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Marco De Santis
Il valore delle coppe
24 nov 2015
24 nov 2015
Abbiamo provato a calcolare quanto si guadagna andando avanti in Champions ed Europa League.
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Marco De Santis
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Una parte importante dei ricavi delle migliori squadre europee, attualmente, è rappresentata dai premi incassati per la partecipazione alle due competizioni continentali: Champions League ed Europa League. Nel triennio 2015/18, la UEFA metterà in palio 1 miliardo e 257 milioni di euro annui per le squadre partecipanti alla Champions League e 381 milioni per quelle partecipanti all’Europa League.

 

Questa in corso è la stagione d’inizio del triennio, per questo è difficile fare previsioni precise al centesimo su quanta parte di questi soldi saranno a disposizione delle squadre italiane, ma fortunatamente abbiamo alcuni dati che ci vengono in aiuto per proporre stime verosimilmente corrette, per capire quanto abbiano già incassato le italiane in questa stagione e quanto potrebbero guadagnare passando la fase a gironi.

 



I soldi destinati alla competizione regina sono divisi fra premi fissi, che dipendono dal turno raggiunto da ogni squadra, e da una quota di Market Pool che viene suddivisa fra le varie Nazioni rappresentate da almeno un club nella fase a gruppi, in proporzione ai soldi investiti dalle televisioni dei rispettivi Paesi nell’acquisto dei diritti.

 

I premi fissi, pari a 724,4 milioni totali, sono così suddivisi: 3 milioni alle perdenti dei playoff; 2 milioni alle vincenti dei playoff (premiate meno perché hanno la garanzia di incassare i soldi destinati alla successiva fase della competizione); 12 milioni alle partecipanti alla fase a gironi; 1,5 milioni per ogni vittoria nella fase a gironi; 0,5 milioni per ogni pareggio nella fase a gironi; 5,5 milioni per le qualificate agli ottavi; 6 milioni per le qualificate ai quarti; 7 milioni per le qualificate alle semifinali; 10,5 milioni per le finaliste; 4,5 milioni per la vincente. Calcolando tutti i premi conquistabili dalla fase a gironi alla vittoria finale, nella migliore delle ipotesi (imponendosi in tutte le partite del girone) una squadra può guadagnare 54,5 milioni di soli premi fissi.

 

Il Market Pool, pari a 489,9 milioni totali, come detto, viene diviso Nazione per Nazione. Per calcolare la quota spettante all’Italia ci viene incontro il bilancio della Lazio, nel quale i biancocelesti hanno comunicato di aver previsto un incasso di 11 milioni dal Market Pool Champions League dopo l’eliminazione nei playoff a opera del Bayer Leverkusen.

 

Poiché da questa stagione, a differenza dell’anno scorso, è previsto un “paracadute” pari al 10% del Market Pool nazionale per le squadre eliminate ai playoff e appartenenti a Nazioni che hanno almeno un team qualificato alla fase a gironi, è facilmente ipotizzabile che (a meno di conteggi sbagliati da parte della Lazio) il Market Pool totale per l’Italia sia pari per questa stagione a 110 milioni. Tolti gli 11 ad appannaggio della Lazio, ne rimangono 99 che vanno divisi fra Juventus e Roma, metà in base al piazzamento in campionato e metà in base ai risultati sul campo, come vedremo fra poco.

 

L’eliminazione della Lazio ci fa rientrare nel caso particolare di 2 sole squadre italiane in Champions League, ma prima di vedere lo scenario di quest’anno partiamo da quello standard con 3 squadre presenti. Nel caso in cui 3 squadre di una stessa Nazione si trovino in gara, la suddivisione della metà collegata con il piazzamento in campionato prevede che il 50% del totale vada alla squadra campione, il 35% alla seconda in campionato e il 15% alla terza. Prendendo per buoni i 110 milioni totali per l’Italia questo avrebbe voluto dire che i 55 milioni della metà legata al piazzamento in campionato sarebbero stati così suddivisi: 27,5 milioni alla prima, 19,25 milioni alla seconda, 8,25 milioni alla terza.

 

Per quanto riguarda la parte relativa ai risultati sul campo, questa viene calcolata dividendo il totale a disposizione (la seconda metà: altri 55 milioni) per il numero di partite totali giocate dalle tre squadre, calcolando così i milioni spettanti a ogni squadra per ogni singola partita disputata.

