Alla fine per la Roma i tiri nello specchio sono stati solo 3 e sono tutti arrivati con il risultato già deciso di 3-0. Tra questi c'è anche il gol di Dzeko. Lo stesso Dzeko ha toccato solo 3 palloni in area di rigore (tra cui quello del gol e quello dell’episodio del rigore non fischiato).
Due tra i migliori in campo sono proprio le sorprese dell’undici iniziale.
Messi ha tentato 9 dribbling di cui 8 a ridosso dell’area della Roma perché sempre circondato (gliene sono riusciti 6 degli 8 tentati dal limite ma questo è un altro discorso).
Il Barcellona ha bisogno di profondità e la cerca attraverso Jordi Alba a sinistra ma non la trova a destra. Ousmane Dembélé non da sicurezze dal punto di vista difensivo a Valverde quanto Sergi Roberto, però il Barça avrebbe bisogno della sua imprevedibilità sull’esterno destro più che un accompagnante della manovra. Come già visto contro il Chelsea nella differenza tra andata e ritorno.
Dalle conduzioni di Sergi Roberto prima e Messi successivamente il Barcellona fa arrivare il pallone in area a Luis Suárez in una situazione praticamente di 4 contro 4 al centro dell’area tra i difensori della Roma e chi ha seguito la ripartenza del Barça: appunto Sergi Roberto, Messi, Luis Suárez e, a sorpresa, proprio Piqué, che ha poi messo la palla in porta dall’errata respinta di Alisson. Ancora una volta è bastato un attimo al Barcellona per arrivare al gol bruciando quanto di buono fatto dal laborioso piano gara della Roma.
In questo grafico di posizioni medie e di passaggi della Roma fino al 3-0, si vede la differenza di interpretazione tra Kolarov regista occulto della manovra e Bruno Peres vero e proprio esterno a tutta fascia. La mancanza di profondità centrale fa sì che il giocatore che viene trovato più alto è Perotti sulla fascia.