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Roberto Pizzato
I migliori under 23 del Mondiale
10 giu 2014
10 giu 2014
La formazione ideale dei più forti giocatori nati dopo il 1991, sulla base non di opinioni personali, ma sull'imparziale e crudele statistica.
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Roberto Pizzato
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Ho pensato di accompagnare questo pezzo con una colonna sonora, una musica estiva che aiuti il lettore a entrare nel giusto mood e renda la lettura più piacevole. È un articolo che parla di stelle nel fiore degli anni, chiamate a giocare un Mondiale in Brasile, quindi ho scelto Noi siamo i giovani (o L’esercito del surf) di Mogol e Pataccini. Se anche voi siete giovani e la versione cantata da Catherine Spaak vi suona da matusa—per dirla alla Elio e le Storie Tese—vi consiglio la variazione sul tema del Piotta. Questa è la top 11 dei giocatori nati dopo il 1991, convocati per Brasile 2014 e che abbiano totalizzato almeno 15 presenze nei rispettivi campionati o 4 nell’ultima Champions League. Gli unici parametri considerati in questa selezione sono quelli statistici (fonti Squawka e Whoscored). Per duelli vinti s'intende la somma dei contrasti aerei, dei dribbling tentati e dei tackle effettuati con successo. Come modulo ho scelto il 4-3-2-1: in difesa una coppia centrale solida (CD e CS) che sostiene le sgroppate offensive dei due terzini di spinta (TD e TS), a centrocampo un mix di fisicità e tecnica (CC, CD e CS), in avanti la creatività dei due trequartisti (T1 e T2) lavora al servizio di un bomber di razza (A).

(P) Thibaut Nicolas Marc Courtois, Belgio (Bree, 11 maggio 1992) Se sei un portiere e hai 22 anni, arrivare a difendere la porta della tua squadra in una finale di Champions League è già un risultato. Aggiungiamoci 25 “clean sheets” stagionali in 49 partite disputate tra Liga e CL e non troveremo nessuno estremo difensore bravo quanto lui nella top 5 dei campionati europei. Lungo il suo cammino di avvicinamento ai Mondiali ha chiuso senza subire reti 6 incontri su 10 durante le qualificazioni. In tre stagioni, il belga che il Chelsea ha prelevato dal Genk nell’estate 2011 e subito girato ai colchoneros, ha messo in bacheca un’Europa League, una Supercoppa Europea, una Copa del Rey e una Liga. Con buona pace del connazionale Mignolet—che fatica a rassegnarsi al ruolo di secondo—Courtois non è solo il miglior portiere giovane in circolazione, ma uno dei migliori estremi difensori al mondo. (TD) Serge Aurier, Costa d'Avorio (Abidjan, 24 dicembre 1992) Il terzino ivoriano è nato in Africa, ma ha anche nazionalità francese, e secondo la stampa inglese prenderà il posto di Sagna all’Arsenal. È un giocatore duttile e per questo è stato schierato anche come esterno alto e difensore centrale. Ha debuttato in Ligue 1 nel 2009, con la maglia del Lens, ma nelle prime stagioni in Francia non ha trovato molto spazio. L’esplosione è arrivata solo quest’anno: ha messo lo zampino in 13 delle 46 reti del Tolosa nell’ultimo campionato (6 reti e 7 assist). È secondo per duelli vinti a partita nella top 5 dei campionati europei dietro al solo Ricardo Rodríguez. Unica pecca la scarsa esperienza internazionale. http://www.youtube.com/watch?v=BWQ2VEtkRSo (CD) Philip Jones, Inghilterra (Preston, 21 febbraio 1992) Esordisce in prima squadra con la maglia dei Blackburn Rovers nel settembre 2009, a 17 anni, nella sfida al Nottingham Forest valida per la Carling Cup. Nel marzo della stessa stagione debutta in Premier contro il Chelsea; l’anno seguente Fabio Capello lo convoca con la Nazionale maggiore. Non è un caso se gente come Alex Ferguson, Bobby Charlton e lo stesso Capello azzardino paragoni con giocatori del calibro di Roy Keane, Franco Baresi, Fernando Hierro e Duncan Edwards. Nell’ultima Champions League è stato il difensore con la più alta percentuale di duelli aerei vinti (69%) e secondo l’indice di rendimento difensivo di Squawka è il migliore tra i difensori centrali convocati per Brasile 2014, ovviamente considerando solo quelli nati dal 1992 in poi. (CS) Raphaël Varane, Francia (Lilla, 25 aprile 1993) Anche il francese debutta