Atlante dei fallimenti dell’Italia ai Mondiali
Tutte le delusioni dell’Italia ai Mondiali sembrano raccontare la stessa storia.
Tutte le delusioni dell’Italia ai Mondiali sembrano raccontare la stessa storia.
Si sono svolti in Spagna, organizzati da Gerard Piqué e dallo streamer Ibai.
10 cose che forse non sapevate dalle qualificazioni ai Mondiali.
Sì, proprio quelle che impediscono ai palloni di scappare via dopo un gol.
Un’iniziativa della Nazionale norvegese ha riaperto il dibattito.
Prima di quest’anno a Cortina si tenne un’altra edizione dei Mondiali di sci, che però venne cancellata dalla storia.
Dopo le parole di Chiellini abbiamo ricostruito cosa successe in Brasile.
Il racconto dell’evento di esports più importante dell’anno visto dal vivo a Parigi.
La vittoria dell’Italia alla prova maschile Elite è sfumata all’ultimo secondo.
Abbiamo parlato con la stella della nazionale serba del percorso della sua carriera.
Il motivo va forse ricercato in cambiamenti sociali ed economici più profondi.
Storia del giocatore che segnò l’ultimo Golden Goal nella storia dei Mondiali.
Lo stadio di Samara è un inno al contributo della città allo sviluppo aerospaziale della Russia.
Il nuovo stadio dello Spartak Mosca è la perfetta rappresentazione estetica della storia del club.
Il Nizhny Novgorod Stadium si inserisce perfettamente nel panorama storico della città che ospita il Cremlino.
Per chi non si vuole rassegnare all’assenza della Nazionale a Russia 2018.
7 grandi parate di Buffon con la maglia della Nazionale che ci ricordano cosa voleva dire avercelo in porta.
Il Qatar segrega e discrimina i lavoratori che si occupano di costruire e organizzare il Mondiale del 2022: è il momento di iniziare a parlarne.
Momenti che ci hanno permesso di superare questa interminabile pausa delle Nazionali.
Ad un anno dal Mondiale in casa, la squadra di Cherchesov è ancora un cantiere aperto.
Abbiamo riguardato la partita manifesto dell’Olanda di Cruyff.
La storia accidentata di Ali Daei, il più grande calciatore iraniano di tutti i tempi.
Nella nuova puntata di Classici abbiamo riguardato Svezia-Brasile, finale del Mondiale del 1958.
Cosa c’è dietro al gesto di Joseph Mwepu Ilunga in Zaire – Brasile dei Mondiali del 1974.
Nuova puntata di Classici, rubrica nella quale analizziamo grandi partite del passato. Stavolta abbiamo riguardato la spettacolare semifinale vinta dai tedeschi nei Mondiali spagnoli.
Ross Barkley viene da una stagione altalenante, ma resta uno dei talenti inglesi più interessanti.
La strana storia di Football Dreams, un incrocio tra un reality e una battaglia all’ultimo sangue, con cui il Qatar sta re-inventando il calcio africano.
I Mondiali in Qatar e il famoso rapporto Garcia: tra corruzione e insabbiamento la Fifa ha perso ogni credibilità. E pare anche che non gliene importi molto.
Howard Webb, l’uomo, l’arbitro, forse il migliore della sua generazione, sicuramente il più composto, il più sicuro di sè. Ritratto di una vita dentro e fuori dal campo da calcio.
La tecnologia digitale rappresenta la svolta epocale nel modo di concepire e fruire il gioco più bello del mondo: dopo Brasile 2014 nulla sarà più come prima.
La formazione ideale dei più forti giocatori visti nella fase finale sulla base non di opinioni personali, ma sull’imparziale e crudele statistica.
Le due migliori squadre viste al torneo brasiliano si sono affrontate in una Finale vera, combattuta e ben giocata tatticamente. Alla fine ha vinto il lavoro paziente di Joachim Löw.
Dopo una semifinale non esaltante abbiamo la seconda finalista del Mondiale brasiliano. Contro la Germania che cosa dobbiamo aspettarci da Leo Messi?
