Nell’ultimo mese due dei portieri più giovani e più quotati della Serie A, Alex Meret e Gianluigi Donnarumma, hanno commesso errori gravi che sono costati un gol per la propria squadra. Meret è addirittura scivolato indietro nelle preferenze di Gattuso e ha riconquistato la titolarità contro la Juventus solo a causa dell’indisponibilità di David Ospina. Al contrario, un veterano come Salvatore Sirigu sta vivendo una stagione sugli scudi. Il Torino, finora, è stata la seconda peggiore squadra del campionato per la pericolosità delle occasioni concesse agli avversari. Ciononostante, i granata si sono tenuti tutto sommato in linea di galleggiamento in classifica e anche nell’imbarcata presa contro l’Atalanta sul proprio campo, Sirigu è stato l’ultimo argine a crollare. Ci si chiede quindi se il portiere sardo non possa ambire a difendere la porta della Nazionale ai prossimi Europei, scalzando i due giovani colleghi.
Il gioco con i piedi
Il coinvolgimento di Sirigu, Donnarumma e Meret nella fase di impostazione dal basso è abbastanza diverso. Più che relativo alle caratteristiche tecniche del portiere, questa differenza sembra insita nello stile che ogni squadra prova a implementare. Ad esempio, il Napoli ha il secondo possesso palla della Serie A, 56,5% di media. Del tempo in cui ha il possesso del pallone ne spende solo una minima parte nel proprio terzo difensivo, il 23%, e nessuna squadra del campionato passa una percentuale del proprio possesso palla così bassa vicino alla propria area di rigore.
Per queste ragioni, Meret gioca un numero nettamente inferiore di palloni coi piedi rispetto agli altri due. Ha una media di 22,4 passaggi giocati ogni 90 minuti e in campionato solo i portieri della Juventus sono stati sollecitati di meno. Il coinvolgimento di Sirigu (26,9 passaggi giocati/p90) e Donnarumma (25,9/p90) è più o meno nella media del campionato.
In verde è rappresentata la percentuale di passaggi riusciti nella propria metà campo, che per brevità ho chiamato “corti”. In nero, la percentuale di passaggi “lunghi” riusciti, ossia quelli completati nella metà campo avversaria.
Sempre a ragioni legate allo stile di gioco è da ricondurre la tendenza di Sirigu a giocare più palloni lunghi rispetto agli altri due. Il portiere del Torino completa con successo 4,7 passaggi nella metà campo avversaria ogni 90 minuti, contro i 3,2/p90 di Donnarumma e gli 1/p90 di Meret. Il grafico rende evidente quanto i comportamenti dei portieri siano influenzati dalle scelte tattiche, lì dove eccelle uno fa peggio l’altro e viceversa.
Ciononostante, la percentuale di errore di Sirigu sul gioco corto è rilevante. Sirigu è un portiere freddo anche quando è messo sotto pressione, però utilizza unicamente il piede destro sia per controllare che per calciare la palla e ciò rende facile il lavoro dell’attaccante che ne deve limitare le opzioni. C’è anche un altro aspetto da considerare. Nelle scorse settimane Sirigu ha avuto modo di lamentarsi delle condizioni del manto erboso dello stadio Olimpico, che può aver giocato un ruolo nel fondamentale qui in analisi. Prima della recente rizollatura del campo, esisteva una differenza notevole tra i numeri delle partite giocate in casa e di quelle giocate in trasferta: a Torino, Sirigu ha completato il 75.8% dei passaggi corti; fuori casa la percentuale saliva all’81,9%. Lontano dall’Olimpico, i numeri relativi al gioco corto di Sirigu si avvicinano molto a quelli di Donnarumma.
Le uscite alte
Donnarumma ha aumentato la sua intraprendenza nelle uscite alte una stagione dopo l’altra ed è oggi, dopo il bolognese Skorupski, il portiere più dominante della Serie A quando il pallone attraversa l’area di rigore per aria (è anche, sempre dopo Skorupski, il portiere che commette più errori in presa alta del campionato, a testimonianza del livello di rischio che è disposto ad accettare).
Nel grafico i dati Opta per i tre indicatori sulle uscite alte: le prese (in verde), le respinte di pugno (in nero), le prese difettose, quelle per cui il portiere esce ma perde il possesso del pallone (in grigio).
