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(di)
Marco D'Ottavi
Storia orale del contatto tra Ronaldo e Iuliano
04 ott 2019
04 ott 2019
Tutte le dichiarazioni sul contatto più famoso della storia recente del calcio italiano.
(di)
Marco D'Ottavi
(foto)
Illustrazione di Andrea Chronopoulos
(foto) Illustrazione di Andrea Chronopoulos
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Il 26 aprile del 1998 allo Stadio Delle Alpi si gioca Juventus-Inter. A quattro giornate dalla fine del campionato le due squadre sono separate da appena un punto (66 Juventus, 65 Inter) e la sfida è quindi una specie di finale scudetto, soprattutto per l’Inter, che deve vincere per forza. La partita è ovviamente tesa e nervosa, ci sono molti falli, molte interruzioni. La Juventus passa in vantaggio al minuto 21 del primo tempo con Del Piero, bravo a coordinarsi rapidamente e ribadire in rete una prima conclusione respinta. Nel secondo tempo l’Inter prova a recuperare, ma non succede molto, almeno fino al minuto 25: da un contrasto tra Zamorano e Birindelli all’interno dell’area di rigore della Juventus sbuca fuori un pallone sporco su cui si gettano Ronaldo e Iuliano; il brasiliano sposta il pallone con la punta del piede destro e qualche istante dopo i due si scontrano, finendo a terra. L’arbitro Ceccarini non fischia rigore. I giocatori dell’Inter lo circondano, Luigi Simoni, l’allenatore, entra in campo per protestare; nel frattempo l’azione continua e Taribo West si scontra con Del Piero nell’altra area di rigore. L’arbitro Ceccarini fischia rigore. Del Piero lo sbaglia, ma la Juventus riesce comunque a vincere per 1-0 quella partita e qualche settimana dopo il campionato. https://youtu.be/l-uvkFwDSIo?t=1501 È il più famoso non fischio della storia del calcio italiano, che ha generato una quantità di dichiarazioni praticamente infinita, che va avanti ancora oggi. Di seguito si è cercato di ricostruire - per quanto possibile, a più di vent’anni di distanza - questo ammasso informe di frasi, battute, ammissioni e accuse. Non sono tutte le dichiarazioni - che sono davvero tante e coprono tutta l’infinita polemica del rapporto tra Juventus e arbitri, Inter e lamentele - ma quelle più inerenti al nucleo centrale di questa storia, ovvero lo scontro fisico tra Mark Iuliano da Cosenza e Ronaldo Luis Nazario da Lima da Rio de Janeiro. Il giorno della partita (26 aprile 1998) Luigi Simoni - allenatore Inter «Si vergogni. Si vergogni». Entrando in campo, rivolto all’arbitro Ceccarini. Luis Nazario da Lima detto Ronaldo - calciatore dell’Inter «Mi vergogno per lei». Parlando con Ceccarini dopo la partita. Massimo Moratti - presidente dell’Inter «Sono amareggiato e arrabbiato, è la prima volta nella mia vita che lascio lo stadio prima della fine. Ma non avevo voglia di essere preso in giro fino alla fine. Non volevo credere a una cosa del genere, mi pareva che solo pensarlo sconfinasse nel ridicolo. Invece è proprio capitato. Devo dire che non immaginavo a una cosa così sfacciata». «Non è un gesto d'accusa, il mio, si è visto benissimo cosa contano le mie parole. Onestamente non saprei cosa fare. Non mi resta che constatare l'esistenza di un complesso da parte degli arbitri. Hanno paura di far male alla Juve, questa è la regola, non l'eccezione. No, non pensavo che facessero una cosa così sfacciata. Ma mica lo fanno apposta, è l'abitudine». (Nel parcheggio dello stadio, prima della fine della partita da Moratti: gli arbitri hanno paura di loro) Luigi Simoni «Mi auguro di aver visto male, che la sensazione di un rigore netto non sia vera. Spero di dover andare a chiedere scusa all'arbitro. In quel caso avrei sbagliato due volte. Giudicando e reagendo come ho fatto. È stato istintivo. Perché era una partita in cui era in gioco tutto. Un anno di lavoro, una carriera. [...] Cosa penso? Meglio che non lo dica. Spero che questa stagione non debba essere ricordata per quell'episodio. Sarebbe una brutta cosa veramente. Come