 

La peggiore delle ipotesi per un club in questo caso è uscire alla fase a gironi mentre le due connazionali arrivano in finale: in questo caso il numero totale di partite sarebbe di 32 (13 a testa per le due finaliste, 6 per la squadra eliminata ai gironi), il valore di ogni singola partita sarebbe di circa 1,72 milioni e la suddivisione finale sarebbe di 22,35 milioni a testa circa per le due finaliste (cifra data dalla moltiplicazione di 1,72 per 13) e di 10,3 per l’eliminata ai gironi (1,72 per 6).

 

Tirando le somme, in caso di 3 squadre italiane in Champions League, l’introito minimo garantito per le squadre è quindi, prendendo per buone le stime ipotizzate, di 49,8 milioni per la squadra campione d’Italia (27,5 della prima parte del Market Pool, 12 del premio fisso per la partecipazione alla fase a gironi e 10,3 del minimo garantito calcolato sulla seconda parte del Market Pool), 41,55 milioni per la seconda e 30,55 milioni per la terza. A questi dati vanno poi aggiunti i ricavi da stadio per le 3 partite casalinghe da disputare (a titolo d’esempio, la Juventus lo scorso anno ha incassato 5,6 milioni dalla biglietteria per la fase a gironi, la Roma addirittura 8,9 milioni).

 


Lo stadio Olimpico che ha accolto Roma – Barcellona.



 



In questa stagione l’eliminazione della Lazio complica leggermente i calcoli, sia perché la quantità da suddividere (fra le sole Juventus e Roma) scende come abbiamo visto da 110 a 99 milioni (49,5 per la parte relativa al piazzamento in campionato e 49,5 per i risultati sul campo), sia perché la UEFA non ha chiarito nei dettagli come si trasforma, in questo caso, la divisione della prima parte del Market Pool fra le due restanti.

 

In questa simulazione, ho deciso di sposare la teoria che prevede una suddivisione del guadagno extra a disposizione delle due squadre in questo modo: 1/3 alla prima in classifica e 2/3 alla seconda. Nello scenario a 3 la somma incassata dalle prime due relativa ai piazzamenti sarebbe stata di 46,75 milioni (27,5+19,25), quindi a disposizione di Juventus e Roma c’è un “extrabudget” di 2,75 milioni (la differenza fra i 49,5 milioni a disposizione per due squadre contro i 46,75 di cui sopra). Arrotondando al primo decimale, possiamo quindi ipotizzare che la Juventus abbia guadagnato 0,9 milioni in più, passando da 27,5 a 28,4 milioni per la prima parte del Market Pool, mentre la Roma sia salita da 19,25 a 21,1 (guadagnando circa 1,7 milioni “extra”). Per quanto riguarda la seconda parte del Market Pool, il minimo garantito diventa 15,6 milioni (se una squadra va in finale e l’altra viene eliminata alla fase a gironi le partite totali diventano 19 e il calcolo del minimo diventa 49,5 milioni, diviso 19 e moltiplicato per 6).

 

Lo scenario relativo per il 2015/16, calcolato prima dell’inizio della fase a gironi, presenta quindi la Juventus con un minimo garantito di 56 milioni e la Roma con un minimo garantito di 48,7 milioni. A queste cifre vanno aggiunte quelle conquistate sul campo: la Juventus, con due vittorie e due pareggi, ha incassato fino a questo momento 4 milioni; la Roma, con una vittoria, 2 pareggi e una sconfitta ha messo in cassa 2,5 milioni. In virtù di ciò, la Juventus ha fino a questo momento ricavato dalla Champions League 60 milioni e la Roma 51,2. Gli incassi da stadio delle prime due partite casalinghe sono stati di 3,5 milioni per la Juventus, mentre la Roma ha incassato 3,6 milioni per la partita con il Barcellona e una cifra non comunicata (ma presumibilmente compresa fra i 2 e i 3 milioni) per il match con il Bayer Leverkusen.

 

In questo modo possiamo ipotizzare cosa succederà nei quattro scenari possibili da qui alla chiusura della fase a gironi, analizzando le possibili combinazioni legate al passaggio del turno di una o dell’altra squadra, di nessuna o di entrambe. Per semplicità, nelle ipotesi seguenti lasciamo fuori i milioni incassabili come premi partita per gli ultimi due match—ma ricordo comunque le possibili “vincite” espresse in milioni: 0 in caso di due sconfitte; 0,5 per una sconfitta e un pareggio; 1,5 per una sconfitta e una vittoria; 2 per un pareggio e una vittoria; 3 per due vittorie.

 


Lo Juventus Stadium che ha accolto Juventus - Siviglia.



 



Se entrambe le squadre italiane passeranno il turno, il guadagno economico sarà identico sia per la Juventus che per la Roma e consisterà in 5,5 milioni di premio per il raggiungimento degli ottavi di finale. Ai quali aggiungere 3,2 milioni di miglioramento della quota di Market Pool minimo garantito (che passerebbe così da 15,6 a 18,8 milioni) poiché le due squadre avrebbero la garanzia di giocare almeno otto partite invece che sei.

