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Emanuele Atturo
I migliori gialli guadagnati da Saelemaekers contro la Salernitana
11 dic 2023
11 dic 2023
Saelemaekers contro tutti.
(di)
Emanuele Atturo
(foto)
Foto di Gabriele Maricchiolo / IMAGO
(foto) Foto di Gabriele Maricchiolo / IMAGO
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Due cose si possono dire su Saelemaekers: che gioca bene a calcio e che gli piace litigare con gli altri. Mi rendo conto che se la prima idea è relativamente oggettiva, la seconda è un’opinione discutibile. Direi più una sensazione, visto che non conosco personalmente Saelemaekers e nemmeno ci ho condiviso un campo da calcio. È quel tipo di idea vaga e innocua che sviluppiamo guardando il campionato, e che arriva chissà da dove. Spesso si sovrainterpretano certe facce, certi atteggiamenti, un certo stile di gioco. C’è qualcosa, a livello epidermico, di certi giocatori, che pare bucare lo schermo per venirci a provocare direttamente sul nostro divano. Qualcosa che pare triggerare la nostra morale, Sappiamo essere davvero stupidi quando guardiamo il calcio.

Fatto sta che la partita tra Salernitana e Bologna pare aver confermato entrambe le mie proposizioni iniziali. Saelemaekers era più o meno inarrestabile palla al piede, e si è attirato l’antipatia di uno stadio intero. I giocatori della Salernitana lo hanno picchiato sia perché non riuscivano a prenderlo, sia perché parevano provare un gusto particolare a tartassargli le caviglie.

Saelemaekers ieri ha fatto ammonire 6 giocatori avversari. È difficile capire se sia o no un record, Giuseppe Pastore è arrivato a ricordare solamente i 4 cartellini gialli provocati da Kakà in un derby di Milano in cui era particolarmente onnipotente.

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A pochi minuti dal fischio finale, la partita si arresta per qualche minuto per permettere allo stadio di odiare più forte, più sonoramente, Alexis Saelemaekers. Un odio che ha sobbollito a fuoco vivace per tutto il tempo della partita. Siamo già nei minuti di recupero e il belga ha provocato la sesta ammonizione della sua partita. C’è una punizione nei pressi del calcio d’angolo che il Bologna sembra non voler battere. Dagli spalti dell’Arechi vola un accendino verso di lui, rimbalzando in campo. Ferguson raccoglie l’accendino e lo mostra all’arbitro, Maggiore glielo prende dalle mani e lo butta via. Saelemaekers raccoglie qualcos’altro da terra e pare volerlo dare all’arbitro, Simy lo placca e lo costringe a buttare via questa cosa misteriosa.

In tutta questa situazione come definire l’atteggiamento di Saelemaekers? Non è particolarmente aggressivo, ma sta al gioco della provocazione. Munge tutto il tempo possibile da quella situazione vantaggiosa per il Bologna, in vantaggio per 2-1 ma che sta subendo la reazione nervosa della Salernitana. Saelemaekers discute un po’ con tutti, ma ha l’aria di uno che non vuole assolutamente litigare, ma non vuole nemmeno riprendere a giocare. Gli piacerebbe se gli ultimi minuti si passassero semplicemente a discutere senza venire a capo di nulla, come in una riunione di condominio. A un certo punto persino Thiago Motta, il suo allenatore, che dovrebbe avere un pensiero strategico, lo invita a calmarsi, a pensare a giocare. Lui dice, candido e paraculo: «Ce l’hanno tutti con me!».

È un’azione che corona e racconta la partita di Saelemaekers contro la Salernitana, che ha mandato in scena l’affascinante conflitto tra un giocatore e tutti gli altri.

In questo video di DAZN potete ammirare tutte le ammonizione guadagnate da Saelemaekers domenica sera.

Vogliamo metterle in classifica?

6. 48’ giallo a Daniliuc

Provocazione: 2

Violenza: 5

Il più banale dei cartellini gialli. Situazione di transizione, Saelemaekers porta palla da sinistra e ha campo davanti. È rapido sui primi passi ma quando il campo si ingrandisce, non può cavarsela solo con la velocità. Però è un giocatore intelligente e allora taglia la corsa in diagonale per costringere Daniliuc a rallentare; quello però non rallenta e gli finisce addosso. Un cartellino giallo normalissimo, di gioco.

