Tirare da tre
Le squadre NBA tirano sempre più dall’arco, ma come si crea una buona tripla?
L’EOG Flare Rip dei Blazers
Per EOG intendiamo le End of Game situations, ovvero schemi speciali disegnati appositamente per l’ultimo tiro, in particolare per situazioni in cui è necessario un canestro con pochi secondi da giocare e non è permessa un’esecuzione articolata di un set classico. È in questi momenti che il basket diventa un gioco drammatico e dannatamente crudele: la differenza tra la vittoria e la sconfitta la può fare un singolo possesso, l’ultimo.
Uno dei connubi più formidabili in situazioni del genere è quello composto da Damian Lillard e Terry Stotts: il primo è ammantato di un’aurea mistica per le sue imprese nel crunch time, dovuta senz’altro alla sua clamorosa freddezza nel mettere i tiri decisivi, ma gran parte del merito lo deve condividere con il suo coach, un vero genio nell’escogitare e creare situazioni vantaggiose per il suo giocatore di punta.
Il 29 ottobre i Nuggets sono stati beffati da un canestro di Lillard che è valso l’overtime (e poi la sconfitta) nella serata in cui il Pepsi Center era agghindato a festa per celebrare il ritiro della canotta numero 55 di Dikembe Mutombo.
Con 2.9 secondi da giocare e Nuggets avanti di due punti sul 104-102, Stotts ha tirato fuori dal cilindro questa SLOB, acronimo di SideLine Out Of Bound, più semplicemente, una rimessa laterale: Mason Plumlee a fare la rimessa, McCollum, Lillard e Leonard in fila sulla linea che delimita l’area dei tre secondi e Crabbe in angolo sul lato debole.
McCollum sfrutta il velo di Lillard ed il blocco “zipper” di Leonard per uscire in punta, Crabbe taglia sotto canestro per liberare il lato debole e portare via un difensore. E’ il momento di Lillard che si muove nella solita direzione per sfruttare il medesimo blocco ma ricciolando a canestro, avvantaggiato anche dall’astuzia di Leonard che allunga la corsa di Mudiay sporgendo il sedere in fuori e facendo due passi in allontanamento, quasi al limite del fallo in attacco per blocco in movimento. Lillard è solo in area ed il passaggio di Plumlee è calibrato alla perfezione per finire nelle mani del numero 0 che appoggia a canestro.
Qualche giorno dopo, il 2 novembre, i Blazers erano di scena a Phoenix e lo scenario è stato identico: 1.1 secondi da giocare, Portland sotto di 2, stesso quintetto in campo, stessa disposizione, stesso movimento, esecuzione diversa ma medesimo risultato.
Scartata la prima opzione, Lillard si alza in ala e Leonard esegue il “Piano B” bloccando orizzontalmente per McCollum e costringendo Tucker a cambiare approccio, ovvero passare da situazione contenitiva ad una situazione di cambio sistematico con uno sprint, Leonard legge il vantaggio e taglia a canestro appena dopo il blocco.
Il risultato è un passaggio filtrante con l’area completamente vuota per il più facile degli appoggi al vetro per mandare la gara all’overtime, vinta poi dai Suns con un buzzer beater di Bledsoe.
Mercoledì 4 gennaio, Joerger ha provato lo stesso identico schema per rubare un canestro facile, ma l’esecuzione più lenta ed il passaggio di Barnes calibrato male hanno dato come risultato una palla persa.
L’EOG Iverson Cross Iso degli Orlando Magic
Domenica 13 novembre si è consumata a Oklahoma City la vendetta dell’ex. Serge Ibaka infatti ha realizzato il canestro della vittoria dei suoi Magic stabilendo contro la sua ex squadra il proprio career high di 31 punti, segnando un jumper sulla linea di fondo al termine di un gioco offensivo eseguito alla perfezione.
Fournier esegue un taglio “Iverson” – ovvero un taglio orizzontale sopra la linea del tiro libero dal lato a lato, reso celebre dall’ex Sixers – sfruttando il blocco dei due lunghi al gomito. Questo è un tipo di taglio molto utilizzato dagli allenatori NBA, ma l’uso che ne fanno i Magic è di semplice specchietto per le allodole perchè Ibaka, posizionato sul gomito sinistro, a sua volta sfrutta un blocco orizzontale di Vucevic per ricevere e giocare in velocità un isolamento su un quarto di campo. La difesa di Adams che cambia sul blocco è competente, ma il sangue freddo e la sensibilità nei polpastrelli del congolese non lasciano scampo ai Thunder.
