#Totti40
40 momenti per celebrare i 40 anni del capitano della Roma.
- Totti supera Nordhal – 2012-2013
Con una punizione contro il Parma dal limite dell’area, «Adesso il mio obiettivo è superare Piola» ha detto a fine partita.
- Totti sul New York Times – 2013
Non è che sul New York Times escano tutti i giorni dei long-read sul calcio, specialmente su quello italiano. Ma la città di Roma esercita un fascino assoluto e mesmerizzante sull’immaginario collettivo americano, e il fatto che la proprietà dei giallorossi sia yankee di certo ha favorito la crescita di interesse nei confronti della squadra e, giocoforza, di Totti che ne costituisce, ci piaccia o no, una notevole sinestesia.
Il pezzo che Rob Hughes ha dedicato a Totti nell’aprile del 2013 ha però due pregi principali: innanzitutto rifugge il facile accostamento anche lessicale tra il carattere eterno dell’Urbe e quello di Totti. E poi ruota tutto attorno a una domanda, «Dopo due decadi di creatività perché fermarsi proprio ora?», che come buona parte degli spunti sollevati da molti articoli del NYT riesce a essere attualissima ancora oggi.
- Doppietta nel derby (con selfie) – 2014-2015
di Fabrizio Gabrielli
Non credo sia tanto stupefacente il fatto che Totti sia il cannoniere principe tra i giallorossi nelle stracittadine, quanto come lo sia diventato.
Nel gennaio del 2015 la Roma è sotto di due reti contro la Lazio, sta giocando una partita che la vede in totale balia degli avversari, per di più le reti portano la firma dei due calciatori biancocelesti che si dividono caratteristiche che solo Totti sa accentrare nella sua figura, cioè la capitanità e il talento più adamantino.
A inizio secondo tempo si avventa su una palla crossata da sinistra, il suo marcatore è in ritardo e lui non lascia scampo, destro a incrociare. Non esulta nella maniera classica in cui si può esultare in un derby in cui devi ancora recuperare un gol, è insolitamente sorridente. Deve dipendere dal fatto che già conosca, o sappia intuire, il futuro. Perché qualche minuto più tardi, su un cross di Holebas, è proprio lì che ci rendiamo conto di come Totti sappia in qualche modo fermare il tempo, premere il tasto pausa e concepire l’inconcepibile. Quando il pallone arriva sul suo destro è a mezz’altezza da quanto?, da un’eternità, in una posa plastica che a trentotto anni neppure più in spiaggia viene naturale incastrarsi.
In quanto al selfie che ne consegue, il Mirror ha trovato cinque parole capaci di combinarsi in quella che sembra la migliore definizione di Totti in quell’istante, e per estensione: “the man is so cool”.
- Roma-Torino 3-2 – 2015-2016
di Francesco Costa
Quando guarderemo a Francesco Totti con gli occhi distaccati e freddi della Storia, sarà interessante scoprire se qualcuno avrà voglia di sostenere questa tesi: che l’ultimo Totti forse non è il Totti più forte, ma è l’unico davvero speciale. Totti è un calciatore dal talento meraviglioso, ma ci sono stati altri calciatori dal talento altrettanto meraviglioso; qualcuno con un talento persino più grande del suo. Altri ce ne saranno. Invece uno come il Totti di questo quarantesimo anno, a questo livello, non si era visto mai.
Quando un calciatore dal talento meraviglioso supera i 35 anni, si comincia a dire che giocherà sempre meno ma sempre meglio, che correrà sempre meno ma che correrà sempre meglio: luoghi comuni con qualche fondamento. Negli ultimi mesi della sua carriera, però, a Totti è riuscita un’altra cosa: per compensare il fatto che si sposti meno sul campo, sposta il campo. La sola sua presenza tra i 22 calciatori altera la temperatura dell’aria, la tonalità dei cori dei tifosi, le rughe dei telecronisti, le palpitazioni di avversari e compagni: e piega la realtà mettendola su un piano inclinato. Bologna, 11 aprile: entra, assist. Roma contro l’Atalanta, 11 aprile: entra, gol. Roma contro il Napoli, 25 aprile: entra, palla che apre la difesa avversaria e gol. Genova, 2 maggio: entra, gol. Il vero capolavoro però è quello del 20 aprile, in casa contro il Torino, quando la Roma è sotto e Totti entra che il cronometro segna il minuto 86. Al primo pallone è gol, con un colpo di reni reso possibile evidentemente da uno sforzo sovrumano, dove dieci anni fa sarebbe bastato un saltello. Passano altri tre minuti ed è di nuovo gol, stavolta su rigore.
