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Top 11 statistico della Serie A
28 lug 2015
28 lug 2015
I migliori giocatori del campionato scorso, selezionati tramite parametri statistici.
(articolo)
8 min
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Il primo approccio allo scouting con l'ausilio dei dati è stato mitizzato dalla retorica hollywoodiana del film L’arte di vincere: il manager di una piccola franchigia di baseball, Billy Beane (impersonato da Brad Pitt), si inimicava lo staff di cinquantenni abituati a fidarsi della loro esperienza prendendo decisioni in base alle statistiche. In un mondo dominato dal fatturato, se i più ricchi prendono i giocatori considerati migliori, bisogna scovare il talento prima che si palesi, e per questo servono strumenti differenti.

Applicare lo stesso metodo al calcio è un passo piuttosto lungo e forse impossibile, ma c’è chi ci sta provando. Il Brentford è un piccolo club dei sobborghi di Londra che ha sfiorato la promozione in Premier League: il suo proprietario, il mago delle scommesse sportive Matthew Benham, sta pilotando le sue scelte in fatto di gestione sportiva attraverso modelli matematici. Benham ha anche una partecipazione nel Midtjylland, vincitore quest’anno del massimo campionato danese, e il presidente del club è Rasmus Ankersen: autore del best seller The Gold Mine Effect nel quale spiega le sue teorie per riconoscere il talento e allenare il potenziale di uno sportivo. Lo stesso Billy Beane è da poche settimane consulente degli olandesi dell’AZ Alkmaar.

Con l'aiuto dei dati SICS, in questo articolo interpreterò i numeri in modo da individuare i migliori ruolo per ruolo del campionato appena trascorso, cercando se possibile di dare rilievo a talenti meno discussi. Ho selezionato il gruppo di statistiche che a mio avviso aiutano a giudicare i diversi ruoli in campo: ha poco senso considerare la precisione al tiro per descrivere un terzino, così come ne ha poco osservare i dribbling subiti da una punta. Ho tenuto conto solo dei giocatori con almeno metà delle presenze sul totale delle partite della scorsa stagione.

Come modulo rappresentativo della Serie A 2014/15 ho scelto il 4-3-3, il modulo più utilizzato con 229 apparizioni in campionato, 90 in più rispetto al 4-3-1-2.

Portiere: Albano Bizzarri

Attenzione: la mia scelta non significa che secondo me il portiere del Chievo è un estremo difensore migliore di una leggenda come Gianluigi Buffon. Per quanto riguarda i portieri bisogna tenere conto del fatto che le loro statistiche sono alterate dalla prestazione della propria squadra in fase difensiva: le squadre più deboli subiscono molto e i loro portieri sono chiamati in causa più spesso. La percentuale di parate sul numero di tiri subiti, però, è un rapporto che restituisce una misura dell’affidabilità di un portiere. In questa particolare statistica Bizzarri (81,5%) ha superato Buffon (77,6%). In assoluto il portiere più impegnato della Serie A è l’atalantino Sportiello, che ha effettuato 148 parate e 109 uscite. Buffon è uno dei meno stimolati, con solo 66 parate, 3 in più di Padelli che però ha subito 11 gol in più (il 30% dei tiri subiti si è trasformato in gol).

Terzini: Bruno Peres e Mário Rui

I due terzini di Torino ed Empoli hanno generato il maggior numero di eventi positivi: ho tenuto conto dei cross effettuati, di quelli riusciti, dei dribbling vincenti e dei passaggi chiave effettuati. Se resta qualche perplessità circa l’impiego di Peres in una difesa a quattro, è comunque interessante notare come abbia lavorato meglio di Rui in fase difensiva: perdendo meno palloni nella propria metà campo (48-59), facendosi superare in dribbling di meno (22-25), facendo meno falli (23-32). A proposito di Torino, i numeri del neo acquisto Avelar sono simili a quelli di Matteo Darmian: Avelar crossa di più, ma dribbla meno (14-22) ed effettua meno passaggi chiave di Darmian (63-71).

Difensori centrali: Raúl Albiol e Daniele Rugani

Per quanto male si è parlato della fase difensiva del Napoli, è sorprendente scoprire che la prestazione individuale stagionale di Raúl Albiol è stata buona quasi in ogni fondamentale. Lo spagnolo si è speso bene in fase d’impostazione: è primo per passaggi chiave tra i difensori centrali (74), seguito da Rafa Márquez con (73) e Bonucci (71), e nel numero di recuperi difensivi è secondo solo a Rugani (rispettivamente: 310 e 324). Rispetto all’empolese, Albiol ha qualche problema in più sia dal punto di vista disciplinare (10 ammonizioni a 0) che nei duelli in generale: subisce il doppio dei dribbling di Rugani (41-19). Sarebbe una coppia ben assortita, col centrale di destra più bravo a uscire col pallone e quello di sinistra migliore nelle chiusure. A proposito di dribbling subiti, invece, due giocatori del'Inter tra quelli con il dato peggiore: Ranocchia ne ha subiti 42 e Juan Jesus 56.

