Il 13 giugno 2019 Andrea Stramaccioni firma un contratto biennale per allenare l’Esteghlal FC, squadra iraniana con sede a Teheran. È una di quelle notizie improbabili che ogni tanto ci scuotono dal torpore del calciomercato milionario ed eurocentrico a cui siamo abituati. È una notizia buffa, un cortocircuito: un allenatore che il pubblico italiano non considera all’altezza della Serie A ma che è stato il primo a vincere allo Juventus Stadium finisce in un campionato sconosciuto, giocato in un paese che fatichiamo a capire.
Insomma veder sbarcare Stramaccioni in Iran è stato un po’ strano, ma tutto sommato, a leggere la piega presa dalla sua carriera, non così strano. L’ex allenatore dell’Inter non sedeva su una panchina dal marzo del 2018, quando era stato esonerato con disonore dallo Sparta Praga, dopo essere stato esonerato anche dal Panathinaikos (anche se in quell’occasione Stramaccioni aveva parlato di «una serie di fattori esterni negativi»).
Andare ad allenare in Iran era sembrato solo l’ennesimo passo indietro per un allenatore arrivato in alto forse troppo presto, magari nella speranza di farsi notare da qualcuno nel sempre più florido mercato orientale. È finita per essere invece un’esperienza ai limiti dell’assurdo, durata 6 mesi, e piena zeppa di piccoli e grandi episodi belli, curiosi o quanto meno surreali. Stramaccioni in Iran è stato prima odiato e poi amato, frainteso e invece forse finalmente capito. Ecco un breve riassunto di quella che è stata una grande avventura.