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Maurizio Gaddi

Inseguendo Eden

La storia e le caratteristiche di Thorgan Hazard, fratello di Eden.

«È stata una fortuna avere il campo così vicino, così quando il giardino è diventato troppo piccolo Eden e Thorgan hanno scavalcato la staccionata e iniziato a giocare lì». Carine Hazard parla dell’infanzia dei suoi figli in un documentario della Bundesliga sulle origini dei due fratelli calciatori. Le immagini, girate in un piccolo paesino vicino al confine tra Belgio e Francia, mostrano la mamma intenta a raccogliere vecchi palloni di fine anni ’90 nel giardino della casa in mattoni rossi, proprio accanto al campo di calcio della città.

 

Messa così, diventare calciatori sembra l’epilogo più naturale per la storia dei fratelli Hazard, nati da una coppia di ex giocatori: Carine, appunto, che ha giocato come attaccante nella prima divisione belga fino al terzo mese di gravidanza del primogenito; e Thierry, eletto miglior difensore della seconda divisione belga durante gli anni ’80.

 

Se il più grande, Eden, ha seguito passo per passo la strada tracciata per lui dalla famiglia, fino a diventare uno dei migliori calciatori al mondo, il percorso di Thorgan è stato più travagliato e ha richiesto molto duro lavoro, anche a causa del confronto con il talentuoso fratello e quell’ombra ingombrante che ha rischiato di eclissare le sue abilità.

 

Questa è stata la migliore stagione da professionista di Thorgan: nelle 33 partite giocate ha realizzato 10 gol e 10 assist in Bundesliga. Ma anche stavolta suo fratello maggiore ha fatto di meglio, in Premier League, con 16 e 15. È stata anche la sua annata più efficiente nei tiri, nei passaggi chiave e nei dribbling riusciti per partita, ma Eden lo supera in tutte queste statistiche.

 

Nella partita contro lo Schalke04 di inizio febbraio ha completato con successo 10 dribbling, più di qualsiasi altro giocatore in Europa eccetto uno: suo fratello Eden. La sua finta preferita è il grand pont, far passare la palla da un lato e superare l’avversario dall’altro; suo fratello l’ha usata per ridicolizzare Fernandinho nei quarti di finale dei Mondiali mentre lui lo guardava dalla panchina.

 

Lo scorso anno è riuscito a segnare la sua prima rete con la maglia del Belgio nella vittoria per 4-0 contro Cipro. Nella stessa partita Eden ha realizzato una doppietta. Insomma, qualunque cosa faccia Thorgan su un campo da calcio, suo fratello maggiore la fa, l’ha già fatta o la farà meglio.

 

 

Subire questo paragone quotidiano fa sembrare illusorio qualsiasi suo risultato, ma ha anche reso il più giovane degli Hazard una persona decisamente pragmatica e disincantata, già a 25 anni: «Giocare con la maglia della tua Nazionale al fianco di tuo fratello è una bella sensazione, ma onestamente sarebbe difficile giocare in un club insieme a lui perché è un giocatore molto più forte di me».

 

Solitamente, di fronte alla consapevolezza di non poter raggiungere i fratelli più forti, i calciatori assumono due tipi di posture: o si rassegnano a passare la propria carriera nell’ombra – come accaduto, per esempio, a Paolo Cannavaro – oppure aspettano di consumare la propria rivincita in un altro ruolo fuori dal campo – come è successo, invece, a Simone Inzaghi.

 

Thorgan ha scelto una terza via: non si è rassegnato a questa versione della storia, e anzi utilizzando Eden come modello ha lavorato sodo per migliorarsi, fino a diventare uno dei giocatori più interessanti della Bundesliga. «In tutta onestà – ha detto a fine ottobre quando i suoi numeri erano migliori di quelli del fratello – io non sono talentuoso come lui, e devo lavorare molto di più per imparare cose che lui apprende velocemente. Tutto quello che posso fare è prenderlo come esempio e allenarmi ancora più duramente».

 


L’esempio di Thorgan

Quando nel 2012 il Chelsea ha comprato Eden dal Lille, l’acquisto del fratello minore dal Lens per 500mila sterline è sembrata una mossa ideata prevalentemente per compiacere la famiglia, anche perché nel settore giovanile Thorgan non aveva espresso delle potenzialità così alte.

 

Il Chelsea poi lo ha mandato in prestito per due anni, in Belgio, dove ha iniziato una crescita lenta ma continua, culminata con la vittoria del premio di miglior giocatore del campionato con la maglia dello Zulte Waregem nella stagione 2013/14. L’estate successiva è finito sempre in prestito, con diritto di riscatto però, al Borussia Moenchengladbach, allora allenato da Lucien Favre.

