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Foto di Marco Rosi / Getty Images
Calcio Alfredo Giacobbe 14 luglio 2020 5'

Come è cambiata la Serie A dalla sua ripresa

Chi sta rendendo di più, cosa cambiano le cinque sostituzioni e altre domande.

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Lo abbiamo ripetuto fino a farlo diventare un mantra: dal punto di vista statistico, la ripartenza del campionato avrà poco a che vedere con il segmento giocato in precedenza da agosto a marzo. E ora, con 6 giornate di campionato alle spalle, possiamo avere anche un’idea più precisa di quanto siano cambiati i valori in campo. Di seguito, con il solo utilizzo degli Expected Goals, mi soffermerò sulle prestazioni di squadra degne di nota, cercando in particolare di valutare l’impatto dei subentranti sulla gara.

 

Chi attacca meglio?

Nel post-partita della sfida tra Verona e Inter, Antonio Conte ha detto che la sua squadra aveva, dalla ripresa, il più alto “indice di pericolosità” della Serie A. L’indice di cui parla è sviluppato da una società italiana, Sics, ma anche guardando i nostri Expected Goals – che sono comunque una misura della pericolosità offensiva e della qualità delle azioni che si producono – ci accorgiamo che l’allenatore dei nerazzurri non ha sbagliato la sua valutazione.

 

Fig-1

Expected Goals prodotti dagli attacchi nei periodi precedenti e successivi alla pausa forzata dall’emergenza sanitaria (medie per partita).

 

L’Inter è la squadra che ha prodotto occasioni con la maggiore qualità nella ripresa del campionato, migliorando la propria statistica del 41% rispetto al periodo precedente. In parte è effetto del calendario, che influisce positivamente sulla prestazione dei nerazzurri dato che non hanno incontrato nessuna delle prime 7 squadre del campionato; ma ci dice comunque che in questo momento l’Inter dovrebbe preoccuparsi della sua scarsa efficacia offensiva, ovvero della trasformazione in gol delle occasioni create. 

 

In ogni partita la differenza tra i gol segnati e quelli che avrebbe dovuto segnare, secondo gli xG, è mediamente di -0,43. È una delle peggiori underperformance del campionato, anche se non è neanche paragonabile rispetto a quella, per esempio, della Roma, che è dietro l’Inter in quanto a produzione offensiva e che sta lasciando sul campo un’incredibile differenza di -0,80 per partita. Per semplificare all’estremo: l’Inter ogni due partite avrebbe potuto realizzare un gol in più, la Roma quasi un gol intero ogni novanta minuti.

 

Al contrario, chi ha di molto peggiorato la propria pericolosità offensiva – la capacità di produrre occasioni, che come abbiamo visto è diversa dalla capacità di realizzarle – è la Lazio di Simone Inzaghi. I biancocelesti sono passati dall’avere il quinto attacco del campionato (1,87 xG prodotti a partita) all’avere la sedicesima prestazione offensiva della Serie A in questa ripartenza (1,13 xG prodotti a partita). 

 

Ma quello della Lazio è un problema anche di efficacia: basti dire che Ciro Immobile, dallo scorso 24 giugno, ha segnato un solo gol su azione a fronte di 1,8 xG (con un rapporto di 0,56); nei mesi precedenti, Immobile aveva segnato 17 gol, rigori esclusi, con soltanto 12,7 xG a favore (con un rapporto di efficacia molto superiore, di 1,34). 

 

Fig-21

Expected Goals concessi dalle difese nei periodi precedenti e successivi alla pausa (medie per partita).

 

Come stanno le difese?

La Juventus non ha più la migliore prestazione difensiva del campionato, nonostante abbia migliorato i propri numeri, già eccellenti. Nel mini torneo di 6 giornate giocate dalla ripresa fino a oggi, 4 squadre hanno concesso meno di quanto fatto dai bianconeri. 

 

Il Napoli di Gattuso, che già beneficiava della terza miglior prestazione offensiva del campionato, ha la migliore prestazione difensiva della Serie A dalla ripresa. Gli xG concessi dagli azzurri sono calati del 29%, passando da una media di 1,32 xG a partita a una di 0,94 xG a partita. Segue il Milan di Pioli, insieme alla Fiorentina e con l’Udinese a poca distanza.