tra i grandi a 17 anni, ma in Ligue 1 e con la maglia del Lens. Di lì in avanti gioca titolare per tutta la stagione, la sua squadra retrocede e lui va al Real per 10 mln di euro. Alla prima al Bernabeu segna con un tacco in acrobazia. Quando sale a saltare di testa sono dolori, come ricordano bene quelli del Barcellona, ai quali ha segnato sia all’andata che al ritorno della semifinale di Copa del Rey 2012/2013. Mai più di 15 presenze in unico campionato nelle tre stagioni con la maglia dei blancos, ma già 22 in Champions League, di cui sette nell’ultima, durante la quale è stato il primo per conclusioni bloccate agli avversari (0,84) tra i difensori del campione considerato. Ha un contratto fino al 2017, ma pare che il Real l’abbia blindato con una clausola da 200 mln di euro. https://www.youtube.com/watch?v=Cu2Rl84c9fc (TS) Ricardo Rodríguez, Svizzera (Zurigo, 25 agosto 1992) È la terza volta in meno di un mese che il suo nome compare qui su L'Ultimo Uomo, ne abbiamo già parlato nel classificone di fine stagione e nella presentazione della Nazionale elvetica. Secondo Transfermarkt vale 20 milioni, cifra che solo club importanti possono permettersi. I suoi numeri parlano chiaro: 14 i gol a cui ha preso parte in campionato (5 reti e 9 assist vincenti), 77 assist totali comprese le palle inattive (primo in Europa tra i difensori). In Coppa di Germania ha realizzato un gol e un assist in 295 minuti giocati. Quattro reti su nove sono arrivate dagli 11 metri, fattore che può risultare determinante in un Mondiale. (CD) Paul Labile Pogba, Francia (Lagny-sur-Marne, 15 marzo 1993) Ferguson l’ha voluto e fatto debuttare con i Red Devils, ma il ritorno di Paul Scholes ne ha limitato l’utilizzo. Il suo passaggio alla Juventus ne fa uno migliori degli acquisti a parametro zero che io ricordi. Quest’anno ha segnato 7 reti e 11 assist in 37 partite di Serie A, un bottino da fenomeno per un centrocampista centrale. Se lo rapportiamo ai coetanei dello stesso ruolo in Champions League è primo per tiri a partita (2,67), conclusioni da fuori area (1,67 a gara) e duelli aerei vinti (2,17). (CC) Marco Verratti, Italia (Pescara, 5 novembre 1992) Nel 2008, quando il Pescara militava in Prima Divisione e "Nanu" Galderisi lo fece esordire in Coppa Italia, non aveva nemmeno 16 anni. Con i delfini ottenne due promozioni in quattro campionati, cambiando ogni anno allenatore: Cuccureddu, Di Francesco e Zeman. Quando finalmente poteva esordire in Serie A lo prese il PSG; Ancelotti non perse tempo è lo schierò in Ligue 1 e in Champions. Tra i centrocampisti che hanno partecipato all’ultima Coppa Campioni è secondo per passaggi effettuati a partita dietro a Xavi (109 a partita) e primo per numero di passaggi positivi tra i giovani considerati (81,6 a partita, ha una precisione del 94%). Nello stesso fondamentale è secondo in assoluto tra i pari ruolo dei cinque maggiori campionati europei (78,5 a partita). Sempre tra i centrocampisti nati dal ’92 in poi che hanno giocato la Champions è terzo per duelli vinti a partita (6,25). (CD) Jack Andrew Garry Wilshere, Inghilterra (Stevenage, 1 gennaio 1992) Questo fiore del settore giovanile dei Gunners sboccia nel settembre 2008, diventando a 16 anni e 259 giorni il più giovane esordiente nella storia dell’Arsenal. Arsene Wenger lo descrive come un “box-to-box player”, il gol contro il Norwich riassume questa definizione alla perfezione. Secondo l’allenatore dei Gunners possiede “Spanish tecnique” accompagnata da un “English heart”, e ovviamente si riferisce alla personalità in campo, non all’arresto per aggressione, né al police warning ricevuto per aver cercato di sputare addosso a un tassista colpevole di indossare maglia del Tottenham. Ha una media di 0,4 passaggi filtranti positivi a partita, la stessa di gente come Pirlo e Totti, la migliore del campione considerato nelle top 5 European Leagues. Sempre tra i giocatori nati dopo il 1991, condivide con Neymar il primato per la media gol in Champions League: 0,4 reti a partita. http://www.youtube.com/watch?v=P_NpZdwD4V8 (T1) Mario Götze, Germania (Memmingen, 3 giugno 1992) Debutta nel campionato tedesco a 17 anni e nella stessa stagione vince la