L’EOG Utah Curl dei Miami Heat
Per “blocco Utah” si intende una situazione di Screen the Screener, in cui il primo blocco è cieco.
Il 17 dicembre i Miami Heat, in rimonta, stavano per fare lo sgambetto ai Los Angeles Clippers in un concitato finale in cui Erik Spoelstra ha estratto dal proprio cilindro una EOG proposta due volte a fila che ha prodotto due canestri.
Con 20.6 secondi da giocare, Richardson taglia verso Dragic che, partendo da sotto canestro, sprinta forte al gomito, blocca cieco per il compagno e ricciola attorno a James Johnson acquisendo un vantaggio sul suo avversario diretto. Winslow passa la palla al play sloveno che tiene dietro di sé Rivers e attacca in percussione il canestro appoggiando al vetro.
Nell’azione successiva, con 16.2 secondi da giocare, gli Heat presentano il solito gioco ma con una disposizione iniziale differente: è McGruder che sfrutta il ricciolo in angolo, la difesa Clippers reagisce, ma è a questo punto che Dragic piazza un blocco cieco per Richardson che si allontana da canestro, riceve, gioca 1 vs 1, segna e subisce fallo.
Per gli Heat questo gioco si è rivelato utile in più di un’occasione.
Ad esempio lo scorso 11 novembre, nella prima partita a Miami da avversario di Dwyane Wade, lo svolgimento dello schema portò ad una tripla dall’angolo in stile Hammer di Richardson su colossale dormita difensiva di Rajon Rondo.
Lo scorso febbraio, in un’infuocata sfida di regular season contro i Pacers, gli Heat proposero la solita rimessa che liberò un quarto di campo a Wade per un 1 vs 1 chiuso con un fallo subito.
L’Horns Iverson Stagger dei Memphis Grizzlies
Dopo aver perso 24 ore prima al Fedex Center di Memphis contro i Miami Heat, i Grizzlies si vendicano nel back-to-back a campi invertiti piazzando il canestro più pesante dell’incontro al termine di questa schema appartenente alle Horns Series di cui è folto il playbook dell’esordiente David Fizdale, che torna a Miami per la prima volta da avversario dopo 8 anni da assistente di Erik Spoelstra.
Tony Allen porta palla, Troy Williams esegue un Iverson Cut sfruttando i blocchi di Marc Gasol e JaMychal Green. Dopo aver portato il primo blocco, Gasol si apre oltre la linea dei tre punti e riceve da Allen che finta di giocare un passaggio consegnato, passando sopra al suo centro. Williams, appena passa Green, porta con quest’ultimo un blocco stagger a Conley che partendo dall’angolo sprinta, legge la difesa di Josh Richardson, esce in ala, riceve e lascia partire la tripla che vale la partita, fissando il punteggio sul 108-101.
Il possesso seguente i Grizzlies eseguono il medesimo set ma la difesa Heat cambia approccio. Conley se ne avvede e, anziché sfruttare il blocco stagger, blocca cieco per Williams per poi tagliare a canestro.
James Johnson e Richardson difettano di comunicazione, visto che entrambi seguono Conley e lasciano libero Williams, che riceve da Gasol, unisce i piedi e salta per schiacciare a canestro ma sbaglia la conclusione (che avrebbe evitato alla sua squadra di complicarsi la vita nel finale, lasciando agli Heat il tiro dell’overtime mancato di poco).
La Zipper Backdoor ATO degli Spurs
Le ATO (acronimo che sta per After TimeOut) sono situazioni che vengono messe in campo dai coach NBA a seguito di una palla inattiva per fare un canestro facile, per creare una situazione particolare che non è prevista nel piano gara o per prendere alla sprovvista la difesa avversaria con un movimento inconsueto.
Gli Spurs trasformano una normale SLOB con blocco zipper in un backdoor che porta ad una schiacciata. Mills sfrutta il blocco verticale di Dedmon (lo zipper), ma si disinteressa del pallone e prosegue la sua corsa fino a 9 metri dal canestro lasciando spazio a David Lee per un taglio flash verso la palla in lunetta – un taglio che prende il nome di Blind Pig, il maiale cieco, uno dei capisaldi della Triple Post Offense di Phil Jackson e Tex Winter.
L’automatismo di questa giocata è sottolineato dal passaggio no look battuto a terra di Lee, che sa esattamente dove trovare il compagno che sta tagliando backdoor per giocare un 2 vs 1 e concludere con il tiro a più alta percentuale di tutti.