Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
(di)
Gabriele Gatti
Toby Alderweireld, difensore moderno
12 giu 2016
12 giu 2016
Toby Alderweireld si è affermato quest'anno come uno dei migliori difensori della Premier League. Quale Europeo lo aspetta?
(di)
Gabriele Gatti
(foto)
Dark mode
(ON)

Nella stagione 2014/2015 la fase difensiva del Tottenham lasciava molto a desiderare, classificandosi addirittura quintultima per reti subite in Premier League (53). Durante tutta l'annata Pochettino aveva cercato la quadratura del cerchio, soprattutto cambiando spesso i difensori e i centrocampisti centrali, senza però arrivare a una soluzione.

 

L’allenatore argentino era arrivato a schierare cinque giocatori diversi al centro della difesa, concedendo a tutti una buona dose di minuti (a parte il quasi inamovibile Vertonghen, in Premier Federico Fazio ne aveva giocati 1777, Kaboul 990, Dier 990 e Chiriches 450). Era evidente la necessità di prendere un giocatore solido e che magari già conoscesse il calcio inglese, in grado di formare una coppia affidabile assieme a Vertonghen. Così ad inizio luglio,

con il Southampton, che lo aveva avuto in prestito e i cui dirigenti ritenevano di avere un diritto di riscatto sul giocatore, gli Spurs prendono dall'Atletico Madrid Toby Alderweireld per circa 11 milioni di sterline.

 

Se oggi a campionato concluso

ha, insieme al Manchester United la miglior difesa del campionato inglese con soli 35 gol subiti (di cui 9 nelle ultime tre partite dove la squadra era in evidentemente mancanza di fiato), parte del merito lo ha senza dubbio il giocatore belga, in grado di diventare presto leader del reparto difensivo.

 

 



Negli ultimi anni per la maggior parte della grandi squadre è diventato sempre più importante avere uno o più giocatori in grado di impostare la manovra a partire dalla propria metà campo (una tendenza sottolineata dal fatto che ormai si richiede di impostare anche al portiere stesso).

 

La ricerca di difensori centrali capaci di saper giocare il pallone ha portato addirittura allo spostamento di centrocampisti in difesa (talvolta in caso di emergenza). Gli esempi più classici sono quelli operati da Guardiola, come Mascherano, Javi Martinez e Kimmich, ma se ne potrebbero citare anche altri in giro per il mondo, forse meno riusciti, come Blind nel Manchester United e De Rossi nella Roma. Di conseguenza i centrali dotati di piedi precisi e buona visione di gioco hanno avuto un ruolo sempre più importante nelle stagioni più recenti: se Hummels e Bonucci possono essere considerati i due difensori migliori al momento in questo particolare aspetto, giocatori come David Luiz sono riusciti a sopravvivere ad alti livelli soprattutto grazie a questa evoluzione del gioco.

 

Alderweireld rientra in tale categoria di difensori: in questa stagione ha dato grande prova di saper impostare la manovra, allargare il gioco e servire i compagni in profondità anche se pressato, caratteristiche che hanno migliorato la costruzione bassa del Tottenham al punto da cambiarne l’identità.

 

Più precisamente, nell’architettura tattica della squadra di Pochettino, in fase di impostazione solitamente Dier si abbassa sulla linea dei due centrali (spesso in mezzo a loro ma a volte anche su uno dei due fianchi) formando una linea a tre per consolidare il possesso, con i due terzini che si alzano molto nella metà campo avversaria, dando ampiezza alla manovra e occupando lo spazio lasciato vuoto dai due trequartisti esterni che si accentrano.

 


La classica disposizione in fase di impostazione degli Spurs, che passa dal 4-2-3-1 ad una sorta di 3-4-2-1.


 

In queste situazioni i tre giocatori che si occupano dell’impostazione bassa (solitamente Alderweireld, Dier e Vertonghen, o alternativamente Wimmer, quando il centrale mancino belga era infortunato) hanno la responsabilità di scegliere dove indirizzare il gioco e di conseguenza la scelta ricade spesso tra: un appoggio semplice ad uno dei centrocampisti (Dembelé o Eriksen che si abbassa per ricevere palla); un

, ovvero un passaggio rasoterra in verticale a tagliare una o più linee avversarie; un'apertura o un cambio gioco per uno dei due terzini; o un lancio lungo a scavalcare la difesa avversaria per il movimento in profondità di Alli o Kane. Essendo il più dotato tecnicamente, Alderweireld è solitamente colui che si prende la responsabilità di fare le giocate più complesse.

