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Le migliori foto della rissa tra Lazio e Inter
18 ott 2021
18 ott 2021
Immagini che sembrano quadri rinascimentali.
(articolo)
6 min
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Dimarco è a terra

Giuseppe Bellini/Getty Images

Dimarco accasciato a terra in posizione fetale, la testa platinata affossata nel prato e mentre non guarda intorno a lui, molto vicino a lui, succede l’episodio catastrofico della partita. Poco dopo Felipe Anderson gli sfreccerà accanto, mentre l’Inter è svagata, non ha capito che la Lazio non si fermerà per davvero, che c’è un’azione da giocare, e stacca il cervello dalla partita.


Dumfries contro tutti

Anadolu Agency via Getty Images

Dumfries è il primo ad arrivare su Felipe Anderson, appena dopo il gol. All’inizio quasi non ci crede, alza il braccio, ferma il brasiliano come aspettando da lui un ritorno sui suoi passi, delle scuse. Quando però lo vede esultare per davvero, concretizzarsi il gol, impazzisce. A Roma si direbbe che “gli si è chiusa la vena”. C’è un momento in cui lo si vede tenere per il bavero il brasiliano con una mano, brandendo il pugno con l’altra: se non sapessimo che è tutto vero, potrebbe sembrare il riquadro di un fumetto. Ad azione, però, corrisponde reazione: Immobile e Milinkovic-Savic si fiondano per liberare il loro compagno, arriva anche Handanovic a dare manforte all’olandese. Per qualche secondo la rissa sono loro, questo capannello informe di persone in contrasto su un episodio di cui si potrebbe discutere per ore, come fosse un quesito filosofico. Il bello di queste foto è che raccolgono la tensione dei muscoli (tranne Felipe Anderson, che non sembra averne), la deformità dei volti. Milinkovic-Savic sembra uscire da una pittura fiamminga, con quei baffi dartagnaneschi; Dumfries uno dei personaggi sullo sfondo in un quadro di Caravaggio.


Felipe Anderson come il Joker

Forse questo fotogramma della faccia di Felipe Anderson che si contorce in un sorriso di pazza malvagità è falso, forse è un fotogramma strappato a un movimento del volto più lungo. Forse invece è questo il momento in cui Dumfries è impazzito.


Un dipinto del cinquecento

Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images

Una delle immagini più somiglianti a un dipinto del cinquecento: la sottile disposizione geometrica dei corpi, il loro dinamismo plastico, il complesso microcosmo morale che disegnano con un’espressionismo marcato da Compianto. L’immagine è divisa in due: a sinistra i giocatori della Lazio cercano di bloccare Handanovic; a destra Milinkovic-Savic che sembra fare un tuffo da stuntman per bloccare Dumfries che vuole sbranare Felipe Anderson, che a sua volta alza le mani e cerca di prendere un'espressione così neutra da parere assorta.


Lautaro Martinez contro Felipe Anderson

Silvia Lore/Getty Images

Strano che Lautaro, l’unico dell’Inter che avrebbe potuto buttare fuori la palla dopo che Dimarco è andato a terra, e che invece è andato al tiro, sia anche quello più arrabbiato. Anzi, Lautaro è la chiave di tutto il casino che è successo alla fine: forse non si è accorto di Dimarco e calciando ha dato il messaggio contrario ai giocatori della Lazio, come ha detto Sarri a fine partita, e cioè: continuiamo a giocare. Forse la chiave sta nella differenza tra il suo ruolo nella vicenda e quello di Felipe Anderson: a differenza sua, non c’è dubbio che Felipe abbia visto Dimarco, gli è quasi passato sopra con la palla, e forse nel mondo ideale di Lautaro la svista di uno è compensata dal gesto di sportività di un altro. Ma nel mondo di Felipe Anderson se tu tiri in porta con un compagno a terra, posso farlo anche io. Difficile chiarirsi però se uno sta sdraiato in terra e l’altro gli si piega sopra come un padre in ritardo al lavoro che sgrida il figlio che non si è ancora alzato dal letto. La cosa strana è che entrambi non sembrano voler partecipare a una rissa, Felipe è calmissimo e con le mani davanti che aveva anche quando era in piedi, come se non si fosse accorto di essere sdraiato, Lautaro gli si avvicina come se temesse che non potesse sentirlo. La loro calma stona con l’agitazione che c’è dietro, dovrebbero essere loro a menarsi, i due protagonisti, e invece non ci vanno nemmeno vicino.


