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Immagine tratta da internet
Calcio Francesco Lisanti 28 luglio 2015 8'

Social Watch! Hernanes

La recensione dei profili social del Profeta.

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C’è una ristretta categoria di calciatori che ritiene di avere qualcosa da dire. Se le grandi leghe americane selezionano dai college, che in qualche modo preparano alle pressioni sociali e alla maturità di pensiero, il professionismo calcistico non richiede titoli di studio, e la secolare tradizione di domande blande e risposte comode è sufficiente a coprire le carenze comunicative.

 

Hernanes, però, è uno di quelli che ritiene di avere qualcosa da dire, e in un ambiente così arido gli riesce benissimo calarsi nei suoi panni preferiti, quelli del ragazzo che in Brasile ancora ventenne era solito citare la Bibbia e usare frasi altisonanti, del lettore appassionato di filosofia, chimica, scienza e Dan Brown, del padre di famiglia «dai sani valori e principi, (…) quasi una coppia d’altri tempi» (qui in un servizio fotografico ad alto tasso Mulino Bianco con la moglie Erica e i tre figli, nel frattempo diventati quattro con la nascita di Angelica).

 

Uno e trino

Se você quer fazer algo grande! Se lembre de fazer 1° uma grande estrutura. Pois é amor; você tem sido um pilar que tem estruturado minha vida! Parabéns pelo seu dia! E parabéns pela tua força, humildade, sabedoria e tantas outras qualidades! Te amo ❤ SI VUOI FARE QUALCOSA DI GRANDE DELLA TUA VITA; RICORDATI DI FARE PER PRIMO UNA GROSSA STRUTTURA! ED È QUESTO AMOR; SEI UNA COLONNA CHE STRUTTURA LA MIA VITA! AUGURI PER IL GIORNO DELLA DONNA! E COMPLIMENTI PER LA TUA FORZA, TUA UMILTÀ, SAGGEZZA E TANTI ALTRI PREGI! TI AMO ❤

Una foto pubblicata da Hernanes Lima (@hernanesoj) in data: 8 Mar 2015 alle ore 05:45 PDT

Qui in versione marito innamorato. L’allineamento visivo prosegue fuor di metafora l’accostamento, non so quanto romantico, della moglie a un pilastro di cemento dello stadio.

 

Il Profeta, oltre a essere un raro caso di soprannome pittoresco nella Serie A contemporanea (quanti ce ne sono di così belli?), è anche particolarmente cucito sul personaggio. Tanto da fargli dire, con quella mitomania comunque sempre tenerissima che lo contraddistingue, «se comparo la vita dei profeti con la mia, non mi distacco molto. Il filosofo passa molto tempo alla ricerca della verità, e io ammetto di avere questa inquietudine nella mia vita. Voglio imparare sempre di più, sapere tutto il possibile».

 

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Qui in versione lettore appassionato. Tra i commenti più divertenti, un «quando vedremo Totti co tutti quei libri in mano?» e un «AIUTA MAURO ZARATE», sia mai che in quella pila ci fosse anche un ricettario di miracoli.

 

Hernanes, lo si è capito, ci tiene a comunicare quello che impara. È principalmente con questa funzione che utilizza Facebook e Instagram, dove ha collezionato rispettivamente 660k likes e 299k seguaci. Ha anche un profilo ufficiale su Twitter, ma lo usa principalmente per la condivisione automatica di quello che posta sulle altre piattaforme.

 

Não deixe ninguém tocar no que pertence a você! Seja algo material ou imaterial! Seja real ou imaginário! Seja uma lembrança ou um sonho! Nem mesmo no seu futuro! mesmo que não tenha chegado ainda; mas se vc concebeu, ele é seu e por isso não deixe que ninguém o toque, nem o mude! Boa noite a todos! NON LASCIARE CHE NESSUNO TOCCHI IN QUELLO CHE TI APPARTIENE! SIA QUALCOSA DI MATERIALE O IMMATERIALI! SIA REALE O IMMAGINARIO! SIA UN RICORDO O UN SONHO! NON LASCIARE CHE QUALCUNO TOCCHI NEL TUO FUTURO, ANCHE SE NON È ARRIVATO ANCORA, PERÒ SI L'HO HAI CONCEPITO È TUO; E SI È TUO NON LASCIARE CHE NESSUNO LO TOCCHI! NI LO CAMBI! BUONA NOTTE A TUTTI!