 


Riceve palla, la controlla, se l'aggiusta con l'esterno del piede e cambia gioco per Rose.


 

Alderweireld in Premier League è il difensore che prova in media più passaggi lunghi ogni 90 minuti (poco più di 13) e tra i giocatori del Tottenham con almeno 1000 minuti giocati in campionato è il quarto per passaggi per novanta minuti (52.0), dietro solo a Dier (55.7), Dembelé (54.7) e Eriksen (54.2). La sua percentuale di passaggi riusciti non è altissima (80%) ma si giustifica col fatto che spesso i suoi passaggi hanno un coefficiente di difficoltà piuttosto alto (sono in media lunghi 26 metri, primo in squadra tra i giocatori di movimento).

 


Il belga recupera il pallone, se l'aggiusta esattamente come prima con l'esterno destro e poi realizza un lancio preciso per Kane.


 

https://www.youtube.com/watch?v=ZdLxiFONYTU

Alderweireld porta palla a metà campo, vede il movimento di Alli alle spalle della difesa dell'Everton, fa una finta e al momento giusto compie un lancio millimetrico per il compagno di squadra che realizza un gran gol. L'asse belga-inglese aveva già portato ad un gol simile nella partita giocata a West Bromwich.


 

 



Ma Alderweireld è un ottimo giocatore anche quando la palla ce l'hanno gli avversari: è un difensore completo, che alla tecnica abbina molti centimetri (è alto 1.87 m), una buona forza fisica, un discreto atletismo, una buona velocità, un elevato senso della posizione e un discreto tempismo nell'intervento.

, la sua crescita nell'Ajax e l'anno passato a Madrid sotto la guida di Simeone lo hanno formato e reso il giocatore che è ora: «All'Ajax sono severi riguardo il fatto che un difensore debba saper giocare la palla e sono stato molto fortunato ad essere cresciuto lì. Sono un difensore ma ora so giocare il pallone» e «All'Atletico ho imparato come difendere. Sento di essere un difensore completo». In qualche modo lui rappresenta il punto di incontro tra due visioni del calcio totalmente diverse: il gioco di posizione della scuola olandese e la cura ossessiva della fase di non possesso del “Cholismo”.

 

Poiché in fase di possesso il Tottenham porta molti giocatori nella metà campo offensiva, quando perde palla prova quasi sempre un recupero aggressivo e immediato. A quel punto i centrali si trovano a difendere in avanti, con molto spazio alle spalle e con il rischio di venire colpiti in transizione. Per questo è fondamentale che i due difensori centrali sappiano leggere in anticipo i movimenti degli avversari e correre all'indietro velocemente nel caso in cui ci dovesse essere bisogno di coprire la profondità. Il belga sembra adattarsi perfettamente a quanto richiesto da Pochettino essendo un giocatore decisamente intelligente, in grado di capire le intenzioni degli avversari, in modo da intercettare un passaggio, o di seguire il movimento in profondità alle spalle della linea difensiva di un avversario.

 


Willian avanza palla al piede, Alderweireld vede il movimento in profondità di Hazard, corre e intercetta il passaggio filtrante.


 

Seppur vinca il 73% dei tackle provati, Alderweireld non è un giocatore che ama rischiare ed andare in contrasto se non è strettamente necessario o se non è sicuro di poter prendere la palla. In media infatti compie solamente 0.3 falli e gli interventi tentati ogni 90 minuti sono solo 1.8. Quando si trova in uno contro uno in transizione preferisce sempre temporeggiare per non farsi saltare, cercando di mandare l'avversario sull'esterno o sul piede debole.

 

Non bisogna dimenticare poi che, nonostante sia molto alto, Alderweireld gode di una buona velocità, soprattutto in ampi spazi. E questo gli permette sia di poter contenere nell'uno contro uno avversari veloci sia di recuperare metri di vantaggio in campo aperto.

 


Wimmer sbaglia l'intervento, Aubameyang sembra lanciatissimo verso la porta ma aspetta troppo prima di calciare e viene ben presto recuperato da Alderweireld, che poi, come se non fosse già abbastanza, tira fuori dal cilindro una “veronica”.


 

Alderweireld è anche un ottimo saltatore: i suoi centimetri, la sua forza fisica e la discreta elevazione gli permettono sia di lottare e vincere duelli aerei anche contro attaccanti più pesanti di lui come Carroll, Lukaku, Pellè e Rondon, che di essere pericoloso in area avversaria su cross da palla inattiva (dove tra l'altro ha un ottimo tempo di inserimento, tant'è che in questa stagione ha segnato tre gol di testa).