Lautaro Martinez contro Danilo Cataldi

Claudio Pasquazi/Anadolu Agency via Getty Images

Come vuole il suo soprannome, Lautaro sembra un toro nell’arena. Sbuffa, scalcia, vede rosso ovunque, anche se il rosso è il celeste delle maglie dei giocatori della Lazio. Forse è il fuso orario - l’argentino era tornato all’ultimo dagli impegni con la Nazionale in Sud America - forse il suo carattere fumantino, o forse Lautaro si sente in parte responsabile, se non per non aver fermato il gioco prima, quanto meno per aver sprecato l’azione in maniera così inconcludente dando il via all'azione incriminata della Lazio. Tra tutti i giocatori dell’Inter è il più inviperito, quello che proprio non riesce a farsene una ragione e dopo Felipe Anderson attacca anche Cataldi, che sta cercando di svolgere un ruolo di paciere, se può esistere una cosa del genere in un momento così confuso. A reggerlo Calhanoglu, che con il suo intervento ha probabilmente evitato sanzioni peggiori per il compagno.


Lautaro parla italiano molto forte

Matteo Ciambelli/DeFodi Images via Getty Images

Insomma Lautaro non se ne fa una ragione, è il più scatenato. In cerca di soddisfazione incrocia anche Milinkovic-Savic, che in quanto giocatore più grosso della Lazio è obbligato a intervenire a ogni accenno di rissa. L’interista gli va sotto deciso, forse innervosito da qualche spiegazione del serbo. Dimostrando di aver appreso bene i costumi del luogo che lo ospita gli mostra la mano a pigna, simbolo mondiale di italianità. Che avrà detto Savic? Forse che gli piace l’ananas sulla pizza.


Felipe Luiz festeggia con Correa

Matteo Ciambelli/DeFodi Images via Getty Images

Una delle immagini più assurde di ieri è quella di Luiz Felipe che salta sulle spalle di Correa dopo il fischio finale. L’immagine, senza contesto, è surreale. Conoscendo il contesto, questo finisce per mettergli sopra un velo di tristezza. I due calciatori non sono solo ex compagni ma sono grandi amici. Luiz Felipe quindi voleva prendere in giro Correa, che però non l’ha presa bene. Correa è passato dalla Lazio all’Inter in estate e non sta vivendo un grande periodo, dopo l’esordio da fantascienza contro il Verona. Gioca poco e male, ha problemi fisici e all’Olimpico è stato fischiato ogni volta che ha toccato il pallone. Quando ha sentito una persona salirgli addosso al fischio finale se l’è scrollata in modo minaccioso. L’arbitro ha visto il gesto e lo ha letto come una provocazione, quindi ha espulso Luiz Felipe per comportamento anti-sportivo, anche perché non poteva conoscere il contesto. Luiz Felipe è scoppiato a piangere, ha mimato lo scherzo a Martuscello con gli occhi rossi e lacrimosi. Nella foto si vede Patric arrivare alle spalle dei due e rendersi conto che qualcosa non andava: «Io, Correa e Luiz Felipe siamo migliori amici, andiamo in vacanza insieme. Ha sbagliato Luiz, deve capire che il Tucu ha perso. Io ho detto a Luiz Felipe “andiamo da lui, diamogli un abbraccio ma calmi”. Lui gli è saltato sopra, capisco il Tucu» ha spiegato Patric ai microfoni.


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