 

Alla somma di queste due cifre vanno aggiunti gli ipotizzabili incassi da stadio per la partita degli ottavi di finale, ricordando che l’anno scorso Juventus - Borussia Dortmund fruttò ai bianconeri 2,7 milioni e che la Roma ha la possibilità, per le grandi partite, di fare incassi superiori ai 3 milioni (Roma - Bayern Monaco di un anno fa e il recente Roma - Barcellona hanno superato i 3,5 milioni). Quindi in questa ipotesi la Juventus guadagnerebbe circa 11,4 milioni in più rispetto a quanto già garantito finora e la Roma poco più di 12 milioni.

 

Entrambe avrebbero inoltre la possibilità di aumentare gli incassi proseguendo ulteriormente nella competizione tramite i premi per il passaggio del turno e la spartizione degli 11,9 milioni del Market Pool non ancora assegnati e che verranno suddivisi a seconda dei turni in più superati dalle due squadre con il meccanismo spiegato precedentemente.

 



Con i bianconeri qualificati e la Roma fuori, per i giallorossi gli introiti di Champions rimarrebbero fermi alla cifra già garantita, mentre i bianconeri, oltre ai 5,5 milioni per il passaggio del turno, avrebbero la certezza di incassare dal Market Pool altri 12,7 milioni, non solo a causa delle due partite in più da disputare, ma soprattutto per la certezza che la Roma rimarrebbe a sei incontri disputati e quindi il totale delle partite per il quale suddividere la cifra destinata alle squadre italiane per ogni match scenderebbe per il momento a 14 (8 per la Juventus e 6 per la Roma).

 

Alle cifre garantite, anche in questo caso, vanno aggiunti i soldi dell’incasso dell’ottavo di finale, per un guadagno totale previsto per la Juventus di 20,9 milioni. Nel prosieguo della competizione i giallorossi dovrebbero sperare in una veloce eliminazione dei bianconeri che non permetta loro di aumentare ancora di più le partite disputate e quindi la quota di Market Pool, lasciando così alla Roma qualche milione in più rispetto all’ipotesi “Juventus in finale”.

 

Entrando nei dettagli di questo discorso, con la Juventus agli ottavi e la Roma fuori ai gironi, facendo le somme dei numeri scritti fino a questo momento, dei 49,5 milioni della parte del Market Pool relativa ai risultati sul campo, ben 28,3 milioni sarebbero già della Juventus, 15,6 della Roma e 6,6 ancora da assegnare: in caso di uscita della Juventus negli ottavi andrebbero tutti alla Roma, ma se invece la Juventus continuerà il suo cammino rosicchierebbe man mano una quota di quei 6,6 milioni fino a intascarli tutti in caso di accesso alla finale.

 


Lo Juventus Stadium che ha accolto Juventus – Borussia Dortmund.



 



In questo caso il discorso è identico al precedente, basta scambiare le squadre. I giallorossi incasserebbero i 5,5 milioni del premio per il passaggio del turno e i 12,7 milioni in più garantiti dal Market Pool, ai quali aggiungere i probabili 3,5 milioni abbondanti dell’incasso da stadio per l’ottavo di finale, per una cifra totale per la Roma vicina ai 22 milioni di euro. Ovviamente vale anche quanto scritto in merito alla suddivisione dei 6,6 milioni residui del Market Pool, che dipenderebbe da quanti turni ancora la Roma riuscirebbe a superare.

 



Lo scenario peggiore per noi italiani ci consegna i numeri meno “aleatori”. Con entrambe le squadre fuori nessuna delle due incasserebbe il premio per il passaggio del turno né potrebbe garantirsi introiti da stadio extra per la disputa degli ottavi di finale in casa, ma le due squadre potrebbero consolarsi con la certezza di incassare 24,75 milioni a testa dalla parte del Market Pool relativa alle partite disputate, con un guadagno di 9,15 milioni sia per la Juventus che per la Roma rispetto al minimo garantito ottenuto fino a questo momento.

 

Ovviamente, entrambe le squadre potrebbero “arrotondare” i loro incassi  proseguendo il percorso in Europa League. La seconda competizione europea ha una spartizione del Market Pool più complicata rispetto al meccanismo della Champions League e quindi fare ipotesi precise, soprattutto per i possibili guadagni relativi ai turni a eliminazione diretta, diventa molto più difficile. Ma analizzando i dati a nostra disposizione possiamo comunque arrivare a qualche conclusione interessante.