5. 36’ giallo a Tchaouna

Provocazione: 7

Violenza: 5

Per quanto lo si voglia negare, la provocazione fa parte dello sport: cioè giocatori che danzano sul filo della morale per provocare comportamenti sul filo del regolamento. Nel calcio, coi suoi tempi morti e la sue regole ambigue, fa parte del gioco più che altrove. Certo, c’è una negazione dei valori olimpici, di civiltà, di etica, ma è proprio questa a produrre spettacolo in questo caso. Saelemaekers qui porta palla verso sinistra e protegge la palla, si prende una pausa. Fa una finta di andare verso il fondo, ma poi si ferma e vuole scaricare all’indietro. Però ecco, si prende giusto un paio di secondi di troppo, come per aspettare che l’avversario gli venga addosso - quasi invitandolo. È qualcosa di impercettibile, ma chi ha giocato a calcio a qualsiasi livello sa a cosa mi riferisco, a quell’invito implicito a rifilare un calcio. Neymar è un maestro consumato di questo tipo di situazioni. Dopo aver scaricato palla l’avversario arriva in ritardo, e a quel punto Saelemaekers accentua di molto il contatto per invitare l’arbitro a estrarre il cartellino.

4. 39’ giallo a Mazzocchi

Provocazione: 3

Violenza: 7

Questo è il primo fallo davvero violento che subisce Saelemaekers, ma il duello con Mazzocchi era partito da lontano. Già al secondo minuto i due si erano animati in un corpo a corpo piuttosto ruvido. Il punto è che il belga ha vinto tutti questi duelli, con una tecnica e una rapidità in spazi stretti che sono la sua migliore qualità. La Salernitana è nervosa, per questo brutto campionato che sta facendo, e sembra poter cadere in tutte le provocazioni possibili. Già quel fallo al primo minuto era sembrato un po’ sopra le righe (e lui si era lamentato col quarto uomo). Trenta secondi dopo Saelemaekers gli era andato via facilmente col primo controllo e Mazzocchi lo aveva trattenuto, scampando l’ammonizione solo perché era il secondo minuto. Saelemaekers ha subito 9 falli in tutta la partita: il triplo del secondo giocatore del Bologna, Ferguson, e di quello che ha subiti di più nella Salernitana (per qualche ragione, Gyomber).

Qui Mazzocchi non aspetta nemmeno lo stop, gli va forte e dritto al corpo: l’idea del fallo ancor prima che possa ricevere palla.

3. 92’ giallo a Kastanos

Provocazione: 6

Violenza: 6

Poco prima del teatrino del lancio oggetti, di Saelemaekers che monta il casino con tutto lo stadio, c’è stato questo scontro di gioco particolarmente antipatico con Kastanos. I due fanno questa specie di lotta greco-romana a campo finito e Kastanos non resiste alla frustrazione e rifila un calcio a Saelemaekers che fa perdere un sacco di tempo alla Salernitana. Comunque la vogliate vedere: le piccole provocazioni di Saelemaekers, o se non le ritenete tali quanto meno la capacità di attirarsi l’odio degli avversari, hanno pagato. Rappresentano da soli uno dei motivi per cui è stato probabilmente il migliore in campo, anche più di Zirkzee. La sua capacità di controllo, più che i suoi strappi, sono stati fondamentali per il Bologna: per fluidificare la manovra, mantenere il possesso, dare la pausa. I falli guadagnati hanno caricato la Salernitana di cartellini difficili da gestire, e li hanno mandati fuori asse emotivamente (sebbene probabilmente già lo fossero).

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2. 54’ giallo a Gyomber

Provocazione: 4

Violenza: 8

A un certo punto sembrava una caccia all’uomo. Sembrava una di quelle partite, sparute nella storia del calcio, in cui una squadra si è messa in testa di rovinare la carriera di un avversario rompendogli la gamba. Ci sono stati un paio di falli della Salernitana piuttosto brutti, fatti per fare male, o almeno con un’imperizia estremamente pericolosa. Quello di Gyomber, dritto col piede a martello verso la tibia di Saelemaekers, è il primo.

