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Top XI: Eredivisie 2021/22
10 giu 2022
10 giu 2022
I migliori del campionato olandese.
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La Eredivisie si è chiusa con il terzo titolo in quattro anni di gestione Ten Hag all’Ajax (si potrebbe dire quattro anni e mezzo, visto che la stagione 2019-20 fu cancellata dalla Federcalcio olandese e il titolo non venne assegnato). L’Ajax non è diventato il Bayern Monaco d’Olanda, come auspicato anni fa da un Marc Overmars all’apice della sua popolarità, solo perché meno dominante e autorevole nella corsa al titolo rispetto ai bavaresi. Nel frattempo, però, la squadra di Amsterdam ha cambiato pagina e adesso sarà interessante scoprire cosa porterà la nuova gestione con Alfred Schreuder in panchina e Klaas-Jan Huntelaar come direttore sportivo.

Fine ciclo anche in casa PSV Eindhoven, dove Roger Schmidt non è riuscito a dotare la squadra di un’identità calcistica forte e riconoscibile. La sua è stata una gestione tutto sommato solida da un punto di vista dei risultati, ma priva di guizzi. Adesso il testimone passa nelle mani di Ruud van Nistelrooy, promosso dopo la buona esperienza nelle giovanili del PSV.

Oltre alle due grandi del calcio olandese quest'anno anche l'ottima stagione del Feyenoord, di cui si è parlato tantissimo nelle ultime settimane per via della finale di Conference League, ha finito per lasciare poco spazio al resto delle squadre olandesi, che non hanno messo in mostra talenti tali da impensierire la testa della classifica. Un divario che inevitabilmente si è riflesso anche in questa top 11, schierata, in maniera inusuale per la tradizione olandese, con il 4-2-3-1.

Portiere: Remko Pasveer (Ajax)

Alla consegna dei premi annuali della Keuken Kampioen Divisie, la Serie B olandese, Louis van Gaal si è dichiarato molto preoccupato per il livello dei portieri in Olanda. Difficile dargli torto quando la sfida per il miglior rendimento tra i pali della Eredivisie è stata appannaggio di due veterani, dal passato nemmeno di grande spessore, quali il 38enne Pasveer dell'Ajax e il 31enne del Twente Lars Unnerstall. Statistiche alla mano, la stagione del portiere dell’Ajax è stata superlativa.

Partito come terzo portiere alle spalle di Stekelenburg e Onana, l’infortunio del primo e la squalifica del secondo avevano consegnato a Pasveer, agli inizi di novembre, una maglia da titolare. In 20 partite di campionato l’ex PSV e Vitesse ha incassato solamente 4 reti, una ogni 450 minuti. Si diceva che parte del merito era ascrivibile a una difesa di alto livello, ma nei restanti 14 incontri (da febbraio Pasveer non ha più giocato per la frattura di un dito) l’Ajax di reti ne ha incassate 15, una ogni 85 minuti. Con la sua media di 0.20 gol concessi ogni 90 minuti Pasveer ha stabilito un nuovo primato in Olanda, ovviamente considerando portieri che abbiano giocato almeno la metà delle partite in stagione, superando lo 0.32 detenuto da Piet Schrijvers del Twente nella stagione 1971-72, quando fu battuto solo 10 volte in 2790 minuti. Ulteriore dato statistico: Pasveer ha chiuso con una percentuale di tiri parati del 90.2. Dai connotati fortemente simbolici anche la sua campagna di Champions: dopo aver giocato quasi tutte le partite del girone, Pasveer è stato sostituito negli ottavi di finale di ritorno contro il Benfica per infortunio, e l’Ajax è uscito dalla competizione per un grave errore di Onana.




