondo.

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Dopo anni di alti e bassi, il Monaco sembra aver trovato maggior continuità negli ultimi due anni e vorranno migliorare il loro promettente terzo posto raggiunto nell’ultima stagione di Ligue 1. Tuttavia, con un'età media di soli 25,5 anni, questa squadra potrebbe peccare di quella maturità necessaria a sfruttare le loro prestazioni in termini di risultati. Il reparto difensivo ha margini di miglioramento (42 gol concessi l’anno scorso) seppure le opzioni offensive siano di livello maggiore. Per i giovani talentuosi come Aurélien Tchouameni, Sofiane Diop e ovviamente, Badiashile, il principato sembra un posto ideale per fare esperienza ad alti livelli senza avere molta pressione addosso, dal momento che il Monaco può puntare ad essere “la migliore delle altre” dietro al PSG. Al netto di questo, gli scout dei maggiori club europei hanno già notato Badiashile dal momento che le sue doti di spicco in fase di costruzione sono sempre in grande richiesta presso i top club. Se riuscirà a migliorare la sua concentrazione e nei duelli uno-contro-uno potrà essere fra i difensori centrali più richiesti delle prossime sessioni di calciomercato.


Team clustering profiles

Un'applicazione di questo modello del modello di "clustering" di Antonio Gagliardi consiste nello studio della composizione delle squadre. In questo modo è possibile evidenziare le differenze stilistiche sulla base delle caratteristiche dei singoli giocatori. Nel libro vengono prese in esame la maggior parte delle squadre più importanti d'Europa.

Quello che si nota è che tutte le grandi squadre del calcio moderno hanno tutte una proporzione marcatamente alta di giocatori dall’alto tasso tecnico, come Buildup initiator, Wide creator, Buildup director, Chance creator, One-to-one explorer e Mobile finisher. In difesa, i top team moderni schierano difensori a proprio agio con la palla al piede, e dotati della visione di gioco e tecnica nei passaggi necessaria per apportare un contributo fondamentale alla fase di costruzione del gioco. Sulle fasce, terzini e esterni sono quasi sempre giocatori tecnici in grado di creare occasioni. A centro campo, le grandi squadre usano sempre meno attaccanti puri, preferendo invece una combinazione di attaccanti di movimento e giocatori forti nell’uno-contro-uno.

Pur non essendo esaustive, queste considerazioni forniscono degli spunti riguardo ai profili di cui una squadra dovrebbe cercare di dotarsi se vuole scalare le classifiche giocando un calcio simile a quello delle grandi squadre odierne. Nel libro trovate 13 squadre, qui sotto trovate un estratto di 4 squadre, tra cui Liverpool e le due avversarie di questo ultimo scorcio di stagione, il Real Madrid con cui si gioca la finale di Champions League e il Manchester City, con cui si gioca la Premier League.

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Il Manchester City ha un profilo molto caratteristico, sostanzialmente privo di rappresentanza per quanto riguarda il macro-cluster delle punte, una concentrazione alta di Chance creators e One-to-one explorers fra gli attaccanti, e una prevalenza di Buildup initiator fra i difensori. Questo risultato riflette la filosofia di Guardiola, che tende a giocare senza un vero n.9, dando più spazio possibile a giocatori creativi.

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Il Liverpool utilizza quasi esclusivamente Mobile finisher in attacco, in tutti e tre i posti all’interno del 4-3-3. A centrocampo, i Reds hanno un’importante presenza di Buildup initiator, in grado di far avanzare la palla velocemente in verticale, una combinazione adatta a uno stile di gioco diretto e a ripartenze letali.

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Il PSG ha un buon mix di giocatori tecnicamente dotati in tutte le zone del campo, come Buildup initiator (per il quale hanno la proporzione più alta fra le grandi squadre), Wide creator e Chance creator, a supporto di una buona rappresentanza di Mobile finisher, e qualche All-round finisher.

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Il Real Madrid schiera dei Wide creator come terzini, mentre in attacco fanno affidamento principalmente su One-to-one explorer (fra cui uno dei giocatori più rappresentativi del cluster, Vinicius Jr.), e Mobile finisher, fra cui la stella Benzema. Gli attaccanti sono supportati da una buona rappresentanza di Chance creator e Buildup director.




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