L’immagine successiva è un tifoso che registra col cellulare quello che sta vedendo e intanto piange a dirotto: come se quel gol fosse valso la vittoria della Champions League e non una banale vittoria contro il Torino, come in preda a una visione mistica. Perché di calci di punizione e colpi di tacco e lanci senza guardare e tocchi di suola in questi anni ci siamo riempiti gli occhi: ma la realtà piegata in un modo così sfacciato non l’avevamo ancora vista.
- Le magliette celebrative: il power ranking
5) 6 unica
- Le pubblicità
Totti, nella sua vita, ha fatto tantissime pubblicità: da quelle alla Sandra e Raimondo della Vodafone con Ilary, fino alle ultime, un po’ surreali, con 10eLotto. La più strana, però, è questa della Nike, un marchio con cui Totti ha avuto un rapporto difficile e controverso, perché è l’unica a non sfruttare la sua epica calcistica o la sua aria da sempliciotto simpaticone, che poi sono le uniche due dimensioni sulle quali si basa la sua immagine. L’aria grave dello spot, l’ambientazione distopica da Kenshiro, la storia strutturata su più livelli temporali, sono tutti tentativi pionieristici di esplorare una complessità che Totti non ha mai avuto. Nessuno si ricorda di questo spot.
- Le barzellette
Quale tradizione calcistica può vantare due numeri 10 di quel livello riuniti a un bancone del bar a raccontarsi barzellette? Quale altro giocatore di quel livello avrebbe accettato di farsi prendere in giro dai suoi compagni di Nazionale in quel modo?
- Totti incontra un tifoso con un tatuaggio enorme di Totti sulla schiena – 2016
Se i tatuaggi fossero a più strati, sotto la maglia del Totti tatuato scorgeremmo una schiena sulla quale è immortalata la scena di Totti che incontra un tifoso con un tatuaggio enorme di Totti sulla schiena.
- Monumentalità
di Fabrizio Gabrielli
Il passaggio intermedio verso la monumentalità, in attesa di una statua equestre a Trigoria, per Totti è coinciso con l’essere ritratto in vari murales sparsi per la capitale, la cui dimensione è andata crescendo negli anni in maniera direttamente proporzionale al processo di glorificazione del Capitano.
Dallo stencil di Monti che lo ritrae nell’anno dello Scudetto, modesto nelle dimensioni ma non nella significanza, siamo passati all’ibridazione licantropa di Garbatella, per mano di Sten & Lex, fino alla celebrazione didascalica del concetto di edutainment sulla Scuola Giovanni Pascoli a Porta Metronia.
Una riproduzione murale è una grande responsabilità soprattutto per chi la osserva, perché significa scendere a patti con il livello di rappresentatività di un individuo per il proprio contesto (che nel caso di Totti con la città di Roma ha cinque stelline su TripAdvisor) e richiede il superamento di una reattività emotiva viscerale. Ma immagino che anche Marco Aurelio non fosse simpatico a tutti.
- Il gol n. 250, e ulteriori obiettivi
Dal giorno in cui ha superato Nordhal ad oggi (cioè l’altroieri) Totti ha segnato altri 25 gol, praticamente il 10% del suo bottino in Serie A. Sono numeri relativamente monstre, perché sottolineano la prolificità di Francesco anche e soprattutto da quando è praticamente a mezzo servizio.
Dato che contro il Torino è parso ringiovanito, più biondo (forse anche grazie a un taglio nuovo che deve avergli suggerito Paredes), i momenti da incorniciare che vorremmo pronti per il 41° compleanno di Totti dovrebbero essere un gol contro l’Atalanta a Bergamo e uno a Genova contro la Samp, se possibile bello come quel gol alla Samp: ovvero, due reti con le quali supererebbe Vierchowod e Piola nella classifica dei marcatori più avanti con l’età.
Con l’obiettivo di mettere nel mirino i 41 anni e 25 giorni di Costacurta.
Avete impegni verso la fine di ottobre del 2017? Totti sì.
Bonus: Cristian Totti
E se di Capitano non ce ne fosse davvero solo uno?