Una foto pubblicata da Hernanes Lima (@hernanesoj) in data: 26 Mar 2015 alle ore 15:38 PDT

Qui in versione citazionista stravagante. Non so quanto la didascalia “NON LASCIARE CHE NESSUNO TOCCHI IN QUELLO CHE TI APPARTIENE! SIA QUALCOSA DI MATERIALE O IMMATERIALI! SIA REALE O IMMAGINARIO! SIA UN RICORDO O UN SONHO!” fosse in tono col superamento di un sedicesimo di finale di Europa League.

 

I grandi esordi

Se i social sono già di per sé un gigantesco biglietto da visita, l’esordio sui social è il marchio che imprimi al mondo. Hernanes ha dimostrato anche di sapersi adattare al mezzo.

 

Su Facebook, nel 2011, si presenta fotografandosi sul letto mentre utilizza Facebook: meta-comunicazione, atmosfera familiare, la Bibbia di fianco al laptop (pare l’abbia letta per intero tre volte). Su Instagram, circa quindici mesi fa, si presenta lasciando un post-it, perché ritiene di aver qualcosa da dire. C’è una citazione in portoghese (não desanime com a derrota e nem se ubriaque com a vitória) e sotto il suo equivalente in italiano.

 

Una foto pubblicata da Hernanes Lima (@hernanesoj) in data: 13 Apr 2014 alle ore 12:57 PDT

«Non dobbiamo disanimare con la sconfitta però neanche si ubriacare con la vittoria».

 

Un aspetto che adoro di Hernanes è che scrive sempre così, come non esistessero i responsabili comunicazione, gli addetti stampa, o anche solo gli amici brasiliani che masticano l’italiano. Scrive l’italiano che i caratteristi brasiliani parlano nelle commedie di Abatantuono, in un modo che per chi leggesse per la prima volta potrebbe minare un po’ la credibilità della parte sul non ubriacarsi (avesse appena vinto o meno, non è dato saperlo).

 

Non è neanche colpa di Google Translate, il primo riferimento in materia di traduzioni istantanee (ho provato, la trovate qui). Anche visivamente il messaggio appare molto artigianale, sembra lo screenshot di un testo abbozzato sul Blocco Note del cellulare, o su un’altra apposita applicazione, a giudicare dai quadrettini a mo’ di quaderno del liceo. È verosimile che sia una produzione dello stesso Hernanes, colto da un impulso di esigenza espressiva, di catechismo per le masse, di ingresso a effetto.

 

Duchamp chi?

Hernanes è anche unico nella gestione dei momenti rilevanti della sua carriera. Alcune intuizioni sono così notevoli che non si capisce in che dimensione le abbia comprese.

 

Nessa imagem meu tributo a milhares de brasileiros que após o acontecido de ontem tiveram que levantar da cama, assim como eu, tristes, decepcionados, com um vazio no peito, com um sentimento de humilhação, e mesmo assim encarar um dia de trabalho pesado! E por isso me levantei e fui ao trabalho, pois fiz questão de me identificar com esses milhares de brasileiros que nesses últimos dias me deram tanta alegria! Me surpreenderam com o amor e o carinho dedicado à seleção brasileira! E A nós jogadores! Não tenho palavras para agradecer e aqui fica minha homenagem a todo povo que torceu, lutou, vibrou, sorriu e chorou conosco! E ao mesmo tempo já continuo minha preparação, pois acredito que dias melhores virão! E só o trabalho trará o crescimento! Amo meu país, amo o povo brasileiro. E para as crianças digo; nunca parem de sonhar! Me orgulho de fazer parte desse time de campeões! E Força ao Brasil! Somo os mais vitoriosos como time e como povo!

Una foto pubblicata da Hernanes Lima (@hernanesoj) in data: 9 Lug 2014 alle ore 15:37 PDT

Un esempio è il Mineirazo. Il giorno dopo i 7 gol subiti dal Brasile in semifinale mondiale, scrive del «sentimento di umiliazione» e si fotografa in palestra in omaggio alle migliaia di brasiliani che hanno dovuto comunque, nonostante tutto, alzarsi dal letto e lavorare.

