Sibilia aveva ragione, ancora una volta. Travolta da un'improvvisa tempesta di fango risalente addirittura a 38 anni prima, il che quadruplicava i tempi della vendetta rispetto ai fatti di Calciopoli, la Juventus non poteva restare in silenzio troppo a lungo. Già era pendente un altro ricorso per cancellare all’Inter lo scudetto del 2006, il modo con cui Andrea Agnelli aveva inteso stuzzicare il neo-ad interista Beppe Marotta. Ma il presidente juventino riteneva evidentemente che al confronto di questa nuova eccitante guerra nucleare, le schermaglie di Calciopoli fossero sciocche bagattelle: così affidò la controffensiva giuridica al suo agguerritissimo team di legali e per quella mediatica sguinzagliò Massimo Giletti, mattatore di fluviali talk-show su La7 sette sere su sette. La nuova vecchia pietra dello scandalo era ora lo scudetto 2001.