 

Un aneddoto sulla trattativa che lo ha portato in Germania fa capire come l’evoluzione della carriera dei due fratelli Hazard abbia avuto prerogative molto diverse: «Mi è stato proposto mentre ero in vacanza e ho dovuto vedere dei video su Youtube perché non sapevo chi fosse e non avevo intenzione di vedere chissà quanti dvd di partite dello Zulte Waregem – ha confessato l’attuale allenatore del Borussia Dortmund –. L’accordo non prevedeva grandi rischi economici e dai video si intuiva che avesse un grande talento, così lo abbiamo preso».

 

Approdato ventenne in Germania, T. Hazard è stato protagonista di una crescita costante nelle cinque stagioni di Bundesliga, tanto da spingere il suo direttore sportivo Max Eberl a definire il suo «uno sviluppo esemplare». Dopo un primo anno di adattamento – terminato con il riscatto del suo cartellino per circa 10 milioni di euro – Thorgan ha assunto un ruolo sempre più centrale nel progetto tecnico del Gladbach, che nell’ultimo decennio è tornato a lottare per le prime posizioni del campionato tedesco.

 

Nei cinque anni con il belga in squadra, i bianconeri si sono qualificati per la Champions League in tre occasioni, e quest’anno l’opportunità è sfumata soltanto all’ultima giornata per colpa di una sconfitta proprio contro il Dortmund.

 

Thorgan si è guadagnato negli anni la leadership della squadra, fino a diventare il punto di riferimento con l’arrivo di Dieter Hecking in panchina nell’estate del 2016. Nelle cinque stagioni in Germania ha migliorato progressivamente tutte le sue statistiche: minuti per partita, gol e assist, dribbling (sia tentati che completati) e passaggi chiave ogni 90 minuti.

 

Inoltre, quest’anno Thorgan ha sviluppato una partnership speciale con Alexandre Plea e i due (nati entrambi nel 1993) hanno combinato per un totale di 22 gol e 14 assist.

 

Come tutte le coppie iconiche del campionato, anche quella formata da Hazard-Plea è stata omaggiata dal canale ufficiale della Bundes con una canzone rap illustrata dedicata a loro.

 


Nel sistema del Gladbach

Hecking, che in Italia è conosciuto soprattutto per essere il sosia di Mazzarri, schiera il Gladbach con un 4-3-3 in cui Thorgan gioca esterno, posizione da cui può essere pericoloso in diversi modi. Quando parte da destra, ovvero circa il 60% delle volte, riesce a essere decisivo in fase di rifinitura (6 assist su 10); mentre quando parte dalla sinistra riesce a concludere più spesso a rete (7 gol su 10) .

 

I terzini – Micheal Lang a destra e Oscar Wendt a sinistra – hanno il compito di spingere molto occupando l’ampiezza, mentre gli esterni offensivi tagliano nelle zone centrali dove possono interagire con la punta, Plea. L’abilità del francese nel gioco associativo ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita offensiva del Borussia rispetto alla passata stagione: la sua capacità nell’interpretare il ruolo in maniera fluida, svariando molto e scambiandosi di posizione con gli esterni (insieme ad Hazard gioca uno tra Hermann e Ibrahima Traoré), ha esaltato le doti di Thorgan, che durante la stagione è spesso riuscito a ricevere palla nella posizione di falso nove, dove è molto pericoloso sia in fase di rifinitura che di conclusione.

 

Infatti, come il fratello, è molto bravo a produrre chiare occasioni per i compagni: è sesto in Bundes nei passaggi chiave ogni 90 minuti (2,7), ed è nei primi dieci anche per numero totale di assist.

 

 

Plea si abbassa molto per giocare la palla, contestualmente Hazard stringe verso il centro per prendere il suo posto e lasciare lo spazio al terzino; poco dopo Thorgan riceve in posizione di falso nove, dove può premiare l’inserimento della mezzala Neuhaus con un filtrante che diventa assist.

 

 

Il suo stile di dribbling è molto simile a quello di Eden, che però ha un fisico più strutturato e massiccio (è meno alto di Thorgan ma pesa 6 kg in più). Sfruttando la sua compattezza, Eden riesce a difendere palla e attutire i duri contrasti del calcio inglese (è il giocatore che subisce più falli in Premier); non si può dire altrettanto di Thorgan, che difficilmente riesce ad avere la meglio sugli avversari quando lo scontro è più fisico e perde spesso il pallone in queste situazioni (1,9 volte ogni 90 minuti).

