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Calcio Daniele V. Morrone 7 agosto 2018 6'

Mahrez è un lusso per il City?

Riyad Mahrez è l’acquisto più costoso di questo mercato di Premier League, sta a Guardiola capire come usarlo.

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I 68 milioni di euro spesi dal Manchester City per prendere Riyad Mahrez sono passati quasi sotto traccia durante la sbornia Mondiale. Eppure rappresentano la cifra più alta spesa per un giocatore in questo mercato della Premier League, oltre che un record per il City. Quando la migliore squadra della Premier League, capace di segnare 106 gol in una sola stagione, spende una cifra del genere per acquistare un giocatore offensivo viene da chiedersi se si tratti di un vezzo, anche perché per tutto il mercato l’obiettivo primario sembrava essere il sostituto di Fernandinho (e sembrava quasi fatta per Jorginho). La prima domanda da porsi, quindi, è se il City ha preso Mahrez semplicemente perché può farlo, o se ne avesse veramente bisogno.

 

Per rispondere a questa domanda basterebbe forse la frase di presentazione di Mahrez del DS del City, Txiki Begiristain: «Riyad è un giocatore di enorme talento, salta l’avversario e crea spazio».





Uno dei princìpi cardine di Guardiola è che lo spazio non si trova, ma si crea disordinando il sistema avversario. Lo si fa con le letture con la palla (visione di gioco e scelta dei passaggi) e con la tecnica individuale (controllo e dribbling). Un giocatore in grado di creare spazio, generando superiorità numerica dietro la linea di pressione avversaria, sarà sempre utile alla causa. E poi sul sito del City, Mahrez è descritto come un giocatore che può essere utilizzato in diverse zone del campo: la duttilità è cara a Guardiola, che ai suoi giocatori chiede prima di tutto la capacità di saper interpretare le funzioni che le diverse zone di campo richiedono.

 

Il tecnico è abituato a cambiare di continuo posizione ai giocatori offensivi in campo durante i 90’, tenendo come riferimento gli avversari e le esigenze della partita. Mahrez è un giocatore pensato per migliorare l’11 titolare e aggiungere ulteriormente talento, un giocatore utilissimo per una squadra che si trova spesso ad affrontare difese chiuse e attente a non concedere spazi.

 

 

FotoMahrez

In questo grafico di StatsBomb si vedono tutte le azioni principali con la palla di Mahrez nella scorsa stagione, tra cui gli 81 dribbling riusciti (pallini verdi).

 

Dove e quanto giocherà Mahrez?

 

Appena arrivato, Mahrez si è speso in qualche risposta di rito, dove ha detto di non considerare un problema la zona di campo in cui giocherà: «Non ho ancora parlato della mia posizione in campo con l’allenatore, ma il City mi ha voluto e questo significa tanto». Ha chiuso poi con una risposta alla questione del prezzo pagato per averlo: «Il prezzo del cartellino non mi spaventa, le cifre per i giocatori si sono alzate di tanto negli ultimi due anni».

 

Mahrez sembra consapevole di essere arrivato in una squadra dove la titolarità non gli sarà dovuta, nonostante il costo del suo cartellino. Nel Leicester è stato utilizzato prevalentemente a destra, da dove poteva sfruttare il sinistro per rientrare verso la porta, e se consideriamo la presenza di Sané a sinistra è probabile che lui venga utilizzato a destra anche da Guardiola. Eppure in quella zona di campo il City sembrava ben coperto: è lì che hanno giocato Sterling e Bernardo Silva. A entrambi però sembra mancare ancora qualcosa per poter essere decisivi nei momenti più caldi della Champions League, l’obiettivo chiaro del City in questa stagione.

 

Sterling non ha problemi a creare occasioni da gol, ma a concluderle positivamente; mentre Bernardo Silva ha un grande controllo della palla ma ha mostrato problemi a cambiare il proprio spartito di gioco, forse più da mezzala che da esterno offensivo. Sono in un momento particolare della loro carriera e dovranno trovare da soli la forza per cambiare l’inerzia e il giudizio del pubblico, mentre Mahrez è all’apice delle proprie possibilità, è consapevole del proprio talento e in teoria aspettava solo che gli venisse offerta l’occasione per salire di livello. Il City è quest’occasione. 



 

Ad ogni modo, con Mahrez che parte a destra, Sterling può essere utilizzato anche in altre zone di campo, persino come centravanti, mentre Bernardo Silva può  scalare a centrocampo come fecero De Bruyne e David Silva, puntando magari a diventare l’erede del suo omonimo canario. Guardiola sembra vederlo meglio tra le linee, come dimostrato nel Community Shield contro il Chelsea, in cui Mahrez è partito alto a destra e Bernardo Silva mezzala sinistra. In questo senso Mahrez è un upgrade nella posizione di esterno destro, ma anche un pezzo utile per permettere a Bernardo Silva di svilupparsi.



