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Le rimesse laterali stanno diventando sempre più importanti
14 mag 2025
Una situazione di gioco sempre più studiata, anche per segnare.
(articolo)
7 min
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IMAGO / Buzzi
(copertina) IMAGO / Buzzi
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In principio fu Tony Pulis. Fra la fine della prima decade dei Duemila e l’inizio della seconda, il tecnico inglese iniziò ad utilizzare i lunghi lanci con le mani di Rory Delap, da fallo laterale, per creare occasioni quasi indifendibili per gli avversari. Uno stratagemma talmente efficace che durante la prima stagione in Premier del suo Stoke, la 2008/09, alcune difese preferivano concedere un calcio d’angolo invece che una rimessa laterale. In effetti le rimesse laterali sono a tutti gli effetti delle palle inattive con il vantaggio di essere battute con le mani. Perché non sfruttarle per creare pericoli agli avversari?

IL LAVORO DEL LIVERPOOL
Un esempio più recente è quello di Jurgen Klopp, quando divenne il nuovo allenatore del Liverpool. Nell’estate del 2018 il tecnico tedesco decise di chiamare un tecnico danese specializzato proprio in rimesse laterali, Thomas Grønnemark, e lo invitò a Melwood, fino al novembre del 2020 il centro tecnico dei "Reds" (che oggi invece si allenano a Kirkby).

Come rivelato successivamente dallo stesso Grønnemark, nonostante un campionato che aveva visto il Liverpool finire quarto in Premier e raggiungere la finale di Champions, Klopp non era soddisfatto del modo in cui la sua squadra aveva gestito le rimesse laterali. È per questo che l'allenatore tedesco aveva deciso di rivolgersi a lui. Klopp ne era venuto a conoscenza attraverso un articolo sulla rivista Sport Bild, che parlava del suo lavoro con il Borussia Mönchengladbach.

In base a dati riportati da The Athletic, Klopp contattò Grønnemark dopo una stagione che aveva visto il Liverpool essere fra le peggiori squadre della Premier per quanto riguarda le rimesse sotto pressione, situazione nella quale i avevano perso palla più di una volta su due. Dopo una sola stagione col danese nello staff, il Liverpool è diventato in questa peculiare statistica la seconda miglior squadra d’Europa, con un dato schizzato al 68.4%. La prima era il Midtjylland, cioè la squadra con cui già lavorava Grønnemark.

Nella stagione 2018/19 il Liverpool arrivò a segnare 13 gol da azione di fallo laterale, reti fondamentali nella conquista del titolo. Ma come ha fatto?

L'idea di Grønnemark è quella di non considerare le rimesse laterali come calci d’angolo o punizioni - situazioni cioè in cui ricercare il gol direttamente attraverso il contributo dei saltatori o di un buon calciatore da fermo - ma alla stregua di ciò che succede nel basket, quindi con tutta una serie di movimenti e rotazioni che creino spazio per giocare la palla, dando al battitore diverse opzioni fra le quali scegliere.

ALTRI ESEMPI
Questo non significa che questo sia l'unico approccio valido e che non si possa cercare il gol direttamente attraverso delle giocate codificate, utilizzando per esempio dei blocchi come avviene per altri tipi di piazzati. Di recente, ad esempio, abbiamo visto due rimesse laterali che hanno portato al gol in questo modo.

Nell'ultima partita giocata contro l’Arsenal, Dean Huijsen ha girato di testa direttamente in rete una rimessa laterale "alla Delap" del compagno di squadra Antoine Semenyo.

La giocata in questione non era particolarmente elaborata. Il Bournemouth infatti si è limitato a riempire l’area di rigore di saltatori, in linea col punto di battuta. Huijsen è stato più bravo di tutti nel saltare praticamente da fermo e deviare in rete il pallone. Si è trattato quindi di una sorta di versione calcistica dell'Hail Mary pass, l’azione tipica del football americano in cui il quarterback lancia la palla alla disperata verso la end zone, dove si fronteggiano un gruppo disordinato di ricevitori e difensori avversari.

Una giocata simile c’era già stata a inizio campionato, stavolta da parte del Brentford. Nella sfida col Southampton hanno trovato uno dei tre gol segnati con una rimessa lunga dentro l’area di rigore, prolungata da una torre che ha favorito il gol sul secondo palo di Yoane Wissa. Sfruttando questo tipo di rimessa il Brentford quest’anno ha segnato ben cinque gol.

Più elaborata è stata invece la strategia che ha permesso alla Fluminense di Renato Gaúcho (da noi conosciuto come Renato Portaluppi, per via della sua breve esperienza come calciatore della Roma sul finire degli anni Ottanta) di segnare in pieno recupero la rete della vittoria sullo Sport Recife durante una gara del Brasileirão.