 

Il sistema di gioco del Gladbach, però, lo ha aiutato a sopperire a questa carenza di forza nei duelli, spingendolo a prediligere lo scarico quando si trova nelle zone centrali. In particolare, durante questa stagione, Hazard seleziona accuratamente dove puntare l’uomo, e lo fa soprattutto sulle fasce (e questo, forse, ha influito sulla percentuale di dribbling completati, passata dal 43,4% dello scorso anno al 57,4% della stagione appena conclusasi).

 

Hecking (che nonostante i buoni risultati ottenuti verrà sostituito da Marco Rose del Salisburgo nella prossima stagione) ha aiutato molto Hazard a evolvere la sua abilità nei movimenti senza il pallone. Thorgan ha sviluppato una grande sensibilità nei movimenti e nei tagli, soprattutto nelle situazioni in cui si è appena liberato della palla e del ruolo di playmaker dell’azione offensiva: subito dopo il passaggio, scatta velocemente con dei movimenti molto simili alle routes percorse dai ricevitori del football americano che, proprio come quelli di Hazard, hanno l’obiettivo di confondere il diretto marcatore e offrire una soluzione al passatore.

 

Quando Stindl riceve palla sulla trequarti, Hazard si stacca dal suo marcatore per fornirgli due traiettorie, una esterna e una interna, poi appena parte il pallone scatta per tagliare fuori il terzino e una volta ricevuta palla in area serve l’assist per il gol a porta vuota di Raffael.

 

 

Non a caso è stato il calciatore che ha compiuto più scatti per partita nella scorsa stagione – 31,3 aumentati a 33,1 in quest’annata – ed è anche il giocatore del Gladbach a percorrere più km per partita: 11,7.

 

Durante la fase di non possesso il 4-3-3 di Hecking si trasforma in un 4-4-2, con i due esterni che a rotazione affiancano il centravanti nella fase di pressing del primo possesso avversario, e la mezzala che scala da quel lato per coprire la fascia. Un lavoro difensivo che può essere parecchio dispendioso e che forse Thorgan paga in fase di finalizzazione: durante un’intervista al termine dello scorso campionato parlava della necessità di «rimanere più rilassato sull’ultimo tiro».

 

Nella prima metà della stagione i numeri di T. Hazard sono stati impressionanti, poi con il passare del tempo la sua forma è calata e anche la squadra ne ha pagato le conseguenze.

 

 

Un altro Borussia

«Non credo sia facile essere comparato tutti i giorni a tuo fratello maggiore solo perché ha già fatto delle cose buone nel mondo del calcio», ha detto Eden quando gli hanno chiesto cosa ne pensasse dell’esplosione del fratello in questa stagione. «Merita più riconoscimento di me per il semplice motivo che per lui è stato più difficile: io ho giocato alcune buone partite da giovane e tutto è arrivato velocemente; Thorgan ha sempre dovuto confrontarsi quotidianamente con questo, è sempre stato il fratello di Eden, ma ora finalmente non viene più considerato solo così».

 

Il Dortmund, che doveva sostituire Christian Pulisic che andrà a giocare proprio nel Chelsea di Eden, ha annunciato in due giorni piuttosto movimentati gli acquisti di Nico Schulz dall’Hoffenheim, Julian Brandt dal Leverkusen e Thorgan Hazard dal Gladbach. Nella Ruhr il nazionale belga ritroverà Lucien Favre, che lo allenò nella sua prima stagione in Germania; nel più famoso dei Borussia avrà l’occasione di dimostrare il suo talento a un livello più alto in un campionato che già conosce, come sottolineato dal direttore sportivo dei gialloneri Micheal Zorc: «Siamo felici che Thorgan abbia mostrato tata convinzione nell’unirsi a noi, si tratta di un giocatore che ha dimostrato la sua classe nell’arco di un lungo periodo nella Bundesliga. La sua velocità e le sue qualità sotto porta ci aiuteranno molto».

 

Insieme a Brandt, Hazard allungherà le rotazioni offensive del Dortmund e fornirà preziose alternative tattiche a Favre, che spesso durante quest’annata ha pagato le conseguenze della scarsa profondità della sua rosa.

 

Dopo aver ringraziato il Gladbach per i bei ricordi degli ultimi cinque anni, Thorgan ha detto che «questo è il giusto momento per fare il passo successivo nella mia carriera».

 

Condividere la trequarti con giocatori come Reus, Alcácer, Sancho, Götze e anche lo stesso Brandt, lo aiuterà a ridurre il gap che lo divide da Eden, e magari un giorno riusciranno a giocare insieme, oppure l’uno contro l’altro, ma allo stesso livello, e non sul campo vicino alla loro casa di mattoni rossi.

 

 

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Maurizio Gaddi è nato nel 1994 a Roma. Studia giurisprudenza e spera di percorrere una strada simile a quella di Gianni Infantino, di cui ha una gigantografia in camera.