1. 42’ giallo a Dia

Provocazione: 3

Violenza: 9

Il più brutto però è questo, ed è quello per cui il Bologna ha reclamato giustamente un’espulsione. A velocità normale sembra un fallo di frustrazione chiaro e netto, ma non particolarmente violento. Come un atto dimostrativo di Boulaye Dia, a fine primo tempo. Guardando il replay si vede il calcio ben assestato e forte, anche dato leggermente sul lato alto della gamba. Con un appoggio diverso è un fallo che avrebbe potuto rompere la gamba di Saelemaekers.

Cos’è che rende il belga così insidioso per i nervi degli avversari?

È un giocatore tecnico, ma che soprattutto fa molte cose quando ha il pallone tra i piedi. Se lo sposta con la suola senza motivo, riempie le sue conduzioni di finte e doppi passi non sempre necessari - con un gusto barocco quasi brasiliano. In più non è un giocatore particolarmente forte nel dribbling diretto. Il suo è un gioco tutto fatto per proteggere palla, spostarla all’ultimo dalla disponibilità avversaria. È un giocatore da spazi stretti, quasi da futsal. In più è un giocatore a cui piace il contatto fisico, pur non essendo particolarmente prestante, e che ama provocare falli, accentuare contatti. Non c’è niente di moralista mentre dico questo: fa parte del suo stile. Difensivamente si sbatte tanto, e questo moltiplica la possibilità di duelli in mezzo al campo che poi alzano il volume della tensione nervosa.

Oggi si parla molto della partita di Saelemaekers, per il record di cartellini gialli, la sensazione di disagio che ha sparso nell’aria, ma anche per una prestazione rumorosa. Citata e pluricitata soprattutto dal lato milanista. Giovanni Capuano ha scritto un tweet che francamente sembra ironico: «Cosa sarebbe il Milan con Saelemaekers?». Bo, cosa sarebbe? Oggi si parla molto di rimpianti, nonostante quando era stato ceduto in estate forse nessun tifoso del Milan pensava si trattasse di una cattiva scelta. Erano affezionati a Saelemaekers, perché è quel tipo di giocatore amato dai propri tifosi e odiato dagli avversari, ma non pensavano fosse interamente del livello a cui il Milan aspirava.

In fondo il suo passaggio al Bologna, una squadra che non gioca competizioni europee, era la conferma di un giocatore che non appartiene all’élite - o almeno non ancora, se qualcuno crede molto nel suo talento. Nei rossoblù il suo impatto non è stato immediato. Thiago Motta a inizio stagione lo aveva criticato, molto lievemente, per una tendenza a cercare troppo la giocata risolutiva. Come se sentisse troppo la responsabilità di venire dal Milan, e di dover essere un giocatore importante. Ha iniziato a giocare titolare da poco più di un mese, e pian piano sta trovando il suo senso nella squadra di Motta. Ha caratteristiche diverse dagli altri esterni rossoblù: è intelligente, ama dialogare in spazi stretti, dare controllo. Non ha ancora messo a referto né gol e né assist, un caso fino a un certo punto. Cosa avrebbe detto l’ambiente milanista di un esterno che ha segnato ancor meno di Chukwueze? L’isterismo su Saelemaekers, il presunto rimpianto del Milan, cavalcato nelle ultime ore anche da qualche articolo, è un altro esempio del modo in cui parliamo di calcio su internet. Assolutizziamo i giudizi sul presente, senza memoria, e prendiamo un pezzo piccolo della realtà per trarne grandi conclusioni. È chiaro che il più delle volte lo si fa in malafede, per generare interazioni.

Dopo quel pandemonio montato attorno alla bandierina del calcio d’angolo la Salernitana ha avuto un’ultima occasione sulla testa di Pirola. Forse un’ultimissima su un tiro cianciato di Simy. Poi Skorupski si è preso un cartellino giallo per perdita di tempo, e il Bologna si è ritrovato quarto in campionato.

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