L'Ultimo Uomo

  • Calcio
  • Expected Goals
  • NBA
  • Sport
  • Calcio
  • Expected Goals
  • NBA
  • Sport
  • Chi siamo
  • Le Firme
  • Archivio
  • Sponsor
  • Long-Form
© Alkemy. Made with love
Preferenze Cookie
Foto di Francesco Pecoraro / Getty Images
Fondamentali Federico Aquè 28 agosto 2016 5'

Ritrovare le misure

Napoli e Milan sono ancora cantieri aperti: pregi e difetti dalla partita di ieri.

Condividi:

 

Agli albori della tattica, il 2-3-5, la cosiddetta “Piramide”, rappresentava il modulo di riferimento per tutte le squadre: la linea più folta era quella d’attacco, composta da un centravanti, due ali e due attaccanti interni. Nel corso dell’evoluzione del calcio gli attaccanti interni videro a poco a poco abbassarsi il loro raggio d’azione fino a schiacciarsi sulla linea di centrocampo, ma oggi, tornando sulla linea d’attacco, sembrano vivere un momento di ritrovato splendore, pur chiaramente con compiti e caratteristiche diverse rispetto al passato. In un calcio in cui i ruoli sono sempre più fluidi e in cui conta soprattutto l’occupazione di determinati spazi, avere giocatori offensivi in grado di fare la differenza nei corridoi interni del campo è fondamentale: chi gioca nei cosiddetti half-spaces è difficilmente marcabile, perché non sta né nella zona del difensore centrale né in quella del terzino, imponendo quindi delle scelte e creando spazio per sé o per i compagni.

 

Napoli – Milan è stata una gara modello da questo punto di vista: chi ha occupato la posizione che una volta identificava l’attaccante interno ha influenzato più di tutti il risultato. Mertens e Callejón da una parte, il primo prendendo parte attiva a tutte le azioni dei gol finché è rimasto in campo, il secondo con una doppietta; Niang e Suso dall’altra, gli autori dei due gol milanisti.

 

1-0 Napoli
Una situazione da manuale. Mertens riceve senza marcature nella tasca tra Abate, Kucka e Gómez e con il suo tiro propizia l’1-0 di Milik.

 

Il Milan e la mancanza di coordinazione
Sia il Napoli che il Milan hanno mostrato delle difficoltà nel coprire lo spazio tra difesa e centrocampo, facilitando così la ricezione dei giocatori chiamati a muoversi negli half-spaces: gli azzurri soprattutto quando portavano il primo pressing, i rossoneri sia quando pressavano che quando si schieravano per difendersi sul possesso di palla consolidato del Napoli. E se da una parte è stato soprattutto lo schieramento milanista in fase di possesso a causare problemi, dall’altra si può semplicemente parlare di disorganizzazione difensiva. Il Milan ha evidenziato due grandi difetti: la distanza tra Kucka e Montolivo, che permetteva al tridente del Napoli di avere molto spazio per abbassarsi e ricevere tra le linee; e la poca coordinazione della propria linea difensiva, incapace di assorbire i movimenti dei giocatori del Napoli muovendosi all’unisono: il fatto che Gómez e Romagnoli fossero alla prima partita in assoluto come compagni al centro della difesa non ha aiutato, ma oltre all’asincronia nei movimenti di reparto, i difensori milanisti hanno mostrato limiti individuali piuttosto gravi nella lettura delle azioni.

 

2-0 Napoli
Kucka e Montolivo sono lontanissimi, Mertens ha una prateria per tagliare e ricevere completamente smarcato, ma Romagnoli è poco reattivo nel leggerne il movimento e nel contrastarlo con efficacia. Sull’angolo che seguirà la conclusione del belga, Milik segnerà il 2-0.

 

Il gol del 3-2 è un manifesto dell’assenza di coordinazione della linea difensiva milanista. Romagnoli e Gómez, come molte altre volte nel corso della partita, sono attirati entrambi fuori posizione dalla presenza di un giocatore del Napoli tra le linee, in questo caso Zielinski, mentre Abate e De Sciglio sono spinti in basso dalla marcatura degli avversari diretti, Milik e Callejón. Ancora una volta Mertens ha molto spazio per ricevere, puntare Abate e calciare in porta: sulla respinta di Donnarumma, Callejón firmerà il 3-2.

