
Il rapporto tra gli arbitri e gli italiani è sempre stato difficile. Nella mitologia di ognuno di noi ci sono episodi - Iuliano-Ronaldo, ergo’deTurone - impressi nel nostro cervello come conoscenze ancestrali lasciate dagli uomini preistorici. Ciò nonostante non siamo nemmeno lontanamente vicini ai livelli di sfiducia nei confronti della classe arbitrale (e di converso, della nomenklatura dirigenziale) della Turchia e dei turchi nei confronti del loro campionato, la Süper Lig. Tra la Supercoppa di Turchia abbandonata dopo 49 secondi e la guerra di Mourinho contro tutti, Il livello è tale che l’ultimo derby di Istanbul, il più importante, tra Galatasaray e Fenerbahce l’ha dovuto dirigere un arbitro straniero “noleggiato” apposta per la partita, l’olandese Danny Makkelie. Scottati anche dallo scandalo delle partite truccate del 2011, in cui 19 partite e 61 giocatori erano finiti sotto la lente della polizia turca e Fenerbahce e Besiktas erano state squalificate dalla UEFA e dalle coppe europee, i primi addirittura per due anni. Sono passati 14 anni, e un altro grosso scandalo ha scosso a fine ottobre il calcio turco dalle sue fondamenta. Questa volta però non è stata la polizia ma la TFF, la federazione turca, a togliere il coperchio sull’indagine interna che ha portato a un numero biblico di sospensioni: 1024 calciatori (tra cui 27 di Süper Lig) e 152 arbitri.
E che in questa storia la pietra dello scandalo sia Cipro Nord, una delle due “parti” in cui è divisa Cipro, non è casuale. Questa parte dell’isola è una bella attrazione turistica estiva, tra forti veneziani e la posizione in mezzo al Mar Egeo, ma è gettonata anche per motivi più grigi, come la folta presenza di casinò e nightclub a partire dagli anni ‘90, che attira molti visitatori sia dalla parte sud dell’isola che dalla Turchia, dove i casinò sono vietati. I legami con la terraferma turca sono ovvi e molteplici. Cipro Nord non esisterebbe nemmeno senza l’intervento militare turco del 1974, in cui il 36% dell’isola fu occupato dalla Turchia per proteggere i ciprioti turchi dal colpo di stato dei ciprioti greci, sostenuto dalla Grecia dei colonnelli, nella parte Sud dell’isola. La Turchia quindi mantiene sostanzialmente una forte influenza su Cipro Nord, che è nota alle autorità per i suoi altissimi tassi di riciclaggio di denaro, la presenza di droni turchi nell’aeroporto di Lefkoniko e di malavita “subappaltata” dalla terraferma. In più lo status di paese non-UE, a differenza di Cipro, aiuta l’assenza di controlli. Cosa c’entra con il “Totonero” turco? Tutto, dato che proprio per legami con scommesse in un casinò a Cipro Nord che si è dovuto dimettere l’arbitro internazionale turco Yaşar Kemal Uğurlu, e i volumi di scommesse anomale su tanti eventi contestati sono stati rilevati proprio a Cipro Nord, porto sicuro per tante agenzie di scommesse, legali o meno.
Dalla squalifica di Uğurlu, arrivata a febbraio, la TFF inizia a prendere molto più seriamente la questione, aiutata anche da una serie di denunce anonime di arbitri proprio alla TFF che minacciavano pressioni e mobbing. Il caso esplode dopo la sfida di Serie C turca tra Ankaraspor e Nazillispor, che più o meno deve essere stata come Messico - Portogallo nei Simpsons, dato che è finita 0-0 con zero tiri in porta. Zero però non sono state le puntate sulla partita, con flussi enormi e chiari segnali che la partita fosse truccata, anche se basta vedere un pezzo per capire come i giocatori praticamente si rimproverassero tra loro appena qualcuno accennava ad attaccare.
La TFF lancia un’investigazione interna e i risultati sono quasi comici, con numeri enormi. Su 571 arbitri professionisti turchi ben 371 avevano un account su siti di betting. E la questione diventa grottesca con il volume di puntate, con un arbitro che ha fatto 18227 scommesse, dieci oltre 10000, e la maggior parte dei 371 almeno una scommessa. Il giornalista di Haberler Tahir Kum, tra i più informati, ha parlato anche di altri tra sportivi e membri di club coinvolti: “un presidente del club ha scommesso 3.057 volte e ha vinto 476 volte, un massaggiatore ha scommesso 2.399 volte e ha vinto 329 volte, un giocatore ha giocato 1.950 volte e ha vinto 340 volte, mentre altri giocatori e allenatori hanno scommesso 15.987 volte ed è stato stabilito che hanno ottenuto 3.138 vittorie”.