Terzino destro: Noussair Mazraoui (Ajax)

Dopo 17 anni all'Ajax Mazraoui ha deciso di lasciare Amsterdam, trasferendosi al Bayern Monaco a parametro zero dopo la sua stagione più matura e continua. La sua statistica più rilevante riguarda i 119 palloni giocati nei sedici metri finali del campo avversario, che lo hanno reso il terzino più attivo di tutta la Eredivisie in fase offensiva. Merito anche della grande affinità trovata con Antony nel formare una catena di destra difficile da contrastare per varietà di opzioni e soluzioni. Una mole di lavoro concretizzata da 5 gol e 2 assist, miglior marcatore del campionato tra i difensori e soprattutto miglior prestazione realizzativa della sua carriera, escludendo la stagione da 6 reti e altrettanti assist con lo Jong Ajax nella B olandese.

Un importante mattone del titolo dell'Ajax Mazraoui lo ha posato alla 20esima giornata decidendo il big match contro il PSV Eindhoven al Philips Stadion e permettendo agli uomini di Ten Hag di ritrovare la vetta della classifica proprio a scapito dei rivali. Secondo nella classifica complessiva di rendimento del campionato, in stagione Mazraoui è stato anche aiutato dal suo fisico, meno tormentato dagli infortuni rispetto alle annate precedenti. Prestazioni cresciute anche per un nuovo approccio al ruolo, come ha dichiarato lui stesso: “Il terzino destro non è mai la stazione di arrivo, ma è una intermedia. L’assimilazione di questo concetto ha rappresentato un punto di miglioramento concreto al quale ho lavorato, seguendo le indicazioni di Ten Hag, in maniera più consapevole”.




Difensore centrale: Gernot Trauner (Feyenoord)

Trauner è stato il miglior acquisto del campionato per rapporto tra costo e rendimento. Per un milione di euro il direttore tecnico del Feyenoord Frank Arnesen ha consegnato al tecnico Slot l’elemento giusto da affiancare a Senesi per costruire una retroguardia capace di reggere l’urto di una proposta calcistica molto aggressiva. Con fisico, personalità e capacità di lettura, Trauner ha svolto il compito con efficacia in entrambe le fasi di gioco, come dimostrato dalle seguenti statistiche: secondo giocatore della Eredivisie per duelli aerei vinti (70%, un punto percentuale in meno di Doekhi del Vitesse); difensore più corretto del campionato (19 falli commessi in 30 partite, nessuna ammonizione); quarto difensore centrale per palloni giocati (705) nella metà campo avversaria, con una percentuale di passaggi riusciti dell’89.2%.

Il passato di Trauner sembra appartenere più a un rugbista che a un calciatore: due operazioni all’anca (532 giorni consecutivi di stop poco dopo essere stato inserito nella top 11 Uefa all’Europeo under-19 del 2010), due fratture dello zigomo, una rottura dei legamenti, un infortunio al menisco, una spalla lussata. In origine giocava da centrocampista interno o mezzala, e da qui deriva la sua capacità di impostare l’azione. La sua storia medica aiuta invece a comprendere perché solo all’età di 30 anni sia riuscito a lasciare la Bundesliga austriaca.




Difensore centrale: Jurriën Timber (Ajax)

Quella di Timber è la classica storia da Ajax, nonché la summa di tutti i luoghi comuni, in buona parte veritieri, sul calcio olandese e sul suo rapporto con i giovani. La scorsa stagione è passato in pochi mesi dalla B con lo Jong Ajax a una maglia da titolare nell’Olanda all’Europeo, condividendo il campo con un giocatore (Stekelenburg) che aveva appena terminato l’ultimo suo anno di giovanili all’Ajax quando Timber era venuto al mondo. In quella appena conclusa è diventato un titolare inamovibile e un elemento difficile da sostituire. Tra febbraio e marzo ha infatti saltato tre partite di fila e la squadra di Ten Hag ha concesso 6 reti, più di quanto incassato nelle 22 partite precedenti nelle quali Timber era in campo.

