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I migliori gol di settembre 2021
11 ott 2021
La stagione è appena iniziata ma ci sono già troppi bei gol per una sola classifica.
(articolo)
6 min
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È stato un mese di gol incredibili. Per dire, Mattia Destro ha segnato tenendo una bottiglietta d’acqua in mano. Avevate mai visto una cosa del genere? Abbiamo dovuto fare una cernita, lasciare fuori gol che forse meritavano più di quelli scelti - se volete farci una critica forse abbiamo messo troppi gol con tiri da fuori o giocate dei singoli e pochi gol corali. Potevamo mettere per dire, il gol di Chiesa contro lo Spezia, dopo un’azione caparbia e un tunnel; oppure l’azione corale che ha portato al gol di Zappacosta contro il Sassuolo, o quello di Samuele Ricci contro lo Spezia. C’erano anche almeno un paio di gol del Milan che meritavano di stare in classifica, ma queste classifiche sono sempre fatte per sottrazione. Per fortuna il calcio non si ferma - ieri per esempio Benzema ha segnato un gol così bello che potevamo infilarlo di straforo in questa classifica perché comunque si giocava su suolo italiano - e magari il prossimo mese daremo priorità ad altri gol.

Okereke vs Empoli

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Di tutti gli acquisti del Venezia neopromosso David Okereke era sembrato il più pronto a dare da subito un contributo in Serie A. Finora l’ex giocatore del Club Bruges (ma che fino a 5 anni fa giocava in Serie D) ha avuto un rendimento altalenante, ma questo gol all’Empoli rimane abbacinante. Okereke riceve la sponda del compagno a settanta metri dalla porta, davanti ha solo maglie blu dell’Empoli. Sono gli ultimi minuti di una partita che il Venezia sta vincendo e i compagni non ci pensano neanche a sostenere l’azione. Okereke però vede, o meglio immagina, una strada verso la porta. Sembra quasi avere un’illuminazione come se stesse risolvendo quei labirinti che si trovavano sulle scatole dei cereali. Apparentemente quello che fa è tutto abbastanza lineare, senza strappi o particolari colpi di genio. Okereke si muove a zig zag per evitare il confronto diretto con la difesa, che intanto rincula impaurita forse dalla sua velocità. C’è un momento però in cui i tre avversari decidono di stringere tutti verso di lui, che a questo punto è al limite dell’area di rigore. Okereke ha la lucidità di spostarsi il pallone con l’interno piede destro verso sinistra, liberandosi lo spazio per la conclusione in diagonale che regala la vittoria al Venezia.


Pellegrini vs Verona

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Negli Stati Uniti si parla di “mano calda”, di essere “in the zone”. Solitamente è una condizione in cui uno sportivo può trovarsi in una striscia breve di tempo, in cui riesce in tutto quello che fa, anche nelle scelte più improbabili. Pellegrini è da inizio stagione che vive questa condizione esaltata, in grado di fargli provare - e riuscire - giocate impensabili. Questo gol però va anche oltre l’assurdo inizio di stagione, è quasi una sbruffonata. Dalla punta dell’area Pellegrini serve Karsdorp dall’esterno, poi lo vediamo scomparire dalla nostra visuale e poi ricomparire all’improvviso mentre il cross sfila sul primo palo. Il corpo rivolto verso la rimessa laterale, le gambe aperte per far scorrere il pallone e poi deviarlo col tacco verso il primo palo. Coreografico e geniale: abbiamo già il gol dell’anno?


Faraoni vs Roma

Oppure il gol dell’anno è questo di Faraoni? Quante possibilità ci sono di vedere due gol così segnati a distanza di meno di mezz’ora, tra l’altro nella stessa porta? Se il gol di Pellegrini è il gesto di chi si sente invincibile, questa parabola, quasi un arcobaleno, di Faraoni è la grandezza della disperazione. Il giocatore del Verona sembra quasi volersi togliere il pallone di torno, sbrogliare una situazione in cui uno stop imperfetto gli ha portato due giocatori in pressione. Calcia col corpo storto, senza particolare enfasi o preparazione. Eppure, in quel modo in cui solo i calciatori riescono a piegare il loro corpo alle leggi della fisica, trova la postura ideale per calciare. Usando l’esterno collo del piede come un arco, scaglia il pallone in quello che sarebbe il centro ideale di una porta: la parte sotto la traversa più vicina all’incrocio, l’esatto punto in cui il portiere non può arrivare neanche se l’avessero avvertito prima.


Cataldi vs Cagliari

Come calcia Cataldi? Con quale parte del piede colpisce il pallone? È un gol strano perché il centrocampista della Lazio arriva alla conclusione quasi come se volesse scavare sotto il pallone e invece ne esce fuori un tiro forte e teso che se non ci fosse stata la rete della porta avrebbe continuato la sua corsa in eterno. Dal replay si capisce un po’ meglio: Cataldi colpisce il pallone come stesse giocando a tennis, con uno slice di rovescio dal coefficiente di difficoltà irreale, perché controllare la traiettoria tirando così, col piede, è praticamente impossibile. Cataldi, invece, non solo ci riesce, ma spedisce il pallone a sbattere sotto la traversa - dal lato opposto a quello di Faraoni, ma più o meno nello stesso punto - e i gol segnati dopo aver toccato i legni della porta sono sempre i più belli.


Bastoni vs Venezia

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Ancora bombe che toccano il palo prima di entrare, ancora dalla quarta giornata, una delle più incredibili della storia recente della Serie A per quanto riguarda la bellezza dei gol segnati. Ci sembrava giusto trovare un posticino anche per Simone Bastoni, uno dei giocatori forse più sottovalutati del nostro campionato. In questo tiro non sembra neanche sforzarsi: il pallone gli arriva arretrato da destra e lui con l’interno sinistro disegna una di quelle parabole infide, che non hanno bisogno di forza per battere i portieri, ma risolvono l’equazione passando per strade più larghe. Praticamente il pallone non è mai nello specchio della porta fino all’ultimo quando si abbassa per andare a toccare il palo interno ed entrare. Sembra quasi un calcio di punizione in movimento, uno di quei tiri che i calciatori fanno sembrare facili in allenamento, ma che nella realtà di una partita non vediamo quasi mai. Almeno fino a che Bastoni non ha pensato di venirci incontro.


Lautaro Martinez vs Atalanta

Quando si commentano gol come questo di Lautaro spesso si utilizza l’espressione “da FIFA” o da “videogioco” per riassumere la fluidità irreale con cui viene eseguito un gesto tecnico incredibilmente complesso e che di solito nella realtà richiederebbe molta più fatica e imperfezione. Questa semirovesciata contro l’Atalanta è effettivamente un gol “da FIFA” per la facilità con cui Lautaro mette la palla sotto la traversa piegandosi su se stesso come un origami in una frazione di secondo, ma ciò che più ne descrive la bellezza è proprio il fatto che nemmeno su FIFA sarebbe stato possibile fare un gol così stiloso con una leggerezza tale da renderlo quasi facile a guardarlo da fuori. Quali tasti bisogna utilizzare per fare quel cross di Barella, così perfettamente tagliato e preciso eppure allo stesso tempo così difficile da trasformare in gol? Quale combinazione di quadrato e R1 o L1 bisogna seguire per portare Lautaro a lanciarsi a mezz’aria su quel pallone come un sasso piatto che rimbalza su uno specchio d’acqua senza increspature? Sulla capacità del virtuale di imitare il reale ci sono centinaia di saggi e riflessioni, credo che almeno una di queste dovrebbe partire da questo gol di Lautaro contro l’Atalanta - un gol da FIFA senza esserlo.




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