la mia reazione. Umana, credo. Non mi capitava da 10 anni. Ci aspettano momenti difficili. Penso ai giocatori. Anche per loro non deve essere facile vedere una stagione, tanta fatica decisa da una cosa del genere». «Voglio riguardare bene la partita e le immagini TV, poi dirò la mia. Ora dico solo che Ronaldo mi ha spiegato che Iuliano gli è venuto addosso e dico che al 50% quel rigore c'era e al 50% non c'era, anche se la prima impressione era che il rigore fosse netto». (Nel post-partita da Moratti: gli arbitri hanno paura di loro) Mark Iuliano - calciatore della Juventus «Non parlo di rigori, però è stato Ronaldo a sbattermi contro. Io stavo fermo, ha fatto tutto lui. Io sono sempre in area di rigore e so come comportarmi: in questi casi bisogna stare sempre fermi». (Da Lippi: ma che furto, siamo più forti noi) Luis Nazario da Lima detto Ronaldo «C'era un rigore netto, solo l'arbitro non lo ha visto. Mi sento derubato, per quello che è successo in questa partita e anche in altre partite. La Lega può punirmi con un'altra multa, ma oggi non posso stare zitto. È veramente una vergogna che tutto il mondo deve vedere gli arbitri sempre a favore della Juve. Mi resta una grande tristezza. Dico solo che non si può continuare così. Il calcio è allegria quando si gioca 11 contro 11, ma diventa triste quando dall'altra parte sono in 12». (Nelle interviste post-partita da Moratti: gli arbitri hanno paura di loro) Alessandro Del Piero - calciatore Juventus «Noi non possiamo giudicare gli arbitri e poi ero troppo lontano». Marcello Lippi - allenatore Juventus «Prima di giocare, dicono che sappiamo solo rubare. Dopo, che ci hanno aiutato. Non capiscono che così aumentano la nostra carica per la partita seguente. La forza della Juventus è la calma: siccome siamo abituati, non perdiamo mai la testa. Complimenti alla squadra. E sia chiaro che il risultato è giusto». «Ho sentito un attimo Gigi Simoni negli spogliatoi e mi ha detto testualmente che la partita era stata preparata da tutti in maniera talmente forte che anche lui si è lasciato andare a un attimo di nervosismo». (Da Lippi: ma che furto, siamo più forti noi e Lippi, la forza dei nervi distesi) Sandro Mazzola - direttore sportivo dell’Inter «Un campionato falsato». (Alla Domenica Sportiva riportato in Anche le mani condannano Iuliano) Peppino Prisco - avvocato e tifoso inter «Ceccarini ha rinfocolato antichi sospetti. Per carità, solo occasionali». (Da “Non voglio farmi prendere in giro”) Luca Cordero di Montezemolo - Presidente Ferrari «Il rigore su Ronaldo era netto, chiarissimo, l'arbitro doveva fischiarlo». (Da Montezemolo sta con Ronaldo: “il rigore c’era”) Giammaria Visconti di Modrone - dirigente e accompagnatore dell'Inter «Dovrei dire cose talmente orribili che preferisco non parlare. È una vergogna, a vincere i campionati così sono capaci tutti». (Da “Non voglio farmi prendere in giro”) Luciano Moggi - direttore sportivo della Juventus «Quello su Ronaldo non c'era. È stato sfondamento». «Ronaldo ha perso una buona occasione per stare zitto. I grandi giocatori devono parlare dal campo usando i piedi e la testa. Impari da Del Piero che sta zitto e segna». (Da Lippi: ma che furto, siamo più forti noi) Roberto Bettega - vice presidente Juventus «Sì, ho sentito quello che ha detto di noi e gli auguro di non dover aspettare altri nove anni prima di vincere uno scudetto. Moratti sappia che non è stata la Juventus a prenderlo in giro, e sappia che noi abbiamo giocato al calcio meglio di loro». (Da Lippi: ma che furto, siamo più forti noi) Vittorio Caissotti di Chiusano - Presidente della Juventus «Non esiste vittoria più limpida di questa. Il rigore su Del Piero è di un'evidenza scolastica, mentre quello su Ronaldo non si è visto». (Da Lippi: ma che furto, siamo più forti noi) Armando Cossutta - presidente di Rifondazione Comunista e tifoso dell’Inter «Sì, è vero: è proprio una vergogna, la Juve gode di molte protezioni. Ha ragione Moratti». (Da “Non voglio farmi prendere in giro”) Umberto Agnelli - proprietario Juventus «La partita non mi è piaciuta, troppo nervosa. Lasciamo perdere». (Da Lippi: ma che furto, siamo più forti noi) Moreno Torricelli - giocatore Juventus «Nell'impatto tra Ronaldo e Iuliano c'era molta velocità, ma mi è parso che Mark sia entrato sulla palla. Se ne parlerà molto». (Da Lippi, la forza dei nervi distesi) Angelo Di Livio - giocatore Juventus «Ero troppo lontano dall’azione, mi ero già piazzato per il contropiede». «Ogni pretesto era buono perché gli interisti accendessero la scintilla». (Dal Corriere della Sera del 27 aprile 1998) Edgar Davis - giocatore Juventus «Netto il rigore per noi, quello per l'Inter non c'era». (Da Lippi, la forza dei nervi distesi) Zinedine Zidane - giocatore Juventus «Troppo nervosismo? Normale. Il risultato? Giusto». (Da Lippi, la forza dei nervi distesi) Simeone - calciatore dell’Inter «Vergogna... vergogna». (Da Ronaldo urla: “una vergogna”) Gianluca Pagliuca - calciatore dell’Inter «Per noi, a caldo, è rigore netto. Adesso vedremo cosa dirà la Tv». (Da “Non voglio farmi prendere in giro”) Youri Djorkaeff - calciatore dell’Inter «Non ci resta che pregare, però nemmeno questo ci consentirà di arrivare allo scudetto. Speravo che questo torneo non venisse deciso dagli arbitri, invece è andata proprio così». (Dal Corriere della Sera del 27 aprile 1998) Taribo West - calciatore dell’Inter «Io ero troppo arrabbiato per poter entrare serenamente su Del Piero». (Dal Corriere della Sera del 27 aprile 1998) Antonio Conte - calciatore della Juventus «A parer mio Ceccarini ha disputato un buon incontro». https://www.youtube.com/watch?v=ICGJgPNIWhg Didier Deschamp - giocatore Juventus «Non abbiamo aiutato l'arbitro». «Io non ho certezze sull'episodio, so invece che il nostro rigore è netto e che comunque un arbitro non vince mai una partita da solo». (Da Lippi: ma che furto, siamo più forti noi e Lippi, la forza dei nervi distesi) Angelo Peruzzi - giocatore Juventus «Di solito giocare al calcio mi diverte. Stavolta no. Stavolta abbiamo esagerato, tutti». (Da Lippi: ma che furto, siamo più forti noi e Lippi, la forza dei nervi distesi) Paco Jimenez - primo consigliere tecnico del Real Madrid presente allo stadio «Io spero che ad Amsterdam trionfi lo sport e che sia una partita undici contro undici». (Da “Non voglio farmi prendere in giro” in riferimento alla finale di Champions League che si doveva disputare tra Juventus e Real Madrid) Massimo Marianella - telecronista «Ronaldo, si allarga, body-check su di lui». In telecronaca. Massimo Chiesa - ex arbitro «No. Per me non è da calcio di rigore». In telecronaca. Maurizio Pistocchi - moviolista a Pressing «È il classico intervento dettato dall’eccessiva foga, involontario, però siccome c’è il danno procurato è calcio di rigore». (Da Pressing del 26 aprile 1998) Danilo di Tommaso - moviolista al Processo di Biscardi «Iuliano va incontro a Ronaldo, frapponendosi fra il giocatore e il pallone, commettendo un’ostruzione». (Durante la moviola per il Processo di Biscardi riportato dal Corriere della Sera del 30 aprile 1998) Luciano Nizzola - Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio «Soggezione nei confronti della Juve? No, no, non posso credere una cosa del genere. Piuttosto ho visto giocatori che aiutano poco l'arbitro». (Da Moratti: gli arbitri hanno paura di loro) Piero Ceccarini - arbitro di Juventus - Inter «Certo che sono rimasto contento, oggi: non è stata una partita difficile, ho preso i provvedimenti che dovevo prendere». (Da Sul brasiliano fallo da rigore ma Ceccarini non sarà punito) I giorni successivi Nei giorni successivi la polemica non si spegne, anzi si allarga come un incendio estivo. Tutti hanno la loro opinione, tutti vogliono esprimerla: cantanti, prelati, giornalisti, politici e conduttori. Ancora il martedì, il contatto tra Iuliano e Ronaldo occupa le prime pagine di tutti i giornali. Ecco alcune delle dichiarazioni