Allo stadio Mineirão, il Brasile ha concluso il suo Mondiale nel peggiore dei modi possibili. E rivedendo le scelte di Felipão il punteggio di 7 a 1 non sembra poi essere così assurdo.
Van Gaal è il deus ex machina della Nazionale Oranje. Ancora una volta il suo approccio al match e la capacità di lettura si sono rivelati determinanti, ma con l’Argentina servirà qualcosa in più.
Un brutto Belgio esce dal Mondiale dopo una partita che non è mai riuscito a interpretare. L’errore più grave di Wilmots è stato quello di non aver avuto un “piano Messi”.
Il Brasile ha conquistato la Semifinale con pieno merito, ma al di là del risultato chi ha rappresentato davvero il calcio sudamericano nella sua essenza è stato James Rodríguez.
In un Quarto di finale che è sembrato un’amichevole ha vinto la squadra più forte. Ma la Germania avrebbe dovuto fare qualcosa in più per meritarsi la Semifinale.
In questo Mondiale c’è ancora un po’ di Italia da tifare. I giocatori della serie A che hanno raggiunto i Quarti: Cuadrado, Maicon, Klose, Higuaín e ovviamente il “calciatore del futuro”.
I ragazzi di Wilmots battono gli Stati Uniti ai supplementari e passano il turno, e come ogni squadra vista in questo Mondiale anche loro hanno mostrato i propri punti deboli.
La Nazionale di Halilhodžić con una prestazione di altissimo livello tattico, atletico e mentale ha messo in grande difficoltà i tedeschi, evidenziandone tutti i punti deboli in difesa.
La formazione ideale dei più forti giocatori visti nella fase a gironi sulla base non di opinioni personali, ma sull’imparziale e crudele statistica.
Per quasi tutto il match il Messico ha controllato meglio il campo, ma quando è subentrata l’emozione ha vinto chi aveva dalla sua uno dei migliori giocatori degli ultimi vent’anni: Robben.
Contro un grande Cile battuto soltanto ai calci di rigore, la Nazionale guidata da Scolari si rivela ancora una volta dipendente da Neymar. Senza di lui non c’è nessun Piano B.
L’Italia di Prandelli voleva insegnarci una nuova cultura calcistica. Dopo l’eliminazione dal Mondiale, cinque nostri collaboratori ci dicono la loro su cosa, alla fine dei conti, ci ha insegnato.
Con un gol del solito Müller la Germania approda agli Ottavi, ma per Klinsmann la sconfitta non minerà il morale del gruppo americano. Contro il Belgio avranno l’appoggio anche di Obama.
L’Albiceleste ha vinto, prima nel girone e ha segnato Messi come sempre. Tutto perfetto, ma le prestazioni viste in campo sono ancora insufficienti per arrivare alla finale.
Il nostro Mondiale si è fermato ieri a Natal. Il gol di Godín a nove minuti dalla conclusione della partita sembra essere stato il giusto finale di un’Italia confusa e troppo approssimativa.
L’ultimo match del gruppo B è stato equilibrato e di altissimo livello tattico. Forse anche troppo, di talento in campo se ne è visto poco e non è stata una grande partita di calcio.
All’Arena das Dunas gli azzurri si giocano il Mondiale. Contro i ragazzi di Tabárez anche un pareggio potrebbe bastare, ma ultimamente l’Italia è in crisi di identità.
Il gol di Origi allo scadere regala gli Ottavi al Belgio. Dopo le grandi prestazioni nelle qualificazioni, la Nazionale di Wilmots vince le prime due partite senza convincere.
Una delle più belle partite viste fino ad ora al Mondiale. Da una parte la squadra favorita del torneo e dall’altra la più forte Nazionale africana. E 4 gol in 20 minuti.
Dopo la vittoria di misura sull’Iran, l’Albiceleste si è qualificata agli Ottavi. Merito soprattutto del suo numero Dieci, autore di un gol bellissimo e al novantunesimo.