Sirigu è un portiere sicuro quando decide di andare in uscita alta. Ha lo stesso numero di prese alte di Donnarumma (0,85 ogni 90 minuti per entrambi) ma, rispetto al milanista, limita al minimo il numero di palloni rinviati di pugno (0,15 ogni 90 minuti per Sirigu, contro i 0,55 di Donnarumma). Per di più Sirigu non ha commesso errori sulle uscite alte finora, condivide questo primato con altri 8 portieri della Serie A.
Percentuale di parate ed Expected Goals
La percentuale di parate è il rapporto tra il numero di interventi compiuti dal portiere sul numero di tiri subiti nello specchio. È un indicatore valido per mettere a confronto le prestazioni dei portieri, ed è tanto più affidabile quando il numero di tiri subiti è confrontabile. Anche perché, di norma, un portiere più impegnato ha percentuali di parate più alte.
Sirigu è il quarto portiere più impegnato della Serie A, con 5,5 tiri subiti nello specchio ogni 90 minuti. È stato sollecitato più dei colleghi di Nazionale: Donnarumma ha affrontato 4,4 tiri nello specchio/p90, Meret 4,1 tiri/p90.
In verde i tiri affrontati, in nero i tiri parati o respinti.
Secondo la percentuale di parate, Sirigu è il decimo portiere della Serie A, pari merito con Donnarumma: entrambi hanno bloccato il 73,9% dei tiri che hanno ricevuto. Sirigu ha davanti portieri che sono stati meno sollecitati di lui: lo juventino Szczesny e l’interista Handanovic guidano la classifica con, rispettivamente, l’80,9% e il 78,1% dei tiri bloccati o respinti, a fronte di un volume di tiri subiti di 4,8 e 3,5 tiri nello specchio/p90. Meret ha una percentuale ancora più bassa, del 67,2%.
Oltre a considerare che ogni portiere andrebbe valutato a parità di impegno, bisogna ricordarsi che ogni opportunità concessa ha un peso differente. Più indicativa della percentuale di parate è quindi la prestazione segnata dai nuovi Expected Goals. Come già accennato prima, il Torino ha una prestazione, per l’alta pericolosità media delle occasioni concesse, tra le peggiori della Serie A. Quindi Sirigu è costretto a fronteggiare occasioni che per gli avversari sono, di media, più facili da trasformare in gol.
Sirigu ha subito 30 gol su azione, ma secondo gli xG* un portiere, posto di fronte alle stesse difficoltà, ne avrebbe dovuti subire in media 35,3. La prestazione di Sirigu è quindi al di sopra delle attese, e se costruissimo un indicatore della performance mettendo a rapporto gli xG* con i gol subiti, il portiere del Torino sarebbe oggi il sesto miglior portiere del campionato. In Serie A, dopo che la prima parte della stagione è stata dominata dalla forma di Robin Olsen che ha contribuito alle fortune del Cagliari, oggi il miglior portiere del campionato secondo la statistica è Wojciech Szczesny, che ha subito 13 reti, a fronte delle 17,4 reti attese.
In verde i gol subiti (dove non si contano i rigori), in nero le reti attese secondo la statistica.
Sia Donnarumma (tredicesimo) che Meret (ventesimo) hanno una prestazione inferiore a quella di Sirigu. Il portiere del Milan è in linea con le attese, ha subito 23 gol a fronte di una media di 23,1 reti attese. Anche nelle scorse stagioni Donnarumma è stato sul filo della statistica, incassando tanti gol quanti se ne attendevano. Meret invece sta registrando la prima underperformance della sua carriera in Serie A, a causa delle 19 reti subite per un controvalore di 16,1 xG*.
In sintesi, Salvatore Sirigu sta offrendo in questo campionato una performance tra i pali superiore a quella di Donnarumma e Meret. Sirigu è anche un portiere sicuro nelle uscite alte, che ha nel gioco con i piedi, un fondamentale imprescindibile per un portiere oggigiorno, una buona attitudine al netto delle difficoltà vissute sul terreno amico. Il CT Roberto Mancini dovrà tenere in conto tutti gli aspetti prima di effettuare la sua scelta.