Timber è un classico giocatore Ajax anche in fase di possesso: rapido, elegante, freddo nel tentare il dribbling o la giocata anche in situazioni difficili. È stato il giocatore della Eredivisie con la maggior accuratezza di passaggi sia complessivamente (91.5%), sia nella metà campo avversaria (90.8%), nonché quello che ha dato inizio al maggior numero di azioni (9) terminate con un gol – primato quest’ultimo condiviso con Kökcü del Feyenoord. Timber è anche il secondo giocatore dell'Eredivisie, dietro il compagno di squadra Blind, per progressioni palla al piede (351 – intendendo con questo dato un movimento con la palla avanzando per 5 metri o più).




Terzino sinistro: Mauro Junior (PSV Eindhoven)

Mario Götze e gli infortuni: questi gli elementi alla base dell’ascesa di Mauro Junior in un ruolo, quello di terzino, che per suo stessa ammissione non avrebbe mai pensato di ricoprire in carriera. Il brasiliano, da cinque anni ad Eindhoven, era un esterno d’attacco/trequartista che aveva fatto vedere il meglio di sé durante una stagione in prestito all’Heracles Almelo in qualità di numero 10. Un ruolo che, però, al PSV era stato blindato dall’arrivo di Götze, a cui si aggiungevano le perplessità di Roger Schmidt sulle caratteristiche fisiche di Mauro Junior che sembrava troppo poco intenso senza palla per i suoi principi di gioco. Tra novembre e dicembre però la lista degli indisponibili nel reparto arretrato del PSV si è fatta folta, tra infortuni e contagi, e da una felice intuizione del tecnico tedesco è nato Manusje Mauro, cioè Mauro il Tuttofare.

La tradizione dei terzini d’attacco del PSV (Willems, Angelino, Dumfries) è stata proseguita da Mauro Junior, che da dicembre, quando cioè è diventato titolare, è stato l’esterno basso che ha creato più occasioni da rete (23) in tutto il torneo, alla pari con Wijndal dell’Az. Due gol e 3 assist sono stati il suo score, mentre a livello difensivo si è messo in mostra per una interpretazione esplosiva ma efficace del ruolo, facendo registrare la maggior percentuale (72%) di tackle riusciti. Mauro Junior è stato uno dei giocatori più versatili del campionato olandese, giocando anche da terzino destro, da esterno sinistro, da esterno destro e ovviamente da numero 10. «Lo spirito di sopravvivenza e la volontà di non essere tagliato fuori dal progetto della squadra ci hanno regalato un potenziale grande terzino» ha detto Roger Schmidt.




Mediano: Ibrahim Sangaré (PSV Eindhoven)

Sangaré è il giocatore che ha compiuto i maggiori progressi rispetto alla passata stagione. Dove prima le indiscutibili doti fisiche erano accompagnate da una notevole quantità di errori, soprattutto in fase di impostazione una volta riconquistata la palla, l’ultima Eredivisie ha proposto invece un centrocampista completo, attivo ed efficace anche in fase di costruzione del gioco. Nel finale di stagione ha contribuito in maniera determinante alla vittoria della Coppa d’Olanda con un assist sia nelle semifinale contro i Go Ahead Eagles, sia nella finale contro l’Ajax. «Un suo grande punto di forza», ha detto il vice allenatore del PSV, Boudewijn Zenden, «è che sa vedere la linea di passaggio giusta. Rispetto al passato, però, riesce a trasformare l’intenzione in un’azione corretta».

Uno dei gol più belli di Sangaré quest'anno.

Come spesso accade con questa tipologia di giocatori, la loro importanza si nota soprattutto quando vengono a mancare. Il PSV ha perso in casa tutti i suoi quattro big match stagionali: contro Feyenoord, Ajax, Az e Monaco (nel preliminare di Champions). In tre di queste partite Sangaré non è sceso in campo, mentre contro l’Az era reduce dalla Coppa d’Africa e quindi in condizioni fisiche precarie.