 



Partiamo dai dati certi, quelli relativi ai premi fissi espressi in milioni di euro: 2,4 per la partecipazione alla fase a gironi; 0,36 per ogni vittoria nei gironi; 0,12 per ogni pareggio nei gironi; 0,5 alla vincitrice di ogni girone; 0,25 alla seconda classificata di ogni girone; 0,5 per le qualificate ai sedicesimi; 0,75 per le qualificate agli ottavi; 1 per le qualificate ai quarti; 1,5 per le qualificate alle semifinali; 3,5 per le qualificate alla finale; 3 per la vincitrice.

 

Il massimo incassabile come premi fissi vincendo la competizione e tutte le partite della fase a gironi è quindi di 15,31 milioni di euro, che non è una cifra da disprezzare, anche se alla fine dei conti più della metà è in palio solo per le quattro squadre che giungono alle semifinali. Da notare che chi approda ai sedicesimi di finale di Europa League retrocedendo dalla Champions League ha diritto a mezzo milione di euro, chi invece ci arriva dalla fase a gironi di Europa League incassa in totale un milione in caso di vittoria del girone o 750 mila euro in caso di secondo posto.

 

Per quanto riguarda il Market Pool (152,4 milioni in totale), il 50% del totale viene distribuito per ogni Paese in proporzione ai diritti televisivi pagati e un altro 20% del totale viene suddiviso equamente fra tutte le 48 squadre iscritte ai gironi. Per quanto riguarda la suddivisione della quota nazionale fra le squadre di uno stesso Paese, il regolamento di quest’anno non è stato ancora chiarito su un punto importante: fino alla scorsa stagione la vincitrice della coppa nazionale (per noi la Coppa Italia) aveva diritto a una quota maggiore del Market Pool, calcolato sul 50% del totale secondo la seguente suddivisione percentuale: 40% alla vincitrice della coppa e 20% a testa alle altre tre squadre (in caso di quattro squadre partecipanti); 50% per la vincitrice della coppa e 25% a testa per le altre in caso di tre squadre; 65% per la vincitrice della coppa e il 35% all’altra squadra in caso di due squadre.

 

Per una stima relativa a quest’anno ricorriamo nuovamente al bilancio della Lazio, nel quale si ipotizza per la sola partecipazione alla fase a gironi una quota di Market Pool di 4,6 milioni. Poiché quest’anno la detentrice della Coppa Italia è la Juventus, che è iscritta alla Champions League, è presumibile che Fiorentina, Lazio e Napoli si siano equamente divise la posta e che quindi il Market Pool destinato alle italiane per la fase a gironi (fra la parte dipendente dai diritti televisivi e quella equamente divisa fra tutte le 48 squadre) sia complessivamente di 13,8 milioni (la cifra spettante alla Lazio moltiplicata per tre). Per quanto riguarda la Sampdoria, ha avuto diritto a 0,22 milioni a seguito dell’eliminazione nel terzo turno preliminare, mentre non ha incassato alcun contributo dal Market Pool. In caso di eliminazione nei playoff la cifra incassata sarebbe stata solo leggermente superiore: 0,23 milioni.

 


L’Olympiastadion di Berlino durante Juventus – Barcellona.



 

Come detto, nei turni a eliminazione diretta la situazione si complica, perché il restante 30% del Market Pool totale viene diviso per turni (10% alle partecipanti dei sedicesimi, 8% alle partecipanti degli ottavi, 6% alle partecipanti dei quarti, 4% alle partecipanti delle semifinali e 2% alle finaliste), ma soprattutto perché all’interno di ogni turno la cifra totale viene suddivisa fra tutte le aventi diritto calcolando prima la quota spettante a ogni singola Nazione partecipante in proporzione ai diritti televisivi e poi, all’interno di ogni Nazione, in parti uguali fra le squadre ancora in corsa. Va da sé che è impossibile stimare precisamente quanto spetterebbe alle nostre rappresentanti, sia perché questo valore dipende da quali e quante Nazioni portano squadre nei vari turni, sia perché il tutto andrebbe suddiviso per il numero di italiane ancora in gara, al momento non prevedibile.

 

Provando comunque a fare una stima più o meno vicina alla realtà possiamo basarci sui dati dello scorso anno, quando di solo Market Pool il Napoli, eliminato in semifinale, ha incassato 7,7 milioni (sfruttando anche l’entrata nei gironi come vincitrice della Coppa Italia); la Fiorentina, uscita in semifinale, 5,9; mentre Torino e Inter, fuori agli ottavi, 3,7 milioni; con la Roma che avendo partecipato a sedicesimi e ottavi ha incassato 750mila euro.