 

Tra le squadre maggiormente in difficoltà ci sono la Roma di Fonseca, che è scesa dalla terza alla dodicesima prestazione difensiva del campionato, e la Sampdoria (Ranieri prima della ripartenza aveva ammonito su quanto fosse precario il livello di forma dei suoi uomini, alcuni severamente colpiti dal virus). La Samp ha la sedicesima prestazione del campionato (con 1,82 xG concessi a partita) e, per di più, la differenza tra i gol che avrebbe dovuto incassare e quelli che ha effettivamente subito è fortemente negativa. In altre parole: se la Samp non dovesse apportare i giusti correttivi dal punto di vista difensivo e il trend fosse confermato, i risultati dei blucerchiati a breve potrebbero persino peggiorare.

 

In generale, però, i numeri difensivi sono migliorati perché gli attacchi del campionato stanno probabilmente tirando il fiato e quindi le squadre della Serie A in questa ripresa stanno producendo meno pericoli. Si tira di meno: stiamo assistendo a un calo del 7% delle conclusioni, perché si è passati da 14,2 tiri di media a partita per squadra, a una media attuale di 13,2 tiri. Ma si producono anche meno occasioni di qualità: il calo degli xG dalla ripresa del campionato è dell’8%.

 

Cosa cambia con le 5 sostituzioni?

Si gioca dal 21 giugno una partita ogni tre giorni e gli allenatori hanno a disposizione cinque sostituzioni per la prima volta nella competizione: è possibile quantificare concretamente l’effetto dei cambi sulla pericolosità offensiva della squadra? Ho provato a valutare gli Expected Goals prodotti dalle squadre successivamente alla seconda sostituzione.

 

Fig-31

Expected Goals prodotti dopo il secondo cambio dalla ripresa.

 

Il Milan ha prodotto le maggiori occasioni dopo aver effettuato almeno due sostituzioni. Molto in alto si piazza anche il Sassuolo di De Zerbi, che nelle interviste post-partita ha reso esplicita la sua strategia circa i cambi e la gestione delle forze tra una partita e l’altra. De Zerbi ruota molto gli uomini tra una partita e l’altra, fino a sette cambi di formazione tra Inter-Sassuolo e Sassuolo-Verona. Inoltre, chiede ad alcuni suoi uomini il massimo impegno possibile, prospettando loro già prima della partita il cambio al quarantacinquesimo.

 

Sia la Juventus che la Lazio sono in difficoltà in questa fase quando si tratta di modificare l’andamento della partita intervenendo con i cambi. Di certo la qualità dei subentranti delle prime due della classifica non è inferiore a quella di Genoa e Parma, per fare un esempio. Può darsi quindi che i livelli di forma tra i titolari e gli altri siano estremamente disomogenei; oppure che Sarri e Inzaghi stiano facendo un cattivo lavoro nell’uso delle rotazioni e dei cambi.

 

Fig-4

Expected Goals plus/minus: differenza delle occasioni prodotte e concesse nei minuti in cui il giocatore è in campo.

 

Quali sono invece gli uomini più determinanti del campionato in questa fase? Per rispondere a questa domanda dovremmo valutare l’impatto del singolo sulla prestazione di squadra. Un buon modo per semplificare può essere, però, quello di calcolare la differenza tra gli Expected Goals prodotti e gli Expected Goals concessi della squadra quando il giocatore in esame è presente in campo.

 

La classifica prima della pausa forzata era dominata dai giocatori dell’Atalanta, giocoforza. L’Atalanta aveva una delle migliori produzioni offensive d’Europa, alla quale accoppiava la seconda prestazione difensiva della Serie A. Il primo giocatore a interrompere l’egemonia dei bergamaschi è Rodrigo Bentancur, con una differenza di +1,16 xG a favore della Juventus quando l’uruguaiano è in campo.

 

Tra i giocatori con almeno 150 minuti disputati dalla ripresa del campionato, Rafael Leao è quello più determinante, almeno secondo questa statistica. Quando è in campo Leao, infatti, il Milan ha una differenza positiva tra xG prodotti e xG concessi di 2,12. Un altro supersub del campionato è Hirving Lozano, che permette al Napoli di avere una prestazione positiva di +2.11 xG (il Napoli piazza tra i primi 10 del campionato anche Lobotka e Manolas).

 

In definitiva, la gestione delle cinque sostituzioni sta influenzando la prestazione delle squadre in questa ripresa. I livelli di forma, le indisponibilità dei calciatori e la gestione onerosa delle rotazioni ogni tre giorni sono gli altri fattori che possono fare la differenza e con cui gli allenatori devono misurarsi in questo periodo.

 

 

Tags : gennaro gattusomilannapoli

Alfredo Giacobbe è nato a Napoli, dove vive e lavora. Ingegnere come Manuel Pellegrini, ha dipinto l’area tecnica attorno al suo divano.

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