espresse da protagonisti - e non - in quei giorni. Piero Ceccarini «L’arbitro sta in campo». (Al telefono da L’ira di Ceccarini) Piero Ceccarini «Per me è stata una partita facile. Errori? Siamo tutti uomini, gli errori ci possono anche stare. Se sono contento? E per quale motivo non dovrei essere rimasto contento. Cosa mi resterà? Speriamo niente, anzi speriamo qualcosa di positivo». (Alle troupe appostate fuori casa da L’ira di Ceccarini) Mark Iuliano «Certo che stavolta l’ho combinata bella». (Dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) Fabio Baldas - designatore arbitrale «Visto in tv il fallo su Ronaldo era un fallo grosso come una casa». (Durante la trasmissione televisiva Tutti ne parlano) Vittorio Chiusano «Seduti sul sofà, con un whisky in mano e la moviola davanti, beh, lo ammetto, quel rigore ci poteva stare». (Da La Stampa del 28 aprile 1998) Luigi Simoni «Ceccarini è stato l’unico al mondo a non aver visto il rigore su Ronaldo. Era a dieci metri, come ha fatto». (Intervenendo telefonicamente a Italia uno sport riportato dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) Massimo Moratti «Mai pensato di rigiocare la partita. Anche se ce ne fosse stata la possibilità, non avremmo mai approfittato di un errore, non sarebbe sportivo». (Riguardo la possibilità di ripetere la partita a causa dell’errore tecnico di Ceccarini di non interrompere la partita quando Simoni è entrato in campo da Solo la Coppa Uefa ci farà dimenticare) Gianni Agnelli - avvocato «Da che mondo è mondo gli arbitri commettono degli errori. È successo nei Campionati del Mondo, è successo agli Europei, c'è stata persino gente che ha fatto dei gol con la mano. Se uno non ha più fiducia negli arbitri è meglio che smetta di giocare». «Sì, c'era. Però non sta a me giudicare i rigori, quello è un compito che spetta agli arbitri: non certo ai giornalisti o ai semplici spettatori come me». (Da Voglio arrivare a 30) Giuseppe Bergomi - calciatore dell’Inter «E' giusto protestare, ma adesso dobbiamo finirla. Domenica non ho giocato, ma ammetto che se fossi stato in campo avrei rischiato qualcosa». (Da La lega ci ripensa e grazia Ronaldo) Fulvio Collovati - ex calciatore dell’Inter «Sul momento, poteva anche essere considerato non rigore, mentre poi l’opinione è cambiata». (Da La Juve rompe l’assedio) Mario Rasini - amministratore delegato Tele+ «L’ex arbitro Chiesa ha preso posizione sul rigore e ha sbagliato. Ma i nostri telecronisti hanno solo raccontato quello che accadeva in campo». (Rispondendo alle accuse di faziosità rivolte a Tele+ riportato dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) Marca - giornale spagnolo «Sarebbe stato fallo su tutta la terra e su Marte, ma non al Delle Alpi». (Riportato dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) Zdenek Zeman - allenatore Roma «Il rigore c’era, anche se ci sono allenatori che insegnano tutti i giorni a fare lo stesso blocco di Iuliano». (Dal Corriere della Sera del 29 aprile 1998) Fiorenzo Angelini - Cardinale «Anche un monocolo con un occhio socchiuso avrebbe visto che lì c’era fallo grave». (A Radio Vaticana riportato da La Stampa del 29 aprile 1998) Giulio Andreotti - politico «Moviola e tv mettono in luce i possibili errori arbitrali, contro i quali prima erano sufficienti cori di contestazione della fedeltà delle spose». (Rivolto a Walter Veltroni riportato da La Stampa del 29 aprile 1998) Enrico Mentana - direttore TG5 e tifoso Inter «Il rigore su Ronaldo è uno di quei casi in cui non c’è neppure bisogno di essere faziosi né tifosi. La fortuna dei bianconeri con gli arbitri è davvero straordinaria: consiglierei a Bettega, Moggi e soci di darsi anche al gioco d’azzardo». (Dal Corriere della Sera del 27 aprile 1998) Lamberto Sposini - vicedirettore TG5 e tifoso Juventus «Lì per lì non mi è sembrato rigore. Ma l’ho visto una volta sola. E se anche l’Inter avesse pareggiato, non sarebbe cambiato nulla». (Dal Corriere della Sera del 27 