I dritti giocati da Nadal nel primo set della semifinale di Roma contro Tsitsipas. Ha giocato tantissimo in manovra in diagonale verso il rovescio del greco e ha cambiato in lungolinea praticamente solo per tirare i vincenti (più di un vincente su 3 colpi giocati in lungolinea, cioè 7 su 20). In finale contro Djokovic si è invece fatto più aggressivo.
Uno dei tanti errori di rovescio di Djokovic sulle palle cariche di dritto di Nadal. Durante la partita ha provato a sfuggire a questo mismatch in tutti i modi, a volte giocando scellerate palle corte, altre volte invece alzando in maniera esagerata la traiettoria, puntualmente schiacciata a terra dal dritto dello spagnolo.
tto. Eppure Thiem si è dimostrato - forse per l’ennesima volta - un giocatore che ha bisogno di troppi riferimenti per poter rendere.
La mano “lenta” sul dritto gli ha sempre causato problemi in uscita dal servizio in caso di risposte profonde, un problema che sembrava risolto a fine 2018. In questo caso invece per colpa di questo difetto Zverev concede il primo set contro Berrettini a Roma
Soprattutto per poter caricare il rovescio, Tsitsipas - nello specifico a Madrid - ha giocato la risposta alla seconda 2 metri e mezzo più indietro rispetto a Djokovic. Eppure sulla terra questo gli ha permesso di vincere più punti (48% contro 44% di Djokovic) oltre che, ovviamente, di tirare più forte (15 km7h più veloce) ma da una posizione più lontana.
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La differenza di altezza del servizio in kick di Federer dopo il rimbalzo aumenta sulla terra rispetto al cemento. A Madrid ha registrato un’altezza media di ben 24 centimetri superiore rispetto a Miami. Di conseguenza ha ottenuto risposte mediamente più corte e ha potuto colpire il primo colpo all’uscita dal servizio circa mezzo metro più avanti.