Mediano: Fredrik Aursnes (Feyenoord)

Gli olandesi usano una bella parola per definire il ruolo del mediano: waterdrager, ovvero portatore d’acqua, perché correndo il doppio dei compagni, talvolta per coprire i loro buchi, è come se li aiutasse a non disidratarsi portando loro un po’ di acqua nei momenti difficili. Nell’Ajax questo ruolo lo ricopre Alvarez, nel PSV Sangaré, mentre il Feyenoord utilizza Aursnes, che teoricamente mediano non sarebbe. Basti pensare che nel 2021, quando ha lasciato il campionato norvegese, era il secondo giocatore per occasioni create. Ma in una squadra come il Feyenoord di Slot, dove a tutti è richiesto anche di svolgere un compito da waterdrager, uno specifico portatore d’acqua non serve.

Aursnes è stato il motore silenzioso del Feyenoord, un centrocampista box-to-box tanto versatile quanto invisibile, sia nei tabellini che tra le graduatorie statistiche. Perché certi movimenti per creare spazio, chiudere una linea di passaggio o produrre superiorità numerica - in poche parole: far giocare meglio la squadra - non possono essere racchiusi in un dato numerico. La descrizione migliore è arrivata dall’ex Ajax, André Bergdølmo, suo connazionale: «Le sue qualità emergono osservando lui e non la squadra per cui gioca. A Molde molti scout venivano per guardare chi segnava, chi faceva assist, chi dribblava. Dopo Haaland sarebbe dovuto toccare a lui partire, ma questo tipo di approccio ha spesso impedito agli osservatori di cogliere l’importanza di Aursnes per la squadra».




Trequartista centrale: Orkun Kökcü (Feyenoord)

Una volta Hakim Ziyech disse che Marco van Basten è stato il peggior allenatore con cui ha lavorato in carriera (all’Heerenveen, nel loro caso). Per indole, difficilmente Kökcü rilascerà dichiarazioni così tranchant, ma per i giocatori creativi come lui è fondamentale incontrare un allenatore abile nel creare il contesto tattico più adeguato alle proprie caratteristiche. È ciò che Slot è riuscito a fare meglio di Van Bronckhorst, Stam e Advocaat, gli allenatori con cui a lavorato in precedenza a Rotterdam, arretrando la linea di collocazione di Kökcü, non più trequartista ma interno di centrocampo. Una mossa che gli ha permesso di sfruttare meglio la capacità di progressione palla al piede del nazionale turco (312 quelle effettuate, primo tra i centrocampisti e gli attaccanti della Eredivisie) e quella di dettare i tempi di gioco.

In stagione Kökcü è entrato nel club dei creativi quota 100, ovvero quei giocatori che in un campionato - partendo dalla stagione 2013-14 (prima il dato non veniva rilevato) -hanno raggiunto e superato la tripla cifra per occasioni create. Un'élite di giocatori che annovera nomi come Tadic, Ziyech, Berghuis e Ødegaard. In totale sono state 101 le chance create quest'anno da Kökcü, con 9 assist e una media di un’occasione create ogni 26 minuti. Kökcü è stato anche, assieme a Timber, il giocatore che ha avviato il maggior numero di azioni (9) terminate con un gol, migliorando inoltre il proprio score realizzativo personale con 7 reti segnate.




Attaccante destro: Cody Gakpo (PSV Eindhoven)

Forse basterebbe dire che Gakpo è stato eletto giocatore della Eredivisie 2021-2022. O che nel nuovo millennio è il quinto giocatore del PSV a ricevere il premio dopo Ruud van Nistelrooij, Mateja Kezman, Mark van Bommel e Georginio Wijnaldum. Schierato principalmente come ala sinistra, è stato spostato sull’altro lato in questa top 11 per l’impossibilità di escludere uno tra lui e Tadic, entrambi inattaccabili tanto a livello statistico quanto di rendimento e di peso specifico nell’economia della squadra. Nonostante Gakpo non possegga la tecnica cristallina di Antony, né sia circondato dal medesimo hype, a livello di efficacia è stato superiore al brasiliano dell’Ajax. Anzi, è stato superiore a tutti.