aprile 1998) Gad Lerner - giornalista e tifoso inter «Ho solo una cosa da chiedere alla famiglia Agnelli, ai dirigenti, al tecnico e ai giocatori della Juve: siete una squadra forte, oggi anche meglio organizzata della nostra; dareste un grande contributo allo svelenirsi degli animi e al ripristino del giusto clima sportivo, ammettendo i regali insperati che avete ricevuto». (Da La Stampa del 28 aprile 1998) Luciano Pavarotti - Cantante lirico e tifoso Juventus «Il rigore su Ronaldo poteva anche starci, nessuno avrebbe protestato. Con altrettanta chiarezza va detto che il rigore tirato da Del Piero andava ripetuto». (da La Stampa del 28 aprile 1998) Ezio Greggio - comico e tifoso Juventus «Il rigore ci stava tutto, l’arbitro Ceccarini l’ha rivisto in Tv ed è corso a iscriversi al registro dei pentiti». «Da tifoso bianconero, ma soprattutto da tifoso di calcio, devo ribadire che quel fallo di Iuliano su Ronaldo andava punito almeno con un fallo a due in area. Questo è il minimo». (dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) Ignazio La Russa - Alleanza Nazionale e tifoso interista «Non bisogna assegnare lo scudetto». (Da La Stampa del 28 aprile 1998) Ramon Mantovani - Rifondazione Comunista «Occorre riscrivere i regolamenti a favore della squadra della famiglia Agnelli, abolendo la linea bianca della porta bianconera». (Da La Stampa del 28 aprile 1998) Pietro Folena, responsabile giustizia dei democratici di sinistra «Un giudice davanti alla tv». (Dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) Enrico Ruggeri - cantante e tifoso interista «I più colpiti da questa brutta storia sono coloro che tifano Juve, resi correi di ciò che non meritano. [...] Visto che non sono tesserato sarò esplicito: la Juve condiziona gli arbitri». (Da La Stampa del 28 aprile 1998) Michel Platini - ex giocatore della Juventus «Sono contento ovviamente, che la Juventus abbia vinto, ma non ho visto la partita quindi non posso giudicare». (Dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) Emanuele Filiberto di Savoia - tifoso Juventus «Me ne frego delle polemiche, dei sospetti e del rigore non concesso per il fallo di Iuliano su Ronaldo». (Da La Stampa del 28 aprile 1998) Antonio Di Pietro - Presidente dell’Italia dei Valori «Il fallo di Iuliano su Ronaldo era da punire con un calcio di rigore». (Da La Stampa del 28 aprile 1998) Gino - vignettista e tifoso Inter «Fino a domenica avevo un sogno: fare l’amore con Sharon Stone. Adesso vorrei arbitrare una partita della Juventus e darle 16 rigori contro». (Da La Stampa del 28 aprile 1998) Vera Slepoj - presidente della Federazione italiana psicologi «Il “complesso della Juve”? Una malattia diffusa tra gli arbitri italiani, una forma di sudditanza della quale è persino difficile rendersi conto e che va curata. Agli arbitri consiglio umiltà». (Dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) Carlo Freccero - direttore Rai Due «È stata una cosa vergognosa, una partita degna di un paese sudamericano». «Ceccarini è un livornese presuntuoso». (Dal Corriere della Sera del 28 aprile 1998) In parlamento Il 29 aprile il contatto tra Ronaldo e Iuliano arriva in parlamento. Alla Camera viene presentata un'interrogazione parlamentare dalla Lega che finisce con una rissa sfiorata tra Domenico Gramazio (detto “er pinguino”) e Massimo Mauro, ex calciatore della Juventus. Il corpo a corpo viene evitato grazie all’intervento dei commessi (anche se pare sia scappato un calcio), Gramazio viene sospeso per 15 giorni e diffidato dal direttivo di An, Massimo Mauro viene censurato. Domenico Gramazio - Alleanza Nazionale «Quante Fiat hanno guadagnato gli arbitri? Questa è la verità che non si dice». Cesare Rizzi - Lega Nord «Io sarei per la ripetizione della partita con una terna straniera. Faccia vedere che ha quei famosi attributi, si dia da fare, ripeta la partita». (Rivolto a Walter Veltroni) Massimo Mauro - Democratici di Sinistra «Buffone, che cazzo dici?». (Rivolto