 

Se contro il Chelsea, nel Community Shield, si è vista la versione più classica di Mahrez, quella dell’esterno puro nel 2-3-2-3 con cui ha attaccato Guardiola, giocando a destra nel primo tempo e a sinistra nel secondo, i compiti di Mahrez sono stati semplificati per dare maggiore spazio tra le linee proprio a Bernardo Silva e Phil Foden, l’altra mezzala, bravi a trovare sempre spazio per ricevere al lato di uno spaesato Jorginho. Mahrez si è dimostrato un’arma importante nelle transizioni offensive con cui il City ha affettato il Chelsea, ancora indietro nel lavoro tattico.

 

Nelle amichevoli pre-stagionali, contro avversari illustri come Dortmund, Liverpool e Bayern (nell’ultimo caso nei pochi minuti in campo prima dell’infortunio alla caviglia) aveva giocato meno sulla linea laterale ad aspettare il pallone, muovendosi con libertà per ricevere in diverse zone di campo. Nelle amichevoli si è visto il tipo di giocatore che Guardiola sperava di avere al City: Mahrez ha mostrato diversi registri di gioco, venendo anche dentro al campo e aiutando la squadra nel conquistare superiorità numerica.

 

Pep Guardiola is excited to have Riyad Mahrez in his Manchester City squad!

He needs more training, he needs more time, but he’s going to help the club in their title charge, according to his boss 🏆 pic.twitter.com/XNwidSKyct

— Goal (@goal) 6 agosto 2018

 

 

Mahrez non è solo un giocatore verticale

In generale, vedremo spesso Mahrez ricevere nel mezzo spazio di destra, da dove potrà servire l’ultimo passaggio dopo aver attirato su di sé l’attenzione della difesa. Al tempo stesso potrà interpretare più partite in modo più “meccanico”, alla ricerca immediata della superiorità numerica sull’esterno, come gioca Leroy Sané a sinistra. Per le sue qualità nel controllo e nel gioco spalle alla porta, Guardiola potrebbe anche decidere di coinvolgerlo di più nella manovra, chiedendogli magari di scambiarsi la posizione ad azione in corso con David Silva, per ricevere a turno nella zona di rifinitura dietro l’attaccante.

 

Mahrez ha dimostrato di avere più dimensioni, oltre a quella semplicemente verticale in cui gioca alla massima velocità. Sembra aver ampliato il ventaglio di opzioni a disposizione oltre al dribbling secco a rientrare, che rimane una sicurezza per creare superiorità numerica. Inoltre, nell’ultima stagione al Leicester, Claude Puel lo ha spinto a ricevere più alto, frontalmente alla porta, così da evitarne dribbling iniziali e sfruttarne da subito anche la possibilità di cercare la conclusione. Una cosa che farà piacere a Guardiola perché ha portato Mahrez nel suo ultimo e positivo anno al Leicester ad essere un giocatore meno accentratore, che non per forza attirava il gioco su di sé in zone basse di campo, meno dribblomane per necessità, per intenderci.


Oggi Mahrez è un giocatore pienamente maturo e pronto per confrontarsi con talenti di pari livello senza avere ansia di doversi mettere in mostra, soprattutto in zone di campo tanto lontane dall’area di rigore.

 

Il difetto più evidente del gioco di Mahrez, fino a qualche tempo fa, era la sua scelta di tiri, che in un contesto come quello del Leicester poteva essere perdonato, visto il peso creativo che gli era affidato, ma che con il City diventerebbe un problema considerando le opzioni sempre a disposizione. Nel gioco di Guardiola, con i cinque giocatori tra zona di rifinitura e zona di definizione, ci saranno occasioni a sufficienza per Mahrez, che avrà meno bisogno di forzare il suo classico tiro dall’angolo destro dell’area appena in visione della porta.

 

Il passaggio al City, insomma, può aiutare Mahrez a diventare un giocatore migliore, scoprendo quali sono i limiti di un talento che finora abbiamo visto solo in un contesto molto peculiare come quello del Leicester. Il City, da parte sua, è una squadra che punta talmente in alto da non avere mai problemi di eccedenza: ci sarà sempre posto per un talento luminoso come quello di Riyad Mahrez.

Tags : Leicestermanchester citypep guardiolariyad mahrez

Daniele V. Morrone, nato a Roma nel 1987, per l'Ultimo Uomo scrive di calcio e basket. Cruyffista e socio del Barcellona, guarda forse troppe partite dell'Arsenal.

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