 

Partendo da qui, e notando che quest’anno i soldi a disposizione per le partecipanti all’Europa League sono aumentati del 65%, si può provare a stimare per la vincente della competizione, se italiana, una quota di Market Pool che nella migliore delle ipotesi potrebbe arrivare a sfiorare i 15 milioni. Ciò vorrebbe dire che per chi partecipa fin dalla fase a gironi vincere l’Europa League potrebbe garantire una cifra vicina ai 30 milioni, sommando i premi fissi e il Market Pool, contro i 20 milioni circa disponibili fino all’anno scorso (per una comparazione, pur tenendo conto che il Market Pool spagnolo è diverso da quello italiano, il Siviglia vincitore lo scorso anno ha incassato in tutto 19,1 milioni, il Napoli 12,3 premi compresi e la Fiorentina 10,5).

 

Proiettandoci su questa stagione, il Napoli ha già incassato fra premi e Market Pool per i gironi e premi conquistati (compresi quelli relativi alla qualificazione e al matematico primo posto nel gruppo) 9,4 milioni, la Lazio 8,2 milioni (da aggiungere a quelli spettanti per la Champions League) e la Fiorentina 7,7 milioni. Per quanto riguarda la seconda competizione europea gli incassi da stadio relativi alla fase a gruppi per queste squadre sono davvero poco significativi (fra i 100 e i 200mila euro a partita).

 

Solo andando avanti nella competizione le società si possono permettere di alzare i prezzi dei biglietti e sperare di avere molte persone allo stadio di giovedì sera, raggiungendo così per le partite a eliminazione diretta incassi attorno al milione di euro in caso di partite di cartello (per esempio Fiorentina - Tottenham, sedicesimi della scorsa stagione), mentre con avversari di livello medio o per partite di ritorno con la qualificazione già decisa all’andata è difficile sperare in incassi superiori alle poche centinaia di migliaia di euro.

 


Lo Juventus Stadium accoglie Benfica e Siviglia nella finale di Europa League del 2014.



 



In caso di qualificazione ai sedicesimi, la quota di Market Pool da dividere per questo turno fra le italiane partecipanti (che a oggi possono essere da un minimo di una, il Napoli, a un massimo di cinque, comprese Juventus e Roma) dovrebbe essere di circa 2,5-3 milioni. Quindi, per questa parte di Market Pool le società si possono attendere un introito che va dal mezzo milione ai tre milioni a seconda del numero di italiane qualificate ai sedicesimi. Inoltre, il Napoli può ancora conquistare 0,7 milioni vincendo le due partite che restano, mentre la Fiorentina e la Lazio, vincendo le ultime due partite e il proprio girone, possono incassare altri 1,7 milioni. Contando anche i ricavi da stadio, per tutte e tre, con l’approdo ai sedicesimi, si può arrivare a stimare come incasso totale dall’Europa League una cifra compresa fra gli 8 e i 13 milioni totali a seconda delle diverse variabili.

 

Per quanto riguarda Roma e Juventus, in caso di retrocessione in questa competizione, le due squadre avrebbero diritto al mezzo milione spettante a chi si qualifica ai sedicesimi, alla loro quota di Market Pool relativa ai sedicesimi e potrebbero contare su ricavi da stadio discreti, stando ai precedenti (due anni fa la Juventus incassò 1,1 milioni dal botteghino per la partita dei sedicesimi con il Trabzonspor, mentre la Roma l’anno scorso un milione per la partita con il Feyenoord), per un totale stimabile per la sola partecipazione ai sedicesimi compreso fra i 2 e i 3 milioni. In caso di vittoria finale, nella migliore delle ipotesi, Juventus e Roma possono sperare di incassare dall’Europa League, come somma fra premi e Market Pool, una cifra di circa 20 milioni (la maggior parte dei quali disponibili solo arrivando almeno alla semifinale), ai quali aggiungere i ricavi da stadio.

 

In conclusione, si può notare quanto sia più remunerativa la Champions League rispetto all’Europa League: approdare alla principale competizione europea da terza del campionato garantisce nella peggiore delle ipotesi una cifra minima che probabilmente le partecipanti all’Europa League non riuscirebbero a superare nemmeno vincendo la competizione. In ogni caso l’aumento del montepremi per questa seconda coppa, e l’ambito premio in palio consistente nella qualificazione alla Champions League dell’anno successivo, stanno rendendo sempre più appetibile anche l’Europa League, che non a caso ultimamente le squadre italiane affrontano con molta più attenzione e voglia di far bene rispetto a qualche anno fa.

 
 

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