Ad aprile si è giocato molto e, per una legge quasi matematica, segnato anche molto. Aprile è il mese in cui le difese si aprono – per i primi caldi, per una svagatezza primaverile oppure chissà. Ci sono i 4-4, i 4-3, i 6-1, i gol corali e le imprese solitarie. Scegliere i migliori gol diventa un’impresa per sottrazione, bisogna più escludere che scegliere. Per dire: non abbiamo messo il gol di Dybala col Sassuolo, che potrebbe essere l’ultimo in bianconero e che racconta bene in talento del suo sinistro; oppure la punizione di Joao Pedro, il sinistro al volo di Aramu contro la Juve, il sinistro di Maggiore contro l’Inter, la cavalcata di Ederson contro la Sampdoria e potremmo citarne almeno altri 4 o 5. Quelli che abbiamo tenuto più che scelto, rappresentano un piccolissimo atlante dei gol possibili, sei gol a modo loro identificativi della biodiversità della Serie A: c’è l’esterno sconosciuto, il difensore che si scopre goleador, il centrocampista col lampo di genio, la giovane promessa.