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Dario Pergolizzi
La Lazio è la kryptonite della Juventus
23 dic 2019
23 dic 2019
Ancora una volta Inzaghi ha esposto i problemi della formazione di Sarri.
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Dario Pergolizzi
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Nell'ultima partita di un decennio di calcio italiano dominato dalla Juventus, i bianconeri hanno perso la finale di Supercoppa italiana contro l'unica squadra che in questi anni ne ha contestato l'egemonia. La Lazio ha sconfitto la Juventus in finale di Supercoppa Italia com'era già successo due stagioni fa, e ha alzato il suo quinto trofeo nel decennio: abbastanza per essere la terza squadra italiana più titolata della decade, la seconda se escludiamo la stagione 2009/10.

 

Cristiano Ronaldo ha perso la sua prima finale dopo averne vinte 10 di fila, mentre Simone Inzaghi prosegue il suo cinismo nelle finali: ne ha vinte 3 delle ultime 3.

 



 



 





 



 


In questa situazione, la Juventus quasi riesce a stanare il blocco difensivo della Lazio sfruttando la catena di destra, per tirare fuori un centrale avversario e colpire la linea alle spalle, o in alternativa girare palla verso il centro e sfruttare lo spazio creato dalla scalata. In questo caso è preziosissimo l’intervento di Leiva, che disturba la ricezione di Bentancur, il quale avrebbe potuto premiare la sovrapposizione imminente di De Sciglio sulla fascia o appoggiarsi a Dybala; il tutto con CR7 pronto a sfruttare il buco in mezzo.


 



 



 

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Due esempi della Juventus che finisce naturalmente per far defluire il proprio palleggio nell’imbuto centrale. Nel primo caso, con palla a Sandro, Matuidi e Higuain cercano di smarcarsi internamente. Nel secondo, da notare addirittura la posizione dei due terzini, mentre Dybala e Ronaldo cercano la ricezione tra le linee e Higuain gioca sulla difesa, ma rimanendo abbastanza piatto.


 



 

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A differenza della Juventus, la Lazio sceglie di coprire l’ampiezza in maniera simmetrica, anche utilizzando rotazioni posizionali.


 



 



 

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Due situazioni in cui Milinkovic-Savic si è portato sul lato cieco di Alex Sandro, creandosi un vantaggio posizionale difficilmente contrastabile dal terzino.


 



 

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Qui Immobile è abile a smarcarsi nell’ampio spazio tra Bonucci e De Sciglio, che aveva seguito Lulic in possesso prima avanti e poi internamente. Dopo aver catalizzato su di sé le attenzioni di difesa e centrocampo della Juventus, Immobile riuscirà a scaricare verso Luis Alberto, smarcatosi a sua volta benissimo con un movimento a uncino verso l’interno. Lo spagnolo arriverà al tiro da fuori, subendo anche una brutta entrata di Matuidi. 


 







 

 

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