sua prima Bundesliga con la maglia del Borussia Dortmund. Il talento del Bayern è, secondo il performance score di Squawka, primo per distanza tra i giovani centrocampisti che hanno preso parte all’ultima Champions League. Un indice unico per centrocampisti offensivi e di rottura, esterni e playmaker ha sicuramente dei limiti, tuttavia nel creare occasioni è primo della classe con 2,56 ogni 90’. Ha realizzato 10 gol (di media uno ogni 181 minuti) e 9 assist vincenti in 27 gare Bundesliga; tre reti, un assist vincente, 15 occasioni, 11 gare di CL (ma solo 6 da titolare). (T2) Jorge Resurrección Merodio aka Koke, Spagna (Madrid, 8 gennaio 1992) Entra nel settore giovanile dell’Atletico Madrid a 8 anni, a 17 mette per la prima volta piede in un campo della Liga subentrando a Paulo Assunção in un match al Camp Nou contro il Barcellona. Complice la strepitosa cavalcata degli uomini di Simeone, i suoi numeri stagionali sono incredibili: secondo nell’Europa che conta con 13 assist vincenti (il primo è Di Maria con 17) e secondo con 20 occasioni create in Champions dietro al solo Ribéry. Con 1,54 occasioni create a partita è stato il migliore tra i giocatori considerati dell’ultima Champions League. Una statistica che non ti aspetti è quella sui tackle dello spagnolo: con 2,38 a partita è il giovane centrocampista che ne ha effettuati mediamente di più nell’ultima Coppa dei Campioni. (A) Romelu Lukaku Bolingoli, Belgio (Anversa, 13 maggio 1993) In Europa il giovane attaccante che segna più spesso è Morata,1,24 reti ogni 90’ giocati. Tra quelli presenti in Brasile lo svizzero Josip Drmić lo precede per numero di marcature (17 in 33 partite di Bundesliga con il Norimberga) e media gol (0,52 a partita). Il bomber dell’Everton però ha 6 assist vincenti all’attivo, che sommati ai 15 centri hanno portato a 21 le reti in cui ha messo lo zampino nell’ultima Premier League. Il belga aveva già esordito in Nazionale prima di compiere 17 anni, quando ancora allenava Advocaat. Al Chelsea non ha avuto fortuna, 15 presenze senza mai segnare e quel rigore sbagliato in Supercoppa Europea, ma avrà tutto il tempo per rifarsi. http://www.youtube.com/watch?v=MCtlZe6mbt8 P.S.: Neymar da Silva Santos Júnior, Brasile (Mogi das Cruzes, 5 febbraio 1992) Sì, avete visto bene, Neymar non c'è. L’ho voluto tenere fuori perché credo che su di lui vada fatto un discorso a parte. “Pressure shapes legends” si legge in una recente pubblicità che vede l’ex Santos come testimonial. Mentre percorre il tunnel che dagli spogliatoi lo porta verso il campo, guarda in alto, alla sua sinistra, verso il muro dove sono appese le maglie numero 10 di chi ha fatto la storia della Seleção. Sarà il giocatore che più di ogni altro dovrà fare i conti con le aspettative del suo pubblico, quello costretto a non sbagliare una partita, colui che dovrà scacciare il fantasma di un secondo Maracanaço. I numeri ci dicono che il Menino da Vila è ancora lontano da Messi e CR, soprattutto dal punto di vista realizzativo: nove le reti in campionato del brasiliano, alla sua età Cristiano ne segnava 17 in Premier, Leo 9 in 12 partite di Champions e 23 in Liga. Anche se va detto che Neymar ha giocato solo 26 match in Primera Division ed effettuato anche 10 assist vincenti. Il fatto di giocare al fianco della "Pulce" inevitabilmente gli impedisce di recitare un ruolo da protagonista, ma lui si è adattato bene come confermano i dati sugli assist. Tre delle sue quattro marcature in CL sono arrivate contro il Celtic, ma sono stati 5 assist vincenti nei 771’ passati in campo. Per quanto riguarda le prestazioni in Nazionale—quelle che contano, cioè escludendo le amichevoli—il suo score è di 4 gol e altrettanti assist in 5 gare di Confederations Cup e due reti in quattro partite nella Copa America 2011. Se lo paragoniamo ai pari età però, non ha avversari: in Champions League è primo per duelli vinti (8,7 a partita), per falli subiti (3,2) e media gol (0,4), e secondo per dribbling riusciti (4,2 a match). Primeggia anche tra i giovani attaccanti dei migliori campionati europei per occasioni create (1,27) e assist vincenti (0,31) a partita.

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