In questa occasione la rimessa lunga effettuata da Guga ha trovato il colombiano Jhon Arias alle spalle della difesa avversaria che ha difeso palla fino alla linea di fondo, dove ha trovato un cross sul secondo palo che ha favorito il gol di Everaldo.

C'è da dire che ancora prima di Pulis e Klopp c'era chi provava a sfruttare le rimesse laterali a proprio vantaggio. Vi ricordate la Nazionale estone dei primi anni Novanta? Forse no ma è tutto vero: la squadra baltica, non avendo grandi qualità offensive, cercava già di sfruttare queste situazioni grazie alla rimessa lunga (con tanto di capriola) di un giocatore diventato iconico come Risto Kallaste.

L'impressione è che la crescente professionalizzazione del calcio stia ritagliando uno spazio sempre più importante allo studio delle rimesse laterali. La scorsa stagione ad esempio l’Arsenal - che da quando c'è Mikel Arteta, è sempre molto attenta alle situazioni di palla ferma - aveva già sviluppato molto le rimesse laterali in modo da arrivare ad attaccare l'area in cutback, quei passaggi arretrati in diagonale verso il centro dell’area molto difficili da marcare per le difese avversarie.

In questa stagione le cose non sono cambiate molto. Nelle semifinali di ritorno di Champions contro il PSG, per dire, la squadra di Arteta ha messo dentro l’area avversaria ben 11 rimesse laterali, battute da Thomas Partey. L’obiettivo era quello di sfruttare le difficoltà dei francesi nel gioco aereo. Le cose non sono andate benissimo ma di certo il grande numero di tentativi indica che era una situazione studiata in anticipo.

Una delle rimesse dell’Arsenal contro il PSG. La squadra francese le difende come fossero calci d’angolo o punizioni, con tutti i giocatori dentro la propria area.

Ma le rimesse laterali non servono solo ad andare immediatamente in porta. A volte le squadre le utilizzano anche per avere un possesso extra. Un dato raccolto da Opta a inizio stagione rivelava come il Manchester City fosse molto efficace da questo punto di vista.

Esempi di giocate di questo tipo ci arrivano però ancora dall’Arsenal di Arteta. Uno ci arriva dall'ultima partita contro il Bournemouth - sì, la stessa del gol di Huijsen. Il Bournemouth organizza una classica pressione per rendere difficoltosa la battuta di Ben White, giocatore incaricato di rimettere la palla in gioco. L’Arsenal mette in scena allora una serie di rotazioni che finiscono per dare a White l’opzione del passaggio a Bukayo Saka. Il numero 7 della squadra di Arteta a quel punto è bravo a difendere palla e a far sviluppare poi l’azione dall’altro lato del campo.

In Premier League un'altra squadra molto organizzata da questo punto di vista è il Nottingham Forest. Nella squadra allenata da Nuno Espírito Santo ha una funzione molto importante il centravanti Chris Wood che funge, se così si può dire, da "specchietto per le allodole".

Il suo scopo infatti è quello di portarsi via un marcatore al fine di aprire spazio centrale per gli inserimenti da dietro dei compagni. La palla avanti viene generalmente fatta seguire da una indietro o laterale, per mettere in movimento un terzo giocatore, diverso dal battitore e da chi ha ricevuto il primo passaggio. A questo punto, in velocità, il portatore di palla ha lo spazio per attaccare in profondità. Così ad esempio il Forest ha segnato quest’anno contro il Southampton.

Anche in Italia non mancano esempi di grande attenzione alle rimesse laterali, vi ricordate quanto era maniacale Maurizio Sarri? Secondo il tecnico toscano il vantaggio di chi batte non è dato soltanto dal fatto che si sa dove verrà indirizzato il pallone ma anche da quello che chi rimette in gioco il pallone sarà probabilmente libero da marcature, dato che la squadra che difende sarà occupata a marcare stretti tutti gli appoggi intorno al punto di battuta. Una palla di ritorno giocata velocemente verso quest’ultimo (cioè una sponda) può dunque cogliere impreparata la difesa avversaria. Da lì poi si possono sviluppare tutta una serie di altri temi o giocate utili per trarre vantaggio dalla situazione.

Quel che è certo è che la rimessa laterale verrà sempre più considerata come un’arma tattica da valorizzare. Negli ultimi anni sono già stati condotti diversi studi sull’argomento, ma è probabile che vedremo nei prossimi anni un ulteriore incremento del numero di specialisti presenti negli staff dei club di alto livello. Essendo un terreno ancora relativamente inesplorato, c'è ancora molto spazio per l'immaginazione.

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