Con i suoi 12 gol e 13 assist registrati in 1.911 minuti di gioco, Gakpo ha contribuito allo score realizzativo della propria squadra una volta ogni 76 minuti, la media migliore del campionato. In 17 delle 27 partite di Eredivisie con il Psv, Gakpo ha segnato o fornito un assist. Tornando al confronto con Antony, va detto che il giocatore del PSV ha saputo dribblare di più e meglio, con 77 dribbling riusciti su 120 (64%). Solo Luca De La Torre del retrocesso Heracles Almelo, Luis Sinisterra e Ryan Gravenberch vantano una percentuale migliore (rispettivamente 72%, 70% e 68%).




Esterno sinistro: Dusan Tadic (Ajax)

Da quando si trova ad Amsterdam, Tadic sembra sia stato catapultato fuori dalle My Back Pages di Bob Dylan: I was so much older then, I'm younger than that now. Ogni stagione il tempo sembra scorrere al contrario per il serbo. Se i gol (13) sono stati inferiori alle annate precedenti (esclusa quella interrotta dalla pandemia), a livello di assist e occasioni da rete create Tadic è una macchina inarrestabile. I primi sono stati addirittura 19, suo primato personale e numero stagionale più alto tra le prime 15 leghe europee. Nel nuovo millennio solo Luciano Narsingh è riuscito fare meglio in una singola stagione di Eredivisie, toccando quota 21. Ma insomma, se l'avete sentito nominare per la prima volta avete già capito la differenza con Tadic.

Ancora meglio i dati sulle occasioni da gol create, che lo hanno visto primeggiare a quota 141 staccando il secondo in classifica di 40 unità. Dopo le 134 della stagione 2013-14 (quando giocava nel Groningen) e le 129 del 2020-21, Tadic è riuscito a superare sé stesso. Soprattutto, però, ha sempre lasciato il segno nei momenti topici della stagione: un gol e 3 assist nella doppio big match contro il PSV; rigore decisivo nel recupero contro l’Rkc per mantenere la vetta; partita sbloccata contro il Feyenoord nell’ultimo impegno difficile stagionale; assist e gol per le rimonte contro Groningen e Sparta Rotterdam; assist per il gol di apertura contro l’Heerenveen che ha definitivamente dato il titolo numero 36 all’Ajax.




Punta centrale: Loïs Openda (Vitesse)

I gol non solo si contano, ma si pesano. Openda ne ha segnati 18, tre in meno del capocannoniere della Eredivisie, Sebastian Haller, ma alle sue spalle non giostravano giocatori con le qualità di Tadic, Antony, Berghuis o Gravenberch. Ad Haller si chiedevano numeri alla Thijs Dallinga, attaccante da 32 gol in 37 in B con l’Excelsior Rotterdam, e infatti per il franco-ivoriano non sono mancati i fischi dalle tribune della Johan Cruijff Arena in qualche occasione. Per contro, Openda per lunghi tratti ha retto le fila dell’attacco del Vitesse quasi in autonomia, arrivando a siglare il 43% delle reti dei gialloneri. Restando in tema di reti pesanti, nelle ultime due stagioni ne ha segnate 7 alle big Ajax, PSV e Feyenoord.

Rimasto ad Arnhem di propria volontà per il secondo anno consecutivo (il suo cartellino appartiene al Brugge), Openda ha perso il proprio gemello d’attacco Armando Broja, rientrato al Chelsea, ma questo non ha fatto altro che responsabilizzarlo maggiormente. La sua arma migliore è la velocità, tanto che il meglio di sé lo offre quando viene servito nello spazio. Diverse volte in questo modo ha gettato nel panico le difese avversarie.




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