Regista: Mirko Valdifiori

Che i numeri incoronino il centrocampista romagnolo non è una sorpresa. Valdifiori è primo nella classifica dei passaggi chiave (di gran lunga: lui ne ha eseguiti 256, il secondo, Biglia, si ferma a 126 e Pirlo, per dire, a 116) e in quella degli assist che hanno mandato al tiro uno dei suoi compagni (61, quasi il doppio del secondo, che è proprio Pirlo con 35). Anche la somma di assist trasformati in gol e third-pass, ovvero il passaggio chiave prima di un assist, è clamorosa (9: sempre più di tutti). Però il costante tentativo di sviluppare il gioco in verticale produce, come effetto collaterale, occorrenze negative più frequenti, come il maggior numero di palle perse: con 327 errori stacca nettamente quasi tutti, solo Tachtsidis gli si avvicina arrivando a 268, gli altri sono tutti sotto le 200. È un compromesso rischioso che certi allenatori accettano.

Interni di centrocampo: Claudio Marchisio e Radja Nainggolan

È un ruolo, quello di mezzala, che richiede il massimo della polivalenza. Marchisio e Nainggolan non primeggiano quasi in nessuna delle categorie prese in esame: il romanista è primo solo per il numero di tiri da fuori area (52) e tackle (100: come Obiang). Ma entrambi i giocatori che ho scelto eccellono in quasi tutte. Hanno una distribuzione di passaggi sicura che si trasforma in poche palle perse (rispettivamente Marchisio 174 e Nainggolan 207): meno precisi di Hallfredsson, che primeggia in questa statistica (solo 133 palle perse), ma comunque meglio di Guarín e Vecino (318). Entrambi effettuano molti passaggi chiave (Marchisio 149; Nainggolan 131), assist (39-29) e third-pass. Da sottolineare come si tratti di una coppia molto solida: vincono entrambi un numero importante di duelli nella metà campo avversaria, anche se Marchisio (83) quasi il doppio di Nainggolan (43), anche forse per il tipo diverso di gioco e di aggressività delle rispettive squadre. Hanno subito entrambi pochi dribbling (30-26) a differenza, ad esempio, di Allan, che è il più saltato (74) tra i centrocampisti di questo tipo. Il neo acquisto del Napoli compensa facendo più dribbling di tutti (68) e mettendo a segno più contrasti di tutti (148).

Esterni d’attacco: Antonio Candreva e Diego Perotti

Antonio Candreva è stato il motore della fluidità in attacco di una Lazio a trazione anteriore e le sue statistiche offensive sono strepitose. L’ex di Udinese e Juventus primeggia per passaggi chiave in area (53), assist per il tiro (47), tiri da fuori (65) e cross (142). Diego Perotti, al contrario, non è al top in alcuna delle statistiche considerate, ma è comunque nei primi posti in ognuna, dimostrando di essere un calciatore completo. Anche lui crossa molto (102) e manda al tiro i propri compagni appena meno di Candreva (43), dribbla però più del laziale (73-55), arrivando dietro solo all'altro laziale Felipe Anderson (89). Da sottolineare anche la prestazione di Franco Brienza, che a 36 anni suonati, in una squadra come il Cesena, che almeno nella prima metà del campionato ha giocato un calcio tutt’altro che propositivo, è tra i primi per falli subiti (66, il primo assoluto è Berardi con 106, poi Sansone con 80), mandando al tiro un proprio compagno ben 40 volte.

Punta centrale: Paulo Dybala

Chi segna ha sempre ragione, quindi avrei potuto scegliere uno dei capocannonieri: Toni o Icardi. Oppure avrei potuto indicare Higuaín, attaccante micidiale per precisione (il 62,2% dei suoi tiri finisce in porta, in pratica 2 tiri su 3, il migliore in Serie A) e per percentuali di realizzazione (35,1%: se prende la porta, l’argentino segna una volta su tre). Se guardiamo però alle statistiche offensive nel loro complesso, emerge un all-arounder come Paulo Dybala. Il talentuoso italo-argentino, rispetto agli altri attaccanti del lotto, ha anche doti superiori alla media nel saltare l’avversario in dribbling (62, seguito proprio da Tévez a 40); nel fare assist e third pass (ne ha fatti più di tutti, 14, e anche qui subito dietro c'è Tévez con 10); nel fare passaggi chiave in area di rigore avversaria (41, Tévez 47). Inoltre Dybala è il terzo attaccante che ha subito più falli (89) ed è interessante notare che al secondo posto ci sia Toni (93), e che il primo sa Okaka (98): il paradosso di essere enormi. Infine, è da sottolineare come Antonio Di Natale abbia fatto 43 passaggi chiave in area e 8 assist e third pass. Se si aggiungono 14 gol, anche la sua non è stata affatto una brutta stagione.

Ed ecco allora il top 11 dello scorso campionato secondo le statistiche:

Bizzarri

Bruno Peres - Albiol - Rugani - Mário Rui

Nainggolan - Valdifiori - Marchisio

Candreva - Dybala - Perotti

Infografiche a cura di Mattia Rinaudo

Ringraziamo per i dati SICS (che potete anche seguire su Facebook e Twitter).

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