Cipro Nord torna anche nelle accuse di Özgür Özel, che durante un comizio a Istanbul denuncia che un cartellino rosso dato a un calciatore del Göztepe in una partita di Süper Lig era ingiusto, e soprattutto su quel rosso erano stati piazzati 5.5 milioni di lire turche dall’isola cipriota. Ed è anche l’ennesima testimonianza di come politica e calcio siano strettamente legati in Turchia, dato il luogo inusuale della denuncia e lo status di Özgür Özel, segretario del Partito Popolare Repubblicano, fondato nel 1923 da Mustafa Kemal Atatürk e rivale politico di Erdogan, di cui il presidente della TFF İbrahim Hacıosmanoğlu aveva definito “un onore” essere suo amico. Lo scandalo però diventa ancora più pericoloso per le fondamenta del calcio turco, dato che vengono fermati i già citati 1024 calciatori di cui 27 di Süper Lig. E le proporzioni della sospensione collettiva sono tali che la terza e quarta divisione turca si devono fermare per due settimane a causa delle assenze, tanto da dover richiedere una sessione di mercato d’emergenza alla FIFA (rifiutata). E tra i calciatori di prima serie fermati ci sono nomi pesanti, come il terzino del Galatasaray e della nazionale turca Eren Elmalı e gli under-21 turchi di Alanyaspor e Galatasaray İzzet Çelik e Metehan Baltacı, e in più il portiere dell’under-19 turca Ege Albayrak del Kasımpaşa, tutti rimossi dalle convocazioni della Nazionale. Ci sono anche due calciatori del Beşiktaş e soprattutto tre presidenti, passati e futuri, di squadre di Süper Lig, come l’attuale presidente dell’Eyüpspor Murat Özkaya.
Elmalı si è giustificato dicendo di aver scommesso solo una volta e cinque anni fa, e soprattutto non sulla propria squadra. L’altro giocatore del Galatasaray coinvolto, Metehan Baltacı, ha invece prima negato le accuse ma ha poi dovuto ammettere, spinto dalle rivelazioni del giornalista turco Haluk Yürekli, che ha scommesso 1600 volte quando era in prestito…all’Eyüpspor, anche se come Elmalı ha negato di aver scommesso sulla propria squadra. Date le dimensioni dello scandalo e la forte pressione pubblica le condanne sono state esemplari. 102 calciatori tra prima e seconda serie hanno ricevuto squalifiche dai 45 giorni ai 12 mesi, con Baltacı che ha ricevuto nove mesi di squalifica ed Elmalı 45 giorni. È andata molto peggio invece agli arbitri, con 149 arbitri licenziati e tra questi ben 5 erano arbitri di Süper Lig, come l’internazionale Zorbay Küçük.
Non sappiamo se questa purga della TFF risolverà il problema della sfiducia dei turchi nei confronti degli arbitri. Le reazioni per ora del presidente della TFF Hacıosmanoğlu sono state entusiastiche: «Stiamo pulendo il nostro giardino, se vogliamo far tornare il calcio turco dove merita dobbiamo togliere ogni traccia di sporcizia» e anche «Il calcio è più di uno sport, è unità, pace e orgoglio. Saremo sempre saldi contro qualsiasi cosa che oscuri questa gioia. I meritevoli vinceranno sempre». Tutto molto bello, se non fosse che lo stesso Hacıosmanoğlu nel 2015 ha rinchiuso in un armadio l’arbitro Çağatay Şahan quando era presidente del Trabzonspor, complice un rigore non assegnato nel finale. Hacıosmanoğlu si era giustificato dicendo di averlo fatto per proteggerlo dalle furie dei tifosi del Trabzonspor, ma in realtà è servito l’intervento del presidente Erdogan per farlo “scarcerare” e l'attuale presidente della TFF si prese 280 giorni di squalifica.
Lo scandalo arriva in un momento in cui il calcio turco sembra vivere una rinascita, allontanando l’immagine del cimitero degli elefanti. Il Galatasaray è ricco di stelle come Victor Osimhen e si vocifera il possibile acquisto di Ademola Lookman a gennaio; al Fenerbahce sono arrivati giocatori talentuosi e giovani come Jhoan Durán, Nené Dorgeles e Archie Brown. Anche la Nazionale allenata da Vincenzo Montella sta vivendo un bel momento, con tanti giovani di alto livello a disposizione e i quarti di finale nell’ultimo Europeo. Nelle qualificazioni la squadra è stata sfortunata a pescare la Spagna, e così si è qualificata seconda nonostante 13 punti fatti su 18 disponibili. Ci saranno quindi i playoff di marzo contro la Romania, e in caso di vittoria la finale secca in trasferta o in Slovacchia o in Kosovo. E con una sfida così delicata alle porte bisognerà vedere se l’ultimo grande scandalo del calcio turco non possa condizionare la preparazione, o proiettare il calcio turco in un futuro finalmente libero dalla cultura del sospetto. Visto il continuo controllo statale sul calcio, croce e delizia (economica) del sistema, non è detto che sia stata scritta l’ultima parola.