 

3-2 Napoli
Romagnoli e Gómez fuori posizione, Abate e De Sciglio più in basso rispetto ai compagni per seguire Milik e Callejón. Mertens può ricevere tranquillamente ed esibirsi nella sua classica giocata, il tiro a rientrare sul secondo palo.

 

Il Napoli e i problemi nel pressing
Il Napoli non ha mostrato difetti così evidenti nell’organizzazione difensiva, ma è andato in difficoltà quando il Milan è riuscito a eluderne il primo pressing, o meglio quando doveva riorganizzarsi dopo il primo pressing andato a vuoto. I rossoneri sono sempre andati in difficoltà quando il Napoli attaccava la loro fase di costruzione bassa, ma le volte in cui riuscivano a non perdere palla, ad esempio conquistando la respinta dopo un lancio lungo oppure tornando indietro da Donnarumma, o nei momenti in cui il Napoli rifiatava e non aggrediva il loro primo possesso, sono riusciti a sfruttare i limiti evidenziati dalla squadra di Sarri già all’esordio contro il Pescara.

 

Il comportamento della linea difensiva azzurra, specie se il primo pressing viene aggirato, non è sempre irreprensibile: spesso resta dietro, concedendo troppo spazio alle spalle del centrocampo, e quando viene puntata in campo aperto ha difficoltà a coordinarsi per coprire lo spazio alle proprie spalle. Tutto ciò è stato messo ancora più in evidenza dal 2-3-5 con il quale il Milan si schierava in fase offensiva: la linea d’attacco rossonera riusciva ad allungare la difesa del Napoli e ad allontanarla dal proprio centrocampo, permettendo la ricezione di Suso e Niang nello spazio che veniva a crearsi. La costruzione dei due gol è stata simile: verticalizzazione dalla difesa ai due esterni (Suso in occasione del 2-1, Niang nell’azione del 2-2), entrambe eseguite da Montolivo, a smentire una delle critiche più ricorrenti dei tifosi milanisti nei confronti del proprio capitano, quella cioè di accontentarsi degli appoggi più semplici in orizzontale e all’indietro e di non giocare mai in verticale.

 

Laser Monto

 

Alla ricerca dell’equilibrio
Dopo appena due partite giocate Napoli e Milan sono ovviamente due squadre ancora in via di definizione e alla ricerca dell’equilibrio dopo un’estate difficile per motivi diversi. Doppietta a parte, Milik ha dimostrato di poter avere un ruolo importante in questa squadra, specie se continuerà ad avere i due esterni così vicini come è capitato contro il Milan: è essenziale, ma efficace nei movimenti e ha una buona tecnica che gli consente di essere preciso nel gioco di sponda prima di attaccare la profondità, caratteristiche che lo aiuteranno a inserirsi velocemente negli schemi offensivi di Sarri. Ancora però a fare la differenza è stato soprattutto a Mertens: se ha questi spazi è difficile da marcare e anche i limiti nel suo registro di gioco vengono mascherati. Il belga non ha creato nessuna occasione e ha tirato 7 volte (solo contro il Chievo nel 2014 aveva collezionato più tiri, 9) senza segnare, ma con le sue conclusioni è stato decisivo in due gol su quattro, oltre ad aver procurato indirettamente l’angolo sul quale Milik ha segnato il 2-0.

 

Il Milan di Montella è ancora troppo sbilanciato per poter pensare di candidarsi a possibile sorpresa stagionale: in fase offensiva è certamente diventato più pericoloso rispetto all’anno scorso, grazie al nuovo schieramento che consente di avere molti giocatori sopra la linea della palla, ma i miglioramenti da dover fare sono enormi, dall’uscita dalla difesa quando viene pressato fino all’intera fase di non possesso. I rossoneri sono vulnerabili sia quando pressano che quando si schierano nella propria metà campo: la mancanza di sincronismo nei movimenti difensivi è davvero preoccupante e Montella dovrà intervenire al più presto se vorrà fare del Milan una seria candidata a un posto in Europa.