 

Degno di nota è poi l’impatto social che ha avuto il suo trasferimento nel gennaio 2014 dalla Lazio all’Inter, vissuto à la Hernanes, inevitabilmente con grande trasporto emotivo.

 

Lo smartphone esposto sullo scaffale, tra coppe vinte e medaglie, con diecimila notifiche di messaggi non letti su Whatsapp, è puro ready-made, è un’installazione di arte contemporanea, è a un passo dall’essere battuto a trenta milioni di dollari da Sotheby’s. Le notifiche come fossero un trofeo, Whatsapp su un piedistallo come fosse olio su tela, la barriera che dovrebbe separare l’artista (o il calciatore) dal suo pubblico brutalmente infranta da diecimila emoji: il dibattito sarebbe a portata di editoriale della domenica.

 

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«I messagi rimarrano nel telefonino e il telefonino rimarra amostra come un trofeo». Il suo tono da caratterista è ormai quasi lingua a sé.

 

A Hernanes tutti questi livelli di lettura sfuggono, forse gli è sembrato realmente emozionante che il suo numero fosse contemporaneamente su diecimila rubriche romane, forse aveva davvero bisogno di piangere sulla spalla del tizio col berretto che gli faceva «sei ‘n fenomeno profè».

 

Oppure no. Del resto ha attraversato talmente tante volte il confine tra il teneramente spontaneo e il cinicamente paraculo che a un certo punto si è credibilmente proposto come l’unico brasiliano che avesse saudade del Grande Raccordo Anulare.

 

Questo giorno fa parte della nostra storia

Una foto pubblicata da Erica Lima (@ericahernanes) in data: 2 Ott 2013 alle ore 07:25 PDT

Tutto l’affetto per la Lazio (“OK”) e quella tenerezza così tipicamente Hernanes in questa rappresentazione del 26 maggio 2013 a opera del figlio Ezequiel.

 

Capriole passivo-aggressive

È geniale anche nel risolvere le crisi. Quando torna all’Olimpico da avversario, segna una doppietta. Che complica l’obiettivo secondo posto per la Lazio. Esulta, viene fischiato.

 

Nella notte si filma davanti la parete di casa, ha il volto provato, il respiro pesante e la voce meccanica, come l’avrebbero sintetizzata per un androide in uno sci-fi anni Sessanta. Si giustifica: «Non ho esultato quando ho fatto gol con la Lazio a San Siro, e neanche ieri ho esultato, anche la capriola, è stata una capriola triste».

 

La capriola triste è una trovata che avrebbe fatto impazzire Woody Allen, cui probabilmente avrebbe fatto impazzire già solo questo ménage-à-trois Lotito/Hernanes/tifosi laziali in cui alla fine della storia non è chiaro chi sia il traditore e chi l’amante tradito.

 

«Ferma! Ti giuro! Era una capriola triste!».

 

Cadere con stile

Hernanes è un role model, è la favola noiosa del nato povero che una volta diventato ricco ci si trova perfettamente a suo agio. Del ragazzo che ha sempre qualcosa da dare agli altri, in campo sotto forma di assist, in casa sotto forma di sorrisi e parole dolci espresse nel suo meticcio italo-brasiliano. È l’impeccabilmente buono, quello che, nella narrazione che si è costruito intorno, anche quando fallisce miseramente accetta il fallimento e ne trae insegnamento.

 

Sarà un marito perfetto, sarà un padre modello, sarà un incosciente genio dell’arte contemporanea, sarà un professionista colto e affettuoso—almeno canta malissimo. Sempre senza disanimare, però neanche si ubriacare.

 

Punteggio Social Hernanes (da 1 a 5)

Divertimento: 😊 😊

Autenticità: 😊 😊 😊 😊

Modello di vita: 😊 😊 😊 😊 😊

Brandizzazione: 😊 😊

 
 

Tags : brasileclaudio lotitohernanesinterlaziosocial watch

Francesco Lisanti è nato a Matera nel 1994, a Torino si è laureato ingegnere, a Milano ha iniziato a lavorare. Deve tutto al blog di Wannabe Radio. Al momento si divide tra la passione per il calcio e la pianificazione della produzione.

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