Siamo tutti CT
La redazione si è esposta scegliendo ognuno il proprio undici ideale.
La Nazionale essenziale di Marco D’Ottavi
A mio avviso c’è poco da tornare indietro, anzi dirò di più: è il momento per di un grande balzo in avanti. Basta piegare l’equilibrio a favore del talento, basta affidarsi ad allenatori più simili a stregoni che ad insegnanti. La Nazionale deve giocare con il 4-3-3, l’U-21 deve giocare con il 4-3-3, ma anche tutte le altre under. Se porti tuo figlio alla scuola calcio dietro casa, per favore controlla che lo facciano giocare con un 4-3-3. Insomma, facciamo come il Belgio, ma ancora più ortodossi del Belgio. Facciamo come la Nord Corea.
Scelto il modulo, scegliamo chi tagliare. Ogni piano quinquennale richiede dei sacrifici, ed in questo caso è il momento di tagliare tutti i giocatori con un giorno in più di Chiellini (ultimo a resistere per necessità) e tutti quelli non più giovani e che non giocano titolari nelle proprie squadre di club. Quindi fuori Buffon, Barzagli, De Rossi, ma anche i vari Eder, Gabbiadini, Zappacosta ed altri che scopriremo non sufficientemente preparati nel corso della stagione.
Tagliati i rami secchi è il momento delle scelte: la prima cosa da fare è tenere in panchina uno tra Belotti ed Immobile. Non si possono avere tutti e due, il doppio centravanti non esiste all’infuori di Madrid. Sono due che garantiscono tanto dinamismo e una buona capacità di finalizzazione, ma anche due giocatori molto diversi, che possono piegarsi alle necessità del gioco. Come titolare terrei però Immobile, che mi sembra abbia raggiunto il punto più alto del suo sviluppo. Ai suoi lati possiamo sbizzarrirci: l’Italia è piena di ali pronte a dare la propria specificità alla causa. Insigne certamente è la più brillante, ma dietro di lui c’è la fila. A destra io ci vedo Florenzi, forse il più adatto a capitalizzare i cambi di gioco del napoletano, ma pure Bernardeschi, se vogliamo un’ala che entra molto nel campo col mancino e permetta a Conti di arrivare spesso sul fondo o Candreva se abbiamo per qualche motivo necessità di un’ala che crossi tanto e basta. Non mi dimenticherei nemmeno di Chiesa, se quello che vogliamo è vedere il campo prendere fuoco.
A centrocampo – ovviamente – non si può prescindere da Verratti e Jorginho. Dalla loro intesa dovrebbe passare il gioco dell’Italia, un’intesa che con un po’ di lungimiranza era già bella che costruita, ma tant’è. A loro affidiamo il pallone ed il ritmo, a loro affidiamo le nostre speranze, a loro chiediamo di convincere tutti i bambini italiani che un passaggio è meglio di un dribbling, che prima di tutto i calciatori della nazionale servono a creare nuovi calciatori della nazionale. Al loro fianco io ci vedo Marchisio pronto a tornare al suo ruolo per spararsi le ultime cartucce, se solo il ginocchio resiste. Altrimenti scegliamo il più pronto tra Pellegrini, Gagliardini, Cristante con Parolo a fargli da chioccia. In difesa è dove la rivoluzione diventa conservazione: vorrei certamente vedere Caldara e Rugani titolari, ma è ancora il momento di Bonucci e Chiellini, coi due giovani pronti ad approfittare di ogni incertezza dei vecchi, come in un vero branco animale. I terzini quelli sono, gioca chi otterrà risultati migliori nel test di Cooper tra Conti, Darmian, Spinazzola ed Emerson Palmieri (con Florenzi che può giocare pure qui se ci gira). In porta Donnarumma – o chi dimostrerà di essere meglio di lui. Buffon, se accetta può fare il terzo, il totem, la quota nostalgia.
Insomma la bontà di questo schieramento è che permette alla squadra di avere molte facce rimanendo però sempre all’interno di una precisa gabbia tattica, non è possibile vedere Insigne fare l’interno di centrocampo pur di toccare un pallone. Non si tratta neanche di una rivoluzione, semplicemente gioca chi può portare benefici all’interno del 4-3-3. L’unica eccezione è Giovinco. Ci portiamo Giovinco e se le cose vanno male mettiamo lui tra le linee e preghiamo. A talento puro è quanto di meglio abbiamo a disposizione oggi, se consideriamo che il primo compito di ogni piano quinquennale è tagliare la testa a Balotelli.