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(di)
Alfredo Giacobbe
Suonala ancora, Pato
27 gen 2016
27 gen 2016
Dieci gol di quando Alexandre Pato era un marziano.
(di)
Alfredo Giacobbe
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Dopo 3 anni dalla sua partenza dal Milan, Alexandre Pato è tornato in Europa, dove vestirà la maglia del Chelsea per almeno sei mesi. Nonostante sembra sia trascorsa un’era calcistica dal suo addio, vale la pena ricordare che Pato ha ancora 26 anni e sarà il più giovane attaccante del Chelsea (più giovane di Diego Costa, Remy, Falcao e Pedro).

 

Nonostante una carriera agonistica alle spalle relativamente breve, ulteriormente condensata dalle diverse pause a cui lo hanno costretto gli infortuni, Pato ha già segnato 50 gol in Europa, alcuni dei quali bellissimi. Ho scelto quelli che, a mio parere, sono i 10 più belli della sua carriera italiana.

 

+++ Spoiler alert: i filmati che seguono sono zeppi di calciatori forti e momenti felici a tinte rossonere: se non sai resistere alla nostalgia, fermati qui. +++

 



https://www.youtube.com/watch?v=oHD9E5v29vI

 

Ok, questo non è stato proprio un momento felice: il 2-2 finale qualificò il Werder agli ottavi di Coppa UEFA ai danni dei rossoneri. Il momentaneo e illusorio gol del 2-0 fu firmato da Pato: la sua corsa di sbieco lo portò sulla sua mattonella preferita e la successiva finta col corpo riuscì a spostare il difensore di un metro, lo spazio che gli serviva per vedere una porzione di porta. Da quella posizione col destro Pato poteva fare qualsiasi cosa, anche metterla a giro, di precisione, sul palo lungo: ha scelto invece di scaricare un tiro potente sul primo palo che sembra risucchiare il portiere all’indietro.

 



https://www.youtube.com/watch?v=LDcVZk2NvBY&feature=youtu.be&t=191

 

Il mancino di Pato era tutt’altro che un piede debole. Di questo gol mi piace anche la sua caparbietà nel voler entrare in area per andare a finalizzare: sceglie di andare proprio da quella parte, nonostante l’arrivo del raddoppio interno. Il modo in cui punta il difensore, frontalmente come un toro pronto alla carica, mi ha ricordato anche quest’altra sua

.

 



https://www.youtube.com/watch?v=6qr7up1CODY

 

Pato sapeva segnare anche in acrobazia. Ad inizio azione lo si vede sbracciarsi lì in alto, chiedere palla già ad Antonini, che gli preferisce Ibrahimovic. Zlatan sembra servirgli una palla morbida, ma troppo lunga per Pato, già lanciato verso la rete

. Con un gioco di piedi degno di

riesce a deviare dalla sua traiettoria ed allargarsi, a trovare coordinazione e tempo sulla palla necessari a chiudere di destro, incrociando sul secondo palo.

 



https://www.youtube.com/watch?v=IyM_KbHGCxQ

 

Dei muscoli di cristallo possono scagliare un tracciante di questa potenza? Pare di sì. Anzi, credo fosse obbligatorio quando a fermarti il pallone per la punizione di seconda c’erano due mostri come Seedorf e Kaka. In campo, oltre ai tre già citati, anche Shevchenko e un Ronaldinho a mezzo servizio, in un Milan che le

dell’epoca definivano “in emergenza visti i molti infortuni”. Bei tempi!

 



https://www.youtube.com/watch?v=Oj2gFSje5L0&feature=youtu.be&t=140

 

Pato era anche un opportunista d’area di rigore e lo dimostra tre giorni dopo la partita di Coppa UEFA contro lo Zurigo. Qui anticipa il difensore biancoceleste in tuffo e chiude in rete con un preciso colpo di testa in torsione. Insomma un gesto degno del miglior Pippo Inzaghi. Perché richiamare qui altri paragoni

suonerebbe come una bestemmia. O no?

 



https://www.youtube.com/watch?v=47-UZOwKdfI

 

Questa è la rete che certifica l’eccellente freddezza sotto porta di Pato, da un lato, e la raffinatezza della sua tecnica di base, dall’altro. Riceve una palla veloce da Emanuelson: il primo tocco gli basta per controllarla e orientarsi verso la porta; col secondo fa tunnel ad Accardi e si presenta davanti al portiere. Batte da Costa calciando un rigore in movimento, dove la capacità di spiazzare il portiere è una costante nelle reti di Pato.

 



http://www.dailymotion.com/video/xb163l_ac-milan-v-real-madrid_sport

 

Un gol annullato può far parte di una “goal collection”? Sì, se testimonia la straordinarietà dei mezzi atletici dell’attaccante in questione. Lo stacco con il quale Pato prende vantaggio sul difensore e riesce a mettere il pallone a terra è imperioso (al minuto 4:33): la metà rossonera della nostra redazione, presente allo stadio quella sera, giura di averlo visto volare sopra la testa di Pepe. Forse è l’eccezionalità del gesto ad aver ingannato l’arbitro, che ha creduto di aver visto un inesistente fallo di mano.

 



https://www.youtube.com/watch?v=KmGCc6R-pbo

 

Nel 2011 il Barcellona era QUEL Barcellona, la squadra che con Guardiola in panchina aveva vinto tutto nell’anno solare 2009. Le speranze del Milan di far risultato al Camp Nou erano ridotte al lumicino, nei pronostici della vigilia. Pato orientò il match nell’unico modo che conosceva: infilando la difesa in velocità e battendo il portiere, con appena 24 secondi sul cronometro. Ricordo due cose di quella sera: che il gol l’ho visto in piedi, telecomando in mano, perché Pato non mi aveva dato neanche il tempo di sedermi; che nei giorni successivi, riguardai più volte i replay, da più angolazioni, per assicurarmi che Pato non fosse passato attraverso Mascherano, tanto era stato fulmineo il suo cambio di passo.

 



https://youtu.be/er8U1JNr0hM?t=186

 

Pato venne trattato dal Milan nell’estate del 2007, quand’era ancora minorenne. Per le regole FIFA, i rossoneri poterono tesserarlo solo dopo il compimento del diciottesimo anno d’età. Questo Milan-Napoli fu la prima partita per la quale il Papero era finalmente eleggibile. Partì titolare, al fianco di Ronaldo ‘O Fenomeno’ e davanti a Seedorf, Pirlo e Kaka. Un paio di volte si fece ipnotizzare da Gennaro Iezzo, poi al trentesimo della ripresa sfoderò una velocità di base che nessun altro calciatore aveva in quel momento in Serie A. Pato sembrava atterrato direttamente da Marte.

 



https://www.youtube.com/watch?v=ni_Jo3iHOV4

 

Ronaldinho inganna il difensore, lasciando scorrere la palla e servendo Pato col piatto. Il Papero punta Mexes e fa due passi sincopati prima di buttarsi il pallone in avanti. Per il difensore francese, uno di quelli veloci, non c’è nulla da fare. Il tocco sotto con il quale Pato batte Doni, vedendo oramai uno spicchio di porta dalla posizione defilata in cui si ritrova, è sublime. Credo di aver scelto questa rete per la sovraimpressione invadente: “L’ultima magia”. Sicuramente l’autore della clip intendeva dire l’ultima nel senso della più recente: il video è stato caricato nel gennaio 2009 e Pato avrebbe segnato altri 44 gol con la maglia del Milan. Eppure, rivedendola oggi, in uno strano cortocircuito che mi ha portato a condensare i tanti infortuni, la parabola discendente, il triste rimpatrio in un unico pensiero, l’ho intesa come: l’ultima magia di Pato, quella definitiva, non ripetibile, per questo eternamente immortalata.

 

 

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