 

 

Ringraziamo per i dati Opta (che potete anche seguire su Facebook e Twitter).

 

 

Tags : ac milanarkadiusz milikmaurizio sarriSSC Napolivincenzo montella

Federico Aquè ha collaborato con Sprint&Sport, Datasport e Sportmediaset.

Condividi:
In evidenza
Carica i commenti ...

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi "Stili di gioco" direttamente nel tuo inbox.

Potrebbero interessarti

Fondamentali Dario Pergolizzi 7'

Il Milan all’ultima curva

La squadra di Pioli ha imposto la sua identità con due giocate dei singoli.

Fondamentali Marco D'Ottavi 8'

Un po’ d’ansia ha aiutato il Milan

I rossoneri vincono una partita fondamentale proprio quando sembrava essergli scappata di mano.

Fondamentali Dario Pergolizzi 7'

Il Liverpool ha spento il Villarreal

La squadra di Klopp ha vinto dominando.

Fondamentali Dario Pergolizzi 7'

Fondamentali: Inter-Roma 3-1

Una grande prestazione della squadra di Inzaghi.

Fondamentali Dario Saltari 9'

Napoli e Fiorentina hanno mostrato la loro vera natura

La vittoria della squadra di Italiano è stata rivelatoria.

Dello stesso autore

Serie A Federico Aquè 10'

Storia tattica dello Scudetto del Milan

La squadra di Pioli è cambiata molto in stagione per arrivare al traguardo finale.

Serie A Federico Aquè 10'

Cosa manca al Milan

Il calo della squadra rossonero ha riaperto la discussione.

Calcio Federico Aquè 9'

Kessié è ancora importante per il Milan

Nessuno nel Milan sa fare quello che fa lui.

Calcio Federico Aquè 6'

L’uso dinamico dei terzini del Milan

Quest’anno Pioli sta utilizzando gli esterni bassi in modo più complesso.

Serie A Federico Aquè 8'

Sandro Tonali cresce a vista d’occhio

Il centrocampista del Milan in questo inizio di stagione scoppia di salute.

I più letti del mese

Calcio Dario Saltari 12'

Quello che la storia di Gnonto non dice

L’ultima promessa del calcio italiano apre una finestra sulle cosiddette seconde generazioni.

Calcio Marco D'Ottavi 9'

Chapeau, Cassano

Tra meme e calcio con la F.

tennis Emanuele Atturo 10'

Kyrgios-Tsitsipas e il teatro morale del tennis

Una partita drammatica e spettacolare.

ciclismo Umberto Preite Martinez e Gabriele Gianuzzi 12'

Guida ufficiosa al Tour de France 2022

Per la maglia gialla tutti all’inseguimento di Tadej Pogacar.

Calcio Daniele Manusia 7'

Chi vuole essere, l’Italia di Mancini?

La sconfitta contro la Germania ha scoperchiato nuovi e vecchi problemi.

altro da maurizio sarri
Serie A Emanuele Mongiardo 13'

La serata di Leao e il fallimento difensivo di Sarri

Una vittoria che rilancia il Milan.

Calcio Daniele Manusia 11'

Grande, grosso e molto forte a giocare a calcio

Dopo anni rischiamo di dimenticare la sua eccezionalità.

Serie A Dario Pergolizzi 8'

Fondamentali: Lazio-Juventus 0-2

Dopo un buon inizio, la Lazio ha subito l’evoluzione della Juventus.

altro da vincenzo montella
Serie A Gian Marco Porcellini 7'

La Fiorentina è diventata una squadra interessante

La partita col Milan l’ha confermato.

Fondamentali Dario Pergolizzi 6'

L’intensità della Fiorentina ha soffocato la Juventus

La partita ha mostrato pregi e difetti delle squadre di Sarri e Montella.

Guida alla Serie A 2019/20 Federico Aquè 8'

Guida alla Fiorentina 2019/20

I viola ripartono da una nuova gestione societaria e da una rosa rivoluzionata.