a Domenico Gramazio) Domenico Gramazio «Ma chi cazzo sei? Anche tu sei stato pagato dalla Fiat». Walter Veltroni - vicepresidente della Camera «Una brutta pagina, uno spettacolo indegno, non siamo in curva». Domenico Gramazio «Non dovevo picchiare Mauro in aula, ma fuori. Gli arbitri viaggiano in Fiat, io in Bmw per non dare soldi agli Agnelli». (Tutte le dichiarazioni sono prese da Rissa ultrà alla camera e da La Stampa del 28 aprile 1998) Er Mortadella Come tutti i più grandi misteri (o presunti tali), anche il contatto Ronaldo-Iuliano ha la sua deriva complottista, con un protagonista d’eccezione: lo storico ultras romanista "Er Mortadella". Uno speciale di due ore del programma Tutti ne parlano porta alla luce una foto che ritrae il designatore degli arbitri Franco Baldas insieme al giornalista di Tuttosport e moviolista Danilo di Tommaso e - appunto - a Mortadella, mentre seguono Inter-Juventus dalla tribuna d’onore del Delle Alpi. I motivi della sua presenza non verranno mai accertati. Fabrizio Carroccia (Er Mortadella) «Avevo avuto un biglietto da Luciano Moggi, di cui sono amico da anni». (Dal Corriere della Sera del 30 aprile 1998) Luciano Nizzola «Non conosco il signor mortadella». (Citazione presa qui) Fabrizio Carroccia (Er Mortadella) «Mi sono infilato lì nel palco vip da solo». (Tratto da Lucky Luciano – Intrighi, maneggi e scandali del padrone del calcio italiano Luciano Moggi) Publigest - società che gestiva la tribuna vip del Delle Alpi «Abbiamo invitato noi sia Di Tommaso sia Mortadella». (Tratto da Lucky Luciano – Intrighi, maneggi e scandali del padrone del calcio italiano Luciano Moggi) I tre protagonisti Quella giornata cambia la vita soprattutto a tre persone: Luigi Simoni, Piero Ceccarini e Mark Iuliano. Se altre persone coinvolte riuscirono a smarcarsi da quell’episodio grazie ad altre vittorie (Lippi, Moratti) o alla propria grandezza (Ronaldo), questi tre rimangono legati a quel 26 aprile in maniera indissolubile. Le loro voci finiscono per diventare il simulacro di quella partita, la quasi necessaria postilla a ogni futuro Juventus-Inter. Tra commenti, botta e risposta, le loro dichiarazioni sono quasi infinite. Piero Ceccarini «Vorrei spiegarvi tante cose: com'è nata l'azione, la mia posizione in campo in quel momento e perché ho giudicato così, comunque sia libero da condizionamenti. Dalle immagini vedreste che io ero concentrato sul contatto in area tra Birindelli e Zamorano e solo all'ultimo ho spostato l'attenzione su Ronaldo: quando ho girato la testa, Iuliano era già fermo e dunque io non gli ho visto fare quei due passi verso il brasiliano. Quindi non ho avuto il minimo dubbio. Altrimenti non avrei mai avuto la forza e il coraggio di dare, venti secondi dopo, un rigore alla Juventus: chi è stato in campo queste cose le sa». (Dal ritiro degli arbitri di Sportilia riportato dal Corriere della Sera del 2 agosto 1998) Mark Iuliano «Io cerco sempre di arrivare sul pallone prima dell’avversario. Quindi nel caso in cui Ronaldo dovesse ripresentarsi nello stesso modo nella nostra area, proverei a portargli via la palla proprio come ho fatto quel 26 aprile non c’è dubbio». (Alla vigilia del primo Juventus-Inter dopo lo scontro dal Corriere della Sera del 23 ottobre 1998) Piero Ceccarini «Quello era un episodio molto difficile da valutare e non così clamoroso come hanno poi voluto fare apparire: lo dimostra anche il fatto che i primi commenti in diretta, su Tele+, e poi anche il replay, avevano tutti confermato che non era rigore». «Io ho preso quella decisione e il colore delle maglie non c'entra: sfido chiunque a sostenere che sono arrivato a fare la carriera che ho fatto perché mi ha aiutato qualcuno o perché sono un raccomandato». «Mi hanno trattato peggio del mostro di Scandicci. E sa che le dico? Che mi spiace soprattutto per il calcio, che è sempre bellissimo». (Intervistato a Tele+ il 5 dicembre 1998) Pier

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