 

 



Le sue qualità lo rendono anche un giocatore particolarmente duttile: nella passata stagione Koeman lo aveva fatto giocare un paio di volte a centrocampo, principalmente in assenza di uno dei titolari (Schneiderlin e Wanyama). Il belga è riuscito a interpretare discretamente il ruolo, recuperando molti palloni e facendo da “diga” alla difesa. Il suo secondo ruolo però è quello di terzino destro, che ha ricoperto sia l'anno scorso che nella stagione giocata a Madrid - dove era la prima alternativa alla coppia Godin-Miranda ma anche un possibile sostituto di Juanfran -, che soprattutto in nazionale.

 

Poiché il Belgio ha un elevato numero di centrali di alto e buon livello (soprattutto lui, Kompany e Vertonghen, ma anche Lombaerts e Vermaelen) ma nessun terzino di livello internazionale, durante i quattro anni da commissario tecnico Wilmots ha scelto spesso di schierare lui e Vertonghen sulle fasce. Ai Mondiali in Brasile i Diables Rouges avevano giocato così per quattro volte su cinque partite – anche se il gioco in fase offensiva ne aveva un po' risentito - e durante le qualificazioni agli Europei il trend non è variato più di tanto. Wilmots ha provato molti terzini (Vanden Borre, Cavanda, Gillet e Meunier) ma nessuno sembra averlo convinto appieno.

 

Quando Alderweireld gioca sulla fascia destra, interpreta il ruolo in modo efficace anche se un po’ scolastico: garantisce affidabilità in fase di non possesso, ma in quella di possesso non ha i tempi precisi della sovrapposizione e non è granché abile nel dribbling per poter saltare il diretto avversario. Nonostante questo può sfruttare la sua buona falcata per partecipare ai contropiedi e soprattutto può usare il suo piede per mettere palloni pericolosi in mezzo crossando dalla trequarti.

 

https://youtu.be/gqw8FcRWBiY?t=40

Nell’amichevole contro la Francia ha servito un assist dalla fascia per Fellaini.


 

I recenti infortuni di Kompany e Lombaerts hanno però scompigliato le carte in tavola. Nell'amichevole di fine maggio giocata con la Svizzera Wilmots ha schierato Alderweireld centrale al fianco di Vermaelen, con Witsel nell'insolita (e poco sensata) posizione di terzino destro. Nella partita seguente, contro la Finlandia, è tornato a giocare terzino, con Denayer al centro. Invece nell'ultimo incontro del 5 giugno vinto per 3 a 2 con la Norvegia il CT ha invertito la sua posizione con quella del giocatore del Galatasaray, facendolo giocare al fianco del suo compagno di club Vertonghen, poiché Vermaelen era assente a causa di un

che dovrebbe fargli saltare anche l'esordio contro l'Italia. Di conseguenza per il momento è probabile che Wilmots confermi il duo del Tottenham al centro della difesa, in modo da avere due giocatori solidi e affiatati in un ruolo delicato.

 

Esattamente come nel succede negli Spurs, anche nel Belgio i due centrali si trovano spesso a dover difendere con molto spazio alle spalle. A differenza che nel proprio club però i compagni offensivi di Alderweireld sono piuttosto pigri e, non appena perso il pallone, pressano raramente. Di conseguenza per le squadre avversarie non è difficile giocare di rimessa ed essere pericolosi nelle ripartenze, e avere al centro un giocatore veloce e abituato a difendere in campo aperto è fondamentale.

 

Però negli ultimi incontri, sia in nazionale che nel Tottenham, Alderweireld è sembrato meno brillante fisicamente rispetto al solito, probabilmente risentendo la fatica della dispendiosa stagione giocata in Inghilterra. Al di là di come andrà il suo Europeo, nel complesso è stato

per rendimento nell'ultima Premier League, esaltando le proprie caratteristiche in un sistema perfetto per lui; conscio dei suoi difetti (non è molto agile e reattivo), conosce il valore di sbagliare il meno possibile, soprattutto nella sua zona di competenza e questo gli ha fatto guadagnare la stima di praticamente tutti gli allenatori con cui ha giocato. Qualche mese fa lo stesso Pochettino ne ha riconosciuto

nella squadra e in stagione lo ha sempre fatto giocare titolare sia in campionato che in Europa League (48 presenze su 48 partite, senza mai essere sostituito). Non deve stupire allora che a novembre quando è stato chiesto a Wilmots quale sarebbe stato il primo nome che avrebbe scritto nella lista dei convocati ad Euro 2016 abbia

: «Toby Alderweireld».

 

 

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura