Come i più attenti di voi si saranno accorti, il campionato di Serie A è fermo. O meglio: il calcio intero è ormai fermo. Sabato, per dire, si sono giocate 44 partite di calcio nel mondo, meno di quante se ne giocano in un normale weekend di Serie C italiana. Lo sappiamo: quando l’offerta cala ma la domanda di un bene rimane alta, questa è costretta a diventare meno schizzinosa, a cominciare ad apprezzare cose a cui prima non si sarebbe nemmeno avvicinata.
Alzi la mano chi sabato pomeriggio ha buttato un occhio su Pozdovac-Partizan del campionato serbo.
Ma il campionato serbo o quello marocchino non sono semplici da trovare neanche per i più iniziati allo streaming illegale, e anche trovandoli, con tutta la buona volontà, è difficile farseli andare bene. Le ultime partite che molti di noi hanno visto sono quelle di Champions League, dove persone iperdotate giocavano un calcio fantascientifico. Il nostro palato ormai è viziato, sarebbe come passare dal kebab di Mustafa a Berlino a quello che mangiate post-serata vicino la Stazione Tiburtina.
Per questo abbiamo fatto di meglio: abbiamo provato a sostituire il calcio vero con quello di FIFA 20. Abbiamo cioè fatto quello che prima o poi dovremo fare tutti quando la crisi climatica renderà impossibile giocare ancora a calcio sul pianeta terra. Almeno prima che riusciremo a esportare tutto su Marte. In quel momento il calcio dei videogiochi sarà l’unico possibile.
Alla fine del campionato italiano mancano 12 giornate, 120 partite, e negli ultimi due giorni di quarantena ci metteremo a simularle tutte, e vi descriveremo come è andata. Abbiamo deciso di non giocare noi le partite per lasciare che gli algoritmi di FIFA ci restituiscano un andamento coerente e asettico di come potrebbe andare a finire. Abbiamo simulato condizioni meteo e orari di gioco (secondo una calendarizzazione fatta da noi ma che prova a seguire i normali criteri della Serie A). Abbiamo settato due tempi da 5 minuti e tenuto “campione” come difficoltà. Abbiamo però abbassato leggermente la capacità dei portieri e alzato la precisione dei tiri degli attaccanti. Il realismo di FIFA ha finito infatti per far diventare il gioco più noioso della realtà e ci è voluta una spintarella per non far finire tutte le partite zero a zero, in un delirio utopico uscito dalla testa di Brera. Per quanto riguarda le formazioni, purtroppo, non abbiamo potuto fare scelte: se lasci che sia il computer a giocare vuole il diritto a scegliersi la sua formazione, e mi pare giusto.
Un saluto a Matteo Barzaghi, interpellato da Pierluigi Pardo solo per sapere quanto manca alla fine: un professionista ridotto a orologio vivente.